Bonus Natale anche per i dipendenti senza sostituto: le istruzioni per riceverlo
Il bonus Natale spetta anche alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti che operano senza sostituto d’imposta, come colf e badanti, ma dovranno attendere la dichiarazione dei redditi 2025 per riceverlo: le istruzioni da seguire
Il Bonus Natale, in presenza dei requisiti previsti, spetta anche ai dipendenti che non hanno un sostituto d’imposta, è il caso, ad esempio, di colf e badanti.
Queste lavoratrici e questi lavoratori, però, dovranno aspettare qualche mese in più per ricevere l’indennità.
In questo caso, infatti, non potrà essere presentata una autocertificazione al datore di lavoro per richiederla ma bisognerà attendere la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Bonus Natale anche per colf e badanti: i requisiti per riceverlo
Il bonus di 100 euro messo in campo dall’articolo 2 bis del Decreto Omnibus non sarà per tutti e tutte un contributo natalizio.
Colf e badanti, e in linea generale i dipendenti senza sostituto d’imposta ma anche coloro che hanno interrotto la loro attività nel corso del 2024, dovranno seguire un calendario e delle procedure diverse per ottenere il beneficio.
Il punto di partenza per poter accedere al contributo, però, resta il possesso di specifici requisiti:
● avere un reddito complessivo fino a 28.000 euro;
● avere capienza fiscale, ovvero un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente maggiore della detrazione spettante per la stessa tipologia reddituale;
● far parte di un nucleo familiare:
○ in cui, oltre ai figli o alle figlie, a carico è anche l’altro coniuge;
○ monogenitoriale, vale a dire con un figlio o una figlia a carico e l’altro genitore assente.
Bonus Natale 2024, le istruzioni per i dipendenti senza sostituto d’imposta
Considerando la platea di coloro che hanno le carte in regola per richiedere il bonus Natale, è necessario fare una distinzione tra chi ha un datore di lavoro che opera come sostituto d’imposta, ovvero di un soggetto che si sostituisce in tutto o in parte nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria trattenendo o versando le imposte dovute, e chi invece opera senza questa figura.
Nel primo caso il bonus arriva insieme alla tredicesima in busta paga, dopo che il lavoratore o la lavoratrice ha presentato una autodichiarazione sul possesso dei requisiti.
Nel secondo caso, che riguarda ad esempio i lavoratori domestici, il contributo è accessibile soltanto presentando la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024 e quindi nel corso del prossimo anno. A chiarire questa procedura è la stessa Agenzia delle Entrate con la circolare numero 19 del 2024 che ha illustrato tutte le istruzioni per accedere all’indennità.
La stessa strada potrà essere seguita anche da coloro che, pur avendo un sostituto d’imposta e i requisiti per ottenere il bonus Natale, non presenteranno la richiesta al datore di lavoro per l’erogazione insieme alla tredicesima.
Economia
Sostenibilità, Heidelberg Materials presenta evoBuild nuovi...
La gamma evoBuild presentata a Ecomondo sarà disponibile dal 2025 in tutta Italia
Heidelberg Materials, uno dei leader mondiali nei materiali e soluzioni per l'edilizia, ha scelto Ecomondo (Rimini 5- 8 novembre), la fiera delle tecnologie green, per presentare al mercato evoBuild, un brand globale per cementi e calcestruzzi a basse emissioni di CO2 per le città del futuro.
"Al centro delle nostre azioni c'è la forte attenzione per l'ambiente. In qualità di pionieri sulla strada verso la neutralità carbonica e l'economia circolare nell'industria dei materiali da costruzione - ha detto Stefano Gallini, amministratore delegato di Heidelberg Materials Italia - la società sta lavorando su materiali da costruzione sostenibili e soluzioni per le città del futuro. EvoBuild rappresenta la risposta concreta a disposizione del mercato, dei nostri clienti e dei progettisti. Un passo importante verso il conseguimento di uno dei nostri obiettivi fondamentali nel percorso verso il Net zero; puntiamo, infatti, a generare il 50% dei nostri ricavi con prodotti sostenibili già entro il 2030".
La gamma evoBuild di Heidelberg Materials, che in Italia ha raccolto l’eredità dei marchi Italcementi e Calcestruzzi, sarà disponibile dal 2025 in tutta Italia e per tutte le linee di prodotto e sarà caratterizzata da basse emissioni di CO2 (sia per il cemento sia per il calcestruzzo), e/o da calcestruzzi contenenti materiali da riciclo, evitando così l’impiego di risorse naturali.
La Road Map di Heidelberg Materials prevede, da qui al 2030, il progressivo aumento della quota di prodotti evoBuild. I prodotti della gamma evoBuild apportano una riduzione della CO2 pari ad almeno il 30% rispetto al valore di riferimento. I prodotti circolari contengono almeno il 30% di inerti riciclati, oppure riducono la quantità di materiali naturali di almeno il 30%.
Per arrivare a questi risultati sono stati messi a punto negli impianti una serie di percorsi virtuosi dal punto di vista della sostenibilità lungo tutti i passaggi del ciclo di produzione del cemento e del calcestruzzo. Qualche esempio: per 'cuocere' il cemento viene ridotto l’uso di combustibili fossili derivati dal petrolio utilizzando, in sostituzione, combustibili alternativi non più riciclabili e biomasse in assoluta sicurezza. Nella produzione del calcestruzzo, invece, viene ridotto l’uso di materie prime naturali come la sabbia e la ghiaia, introducendo nella ricetta del prodotto materiali di scarto come le scorie di altoforno e i materiali da demolizione.
Economia
Rinnovo contratto statali, settimana corta, aumenti e più...
Firmata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto degli statali senza Cgil e Uil
E' stata firmata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto degli statali senza Cgil e Uil. Tra le misure, settimana corta di 4 giorni su base volontaria, aumenti mensili e novità sul fronte smart working.
Il contratto, misure, cosa prevede
Il contratto, relativo al personale del comparto delle Funzioni centrali per il triennio 2022-2024, "presenta numerose innovazioni per i circa 195mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici economici, e stabilisce un incremento mensile medio a regime di 165 euro, per tredici mensilità, pari a un aumento del 6%. A questi incrementi economici si aggiungono circa mille euro di arretrati medi mensili, calcolati al dicembre 2024", ha spiegato Antonio Naddeo, presidente Aran, al termine dell’incontro con i sindacati, che ha portato alla sottoscrizione del nuovo contratto per il pubblico impiego.
“Tra le novità - ha sottolineato Naddeo - una maggiore valorizzazione del ruolo delle relazioni e della partecipazione sindacale e l’introduzione di una norma - già molto dibattuta a livello mediatico - che avvia la sperimentazione di una rimodulazione su quattro giorni, invece che su cinque, dell’attuale orario di lavoro di 36 ore settimanali, comportando ovviamente una giornata lavorativa più lunga, pari a nove ore più la pausa, oltre al riproporzionamento di ferie e permessi giornalieri. Si tratta di una prima sperimentazione, che le amministrazioni possono decidere di attuare su base volontaria e con l’assenso del lavoratore, fermi restando i servizi da erogare”.
“In pratica - ha evidenziato il presidente Aran - un’ulteriore norma di flessibilità che si aggiunge alla possibilità di fare smart working in modo più articolato a seconda delle esigenze delle amministrazioni, con la quota di lavoro agile che può superare anche la presenza in servizio”.
“Innovativa - ha proseguito Naddeo - l’introduzione dell’age management, che stimola le amministrazioni a tenere in considerazione le diverse età dei dipendenti, con il duplice obiettivo di avviare un nuovo patto intergenerazionale, valorizzando al meglio chi ha maggiore esperienza, attraverso il 'mentoring', nei confronti dei più giovani, ma allo stesso tempo permettendo di attivare un 'reverse mentoring' verso i più anziani, per esempio, sulle competenze digitali. Nel testo si rivolge, inoltre, una particolare attenzione nella contrattazione integrativa per i nuovi assunti. In particolare con specifiche indennità, lavoro agile e welfare aziendale”.
“Siamo chiamati a ridefinire un nuovo orizzonte alla Pubblica amministrazione e a rendere più attrattivo il lavoro, e sono certo che queste norme possono veramente avviare il cambiamento, iniziato con il precedente contratto firmato poco più di due anni fa, valorizzando le persone che ogni giorno garantiscono all’Italia servizi e competenze”, ha concluso Naddeo.
No di Cgil e Uil. "Il governo e Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, quella del rinnovo del contratto funzioni centrali, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto'', hanno dichiarato Serena Sorrentino e Sandro Colombi, segretari generali di Fp Cgil e Uil Pa.
"Non comprendiamo perché, nonostante la discussione sulla Legge di Bilancio e sulle risorse da destinare al lavoro pubblico sia ancora in corso, si sia sentita la necessità di accelerare i tempi della trattativa, fino allo strappo con due delle organizzazioni sindacali più rappresentative - hanno aggiunto i sindacalisti - Nelle prossime ore continueremo le assemblee per spiegare le ragioni della nostra valutazione alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto in tutto il Paese e sarà l'occasione per ribadire le motivazioni che ci portano allo sciopero del prossimo 29 novembre".
''Lavoratrici e lavoratori dei settori pubblici, che svolgono funzioni essenziali, meritano risposte su salari adeguati e non di subire la pesante ingiustizia di vedere riconosciuta solo un terzo dell’inflazione record registrata tra il 2022 e il 2024'', hanno sottolineato i sindacalisti.
"Al Governo e al Parlamento diciamo che ci sono le condizioni per trovare aggiustamenti economici e normativi che consentano di dare giuste risposte. Chiederemo alle amministrazioni e alle altre sigle sindacali di procedere all'indizione di un referendum perché la parola per noi deve essere restituita alle lavoratrici e lavoratori e di certo non siamo noi ad aver paura della democrazia", hanno concluso Sorrentino e Colombi.
Economia
Dl infrazioni, Marzano: “Riconosciute peculiarità di...
Il Presidente della Lega Navale Italiana commenta così l’approvazione al Senato della conversione in legge del D.L. 131/2024 'Salva-infrazioni' che contiene norme in materia di concessioni demaniali
"Un provvedimento che attribuisce il giusto riconoscimento all’attività sociale e sportiva senza scopo di lucro che le nostre Sezioni e Delegazioni svolgono su tutto il territorio nazionale". Lo ha affermato il Presidente della Lega Navale Italiana, Donato Marzano, commentando l’approvazione al Senato della conversione in legge del D.L. 131/2024 'Salva-infrazioni' che contiene, tra l’altro, norme in materia di concessioni demaniali.
Tra le misure, il provvedimento prevede che, fermo restando l'obbligo di versamento del canone previsto, siano escluse dalla messa a gara le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali impiegate, tra gli altri, da associazioni sportive no profit, iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche – come le strutture periferiche della Lega Navale Italiana – e che perseguano esclusivamente finalità sociali, ricreative e di promozione del benessere psicofisico.
“Un risultato importante – aggiunge il Presidente della LNI – che salvaguarda le realtà associative no profit come la Lega Navale Italiana, ottenuto grazie all’impegno che abbiamo portato avanti in questi mesi insieme alle federazioni sportive, alle istituzioni competenti, in particolare ai dicasteri vigilanti della LNI, Difesa e Infrastrutture e Trasporti e che è stato possibile grazie al lavoro del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, al suo staff ed al consenso trasversale dei partiti politici".