Zucchero: “In ‘Discover II’ volevo fare mie le canzoni che amo di più”
Il cantautore presenta il nuovo disco di cover, in uscita l'8 novembre: "Un piacere e una sfida". E nella deluxe edition la collaborazione con Russell Crowe e Salmo
Ci sono alcune delle canzoni che ha amato di più nella sua vita, scelte in una lista di 500 titoli, in 'Discover II', il secondo progetto di Zucchero dedicato alle cover, in uscita venerdì 8 novembre per Emi/Universal Music Italia. Non un lavoro di maniera per il cantautore emiliano più conosciuto al mondo, che per questo progetto, come per il precedente, non si è accontentato di una mera traduzione dei brani ma li ha rivisitati e reinterpretati con il suo inconfondibile stile. Tredici le tracce del disco nella versione standard, tra cui' With Or Without You (U2'), 'Knockin' On Heaven's Door' (Bob Dylan) 'Agnese' (Ivan Graziani), mentre quella box deluxe prevede 5 bonus track aggiuntive tra cui 'Just Breath' (Pearl Jam) assieme all'attore australiano Russell Crowe, 'Senza Una Donna (Without A Woman)' con Jack Savoretti e 'Overdose D’Amore 2024' con Salmo.
"Questo disco non era previsto quando ho fatto il precedente, che doveva essere un progetto unico - dice l'artista presentando a Milano il nuovo lavoro -. Poi, tra quasi 500 brani selezionati, qualcuno era rimasto fuori. Negli ultimi anni sono stato sempre in tour e nei tempi che mi rimanevano a casa ho pensato di tirarne fuori qualcuno e rivestirlo, riarrangiarlo, cambiando suoni e dinamiche di brani che ho sempre amato e che avrei voluto scrivere io. Alcuni li suonavo nelle balere e nelle discoteche quando ho iniziato con il sax e ci sono legato. Ogni canzone è una fotografia di momenti belli e ho cercato di inserire quelle che sono poco conosciute per dare loro un nuovo vestito, per rinfrescarle".
Zucchero non ha dubbi: quando si realizza un album di cover, i suoni vanno rivisti e reinterpretati, così come i testi. "Io lavoro per fare mie le canzoni, come fossero inediti - ammette - la materia prima esiste già ma c’è lavoro e c’è ricerca, è un piacere e una sfida". E lo stesso vale per le liriche. "Non ho mai creduto che la traduzione letterale possa funzionare in un’altra lingua - osserva - quando hanno provato a tradurre le mie canzoni in inglese con tutti i doppi sensi" non ha funzionato "traducono ma non sanno, poi non si capisce niente. L'Azione Cattolica di 'Solo una sana e consapevole libidine' era diventata l'inquisizione spagnola nella versione in spagnolo. Io preferisco che si tenga il vibe generale ma certe parole le devo aggiustare io. Se ti ostini a tradurre letteralmente vengono fuori cose che non volevi dire".
Due gli adattamenti in italiano presenti, 'Amor che muovi il sole' dal brano 'My Own Soul's Waring' dei The Killers "non è una traduzione letterale ma una riflessione sull'amore universale" assicura Zucchero. E poi 'Chinatown' dei Bleachers: "Mi era piaciuta molto la versione con Bruce Springsteen e mi sono chiesto come l'avrei reinterpretata. Il risultato in italiano è 'Una come te'". Gli altri brani della tracklist hanno storie importanti alle spalle. "Mi sono sempre detto 'non toccare certe canzoni iconiche perché rischi di beccarti il sasso' - spiega Zucchero - invece stavolta ho osato e questa è stata la sfida". Come con 'With Or Without You' degli U2. "Bono non l'ha ancora sentita - sottolinea l'artista - spero non mi tiri le orecchie...conoscendolo credo gli piacerà. E' una versione meno forte dal punto di vista sonoro ma 'rotola', è un po’ più soft. È una grande canzone amore ma non c’è vendetta tra i due protagonisti del brano". C’è poi il brano che chiude l'album, 'I See a Darkness', con Paul Young. "E' arrivato a casa mia questa estate - ricorda Zucchero -. Ha avuto dei problemi, è morta sua moglie, io ero depresso e lui mi ha detto 'voglio fare questa canzone con te perché sembra la nostra storia, quella di due amici, in cui uno dei due sparisce e non chiama più perché ha visto il buio della depressione'. Il testo mi sembrava adatto alla nostra storia e ha anche una bellissima melodia".
Quanto alla collaborazione con Russell Crowe, "io sono un suo fan - confessa - lo ero come attore e ora anche come cantante. Ci siamo conosciuti per la prima volta a febbraio l'anno scorso, durante il mio tour in Australia alla Opera House di Sydney, grazie al musicista Jimmy Burns, poi l'ho rivisto da Andrea Bocelli al suo festival a Lajatico. Mi ha invitato a un suo concerto a La Spezia e sono rimasto colpito favorevolmente. Da lì è nata la collaborazione per la canzone 'Just Breath' dei Pearl Jam". Tra i pezzi storici della musica italiana e internazionale ai quali Zucchero ha messo mano anche 'Acquarello' "sembra una filastrocca per bambini ma racconta la vita" riflette. E poi, ancora, 'Moonlight Shadow' con il feat. della figlia Irene. "Mi ricorda le feste d'estate e pensavo fosse una canzone spirituale invece poi si ammazzano nella versione originale, mi è un po’ calata quando l’ho tradotta". In scaletta anche 'Agnese' di Ivan Graziani: "E' stato uno dei primi rocker in Italia per il suono e la formazione a quartetto con la chitarra un po’ ruvida".
Nella versione deluxe di 'Discover II' figura anche una collaborazione con Salmo: "E' un musicista che ha delle idee e un bagaglio musicale - sottolinea Zucchero - conosce Aretha Franklin, Ray Charles, ha una cultura musicale vasta, quindi perché no? I giovani ragazzi di adesso li ho conosciuti e sono delle macchine da guerra nel marketing, sono strutturati. Di talenti ce ne sono, Marracash, Blanco, Mahmood. Ci sono talenti veramente bravi e ben vengano se vogliono fare qualcosa e condividere un palco, non sono mai stato chiuso su questo, l'importante è che in quello che decidiamo di fare insieme io sia credibile. Non posso fare l’operazione ringiovanimento per accaparrare dei follower in più tra i giovani, non è questo lo scopo". Tra i protagonisti del nuovo disco c'è anche Bardolino, il suo basset hound in posa con Zucchero sulla cover. "E' il mio cane - spiega - Era di una famiglia che non poteva più tenerlo e ci ha chiesto se lo volessimo noi. Era stato in un’associazione, in gabbia, lo abbiamo preso noi ed è simpatico da morire, affettuoso e anche ridicolo".
(di Federica Mochi)
Spettacolo
Eddie Redmayne a Roma: “Il mio Sciacallo è spietato,...
Dal romanzo di Forsyth arriva su Sky la serie in 10 episodi 'The Day of The Jackal', in onda dall'8 novembre
Eddie Redmayne mette le bacchette di Newt Scamander nel cassetto per interpretare un uomo dai mille volti, un assassino insospettabile e altamente qualificato infallibile nel suo lavoro. È lo Sciacallo nella nuova serie Sky Original 'The Day of The Jackal', che riporta sullo schermo le pagine del romanzo di Frederick Forsyth, dopo l'omonimo film del 1973 con Edward Fox. "Sono cresciuto con il film, lo amo", ricorda l'attore premio Oscar, a Roma per presentare la serie in onda dall'8 novembre su Sky e in streaming su Now. "Quando è arrivata la sceneggiatura di Ronan Bennett l'ho letta con trepidazione, ho subito notato l'approccio contemporaneo, che non tradito il capolavoro originale. Rispetto al film "qui entriamo nella sfera privata dello Sciacallo: lui è spietato e dalla dubbia moralità ma ha un aspetto inedito, ovvero l'umanità", racconta Redmayne, che dopo aver interpretato personaggi di altre epoche non indossa colletti inamidati "ma vestiti contemporanei".
Redmayne è un assassino solitario, sfuggente e implacabile, che si guadagna da vivere uccidendo su commissione. "Mi sono allenato per molte settimane ed ho imparato a maneggiare le armi in un poligono fuori Londra", ricorda l'attore, che per questa serie si è trasformato ed ha recitato in molte lingue: "Una delle cose che amo della recitazione è la possibilità di cambiare il tuo aspetto e di parlare in altri modi. Penso che lo Sciacallo sia un attore che cambia aspetto mostrando le zone grigie dell'etica e della moralità di ciascuno". Anche di coloro che sulla carta hanno un'etica di ferro, come Bianca, interpretata da Lashana Lynch, una tenace agente dell'intelligence britannica incaricata di dare la caccia allo Sciacallo in giro per l'Europa per catturarlo.
"Bianca è una donna moderna che cerca di bilanciare la vita professionale con quella privata. In tante potranno identificarsi in lei. Spero che ci siano più ruoli come questo sullo schermo", dice Lynch, che ha imparato a usare le armi "quando ho recitato in 'No Time To Die'", l'ultimo film su James Bond con Daniel Craig.
Spettacolo
Eddie Redmayne: “Sui social siamo tutti un po’...
L'attore premio Oscar a Roma per presentare serie Sky Original 'The Day of The Jackal'
"Tutti hanno un lato oscuro, come lo Sciacallo che interpreto, soprattutto al giorno d'oggi con i social media che permettono di scomparire nell'anonimato. Attorno a noi vediamo tante persone che sembrano carine all'apparenza ma dietro si nasconde l'oscurità. E questo lo raccontiamo in 'The Day of The Jackal'". Così all'Adnkronos Eddie Redmayne, a Roma per presentare la serie Sky Original in onda dall'8 novembre su Sky e in streaming su Now. L'attore premio Oscar interpreta un uomo dai mille volti, un assassino insospettabile e altamente qualificato infallibile nel suo lavoro che si guadagna da vivere uccidendo su commissione: è lo Sciacallo, nato dal romanzo di Frederick Forsyth e interpretato per la prima volta sul grande schermo da Edward Fox nell'omonimo film del 1973.
Rispetto al film e al libro "qui lo Sciacallo non è il cattivo e il detective è il buono. Qui indaghiamo sulle zone grigie, sui confini tra bene e male che sono sfocati", dice Redmayne, che nella serie gira in lungo e in largo per l'Europa per non farsi catturare dall'intelligence britannica, che ha il volto dell'agente Bianca, interpretata da Lashana Lynch. "Questa serie (scritta e adattata dallo showrunner Ronan Bennett) rappresenta il mondo reale. Lo Sciacallo e Bianca hanno una moralità discutibile, come tutti noi. Spesso - dice Lynch all'Adnkronos - siamo portati a prendere decisioni per il bene della famiglia o per proteggere noi stessi che possono rivelarsi discutibili dal punto di vista della moralità".
Per Eddie Redmayne un ruolo inedito. Ha interpretato Stephen Hawking ne 'La teoria del tutto', la pioniera del movimento transgender Lili Elbe in 'The Danish Girl' e il mago Newt Scamander nel prequel 'Animali Fantastici', ambientato 70 anni prima della serie cinematografica di Harry Potter. E per calarsi perfettamente dello spietato Sciacallo ha imparato a maneggiare le armi, si è sottoposto a tante ore di allenamento in palestra, si è trasformato in molti volti grazie al trucco protestico ed ha recitato in varie lingue: "è stato tanto difficile quanto appagante. Quando si inizia a recitare da bambini, il motivo per cui lo si fa è quello di interpretare personaggi lontani da sé per cambiare il proprio aspetto, la fisicità, la lingua. E uno dei vantaggi di questa serie - racconta - è essermi sentito come in un parco giochi per attori. Una delle mie esperienze più appaganti", conclude.
Per Lashana Lynch è la seconda prova da attrice nei panni di un agente segreto dopo 'No Time To Die', l'ultimo film su James Bond con Daniel Craing. Alla domanda 'ti senti pronta per essere la 007?', l'attrice ribatte: "dobbiamo chiederci se il mondo è pronto a vedere un Bond femminile. Si è discusso di questo, ma sarò onesta: siamo di fronte ad un franchise di successo che ha la sua bellezza e la sua struttura. I fan - dice - vogliono vedere quello che amano, ma credo che sia giusto anche allargare gli orizzonti e rappresentare le persone di oggi per cambiare le cose. Il fatto che siamo qui a chiedercelo è importante".(di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Lory Del Santo e l’incontro con Trump: “Potevo...
La showgirl ricorda il momento in cui il tycoon la corteggiò a New York
Se le cose fossero andate in un modo diverso, Lory Del Santo oggi avrebbe potuto essere la nuova 'first lady' degli Stati Uniti accanto a Donald Trump. A dichiararlo è lei stessa, in collegamento da Miami con 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1, nelle ore successive alla rielezione di Trump come presidente Usa.
"Lui mi voleva veramente, si è speso, non ha aspettato che io lo chiamassi, è venuto dov'ero", ha detto, ripercorrendo il momento in cui conobbe il tycoon diversi anni fa. Come raccontato più volte in passato dalla showgirl, Trump e Del Santo si incontrarono per caso in un ascensore della Trump Tower di New York e lui la notò, le chiese il numero di telefono e poi andò a trovarla e passarono del tempo insieme. Quando lei però tornò in Italia decise di non richiamarlo. "Le porte erano aperte - ha spiegato Del Santo a 'Un giorno da pecora' - ma non l'ho voluto io. Oggi invece mi fidanzerei subito con Donald Trump perché lui è uno che lavora, io amo lavorare, sarei impegnata".
Nel corso della trasmissione l'attrice ha definito il neoeletto presidente "morbidone" e "gradevole". "A me piacciono gli uomini così 'pancettosi'", ha detto. "Io penso - ha continuato - che si vede quello che uno fa nella vita, che cosa deve dimostrare Trump a 80 anni? Nella sua lunga vita ha dimostrato di avere carisma".
Quando le chiedono di immaginare come sarebbe stato un suo eventuale risveglio nei panni della nuova first lady, Lory Del santo non ha dubbi: "Come Melania avrei scelto di indossare un talleur, attillato però. Credo che Melania abbia scelto l'abito giusto, neanche colorato, per non essere notata".