Sciopero trasporti oggi, stop 24 ore bus e metro: orari e fasce di garanzia
Venerdì nero per chi si sposta con i mezzi pubblici: tutte le informazioni aggiornate
Sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale oggi, venerdì 8 novembre, da Roma a Milano, da Firenze a Napoli: metro, autobus e tram a rischio per prestazioni ridotte nelle fasce di garanzia. Nella capitale, dalle 10.30, manifestazione davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Le ragioni della protesta
La protesta è stata proclamata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale, per la carenza di risorse, per la mancanza di politiche di programmazione, per la riforma del settore e per la salute e sicurezza sul lavoro".
Non ci saranno fasce di garanzia al 100%: cosa significa
A differenza dei precedenti scioperi - riferiscono le organizzazioni sindacali - oggi non si prevede, nel rispetto della legge 146 che regolamenta il diritto di sciopero e una volta sola nell’ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale, la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l’utilizzo del 30% del personale viaggiante e inoltre i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari.
Milano
A Milano le modalità di esercizio del servizio delle aziende di trasporto Autoguidovie e ATM saranno modificate. Autoguidovie ha pubblicato sul proprio sito web l'elenco delle corse garantite durante la giornata. Si consiglia di consultare l'allegato al presente avviso per un dettaglio completo delle corse garantite. Per informazioni aggiornate, si invita a consultare la sezione news del sito web di Autoguidovie.
Per quanto riguarda ATM, le linee M1, M2, M3, M5 e la tratta M4 San Cristoforo-San Babila saranno garantite fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. La tratta M4 San Babila-Linate sarà garantita per l'intera giornata. I tram e gli autobus 45, 54, 56, 57, 58, 60, 74, 81, 90, 91, 95 e 98 saranno garantiti fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Tutte le altre linee, comprese B10 e B12, non saranno garantite. Si consiglia ai viaggiatori di consultare la sezione news del sito web di ATM per informazioni aggiornate.
Firenze e tutte le città della Toscana
A Firenze all’interno delle fasce orarie individuate, saranno garantiti solo i servizi indispensabili, per la tramvia di Firenze con corse ogni 15/20 minuti durante le fasce garantite 6:30- 9:30 e 17:00-20:00. Sul sito di Gest sono pubblicate tutte le corse.
In tutta la regione Toscana in accordo con i sindacati, tra le fasce orarie 4.15-8.14 e 12.30-14.29 sarà garantito solo il 30% delle corse, definite come servizi indispensabili. Le corse garantite saranno consultabili nell’apposita pagina dedicata allo sciopero sul sito at-bus.it/sciopero.
Lo sciopero coinvolgerà sia il personale viaggiante che gli impiegati, compresi quelli delle biglietterie. Per operai ed impiegati lo sciopero è previsto per l’intero turno di lavoro. La regolarità del servizio dei bus – escluse le corse garantite nelle due fasce orarie - nonché la presenza di personale alle biglietterie, dipenderà dalle adesioni allo sciopero.
Autolinee Toscane avvisa che le corse previste saranno sicuramente insufficienti rispetto alla consueta domanda, ed invita a trovare altre soluzioni. Per informazioni si invitano i passeggeri a consultare il sito www.at-bus.it o la app at bus, oppure a chiamare il numero verde di Autolinee Toscane: 800 14 24 24 (Lun-Dom 6-24). Si possono anche seguire le informazioni pubblicate sui canali social di Autolinee Toscane: X: @AT_Informa; Facebook: Autolinee Toscane.
Roma
Sarà sicuramente un venerdì nero quello di oggi a Roma dove saranno assicurati solo alcuni servizi essenziali dall'inizio del servizio diurno e sino alle 8.30 e dalle 17 alle 20.
A Roma, l'agitazione interessa la rete Atac, comprese le linee gestite da altri operatori in sub-affidamento, e le linee bus periferiche gestite da Sap, Autoservizi Troiani e Autoservizi Tuscia/Bis. La protesta interesserà anche le linee Cotral-Astral. A tal proposito Cotral fa sapere che "saranno garantiti soltanto alcuni servizi essenziali tra i quali collegamenti prioritari con stazioni ferroviarie, aeroportuali, marittime e il trasporto disabili su prenotazione. Sul sito del Cotral è possibile consultare l’elenco delle corse bus e treno individuate come indispensabili". Saranno regolari, invece, i collegamenti ferroviari regionali di Trenitalia.
Dall'inizio del servizio fino alle 8.29 e dalle 17 alle 20, comunica Roma servizi per la mobilità, saranno garantite esclusivamente la linea A e B della metropolitana e 48 linee del servizio di superficie. Altri collegamenti, in caso di adesione del personale allo sciopero, non saranno effettuati. Tra questi per la metro la linea B1 Ionio-Laurentina, la linea C Pantano-San Giovanni e la ferrotramvia Termini-Centocelle.
Napoli
A Napoli sono annunciati disagi per metropolitane, funicolari e bus. L’Ente Autonomo Volturno (Eav, che gestisce i mezzi che collegano Napoli alla provincia, sia Nord che Sud, all'area Vesuviana e alla Penisola Sorrentina, come Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana) ha indicato le fasce di garanzia di alcune linee consultabili sul sito tra le 5.30-8.30 e le 16.30-19:30, mentre per la Linea 1 della metro, gestita da Anm, saranno aperte soltanto quattro stazioni, garantendo solo la tratta Policlinico-Garibaldi: previste quindi le fermate nelle stazioni di Policlinico (prima alle 6.35, ultima alle 9.15, mentre nel pomeriggio la prima è alle 17.05 e l’ultima alle 19.45), Rione Alto, Municipio e Garibaldi (la prima mattutina alle 7.10, l’ultima alle 9.50, poi nel pomeriggio la prima alle 17.40 e l’ultima alle 20.20).
Il servizio sarà garantito soltanto nella fascia oraria mattutina e in quella pomeridiana. Sulla Linea 6, mezzi in azione soltanto di mattina nelle stazioni di Mostra (prima partenza alle 7.16, ultima alle 8.40), Mergellina e Municipio (prima alle 7.36, ultima alle 9). Per quanto riguarda bus e funicolari - servizi gestiti dall’Anm - c’è stata la comunicazione di fasce di garanzia, assicurando il servizio solo di alcune linee. Per gli autobus: Alibus; 116; 130; 151; 175; 196; 254; 412; 421; R2; R5. Il servizio sarà garantito tra le 6 e le 9, poi tra le 17 e le 20. Sulle funicolari: solo corse dirette, da capolinea a capolinea, senza stop intermedi, per quella Centrale e di Montesanto.
Economia
Pil e disuguaglianze, come stanno veramente gli italiani?
Un'analisi dei dati Istat che tiene conto delle differenze territoriali, di genere e di istruzione
Ogni volta che si discutono i dati economici - Pil, Occupazione e Inflazione sono i principali - ci si chiede quanto siano in grado di rappresentare le reali condizioni di vita degli italiani. C'è una distanza tra i dati e la realtà e c'è anche una diversa velocità tra le rilevazioni periodiche, che inevitabilmente scontano un ritardo di raccolta ed elaborazione, e le effettive condizioni di chi deve fare i conti con il costo della propria vita. Può aiutare a fare un po' di chiarezza un'analisi che mette insieme i principali indicatori Istat e la pubblicazione 'Benessere e disuguaglianze in Italia', sempre Istat, del 4 novembre scorso.
Aprendo il sito dell'Istat sono in evidenza tre grafici significativi. Quello del Pil fa segnare nel terzo trimestre 2024 il dato più alto in valore assoluto dal 1996, 481.587 milioni di euro; gli occupati a settembre 2024 sono 23.983.000, sui massimi dal 2004, l'inflazione a ottobre 2024 è allo 0,9%, su valori non lontano dal minimo di gennaio 2015, 0,6%. Quindi, l'economia italiana è in piena salute e le condizioni economiche degli italiani lo sono altrettanto?
E' utile, a questo punto, andare a sfogliare la pubblicazione 'Benessere e diseguaglianze in Italia'. Il primo fattore che va considerato è che a livello territoriale persistono forti disuguaglianze. Le regioni del Nord emergono con valori di benessere superiori alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno presenta ancora situazioni di marcato svantaggio, soprattutto nei quando si parla di lavoro e conciliazione dei tempi di vita e relazioni sociali. La maggior parte degli indicatori mostrano, inoltre, uno svantaggio femminile. Le donne restano fortemente penalizzate nel mercato del lavoro, sia sugli indicatori quantitativi che su quelli qualitativi. Il tasso di occupazione è marcatamente più basso, mentre sono più elevati sia il tasso di mancata partecipazione al lavoro, sia l’incidenza del part-time involontario.
Considerare gli indicatori per titolo di studio è fondamentale alla luce del legame profondo tra istruzione e qualità della vita. Avere un alto livello di istruzione significa godere di più elevati livelli di benessere e di una maggiore protezione dalle vulnerabilità date dalla combinazione di più fattori discriminanti. L’investimento in capitale umano è uno dei principali fattori di protezione dalle difficoltà economiche. Il rischio di povertà dei laureati è più che dimezzato rispetto al totale della popolazione. Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché il rischio di povertà è minimo tra i laureati residenti al Nord e massimo tra i residenti al Mezzogiorno con bassa istruzione.
Questa analisi dell'Istat aiuta a capire perché c'è una distanza considerevole tra quello che dicono i macro dati e le condizioni reali di vita degli italiani.
Entrando nello specifico del disagio economico si riesce ad andare oltre. "Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché al Nord il rischio è inferiore al 10% (3,6% se laureati) e al Mezzogiorno sale al 30,8% (40,7% se con bassa istruzione)". Se si considerano anche le differenze di genere si vede come "il gruppo più svantaggiato è costituito dalle donne con bassa istruzione residenti al Mezzogiorno, tra le quali il rischio di povertà raggiunge il 42,7%". Inoltre, le differenze territoriali si aggiungono a quelle per istruzione, anche considerando le fasce di età, con "un rischio di povertà che nel Mezzogiorno è più elevato e tra i giovani adulti con basso titolo di studio sale al 56,7%". All’interno del mercato del lavoro il capitale umano ha un ruolo estremamente positivo. Il tasso di occupazione dei laureati (84,3%) e diplomati (73,4%) è ben al di sopra del valore medio per l’Italia (69,1%) mentre per chi ha un basso titolo di studio scende al 54,2%. Inoltre, anche nel Mezzogiorno essere laureati (82,5% contro 59% degli uomini con bassa istruzione) ed in particolare laureate (71,8% contro appena il 21,8% delle meno istruite) pone in condizioni di vantaggio rispetto agli esiti occupazionali e riduce la distanza con gli occupati di pari istruzione nelle altre zone del Paese.
La conclusione a cui si arriva è che dentro i macro dati c'è una realtà che cambia molto rispetto alla collocazione geografica, al genere e al livello di istruzione. Come dire, lo stesso dato del Pil si porta dietro una realtà frammentata e piena di disuguaglianze. (Di Fabio Insenga)
Economia
Agroalimentare, Centinaio (Lega): “L’Italia è...
Così il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, durante il convegno ‘Agricoltura, sostenibilità ed innovazione: le sfide per coltivare il nostro futuro’, promosso da Bper in collaborazione con il settimanale “il Ticino” e organizzato a Pavia.
“L’agroalimentare è uno dei settori più importanti del nostro Paese. Oggi trattiamo quelle che sono le potenzialità del nostro Paese. Quindi, il fatto che l'Italia sia il paese della biodiversità e dell'agroalimentare, ma anche il fatto che l'agricoltura sta attraversando un momento di crisi dovuto anche al cambiamento climatico e alla crisi economica. Vogliamo capire quelli che sono i modi per affrontare questo momento di crisi e quindi pensiamo alle nuove tecnologie, alla ricerca scientifica al fatto che attraverso i fondi che vengono dati alle nuove generazioni si riesce a pensare a un futuro per l'agricoltura italiana”. Così il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, durante il convegno ‘Agricoltura, sostenibilità ed innovazione: le sfide per coltivare il nostro futuro’, promosso da Bper in collaborazione con il settimanale “il Ticino” e organizzato a Pavia.
“È necessario ragionare a livello europeo perché il maggior finanziamento dell'agricoltura viene dall’Europa - prosegue Centinaio - Va revisionata questa politica agricola comunitaria che non deve semplicemente dare soldi agli agricoltori, ma deve aiutarli attraverso delle politiche, pensiamo alla reciprocità con i Paesi terzi che importano in Europa. Poi è necessario anche un piano strategico a livello nazionale perché perché altri Stati l'hanno fatto, penso soprattutto alla Spagna, e l'Italia non può venire meno a questo impegno”.
Economia
Sostenibilità, Sindaco Fermignano: “Da Cresco Award...
Così il sindaco Emanuele Feduzi
Il comune di Fermignano (Pu) è tra i cinque premiati da Fondazione Sodalitas alla 9a edizione di Cresco Award - Città Sostenibili, al Centro Congressi Lingotto di Torino. "Il nostro progetto si chiama 'Fermignano 2030, dalla sostenibilità all'inclusione sociale' - commenta il sindaco Emanuele Feduzi - Siamo partiti dalla raccolta differenziata, portandola in maniera stabile sopra l'85%, quindi diventando il comune più riciclone della regione Marche per la categoria, 5-10 mila abitanti. Abbiamo poi costruito una nuova struttura, una scuola primaria per 500 bambini, completamente autosufficiente da un punto di vista energetico. Grazie al risparmio energetico che ne è scaturito abbiamo finanziato parte degli interventi nel sociale, ad esempio l'acquisto di un nuovo mezzo e il recupero di strutture per i disabili, e altre attività come la campagna per la sensibilizzazione contro la violenza di genere".
"Cresco Award è un momento di crescita, di confronto e soprattutto di stimolo - aggiunge il sindaco Feduzi - Abbiamo partecipato per la prima volta, quasi come una scommessa insieme ai miei colleghi e collaboratori. Nell'arco di pochi mesi abbiamo ricevuto due premi, Cresco Award, appunto, e un premio dal GSE a livello nazionale per essere riusciti a rivoluzionare la spesa energetica sfruttando fonti alternative appunto per alimentare le nostre strutture e rifinanziando in questo modo il sociale. Per noi è stato uno stimolo, un momento di confronto e soprattutto, ripeto, un momento di crescita non soltanto per l'amministrazione e per la dirigenza, ma per tutta la città".