Ansia da elezioni, scuola di New York concede un giorno di pausa agli studenti
Votare può essere stressante, ma in America ancora di più. O, almeno, è quanto sostiene una scuola privata d’élite di New York che ha consentito un giorno di riposo dopo le elezioni a chi fosse deluso o agitato.
La Ethical Culture Fieldston School, una delle scuole private più prestigiose della città, ha annunciato che, in seguito alle elezioni presidenziali, gli studenti che si fossero sentiti stressati, ansiosi o emotivamente preoccupati, avrebbero avuto un supporto psicologico nell’istituto, con esperti a disposizione. Una notizia che, però, ha creato qualche perplessità.
“Un giorno di riposo per affrontare lo stress elettorale”
La Fieldston, situata nel quartiere di Riverdale nel Bronx di New York City, ha riconosciuto che il clima politico delle elezioni americane 2024 avrebbe potuto causare ansia e stress tra gli studenti, soprattutto in un periodo di crescente polarizzazione e tensione per le conseguenze.
Così, in un’email inviata alle famiglie, la preside della scuola superiore, Stacey Bobo, ha dichiarato che l’istituto è consapevole dell’ “alto rischio ed emozionante” periodo che segue le elezioni e ha deciso di offrire supporto a chiunque ne avesse bisogno.
L’istituto, inoltre, ha annunciato che non avrebbe assegnato compiti e non ci sarebbero state interrogazioni. E, per gli studenti che non si fossero sentiti in grado di partecipare pienamente alle lezioni, un giorno di riposo era autorizzato senza che ciò influenzasse le loro valutazioni accademiche. Inoltre, la scuola ha messo a disposizione psicologi per supportare emotivamente gli studenti durante questa settimana di stress elettorale. “Indipendentemente dall’esito delle elezioni”, ha scritto la preside Bobo, “abbiamo creato lo spazio per fornire agli studenti il supporto di cui avrebbero potuto aver bisogno”.
La reazione alla notizia
La decisione si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione alla salute mentale degli studenti, un tema che sta diventando sempre più centrale nelle scuole degli Stati Uniti. Le elezioni del 2024, infatti, sono state descritte da entrambe le principali forze politiche come una “scelta decisiva sul futuro della democrazia americana“, un tema che non ha mancato di suscitare preoccupazioni anche tra i più giovani.
La risposta alla decisione della Fieldston è stata diversa. Alcuni genitori hanno lodato l’iniziativa, vedendo in essa una risposta responsabile alle difficoltà emotive dei giovani in un periodo così turbolento. Altri hanno visto nella decisione un segno di eccessiva protezione. Il comico Jerry Seinfeld, che in passato ha avuto due figli iscritti alla Fieldston, ha dichiarato al New York Times che iniziative come questa hanno contribuito a spingere il suo figlio minore a cambiare scuola. “Ecco perché i ragazzi odiavano questa scuola“, ha detto Seinfeld. “Queste persone sembrano pensare che questo sia il modo giusto di educare i giovani, ma in realtà li stanno incoraggiando a essere deboli“.
Salute mentale nelle scuole
La decisione della Fieldston si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la salute mentale dei giovani. Secondo un rapporto dell’American Psychological Association (Apa), quasi il 70% degli adulti statunitensi ha dichiarato che le elezioni sono una fonte importante di stress. Questa situazione è stata aggravata dai recenti dati che mostrano un aumento dei tassi di ansia e depressione, soprattutto tra i giovani adulti. Nel 2022, oltre il 26% dei ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni ha segnalato sintomi di ansia.
In effetti, i tassi di ansia e depressione tra gli adulti statunitensi sono aumentati significativamente negli ultimi anni. Secondo una recente indagine del Centro statunitense per il controllo e la salute mentale, nel 2022 circa il 18,2% degli adulti ha riportato sintomi di ansia, rispetto al 15,6% del 2019, con i giovani adulti tra i 18 e i 29 anni che sono i più colpiti. Più di un quarto di loro (26,6%) ha riferito di aver sofferto di sintomi di ansia nelle due settimane precedenti il sondaggio.
Allo stesso modo, i tassi di depressione tra gli adulti sono aumentati dal 18,5% al 21,4% nel periodo 2019-2022, con il 27% dei giovani adulti che ha dichiarato di essersi sentito depresso nelle ultime due settimane prima del sondaggio.
Questi dati riflettono, inoltre, le osservazioni del Dottor Vivek Murthy, chirurgo generale degli Stati Uniti, che ha parlato nel 2021 di una “crisi” nella salute mentale tra i giovani, un fenomeno amplificato da fattori come il cambiamento climatico, la disuguaglianza economica e la violenza armata. L’ansia legata a eventi come le elezioni presidenziali si inserisce quindi in un quadro già preoccupante.
La scelta della Fieldston di esentare gli studenti dalle lezioni e di offrire supporto psicologico non è solo un gesto di empatia, ma anche una risposta alle difficoltà che molti giovani affrontano in tempi di incertezza e divisione politica. L’educazione e la gestione delle emozioni legate agli eventi politici sono diventate questioni sempre più rilevanti nelle scuole, che si trovano a fronteggiare non solo l’insegnamento accademico ma anche il benessere psicologico dei loro studenti.
Il dibattito su come gestire la salute mentale degli studenti e su come affrontare il difficile periodo delle elezioni riflette le sfide più ampie che le scuole e le famiglie affrontano oggi. Da un lato, c’è la necessità di riconoscere e trattare i problemi di salute mentale con serietà, ma dall’altro c’è chi teme che una protezione eccessiva possa portare a una mancanza di resilienza nei giovani.
In ogni caso, l’iniziativa della Fieldston apre la porta a una riflessione più ampia su come educare e supportare le nuove generazioni.
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Russia, multe a chi promuove una propaganda child free
In Russia è vietata la propaganda child free. Il provvedimento è stato votato ieri, martedì 12 novembre, dalla camera bassa del parlamento russo. Con il parere favorevole all’unanimità il provvedimento sarà legge e prevede il divieto di quella che le autorità hanno definito una “propaganda perniciosa a favore di uno stile di vita senza figli”, nella speranza di rilanciare un tasso di natalità in calo.
E sono previste anche multe per chi contravviene e promuoverà “uno stile di vita Occidentale”, contro i valori tradizionali della famiglia.
La natalità in Russia
Il tasso di natalità in Russia è arrivato, lo scorso settembre, ad essere il più basso degli ultimi 25 anni. Dai dati ufficiali pubblicati è emerso che nascono meno bambini, mentre aumentano i tassi di mortalità con la guerra di Mosca in Ucraina. Il Cremlino ha definito le cifre “catastrofiche per il futuro della nazione”.
Il numero di neonati nella prima metà del 2024 è stato pari a circa 599.600 bambini, 16.000 in meno rispetto alla prima metà del 2023 e il numero più basso dal 1999. Il numero di decessi è aumentato di 49.000. Tuttavia, l’immigrazione è aumentata del 20%.
Il presidente Vladimir Putin ha, così, incoraggiato le donne ad avere almeno tre figli, dicendo che ciò aiuterà a garantire il futuro dei russi e del Paese. Ma a pesare sulle scelte delle donne ci sarebbero i “valori tradizionali dell’Occidente” che promuovono una propaganda child free.
Il provvedimento si unisce alle restrizioni alla libertà di espressione, al divieto di relazioni omosessuali e al divieto di adozione da parte di coppie formate da due persone dello stesso sesso o all’estero (Italia compresa, la cui sospensione di adozioni internazionali con la Russia risale già al 2022 da parte del Bel Paese).
Multe in arrivo
Cosa succede a chi promuove una vita senza figli? Le multe saranno fino a 400mila rubli (3.840 euro) per i cittadini, 800mila (7.680 euro) per i funzionari pubblici e fino a 5 milioni di rubli (47.992 euro) per enti giuridici.
“Stiamo parlando di proteggere i cittadini, in primo luogo le giovani generazioni, dalle informazioni diffuse dai media che hanno un impatto negativo sulla formazione della personalità delle persone”, ha affermato Vyacheslav Volodin, presidente della Camera bassa e alleato di Putin. “Bisogna fare tutto il possibile per garantire che le nuove generazioni dei nostri cittadini crescano incentrate sui valori tradizionali della famiglia”.
Per il World Factbook della Cia, la Russia rientra tra i 40 Paesi col tasso di natalità più basso nel 2023: circa 9,22 ogni 1.000 abitanti. Nei prossimi 20 anni, sostiene l’agenzia di statistica statale Rosstat, la popolazione passerà da 146,1 milioni di abitanti a 130 milioni. Il presidente russo aveva proclamato il 2024 come “anno della famiglia”: ma qualcosa sembra essere andato storto.
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Una mamma su quattro si addormenta mentre allatta il...
Un quarto delle madri che allattano al seno ammette di addormentarsi mentre il neonato è impegnato a nutrirsi. Un comportamento che, purtroppo, può aumentare i rischi di soffocamento e di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). A rilevarlo è una ricerca condotta dal team dell’Università della Virginia a Charlottesville, che ha evidenziato che quando un bambino si addormenta in ambienti con cuscini morbidi e spazi angusti, come quelli di divani, poltrone o letti, il rischio di improvvisa morte aumenta significativamente.
Nell’80% dei casi, le madri non avevano intenzione di addormentarsi, ma è accaduto spontaneamente.
Lo studio
La dottoressa Fern Hauck, ricercatrice e esperta di sonno sicuro presso l’Università della Virginia Health and School of Medicine, ha spiegato che “mentre il fatto di addormentarsi quando si allatta non è sorprendente di per sé, ciò che è allarmante è che la maggior parte delle madri non aveva pianificato di addormentarsi, creando quindi un ambiente potenzialmente pericoloso per il bambino mentre entrambi dormivano”.
Il team di ricerca, infatti, ha sottolinea l’importanza di educare i genitori sui rischi legati al sonno durante l’allattamento e sulla necessità di pianificare lo spazio in cui il bambino si trova. “È essenziale preparare l’ambiente per garantire che la via respiratoria del bambino rimanga libera“, ha aggiunto la dottoressa Hauck.
Ciò include la rimozione di cuscini e coperte, per evitare che il neonato possa trovarsi in una posizione pericolosa.
Lo studio si basa su un’indagine condotta su 1.250 neomamme intervistate in 16 ospedali negli Stati Uniti. I bambini avevano tra i 2 e i 3 mesi al momento dell’intervista. Più del 28% delle donne ha dichiarato di essersi addormentata “a volte” o “solitamente” durante l’allattamento nelle due settimane precedenti alla rilevazione.
Molte mamme che si sono addormentate durante l’allattamento hanno scelto di farlo su un divano o su una poltrona, piuttosto che sul letto, per cercare di evitare di addormentarsi. Tuttavia, spesso questa precauzione non ha funzionato.
L’importanza della posizione e delle raccomandazioni ufficiali
Le raccomandazioni attuali dell’American Academy of Pediatrics (Aap) non supportano la condivisione del letto con un neonato, per evitare il rischio di rotolarsi sopra il bambino o che quest’ultimo si ritrovi intrappolato nei cuscini o nelle coperte.
Lo studio ha mostrato che le probabilità di addormentarsi durante l’allattamento sono molto più alte quando il bambino è nel letto (circa il 34% dei casi) rispetto a quando è su un divano o una poltrona (circa il 17%).
Tuttavia, le linee guida sottolineano anche che se la madre teme di addormentarsi, il letto è un posto relativamente più sicuro rispetto a un divano o una poltrona. La questione principale, spiegano i ricercatori, è trovare soluzioni per aiutare le mamme ad evitare il sonno mentre allattano, specialmente quando sono particolarmente stanche.
Soluzioni pratiche e consapevolezza
“È importante venire incontro alle esigenze delle famiglie e aiutarle a pianificare un programma per l’allattamento e il sonno che funzioni per loro e che sia il più sicuro possibile”, ha affermato la dottoressa Ann Kellams, pediatra e specialista in medicina dell’allattamento presso il dipartimento di Health Children’s dell’Università della Virginia. “I nostri dati suggeriscono che troppi incidenti di sonno non sono pianificati, quindi è fondamentale discutere di come gestire l’allattamento quando si è molto stanchi“.
L’educazione delle madri sui pericoli potenziali legati al sonno durante l’allattamento è cruciale, affermano i ricercatori. “Speriamo che i genitori di neonati pensino proattivamente a cosa potrebbe accadere nel mezzo della notte”, ha concluso la dottoressa Rachel Moon, pediatra e esperta di sonno sicuro. “Allattare il proprio bambino nel letto è più sicuro che farlo su un divano o una poltrona, se si rischia di addormentarsi”.
Lo studio, che è stato pubblicato nel numero di novembre della rivista Pediatrics, invita quindi le famiglie a riflettere sui rischi e a prendere precauzioni per garantire un sonno sicuro per il neonato, senza compromettere la sicurezza durante i momenti di allattamento.
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Una mamma su quattro si addormenta mentre allatta il...
Un quarto delle madri che allattano al seno ammette di addormentarsi mentre il neonato è impegnato a nutrirsi. Un comportamento che, purtroppo, può aumentare i rischi di soffocamento e di sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). A rilevarlo è una ricerca condotta dal team dell’Università della Virginia a Charlottesville, che ha evidenziato che quando un bambino si addormenta in ambienti con cuscini morbidi e spazi angusti, come quelli di divani, poltrone o letti, il rischio di improvvisa morte aumenta significativamente.
Nell’80% dei casi, le madri non avevano intenzione di addormentarsi, ma è accaduto spontaneamente.
Lo studio
La dottoressa Fern Hauck, ricercatrice e esperta di sonno sicuro presso l’Università della Virginia Health and School of Medicine, ha spiegato che “mentre il fatto di addormentarsi quando si allatta non è sorprendente di per sé, ciò che è allarmante è che la maggior parte delle madri non aveva pianificato di addormentarsi, creando quindi un ambiente potenzialmente pericoloso per il bambino mentre entrambi dormivano”.
Il team di ricerca, infatti, ha sottolinea l’importanza di educare i genitori sui rischi legati al sonno durante l’allattamento e sulla necessità di pianificare lo spazio in cui il bambino si trova. “È essenziale preparare l’ambiente per garantire che la via respiratoria del bambino rimanga libera“, ha aggiunto la dottoressa Hauck.
Ciò include la rimozione di cuscini e coperte, per evitare che il neonato possa trovarsi in una posizione pericolosa.
Lo studio si basa su un’indagine condotta su 1.250 neomamme intervistate in 16 ospedali negli Stati Uniti. I bambini avevano tra i 2 e i 3 mesi al momento dell’intervista. Più del 28% delle donne ha dichiarato di essersi addormentata “a volte” o “solitamente” durante l’allattamento nelle due settimane precedenti alla rilevazione.
Molte mamme che si sono addormentate durante l’allattamento hanno scelto di farlo su un divano o su una poltrona, piuttosto che sul letto, per cercare di evitare di addormentarsi. Tuttavia, spesso questa precauzione non ha funzionato.
L’importanza della posizione e delle raccomandazioni ufficiali
Le raccomandazioni attuali dell’American Academy of Pediatrics (Aap) non supportano la condivisione del letto con un neonato, per evitare il rischio di rotolarsi sopra il bambino o che quest’ultimo si ritrovi intrappolato nei cuscini o nelle coperte.
Lo studio ha mostrato che le probabilità di addormentarsi durante l’allattamento sono molto più alte quando il bambino è nel letto (circa il 34% dei casi) rispetto a quando è su un divano o una poltrona (circa il 17%).
Tuttavia, le linee guida sottolineano anche che se la madre teme di addormentarsi, il letto è un posto relativamente più sicuro rispetto a un divano o una poltrona. La questione principale, spiegano i ricercatori, è trovare soluzioni per aiutare le mamme ad evitare il sonno mentre allattano, specialmente quando sono particolarmente stanche.
Soluzioni pratiche e consapevolezza
“È importante venire incontro alle esigenze delle famiglie e aiutarle a pianificare un programma per l’allattamento e il sonno che funzioni per loro e che sia il più sicuro possibile”, ha affermato la dottoressa Ann Kellams, pediatra e specialista in medicina dell’allattamento presso il dipartimento di Health Children’s dell’Università della Virginia. “I nostri dati suggeriscono che troppi incidenti di sonno non sono pianificati, quindi è fondamentale discutere di come gestire l’allattamento quando si è molto stanchi“.
L’educazione delle madri sui pericoli potenziali legati al sonno durante l’allattamento è cruciale, affermano i ricercatori. “Speriamo che i genitori di neonati pensino proattivamente a cosa potrebbe accadere nel mezzo della notte”, ha concluso la dottoressa Rachel Moon, pediatra e esperta di sonno sicuro. “Allattare il proprio bambino nel letto è più sicuro che farlo su un divano o una poltrona, se si rischia di addormentarsi”.
Lo studio, che è stato pubblicato nel numero di novembre della rivista Pediatrics, invita quindi le famiglie a riflettere sui rischi e a prendere precauzioni per garantire un sonno sicuro per il neonato, senza compromettere la sicurezza durante i momenti di allattamento.