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Ucraina, Musk ha partecipato a telefonata tra Trump e Zelensky: il retroscena

La rivelazione di Axios confermata da un alto funzionario ucraino.

Zelensky, trump e Musk

La telefonata di mercoledì tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky ha riservato due sorprese: in linea c'era anche il ceo di Tesla e X Elon Musk ed il leader ucraino è stato in qualche modo rassicurato dal presidente eletto. Lo ha rivelato Axios e lo ha confermato alla Afp un alto funzionario ucraino. “Sì, a un certo punto Trump ha passato il telefono a Musk. No, niente di insolito, hanno avuto una conversazione normale”, ha detto un funzionario ucraino vicino a Zelenskyy a Politico. “Il presidente Zelensky ha ringraziato Musk per Starlinks”, ha aggiunto, riferendosi al sistema internet satellitare di Musk.

Secondo Axios , la notizia indica innanzitutto quanto sarà influente Musk nella seconda Amministrazione Trump, ma alimenta anche i dubbi sull'approccio che il presidente eletto avrà riguardo la guerra in Ucraina, che molti ritengono maggiormente incline verso le posizioni di Mosca.

La telefonata è durata circa 25 minuti. Secondo le fonti, dopo che Zelensky si è congratulato con Trump, il presidente eletto ha affermato che sosterrà l'Ucraina, ma non è entrato nei dettagli. Una delle due fonti ha precisato che Zelensky ha ritenuto positivo il fatto che la chiamata sia avvenuta così presto dopo la vittoria elettorale. Per il presidente ucraino la telefonata è andata bene, mentre Musk - dal canto suo - è intervenuto per annunciare che continuerà a sostenere l'Ucraina tramite i suoi satelliti Starlink.

"Molti funzionari Kiev speravano in vittoria Trump"

Intanto secondo quanto rivela l'Economist, "molti funzionari ucraini di alto livello" speravano nella vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Nonostante i timori per possibili tagli agli aiuti militari, una parte dell'establishment ucraino riterrebbe la vittoria dei repubblicani meno drammatica di quello che si potrebbe immaginare, afferma un articolo suggerendo un'interpretazione diversa del voto americano da parte di Kiev.

Il motivo è presto detto. In molti nella capitale ucraina, riferisce l'Economist, si erano stancati dei frequenti proclami di forte sostegno da parte di Joe Biden non accompagnati dai fatti. Il presidente, ad esempio, si è sempre rifiuto di consentire agli ucraini di usare missili a lungo raggio per colpire in profondità la Russia e non è riuscito a evitare forti ritardi nelle forniture militari. "Di fronte alla scelta tra la sopravvivenza o un presidente imprevedibile che avrebbe fatto a pezzi le regole e quasi certamente tagliato gli aiuti, erano pronti a rischiare", sostiene il settimanale.

Riuscirà l'ambientalista Musk a influenzare politiche Trump sul clima?

Altro tema quello del cambiamento climatico. Ad affrontarlo è il New York Times che si chiede se il 'super pro-clima' Elon Musk riuscirà a convincere Donald Trump a ritrattare le sue posizioni su ambiente e riscaldamento globale. Il quotidiano ha provato ad approfondire l'argomento scavando nelle dichiarazioni passate dell'uomo più ricco del mondo e fondatore di Tesla e SpaceX, tra i più grandi sostenitori e finanziatori della campagna elettorale che ha portato il tycoon alla Casa Bianca.

Da quando ha incassato il sostegno di Musk, Trump ha notevolmente ammorbidito la sua retorica sui veicoli elettrici. “Parlo continuamente di veicoli elettrici, ma non voglio dire che sono contro. Sono assolutamente a favore - aveva dichiarato il tycoon durante la campagna - Li ho guidati e sono incredibili, ma non sono per tutti”. Musk si è preso il merito per l'apparente dietrofront di Trump, dichiarando agli azionisti di Tesla di saper “essere persuasivo”. Riferendosi a Trump, ha detto: “Molti dei suoi amici ora hanno una Tesla e la adorano tutti. Ed è un grande fan del Cybertruck. Quindi penso che questi possano essere fattori che contribuiscono”.

Ora Musk, che ha trascorso la notte delle elezioni nella residenza di Trump a Mar-a-Lago e ha posato per una foto di gruppo con la famiglia del presidente eletto, dovrebbe avere una linea diretta con la Casa Bianca nei prossimi mesi. Le aziende di Musk, tra cui Tesla e SpaceX, guadagnano già miliardi grazie ai contratti governativi e alle politiche federali, e si prevede che Musk cercherà di ottenere ulteriori vantaggi per le sue imprese. Ma se la sua persuasione possa estendersi ad altri ambiti, come le questioni climatiche, resta da vedere. “È una domanda reale - ha detto Paul Bledsoe, docente del Centro per la politica ambientale dell'American University - Musk difende solo gli interessi di Tesla e SpaceX? È solo un lobbista interessato a se stesso? Oppure cerca di influenzare Trump affinché riconosca che, come questione economica, l'energia pulita è un'enorme opportunità per gli Stati Uniti di superare la Cina?”.

Le opinioni di Trump su riscaldamento globale ("una bufala") e politiche energetiche non sono un mistero. Dall'altra parte, in una biografia pubblicata l'anno scorso da Walter Isaacson, Musk viene descritto come uno studente universitario che si è interessato all'energia solare e ai veicoli elettrici perché preoccupato dai pericoli del riscaldamento globale e dalla prospettiva che il mondo finisca i combustibili fossili. Tesla vende pannelli solari e batterie che possono fornire energia di riserva alle case o aiutare a bilanciare l'energia eolica e solare sulla rete. Attualmente, le batterie di accumulo rappresentano circa il 10% del fatturato di Tesla.

In passato, Musk è stato apertamente in disaccordo con Trump sulle questioni climatiche. Nel 2017, quando il tycoon annunciò che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dall'accordo di Parigi sul clima, il miliardario si dimise per protesta da due consigli presidenziali. In una conversazione tra i due trasmessa su X ad agosto, Musk si era rivolto a Trump: “Penso che il solare sarà la maggior parte della produzione di energia sulla Terra in futuro”, aggiungendo di sostenere l'energia nucleare, che non produce gas serra e che Trump ha talvolta appoggiato. “La produzione di elettricità nucleare è sottovalutata - aveva spiegato Musk durante la chiacchierata - La gente ha questa paura della generazione di elettricità nucleare, ma in realtà è una delle forme di generazione più sicure”.

Musk aveva comunque ammesso di non avere fretta nel fermare il riscaldamento globale: “Abbiamo ancora un bel po' di tempo, non dobbiamo affrettarci - le sue parole - Se, non so, tra 50 o 100 anni, saremo per lo più sostenibili, penso che probabilmente andrà bene”. Nella chiacchierata aveva infine suggerito cautela nello stop all'utilizzo di combustibili fossili: “Se dovessimo smettere di usare il petrolio e il gas in questo momento, moriremmo tutti di fame e l'economia crollerebbe. Quindi non credo sia giusto diffamare l'industria del petrolio e del gas”.

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Italia vince la Coppa Davis, le lacrime di Berrettini:...

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L'abbraccio con Sinner e la commozione del romano

Le lacrime di Matteo Berrettini

L'Italia vince la Coppa Davis, Matteo Berrettini abbraccia Jannik Sinner e non trattiene le lacrime. Il trionfo in finale contro l'Olanda per 2-0 dà inizio alla festa azzurra a Malaga. Berrettini, protagonista assoluto del successo con la vittoria nel primo singolare, è il più emozionato nel gruppo tricolore. Il tennista romano si gode la vittoria che sancisce la sua rinascita dopo un lungo periodo condizionato dagli infortuni.

Un anno fa, mentre l'Italia conquistava la seconda Coppa Davis della propria storia, Berrettini non era in grado di dare il proprio contributo in campo. Quest'anno, invece, il 28enne ha recitato un ruolo di primissimo piano. Ha contribuito alla vittoria in doppio con Sinner contro l'Argentina nei quarti, ha vinto il suo singolare in semifinale contro l'Australia e si è ripetuto oggi in finale.

"E' una vittoria sofferta, voluta, desiderata tanto. Un'emozione grandissima", dice Berrettini alla Rai mentre la festa azzurra 'decolla'. "La semifinale con l'Australia è stata durissima, ma siamo una squadra fortissima. Uno dei motori del 2024 era la voglia di tornare competitivo e di tornare in Coppa Davis, non avrei mai pensato di poter rivincere subito la Coppa dopo il trionfo dell'anno scorso. E' la vittoria più bella della mia vita? Forse sì, è arrivata dopo un periodo cupo ed è arrivata con un gruppo di amici. Ho avuto il coraggio di fare scelte difficili per rilanciare la mia carriera, quindi... sì, dedico questa vittoria anche a me...", aggiunge.

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Finale Coppa Davis, Italia-Olanda 1-0: Berrettini batte Van...

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Gli azzurri centrano uno storico bis a Malaga

Jannik Sinner alza la Coppa Davis

L'Italia vince la Coppa Davis 2024. Gli azzurri hanno trionfato a Malaga per il secondo anno consecutivo, battendo 2-0 l'Olanda in finale oggi 24 novembre. Decisive le vittorie nei due singolari di Matteo Berrettini, che ha battuto Botic van de Zandschulp 6-4, 6-2, e di Jannik Sinner, vincente contro Tallon Griekspoor in due set con il punteggio di 7-6 (2), 6-2. Si tratta del terzo successo azzurro di sempre in Coppa Davis, dopo quelli del 1976 e del 2023.

La gioia di Sinner e Berrettini

"Rivincere la Coppa Davis vuol dire tanto per tutti noi. Volevamo difendere il titolo e ci siamo riusciti, è bello finire la stagione con questo trionfo", dice Sinner alla Rai. "E' stato un 2024 molto bello, avrei potuto far meglio alcune cose. Ho vissuto un anno anche con tante difficoltà, non c'è mai nulla di scontato: sono contentissimo, vediamo come andrà la prossima stagione".

"Uno dei motori del 2024 era la voglia di tornare competitivo e di tornare in Coppa Davis, non avrei mai pensato di poter rivincere subito la Coppa dopo il trionfo dell'anno scorso. E' la vittoria più bella della mia vita? Forse sì, è arrivata dopo un periodo cupo ed è arrivata con un gruppo di amici. Ho avuto il coraggio di fare scelte difficili per rilanciare la mia carriera, quindi... sì, dedico questa vittoria anche a me...", dice Berrettini.

Sinner-Griekspoor 7-6, 6-2

Sinner entra bene in partita con tre ace nel primo game, Griekspoor è solido al servizio e il match prosegue in equilibrio. L'olandese, molto concentrato al servizio, riesce a tenere testa al numero 1 del mondo esprimendo un ottimo livello di tennis. Jannik impiega qualche game per prendere le misure, sorpreso dall'intensità e dai continui cambi di ritmo dell'avversario. La partita si trascina fino al tie-break. Nel 'supplementare' però Sinner non tradisce, lascia a Griekspoor soltanto due punti e conquista il set 7-6.

Nel secondo parziale parte subito aggressivo Sinner, che riesce a piazzare un break nel terzo game. Griekspoor, dopo l'intervento dello staff medico per un problema al polso, reagisce conquistando due palle del controbreak, trasformando la prima e pareggiando i conti. Il numero 1 del mondo non si scompone e sale di livello in risposta, si procura due palle break e trasforma la seconda grazie al doppio fallo dell'olandese, tornando così avanti nel punteggio.

L'olandese è nervoso e falloso, Sinner invece rimane lucido e continua ad alzare il ritmo sfruttando il momento negativo dell'avversario e rubando ancora una volta la battuta nel settimo game. È quello decisivo: l'azzurro chiude il set 6-2 e fa scoppiare la festa dell'Italia, che conquista così la terza Coppa Davis della sua storia, la seconda consecutiva.

Berrettini-Van de Zandschulp 6-4, 6-2

Inizio complicato per Berrettini, che subisce subito un break in avvio. Il tennista azzurro però non si scompone e piano piano entra in partita aumentando ritmo e intensità dei colpi. Il servizio si conferma un'arma letale, che gli permette di comandare gli scambi e trovare la confidenza giusta per recuperare il break di svantaggio e poi superare il proprio avversario. Il primo set si chiude quindi 6-4 per Berrettini.

Il secondo parziale si apre subito bene per Matteo, che comanda il ritmo e riesce a piazzare un break al terzo game. Berrettini continua a comandare con il servizio (alla fine saranno 16 i suoi ace), mentre Van de Zandschulp fatica molto in risposta. Matteo non cala mai di livello, mette l'avversario alle corde e al settimo game conquista un altro break, chiudendo poi il set 6-2 e regalando il primo punto di questa finale all'Italia. Tocca a Sinner completare la missione: il numero 1 del mondo non delude, l'Italia rivince la Coppa Davis.

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Sport

Torino-Monza 1-1, Djuric risponde a Masina

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Pareggio tra Vanoli e Nesta nella 13esima giornata di Serie A

Adams e Bondo - Fotogramma

Si è chiusa in parità 1-1 la sfida valida per la 13esima giornata di Serie A tra Torino e Monza, con Djuric che risponde a Masina. Un punto che serve a poco ai granata, che hanno tentato per larghi tratti della gara di far loro l'intera posta, ma un pari che consente al Monza di Nesta di mettere un mattoncino verso la risalita. Il Toro si porta così a 15 punti a metà classifica, mentre il Monza aggancia il Lecce a 9 punti al penultimo posto, in attesa della sfida salvezza tra il Venezia e lo stesso Lecce.

La partita

Il primo tempo è iniziato con il Monza che nei primi 5 minuti ha sfiorato il vantaggio prima con Maldini e poi con Pereira, poi il Torino è salito di tono creando qualche occasione interessante ma non decisiva. Una gara un po' ingessata a causa delle 3 sconfitte consecutive subite da entrambe le compagini. Nella ripresa le due squadre cercano con maggiore insistenza la via del gol e il primo a trovarla è il Torino. Al 59' su angolo di Lazaro, Masina vola altissimo e impatta di testa battendo l'incolpevole Turati per l'1-0. La reazione degli ospiti è però immediata e il pari arriva al 63': sempre su calcio d'angolo Kyriakopoulos mette in mezzo dove svetta Djuric di testa che infila sul palo lungo, nulla da fare per Milinkovic-Savic ed è 1-1.

La squadra di Vanoli cerca di riportarsi avanti e al 75' crea una doppia chance: Gineitis si inserisce e riceve palla a tu per tu con Turati che compie un miracolo sulla conclusione ravvicinata del lituano. Poi il pallone arriva a Walukiewicz che con tutta la potenza a disposizione scarica verso la porta trovando la deviazione miracolosa di Pablo Marì. Il Monza si chiude e il Toro attacca a pieno organico: all'82' ancora Gineitis arriva su una palla respinta dalla difesa brianzola e di testa riesce a servire Ricci che calcia al volo ma Turati respinge la conclusione. All'88' Njie riceve palla e prova a piazzare da lontano ma Turati è attento e si distende alla sua sinistra salvando ancora la sua porta.

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