Ucraina, ratificato il patto Kim-Putin: Nordcorea firma accordo storico
Cooperazione di sicurezza sempre più approfondita tra Mosca e Pyongyang nel mezzo della guerra russa contro Kiev
Via libera all'accordo tra Kim Jong-un e Vladimir Putin. La Corea del Nord ha infatti ratificato il patto di difesa storico con la Russia, hanno riferito i media statali, suggellando una cooperazione di sicurezza sempre più approfondita tra le due nazioni nel mezzo della guerra di Mosca in Ucraina.
L'agenzia di stampa ufficiale Korea Central News Agency ha riferito che l'accordo "è stato ratificato come decreto del Presidente degli Affari di Stato" e che il "capo di Stato del paese ha firmato il decreto l'11 novembre 2024".
L'accordo "è stato ratificato come decreto" di Kim Jong Un, ha affermato la Korean Central News Agency (KCNA), riferendosi al leader con il suo titolo di "Presidente degli Affari di Stato della Repubblica Popolare Democratica di Corea". La comunicazione arriva dopo che il parlamento russo ha votato all'unanimità la scorsa settimana per ratificare l'accordo, che il Presidente Vladimir Putin ha poi firmato. "Il trattato entrerà in vigore dal giorno in cui entrambe le parti si saranno scambiate gli strumenti di ratifica", ha affermato la KCNA.
Le truppe di Kim in guerra, le armi alla Russia
La Corea del Nord è diventata uno dei sostenitori più espliciti e importanti dell'offensiva su vasta scala della Russia contro l'Ucraina. Pyongyang è stata a lungo accusata dalle nazioni occidentali di fornire a Mosca proiettili di artiglieria e missili da utilizzare in Ucraina, ma tale sostegno è aumentato nelle ultime settimane con l'arrivo segnalato di migliaia di truppe nordcoreane pronte a impegnarsi in combattimento. Putin e Kim hanno firmato il trattato di partenariato strategico a giugno, durante la visita del capo del Cremlino a Pyongyang. Esso obbliga entrambi gli stati a fornire assistenza militare "senza indugio" in caso di attacco all'altro e a cooperare a livello internazionale per opporsi alle sanzioni occidentali. Putin ha salutato l'accordo a giugno come un "documento rivoluzionario".
Il ministro degli Esteri della Corea del Nord Choe Son Hui ha recentemente visitato Mosca e ha affermato che il suo paese "sosterrà fermamente i nostri compagni russi fino al giorno della vittoria". Ha definito l'offensiva di Mosca contro l'Ucraina una "lotta sacra" e ha affermato che Pyongyang credeva nella "saggia leadership" di Putin. Citando rapporti di intelligence, la Corea del Sud, l'Ucraina e l'Occidente affermano che la Corea del Nord ha schierato circa 10.000 truppe in Russia per combattere contro l'Ucraina. Quando gli è stato chiesto pubblicamente dello spiegamento il mese scorso, Putin non lo ha negato, ma ha invece deviato la domanda per criticare il sostegno dell'Occidente all'Ucraina. In cambio dell'invio di truppe, l'Occidente teme che la Russia stia offrendo alla Corea del Nord un supporto tecnologico che potrebbe far progredire il programma di armi nucleari di Pyongyang.
11mila nordcoreani al confine, primi scontri con Kiev
I primi scontri con i soldati ucraini sono andati in scena nella regione di Kursk all'inizio di novembre, che i reparti di Kiev hanno invaso all'inizio di agosto. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbero 11mila i soldati di Kim arrivati ormai al confine. "Ci sono già 11mila nordcoreani nella regione di Kursk", ha affermato nel suo intervento video serale. "Assistiamo ad un incremento del numero di nordcoreani, ma non nella reazione dei nostri partner".
Il primo confronto ravvicinato è stato segnalato il 4 novembre scorso da Andrii Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'Ucraina. Non si conoscono dettagli relativi all'area in cui è avvenuto il 'contatto', né le conseguenze per i militari coinvolti. Si tratterebbe in ogni caso di una svolta significativa, prodotta dall'invio di migliaia di uomini da Pyongyang e addestrati nell'estremo oriente russo, sulla base del patto di mutua difesa.
Spettacolo
X Factor 2024, cosa è successo al quarto live: The Foolz e...
Questa era una delle puntate più temute
La puntata di ieri, giovedì 14 novembre, quarto live di X Factor 2024, era una delle più temute. Un vero e proprio snodo di una gara sempre più difficile, sia per i 4 giudici - Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi - sia per le loro squadre. Due i concorrenti eliminati: i The Foolz e Danielle.
Dopo l'esibizione dei Negramaro, i The Foolz sono stati i primi eliminati. Nella seconda manche gli 8 artisti rimasti in gara hanno cantato le cover, e il ballottaggio tra LOWRAH e Danielle ha decretato al tilt l'eliminazione del secondo.
La puntata del talent in onda su Sky si è aperta con la 'giostra', l’esibizione in fila di tutti i concorrenti, uno dopo l’altro senza soluzione di continuità, con il proprio cavallo di battaglia: qui è avvenuta la prima eliminazione. A seguire, la manche unica di cover tra tutti gli artisti rimasti in gara.
I The Foolz facevano parte della squadra di Jake La Furia, Danielle di quella di Manuel Agnelli. Danielle , cantautore polistrumentista nato a Pesaro da madre lucana e padre romagnolo, è cresciuto nella musica tra le campagne romagnole per poi trasferirsi a Pesaro. Negli anni suona con svariate band come Tangerine Stoned, i Camillas, i Crema, Koko Moon e Auroro Borealo per poi nel 2022 avviare la sua carriera solista con la pubblicazione del suo primo album 'Sì, adesso mi sveglio'. I The Foolz sono una rock band di Verona.
Ultima ora
Sciopero scuola, oggi studenti in piazza in tutta Italia
Lo sciopero nazionale riguarda gli studenti e il personale docente, Ata ed educativo
Oggi la scuola si ferma. Migliaia di studenti in piazza sono pronti a manifestare in tutto il Paese per lo sciopero nazionale organizzato dall'Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza, mentre anche il sindacato Anief ha proclamato lo sciopero nazionale per l’intera giornata.
Cosa chiedono gli studenti
Sotto lo slogan 'Vogliamo Potere', gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive. Tra le rivendicazioni, spiccano i seguenti temi: un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico; la tutela del benessere psicologico nelle scuole; e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole. La piattaforma 'Saperi Liberi per Student3 Liber3', su cui si basa lo sciopero, richiama l’urgenza di una scuola che risponda ai bisogni reali della componente studentesca.
Scendono in piazza anche gli studenti universitari, per una didattica accessibile; per saperi e ricerca slegati dall’uso militare; perché il diritto allo studio universitario venga garantito e contro la riforma Bernini. "Oggi siamo in piazza in tutta Italia perché è in gioco il nostro diritto a un’istruzione degna, libera e davvero accessibile. Non vogliamo più essere ignorati nelle decisioni che riguardano le nostre vite e il nostro futuro", afferma Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, sindacato studentesco che rivendica una scuola che permetta alle nuove generazioni di costruire un futuro con diritti, libertà e dignità.
Anief contro la precarità
Il sindacato Anief ha proclamato lo sciopero nazionale per l'intera giornata di domani riguardante tutto il personale docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato delle 8.200 istituzioni scolastiche ed educative italiane. Il sindacato si ribella alla mancata risposta dello Stato italiano sull'abuso dei contratti a termine, 25 anni dopo la direttiva europea 70/99 che chiede ai Paesi membri di assumere i precari dopo 36 mesi di supplenze.
Le altre richieste che Anief fa al Governo sono quelle di rinnovare il sistema di reclutamento per immettere in ruolo su tutti i posti disponibili, assumere in ruolo gli idonei dei concorsi, spostare nell’organico di diritto tutti i posti in organico di fatto e in deroga.
"Diciamo basta - dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - a mezzo milione di supplenti con più di 36 mesi di servizio svolto che continuano a essere ignorati per le stabilizzazioni, come invece dovrebbe fare ogni stato membro dell’Unione Europea. Chiediamo dignità e rispetto per queste persone, attraverso il pieno recepimento della normativa europea per tutto il personale scolastico, come pure la parità di trattamento economica e giuridica con scatti anzianità, ricostruzione di carriera, ferie, assenze, salario accessorio, welfare, formazione anche per i supplenti. Inoltre, va reintrodotto il doppio canale di reclutamento specifico e certo (con stabilizzazioni da Graduatorie di merito, GaE e GPS) con assunzione quindi degli idonei di tutti i concorsi, anche del PNRR 2023, e dei precari storici, inclusi i partecipanti ai concorsi straordinari. Infine, chiediamo l’indennità di incarico dopo 3 anni di servizio e di sede disagiata, per chi lavora fuori sede, con tariffe agevolate per trasporti, buoni pasto e trasferte".
La risposta della ministra Bernini
"Alla propaganda rispondo, come sempre, con i numeri. Il ministero ha appena stanziato 880 milioni di borse di studio. Dati certificati e supportati dal nostro bilancio", ha scritto ieri su X la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. "Il bando Pnrr sull'housing - prosegue - ha prodotto a oggi 13.545 posti letto finanziabili. Un risultato eclatante ottenuto in tempi brevissimi, da rafforzare con il coinvolgimento di imprese, Comuni, Regioni, Università ai quali tutti ho rivolto un appello perché ciascuno faccia la propria parte. Il Mur è impegnato a realizzare 60mila posti letto rimuovendo ostacoli burocratici e semplificando al massimo le procedure amministrative. Non ci fermeremo, continueremo a lavorare per soddisfare un’esigenza reale delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Ai pochi che protestano lasciamo con piacere le urla e gli slogan".
A corredo, la titolare del Mur aveva condiviso una tabella con le domande per gli studentati: delle 162 domande per 26.353 posti letto giunte al 12 novembre, sono 118 (per 13.545 posti letto) quelle ammesse. Al contempo sono 44 (per 12.808 posti letto) quelle non ammesse: di queste, 12 quelle ripresentate.
Dove e quando è previsto il corteo a Roma
La manifestazione con corteo organizzata dalla Rete degli studenti medi parte dalle 8.30 da piazzale Ostiense a largo Bernardino da Feltre (Trastevere), nei pressi del ministero dell'Istruzione. Le circa 800 persone attese percorreranno via Marmorata, piazza dell'Emporio, ponte Sublicio, piazza e via di Porta Portese, via Girolamo Induno e viale Trastevere. Il corteo dovrebbe terminare intorno alle 11.30
Possibili deviazioni o limitazioni per le linee 3nav, 8bus, H, 23, 30, 44, 75, 77, 83, 115, 170, 280, 715, 716, 718, 719, 769, 775 e 781.
Cronaca
Crollo delle temperature, Italia quasi sotto zero: le...
Che tempo farà fino a domenica 17 novembre
Arriva il freddo polare sull'Italia, con minime in crollo verticale su gran parte del Paese e gelate al Nord e su alcune aree del Centro. La Penisola, insomma, finisce sotto zero. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, 15 novembre, e per i giorni a venire.
Temperature in discesa libera, cosa dice l'esperto
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che in alcune zone dell’Italia le minime, in discesa libera, sfioreranno per un paio di giorni valori record a metà novembre.
Roma con una minima di 2°C raggiungerà il valore più basso degli ultimi 12 anni nella seconda decade, mentre il record rimarrà ben lontano: il 18 novembre del 1981 si scese a -3,2°C a Ciampino, ma allora era tutto un altro clima, prima del Riscaldamento Globale.
Anche a Firenze si registreranno per 48 ore minime vicine allo zero nelle zone periferiche della città, mentre su tutta la Pianura Padana gelate diffuse imbiancheranno il paesaggio dal Veneto al Piemonte.
Tutta ‘colpa’ del nocciolo svedese transitato nelle ultime ore sulla fascia adriatica, responsabile anche di scenografiche nevicate su Romagna, Marche, Abruzzo e Molise oltre i 900 metri di quota: fino ad una settimana fa, al mattino, il Nord Italia si svegliava con 8-9°C di temperatura minima poi, lentamente, il termometro ha iniziato a scendere.
Dal punto di vista dello stato del cielo e dei fenomeni, nelle prossime ore avremo gli ultimi rovesci ‘freddi’ all’estremo Sud, su Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia tirrenica con quota neve intorno ai 1500 metri, poi il tempo migliorerà anche su questi settori sebbene disturbato da un vento frizzante e teso.
Sabato il sole sarà prevalente e il vento si attenuerà gradualmente anche al meridione; vento calmo e aria fredda in quota, portata dal nocciolo svedese, causeranno un ulteriore calo termico al mattino con altre gelate specie al Nord e localmente al Centro.
Durante il pomeriggio, di contro, grazie al sole si starà bene: si prevedono massime fino a 20°C in Sicilia e Sardegna, 17°C anche a Napoli e Roma. Al Nord, dopo le gelate mattutine, difficilmente andremo in doppia cifra sulla Val Padana occidentale, mentre in Liguria e in Romagna torneremo a sfiorare i 15 gradi.
Da domenica poi qualcosa inizierà a cambiare: la rotazione dei venti verso i quadranti occidentali e meridionali spingerà correnti più umide verso Liguria e Toscana dove sono attese delle piogge; aumenteranno le nubi al Nord e su parte del Centro, ma il vero ribaltone arriverà tra martedì e mercoledì.
A metà della nuova settimana sono attese dai modelli (linea di tendenza comunque da confermare) piogge persistenti e potenzialmente alluvionali sulla fascia tirrenica centro-meridionale, mari in burrasca e venti di tempesta (specie mercoledì), in sintesi è previsto l’arrivo di una perturbazione nordatlantica furiosa portatrice di vento, pioggia e anche freddo. Le temperature massime dovrebbero crollare dal 20 novembre in poi, scendendo anche sotto la media del periodo; qualora il quadro fosse questo, ecco che la neve imbiancherebbe in modo deciso l’Appennino, non solo in modo scenografico con qualche fiocco qua è là come successo nelle ultime ore.
Le previsioni nel dettaglio
Venerdì 15. Al Nord: cielo sereno, gelate al mattino. Al Centro: venti freddi, minime vicino a zero anche in pianura. Al Sud: piogge e neve, poi migliora.
Sabato 16. Al Nord: cielo sereno, freddo al mattino. Al Centro: bel tempo, freddo al mattino. Al Sud: bel tempo.
Domenica 17. Al Nord: piogge in Liguria. Al Centro: piogge in Toscana, buono altrove. Al Sud: bel tempo.
Tendenza: forte peggioramento da mercoledì con piogge; tempeste di vento su gran parte del Paese fino a venerdì.