Bullismo, Bartocci: “Lo sport insegna il rispetto e il valore per gli altri ma anche per se stessi”
Il CEO Derthona Basket AD Gestione Cittadella Srl, durante la presentazione del Progetto di Peer Education per tutte le scuole d'Italia, Contro Bullismo e Disagio Giovanile
"Le scuole sicuramente sono uno degli ambiti più importanti dove incontrare i giovani, dove far parlare i giovani tra di loro di queste problematiche affinché si possa arrivare ad un benessere comune. L'impegno dell'osservatorio nelle scuole vuole proprio creare un ambiente più sereno e la possibilità di confrontarsi senza paura e senza vergogna di nulla. L'ambito sportivo è di grande insegnamento, quello degli spogliatoi è un ambito di grande intimità tra giovani e atleti, dove si superano le vergogne e qualsiasi tipo di pregiudizio, perché nello sport si combatte, si lotta per una comunione di intenti, e c'è rispetto dell'avversario e degli arbitri. E' importante mutuare lo sport nella vita sociale". Lo ha detto Ferencz Bartocci, CEO Derthona Basket AD Gestione Cittadella Srl, durante la presentazione del Progetto di Peer Education per tutte le scuole d'Italia, Contro Bullismo e Disagio Giovanile, che si è tenuto presso l’I.T.I.S. Galilei di Roma.
Cronaca
Wicky Priyan, lo chef criminologo che sceglie i prodotti...
"La criminologia - spiega all'Adnkronos - è utile anche in cucina: capisco subito cosa vuole un cliente, cosa lo affascina e cosa lo lascia perplesso"
"La medicina ayurvedica mi fa scegliere i prodotti migliori: nel mio mestiere la conoscenza della natura è tutto. La criminologia? È utile anche in cucina, mi aiuta a leggere tra le righe: capisco subito cosa vuole un cliente, cosa lo affascina e cosa lo lascia perplesso". Wicky Priyan racconta all'Adnkronos che è uno chef dello Sri Lanka ma fa cucina giapponese (con accostamenti mediterranei): è laureato in criminologia ma poteva fare il medico ayurvedico (tradizione di famiglia da quasi 800 anni). Adesso ha un ristorante a Milano (molto apprezzato, tra gli altri, dal sindaco Sala), ma i migliori ingredienti se li prende su un'isola giapponese, Kyushu, a più di 900 chilometri da Tokyo: "La grande isola che rifornisce tutto il Giappone di pesce, carne e ogni sorta di alimenti". Soprattutto dalla regione di Miyazaki (famosa per il surf), sottolinea, "faccio arrivare nel mio ristorante verdure, erbe ayurvediche, spezie, mango (in futuro sakè e caviale)..e coltelli". Coltelli? "Sì - spiega lo chef - li prendo dalla fucina del fabbro Mizumoto Hamono nella città di Nichinan (nel sud di Miyazaki): ogni singolo pezzo - dice - è forgiato a mano da artigiani che per me hanno realizzato il più grande esemplare che abbiano mai fatto, ispirato a una spada giapponese".
La teoria della spada giapponese: senza coltello affilato il cibo è... insipido
"La cosa più importante per uno chef - spiega - è avere un coltello affilato. Con un coltello smussato non si possono preparare cibi saporiti: diventano insipidi, il coltello influisce su tutto", spiega Priyan. Il taglio, aggiunge, "è cruciale e se non si usa un coltello giapponese non si può tagliare in modo netto: i coltelli giapponesi sono vivi". Quando entri in cucina, ama ripetere lo chef, "servono un tagliere pulito, coltelli affilati e buoni ingredienti". E quelli di Nichinan, assicura, "davvero non sbagliano un taglio". Di coltelli, spiega, "ne ho più di 150 nel mio ristorante, li faccio venire tutti da lì".
Un amore sbocciato dopo il Covid..tra l'isola rocciosa e la 'lavanderia del demone'
"La prima volta che ho messo piede sull'isola- dice - è stato 25 anni fa: amore a prima vista". Prendete Aoshima, dice, "qui sono rimasto come incantato dall'isola rocciosa circondata da straordinari motivi a forma di sabbia, gli 'oni no sentakuita (lavanderia del demone), eppoi le meravigliose cascate nella Gola di Takachiho". All'inizio, prosegue, "venivo a Miyazaki ogni tanto, poi dopo il Covid sempre più spesso. Ho trovato qui - prosegue lo chef - tutto quello che serve per il mio mestiere": una terra florida bagnata dalle acque del mare e dei fiumi dove cresce tutto ciò che la natura può offrire. "Qui - evidenzia- ho iniziato a comprare anche appezzamenti di terra con l'obiettivo di coltivare erbe ayurvediche e verdure giapponesi da portare sulle tavole di Milano". Ma soprattutto, aggiunge, "ho scoperto gli abitanti del luogo, persone dal grande cuore che hanno capito con il tempo l'importanza di una collaborazione reciproca".
Nella terra dove si fa amicizia mangiando pollo crudo
La criminologia, spiega lo chef, "mi è venuta ancora una volta in soccorso: è una scienza che ti aiuta a scavare negli abissi dell'anima e capire le persone". E di questa gente, continua, "ho capito che mi potevo fidare". All'inizio, dice, "ci mettono un po' di tempo a dare confidenza. Ho compreso - aggiunge - che loro si fidavano di me quando mi hanno invitato a mangiare il pollo crudo: ero uno di loro". Il pollo crudo, racconta, è più di un semplice piatto: è un rito per quelle persone. "È l'unico Paese al mondo - dice - dove si mangia perché ne hanno una tipologia priva di virus: ma non lo offrono a chi non ha capito Miyazaki", dice sorridendo. "Voglio fare conoscere questa straordinaria cultura - dice - anche qui in Italia".
Volerei da Milano fino Miyazaki
"Quello che desidero fare nel tempo - spiega - è creare un ponte culturale tra Miyazaki e Milano: voglio esportare quei sapori naturali qui in Italia e portare gli italiani a scoprire le meraviglie dell'isola: ne parlo sempre anche con i clienti del mio ristorante". Esiste poi un progetto di scambio culturale, dice, "con eventi che includeranno degustazioni di piatti tipici e sessioni educative sulle tecniche culinarie di entrambe le Regioni". D'altronde, spiega lo chef, "io di nuove avventure non ho paura, si figuri che sono diventato chef spinto da un errore".
Tutto cominciò da un taglio 'sbagliato' di sushi
Molti anni fa, racconta lo chef, "mi presentai davanti a un maestro esperto nella preparazione del sushi, Kan: mi invitò a tagliarne un pezzo. Inutile dirlo, il taglio non fu perfetto ma il maestro mi promosse perché vide impegno e disciplina". Quell'errore, sottolinea Wicky, "non mi scoraggiò, anzi mi spinse ad andare avanti: dagli errori si impara, non è solo un modo di dire, scatta in noi la molla a fare meglio ma a una condizione: la passione". (Ape)
Salute e Benessere
Violenza sulle donne, Asl Roma 2 in campo
Una rete tra le varie realtà sanitarie per l'assistenza alle vittime
In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, un'importante iniziativa sul versante sanitario è stata intrapresa dall'Asl Roma 2. Dando corso a quanto previsto dalle Linee guida per aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, l'Asl capitolina, nell'ambito di un percorso chiamato 'Aiuto donna', ha istituito una procedura di prevenzione, contrasto e presa in carico multidisciplinare delle vittime della violenza di genere con una serie di strategie integrate e linee di indirizzo della rete antiviolenza nei confronti delle donne e di soggetti - sostanzialmente i bambini - vulnerabili al maltrattamento, all'abuso ed alla violenza sessuale.
E' stata creta una rete tra le varie realtà sanitarie con l'obiettivo - spiega una nota - di fare da filtro e primo contatto con il Servizio sanitario nazionale in cui ogni vittima di violenza dovrà trovare un'assistenza qualificata e competente dal punto sanitario, ma anche in grado di fornire attenzione e tutela per i risvolti psicologici, giuridici e legali. Sono stati infatti realizzati protocolli sanitari in cui sono coinvolti operatori differenziati in base all'emergenza ed alla gravità dei casi che possono presentarsi e in base alla differenziazione di violenza su donne o su minori, così da poter meglio procedere a seconda delle differenti situazioni. Tutte le figure professionali che interverranno in ogni singolo caso, dal momento della presa in carico, alla valutazione clinica e psicologica, fino alla trasmissione dei dati all'autorità giudiziaria e alle forze dell'ordine, secondo quanto previsto nella procedura antiviolenza, lo faranno nel rispetto della legislazione vigente e dei codici etici e deontologici delle varie categorie coinvolte.
Molti, e diversi, gli attori chiamati in gioco in questa nuova strategia di assistenza alle vittime di violenza: pronto soccorso ospedalieri, unità operative dipartimentali relative a malattie di genere, genitorialità, salute mentale, tutela delle fragilità, unità operative ospedaliere pediatriche, neonatali, ostetriche e ginecologiche in accordo con servizi territoriali, case della salute, assistenza sociale, medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e consultori familiari. La violenza, soprattutto quella di genere, dilaga dal Nord a Sud del nostro Paese. Tra casi eclatanti che sconvolgono l'opinione pubblica e riempiono giornali e talk show, ci sono violenze e femminicidi, anche silenti. Questa strage silenziosa ha assunto proporzioni tali da spingere Parlamento, Comuni e Regioni ad intervenire con atti politici, e di indirizzo, per tentare di arginare un fenomeno diffuso ed ampiamente sottostimato.
Salute e Benessere
Bpco ruba 480mila anni di vita sana, ‘un mix naturale...
Salire le scale, giocare con i figli, anche solo muoversi dentro casa può diventare una montagna troppo alta da scalare per chi soffre di Bpco. Secondo l'International Respiratory Coalition, un'alleanza contro le malattie respiratorie che unisce 54 Paesi europei compreso il nostro, la broncopneumopatia cronica ostruttiva toglie il fiato a 3,5 milioni di italiani e ruba oltre 480mila anni di vita in salute, collocando l'Italia al secondo posto in Ue, dopo la Germania, per la peggior qualità di vita tra questi pazienti. La metà non riesce a gestire le più semplici attività quotidiane e nei casi più gravi i malati lamentano tosse e fiato corto per 24 giorni al mese. Il peso della Bpco è uno dei temi al centro del Congresso nazionale di pneumologia, che si tiene a Milano da domani al 18 novembre e precede la Giornata mondiale dedicata alla patologia (20 novembre). E 'in vetrina' al meeting c'è anche uno studio tricolore che dimostra i benefici di un mix naturale - ingredienti arginina e vitamina C liposomiale - che insieme alla terapia inalatoria standard può migliorare il respiro.
"Nel nostro Paese la bronchite cronica registra numeri importanti, con una prevalenza al di sopra dei 40 anni del 5-10%, che raggiunge il 20% negli over 70, con 28mila decessi ogni anno e costi diretti e indiretti pari a circa 15 miliardi di euro", afferma Pierachille Santus, professore di Malattie respiratorie all'università Statale di Milano, direttore di Pneumologia all'ospedale Sacco del capoluogo lombardo e autore principale dello studio. "La Bpco - spiega - deriva da un'infiammazione cronica dell'apparato respiratorio, che 'restringe' le vie aeree riducendo il passaggio dell'aria verso i polmoni e distrugge così il tessuto polmonare dove avviene lo scambio di ossigeno con il sangue. E' importante intercettarla ai primissimi sintomi, non sottovalutarla e ricordarsi che il fattore di rischio principale è tuttora il fumo", ammonisce lo specialista.
Un'indagine condotta da GfK Eurisko in 5 Paesi europei (Italia, Germania, Regno Unito, Belgio e Spagna) su un campione di 4.250 over 18 con Bpco - riferiscono gli esperti - indica che nel 79% dei casi i pazienti hanno difficoltà a fare qualsiasi tipo di attività sportiva e nel 62% non riescono a dedicarsi come vorrebbero al proprio hobby, a prendersi cura dei bambini o a giocare con loro. Il 56% dei malati limita i viaggi, il 53% la vita affettiva, il 47% gli incontri con gli amici e il 42% le uscite per andare al ristorante, al cinema, a teatro, al pub. "Per questo - rimarca Santus - è essenziale riuscire a trovare nuovi approcci terapeutici in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti, costretti a convivere con una patologia cronica caratterizzata da sintomi fortemente impattanti quali fiato corto, stanchezza, tosse secca e difficoltà respiratorie".
A dimostrare i benefici dell'approccio naturale a base di arginina e vitamina C è un lavoro multicentrico condotto su 150 pazienti con Bpco divisi in 2 gruppi: a circa la metà, in aggiunta alla terapia inalatoria standard, è stato dato il mix; agli altri un placebo. All'inizio dello studio tutti i partecipanti avevano simili caratteristiche e gravità di malattia, ma successivamente sono emerse "significative differenze fra i 2 gruppi in termini di qualità della vita e di benessere percepito". Dopo 4 settimane di trattamento, i ricercatori hanno registrato "un significativo miglioramento nella scala Crq, un questionario di misurazione utilizzato per valutare la qualità della vita e che tiene conto nello specifico di 4 aspetti: dispnea, affaticamento, funzione emotiva e capacità di svolgimento delle attività quotidiane". In particolare, i pazienti trattati "hanno beneficiato di una significativa riduzione della dispnea". E' stato osservato inoltre "un significativo miglioramento nella scala Lcadl (London Activity of Daily Living Scale), un altro strumento che valuta il livello di dispnea durante le attività quotidiane, la cura di sé, le attività domestiche, l'attività fisica e le attività ricreative".
"I dati indicano chiaramente che il mix di arginina e vitamina C, in aggiunta alla terapia inalatoria standard in fase clinicamente stabile, è capace di indurre un miglioramento della qualità di vita e della dispnea", commenta Santus. "L'arginina - precisa - è un amminoacido con un ruolo nella produzione di ossido nitrico (NO), prodotto dall'endotelio come modulatore del tono vascolare. La produzione di livelli adeguati di NO nell'endotelio vascolare è fondamentale per la regolazione del flusso sanguigno e per la vasodilatazione, fattori che contribuiscono a migliorare la performance muscolare. La vitamina C liposomiale, invece, grazie a una nanotecnologia che ne ottimizza l'assorbimento senza effetti collaterali, riduce lo stress ossidativo e migliora lo stato di salute generale dell'apparato respiratorio".
"Alla luce di questi dati - conclude l'esperto - sono necessari ulteriori futuri studi che ci consentano di individuare i fattori predittivi della risposta clinica al mix di arginina e vitamina C, somministrata in aggiunta all'abituale terapia inalatoria, nei pazienti con Bpco".