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Ripartire dai giovani per un’economia capace di generare processi di responsabilità, contaminazione e cambiamento

Ripartire dai giovani per un’economia capace di generare processi di responsabilità, contaminazione e cambiamento

Ripartire dai giovani per un’economia capace di generare processi di responsabilità, contaminazione e cambiamento

Il fattore Economia Sociale | Transizioni | Lavoro Sostenibilità Welfare

Roma 14/15 novembre 2024 presso Sapienza Università di Roma/MONK

Roma, 12 novembre 2024 - “Soli siamo invisibili, insieme siamo imbattibili” è stata questa la frase conclusiva con la quale, esattamente un anno fa, Juan Antonio Pedreno chiudeva il suo discorso introduttivo dell’European Social Economy Conference di San Sebastian in Spagna. Una conferenza che giungeva verso il termine del mandato di una Commissione Europea a cui va riconosciuto il merito, in particolare al Commissario Nicolas Schmit, di aver dato vita, nel dicembre 2021, al "Piano d’azione per l’economia sociale" e alla conseguente raccomandazione del 27 novembre 2023 sullo sviluppo delle condizioni quadro dell'economia sociale. Questi due atti rappresentano, insieme, l’iniziativa forse più rilevante messa in atto dalle istituzioni europee negli ultimi anni, due atti che portano a maturazione un percorso decennale di costruzione e riconoscimento delle potenzialità dell’economia sociale per il futuro delle politiche sociali e industriali dell’Unione Europea.

“Ma tutto questo non basta, perché l’edificio è ancora in costruzione e molto lavoro è affidato alle istituzioni nazionali dei vari Paesi membri e ai diversi attori dell’economia sociale che, se non si uniscono, se non costruiscono alleanze nuove fondate sulla responsabilità, la contaminazione e il cambiamento, rischiano di essere sempre più invisibili. Se guardiamo al nostro Paese ci rendiamo conto - dichiara Marco Gargiulo Presidente del Consorzio Nazionale Idee In Rete - che i vari attori appartenenti all’economia sociale non si percepiscono (tra loro) e non sono percepiti (esternamente, nemmeno a livello istituzionale) come appartenenti ad un unico universo di soggetti. Inoltre, non esiste ancora una strategia nazionale a sostegno dell'ecosistema. Osserviamo la necessità di un approccio più olistico, essenziale per comprendere il ruolo economico e sociale e l'impatto di tutti gli attori dell'economia sociale. Crediamo che sia urgente l'elaborazione di una strategia che riconosca i principi fondamentali, le caratteristiche e l'ambito di applicazione dell'economia sociale, comprese le diverse forme giuridiche e status che i suoi soggetti potrebbero adottare, perché ciò potrebbe essere particolarmente utile anche per favorire processi di innovazione sociale”.

In un’epoca di grandi trasformazioni come quella che stiamo attraversando avvertiamo il rischio che il concetto stesso di economia sociale possa prestarsi a pericolose interpretazioni e derive, tra coloro che guardano a essa come spazio trasformativo dei rapporti di forza interni all’economia di mercato e chi, invece, partendo da posizioni culturali differenti, se non opposte, usa questi stessi concetti per limitare gli spazi democratici, in favore dei soli desiderata del mercato, sia pure temperato da un po' di “sociale”.

Per queste ragioni, insieme a tanti altri compagni di strada, abbiamo sentito il bisogno di offrire un’Agora, uno spazio nuovo, aperto e non autoreferenziale dove researcher, practioner e istituzioni possano confrontarsi, non solo tra loro, ma anche e soprattutto con i cittadini, a cominciare dai giovani. Ecco perché siamo nella più grande università italiana per numero di studenti, La Sapienza, che con i suoi oltre 100 mila iscritti rappresenta uno straordinario mashup culturale di conoscenze, idee, fermenti e aspirazioni di cambiamento per il futuro.

“Se vogliamo che l’economia globale sia sempre più sociale, - continua Marco Gargiulo Presidente del Consorzio Nazionale Idee In Rete - dobbiamo partire da loro, dai giovani che si preparano ad essere i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori, i ricercatori, i dirigenti e i politici di domani. Lo ha capito per primo Papa Francesco, che con il movimento Economy of Francesco, ha dato avvio ad un profetico cammino tra giovani di tutti i Paesi ai quali è affidata la speranza di un’economia giusta per un mondo migliore”.

Il Fattore Economia Sociale è dunque uno spazio a cui invitiamo tutti e che vorremmo diventasse, nel tempo, di tutti. Ci faremo accompagnare, in questa intensa due giorni di dibattiti e confronti, da chi ha seguito e partecipato in questi anni al confronto con le istituzioni europee sull’economia sociale.

Saranno presenti, infatti, Juan Antonio Pedreno e Sarah de Heusch, rispettivamente presidente e direttrice di Social Economy Europe, avremo inoltre il piacere di confrontarci con Giuseppe Guerini, cooperatore italiano di Confcooperative e Presidente della Confederazione Europea delle Cooperative Industriali di Lavoro e servizi, e con Gianluca Salvatori, Segretario Generale di Euricse che, tra le altre cose, per conto della Commissione Europea sta concludendo la prima mappatura quantitativa europea delle organizzazioni che appartengono all’economia sociale.

Con la moderazione del direttore di Vita Stefano Arduini ci confronteremo, insieme a questi nostri ospiti, con l’onorevole Lucia Albano, sottosegretaria al MEF, alla quale il Governo ha affidato la delega per la costruzione del piano nazionale per l’economia sociale.

Sempre sul fronte istituzionale, ascolteremo il lavoro che la Città metropolitana di Bologna sta portando avanti da oltre un anno sulla costruzione del piano metropolitano per l’economia sociale, direttamente attraverso il racconto e la testimonianza della responsabile dr.ssa Daniela Freddi, e non mancheranno gli interventi dell’amministrazione comunale di Roma che partecipa all’evento con il saluto del Sindaco Roberto Gualtieri e gli interventi dell’Assessora Claudia Pratelli e dell’Assessora Barbara Funari. Ancora sul fronte della rappresentanza del mondo dell’economia sociale saranno inoltre presenti Vanessa Palucchi e Stefania Mancini, rispettivamente portavoce nazionale del Forum Terzo Settore e Presidente di Assifero.

È un programma fitto di confronti, dibattiti, tavole rotonde e momenti di networking tra tantissimi ricercatori, docenti universitari, imprenditori sociali, studiosi. È prevista anche la proiezione in esclusiva di alcuni videoclip che raccontano sei storie di inclusione lavorativa delle persone fragili.

Un merito ed un ringraziamento particolare va dato, infine, a La Sapienza Università di Roma, in particolare alla Professoressa Emma Galli e al Professore Andrea Ciarini, senza i quali questo evento non sarebbe mai nato.

Si tratta di un’edizione “zero”, un percorso in divenire ma già estremamente ricco e plurale, che vuole continuare ad allargarsi al contributo e alla partecipazione di tutti i soggetti che animano il mondo dell’economia sociale: dalla singola cooperativa fino alle organizzazioni di rappresentanza del sistema cooperativo, dalle imprese sociali alle altre associazioni ed enti del terzo settore, dalle fondazioni (tutte, non solo quelle filantropiche) alle mutue. E’ un mondo che deve incontrarsi di più e più frequentemente, una famiglia che deve iniziare a percepirsi come un unico, grande ecosistema industriale che può orientare le politiche di sviluppo nazionali ed europee verso un economia che vede e pone al centro le persone (nessuna esclusa), che guarda al profitto come ad uno strumento per generare inclusione e benessere dei cittadini e delle comunità, che investe in forme di governo imprenditoriale realmente basate sui principi di democrazia e partecipazione degli stakeholder, perché crede che queste rappresentino già un primo e irrinunciabile presidio di civiltà e progresso umano contro ogni tentativo di deriva oligarchica o autoritaria.

La sfida, per noi, quindi non è tanto quella di continuare ad evidenziare gli elementi di distinzione all’interno della stessa famiglia, quanto piuttosto ricercare le ragioni e gli obiettivi che ci possono unire, nello sforzo di superare certi frazionamenti storici interni a questo grande ecosistema, nella convinzione che soltanto in questo modo i soggetti dell’economia sociale potranno giocare “alla pari” con tutti gli altri tredici ecosistemi industriali che l’Unione europea ha individuato, - conclude Marco Gargiulo Presidente del Consorzio Nazionale Idee In Rete - affinché il fattore economia sociale diventi sempre più quell’elemento in grado di generare processi di responsabilità, contaminazione e cambiamento nei modelli di produzione di beni e servizi che creano benessere, ricchezza, sviluppo per le nostre comunità e i cittadini che le abitano”.

  • https://www.ilfattoreeconomiasociale.it/
  • Iscrizione gratuita qui
  • Programma

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Immediapress

Da Londra con amore: DineMe è la nuova app d’incontri per...

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Milano, 14 Novembre 2024. Cibo e appuntamenti sono un’accoppiata celebrata da sempre dal grande schermo. Sono tanti gli esempi di cene romantiche che ci hanno fatto innamorare, ma forse è la Disney, con Lilly e il vagabondo, che ci ha regalato una delle scene più iconiche del primo appuntamento al ristorante: chi non ricorda i due cani che, senza accorgersene, finiscono per baciarsi al centro di un piatto di spaghetti e polpette.

Oggi, nell’epoca in cui la cultura "foodie" è più vivace che mai, scattare foto dei piatti perfetti o restare al passo con i nuovi ristoranti in città sono diventati parte del nostro linguaggio e di come ci relazioniamo con gli altri. Chiunque abbia vissuto un momento di convivialità a tavola sa per certo che il cibo è ben più che semplice nutrimento, è un’esperienza, un modo per entrare in sintonia. E se anche una nuova app d’appuntamenti partisse proprio da qui?

Quando il cibo diventa condivisione (non solo social)

Lanciata inizialmente nel Regno Unito, l’idea alla base di DineMe è quella di combinare l’amore per l’enogastronomia con l’opportunità di creare nuove connessioni sociali, dando agli utenti la possibilità di organizzare appuntamenti - rigorosamente offline - di fronte a un buon piatto. Quante volte si rinuncia a provare quel nuovo ristorante in centro o quel bar famoso dall’altra parte della città solo perché non si ha nessuno con i nostri stessi gusti per andare.

In questo senso, rispetto alle tradizionali piattaforme d’incontri, la dating app DineMe si propone come soluzione per incontrare nuove persone mentre, uniti dalla passione per la cucina, si passa del tempo insieme nel mondo reale, per uno scambio più coinvolgente e meno superficiale.

Come funziona DineMe, la nuova app per chi è stanco dei soliti appuntamenti

Il funzionamento di DineMe è semplice ma originale: gli utenti scelgono una “dine” - il nome per l’esperienza culinaria in piattaforma - in base alle proprie preferenze, dal tipo di cucina, all’orario, fino ai dettagli di chi si occuperà del conto. L’utente che crea il “dine” avrà, infatti, la possibilità di decidere se offrire o dividere il conto in parti uguali, evitando il tipico imbarazzo che emerge alla fine della cena.

In questo modo l’app, non solo facilita gli incontri, ma permette anche di personalizzarli a tal punto da rendere ognuno un’occasione unica. A prescindere dal fatto che magari, seppur lo si spera, si troverà l’anima gemella. L’intento è di creare un contesto rilassato, in cui il cibo e la conversazione guidino la serata, senza pressioni o aspettative eccessive. Ogni “dine” offre così l’opportunità di vivere un appuntamento diverso, dove conta davvero il piacere di stare insieme.

Perché DineMe può essere la scelta giusta per conoscere nuove persone

A differenza di altri social dove l’immagine è tutto, DineMe mette al centro gusti e passioni comuni tra i criteri di scelta, offrendo un’interazione più autentica. Invece di concentrarsi sull’aspetto fisico o sulla professione, la piattaforma richiede solo tre foto, la località, una lista di interessi e una breve bio da personalizzare. Questo approccio, che potrebbe sembrare banale, è invece molto apprezzato da chi è stanco delle dinamiche superficiali tipiche delle app di appuntamenti e cerca esperienze più vere per sfuggire alla cosiddetta "swipe fatigue”, ovvero quella frustrazione legata agli incontri deludenti o ai match mancati.

In un mondo sempre più digitale, dove la prima impressione è tutto, DineMe offre un’opzione che guarda alla sostanza. D’altronde, l’amore per il cibo ha un modo unico di far emergere le nostre caratteristiche e le nostre passioni, e per chi è in cerca di qualcosa di diverso dal solito è difficile immaginare un modo migliore per iniziare una nuova conoscenza.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.dineme.net/it/

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Immediapress

Manovra/ Collatina (Egualia): «Via dal Ddl misure che...

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Le richieste delle aziende dei farmaci fuori brevetto alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera

Roma, 14 novembre 2024 – «Alla vigilia dell’avvio dell’esame in commissione Bilancio della Camera degli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2025 non possiamo non ribadire con forza la necessità di una profonda revisione delle misure previste nel DDL presentato al capitolo della farmaceutica, a partire dalla cancellazione della misura contenuta nell’art. 57, relativa alla revisione delle quote di spettanza sui prezzi delle industrie a vantaggio della distribuzione intermedia e individuando un percorso per abrogare il payback 1,83 % sulla spesa convenzionata versato alle Regioni».

Questo l’appello di Stefano Collatina, Presidente di EGUALIA (associazione dei produttori di equivalenti biosimilari e value added medicines) alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera.

«Qualsiasi altro tentativo di rimodulazione delle quote di spettanza sui farmaci di fascia A – spiega Collatina - si tradurrebbe in un “attacco” alla sostenibilità della produzione industriale del settore alimentando inevitabilmente i rischi di carenze e indisponibilità di medicinali essenziali in particolare per le terapie croniche utilizzati ogni giorno da migliaia di pazienti».

«Altrettanto inaccettabile e rischioso – prosegue - risulterebbe il progetto, ipotizzato in alcune ipotesi emendative, di redistribuire il tetto complessivo della farmaceutica pari al 15,3% del Fondo sanitario nazionale riducendo il tetto della convenzionata (dal 6,9% al 6,3%) a vantaggio della spesa per acquisti diretti (dall’8,3%5 all’8,9%) che avrebbe come effetto quello di annullare qualsiasi spazio di possibile intervento sul livello di rimborso per i farmaci fuori brevetto più a rischio di carenza, più volte sollecitata dalle imprese. La strada è un’altra: aumentare il complesso delle risorse della farmaceutica sul FSN, perché è la spesa ad essere sottofinanziata».

«Ci auguriamo invece – conclude il presidente di Egualia - che possa essere definitivamente introdotto nel nostro ordinamento il meccanismo dell’accordo quadro nelle procedura di gara per i farmaci fuori brevetto in ospedale, antidoto indispensabile alla ricorrente fuga della imprese dalle gare ospedaliere».

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Egualia

Sara Todaro

Mob. +39 348 9009082

sara.todaro@egualia.it

www.egualia.it

EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.

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Immediapress

Alessandro Gherardotti “L’agente di commercio:...

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Alessandro Gherardotti

Il noto esperto di reti commerciali svela il segreto per una brillante carriera nel mondo delle vendite.

Milano, 14 novembre 2024. Alessandro Gherardotti, National Sales Recruiter di Pagine Si! S.p.A, figura di spicco nel panorama italiano della creazione di reti commerciali, ha recentemente sottolineato l'importanza fondamentale del ruolo dell'agente di commercio nel percorso di crescita professionale.

"L'agente di commercio è molto più di un semplice venditore - afferma Alessandro Gherardotti- È un vero e proprio imprenditore individuale all'interno di un'azienda, con un'autonomia e una responsabilità che lo mettono alla prova ogni giorno. Questa esperienza unica è un trampolino di lancio eccezionale per chi ambisce a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità nel mondo delle vendite."

Secondo l'esperto, il lavoro dell'agente di commercio offre una serie di vantaggi unici.

Lo sviluppo di competenze trasversali: gli agenti di commercio acquisiscono competenze in ambito commerciale, relazionale, negoziale e di gestione del tempo, tutte fondamentali per una carriera di successo.

Autonomia e responsabilità: l'agente di commercio è padrone del proprio tempo e delle proprie azioni, sviluppando così un forte senso di responsabilità e iniziativa.

Visione a 360 gradi del business: essendo a diretto contatto con i clienti, gli agenti di commercio acquisiscono una profonda conoscenza del mercato e delle dinamiche competitive.

Rete di contatti: gli agenti di commercio costruiscono una rete di relazioni professionali che può rivelarsi preziosa per tutta la carriera.

"Tutti i più bravi direttori vendite e direttori commerciali che conosco hanno un passato da agenti di commercio - continua Alessandro Gherardotti- Questo perché l'esperienza sul campo è insostituibile per comprendere a fondo le esigenze dei clienti e le dinamiche di mercato. Chi ha lavorato come agente di commercio ha una marcia in più."

"Non è solo un lavoro, è una scuola di vita che ti prepara per ruoli di maggiore responsabilità e leadership," sottolinea. La sua visione è chiara: il futuro delle carriere manageriali commerciali passa attraverso l'esperienza diretta e pratica che solo il ruolo di agente di commercio può offrire.

L'esperto si rivolge ai giovani, invitandoli a considerare l'agente di commercio come un'opportunità per lanciarsi in una carriera stimolante e gratificante. "Se siete ambiziosi, determinati e avete una forte passione per le vendite, l'agente di commercio è il percorso giusto per voi. – assicura Gherardotti- Non abbiate paura di mettervi in gioco e di affrontare nuove sfide."

Parole che confermano l'importanza strategica del ruolo dell'agente di commercio nel mondo del business. Chi decide di intraprendere questo percorso si apre le porte a un futuro ricco di opportunità e soddisfazioni.

In un'epoca in cui le opportunità di lavoro sono molteplici e spesso confuse, il consiglio dell’esperto risuona come una guida preziosa per chiunque voglia costruire una carriera solida e di successo nel mondo delle imprese.

http://www.paginesispa.it

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