Il Patriarca, torna Claudio Amendola con la seconda stagione: stasera 15 novembre
Al via, venerdì 15 novembre, in prima serata su Canale 5, la seconda avvincente stagione de Il Patriarca
Al via stasera, venerdì 15 novembre, in prima serata su Canale 5, la seconda stagione de 'Il Patriarca'. La serie prodotta da CamFilm è diretta e interpretata da Claudio Amendola che torna a vestire i panni di Nemo Bandera, l’imprenditore tanto affascinante quanto spietato.
Il Patriarca, la seconda stagione
La seconda stagione de Il Patriarca sarà piena di colpi di scena e tradimenti, una lotta senza esclusione di colpi per il potere. Ma dove eravamo rimasti?
Bandera ha costruito il suo impero criminale sotto la copertura dell’azienda ittica Deep Sea, da dove gestisce una rete di narcotraffico che gli consente di mantenere il controllo sulla città marittima di Levante. Nemo e la sua famiglia stanno ancora piangendo la morte di Carlo, quando un nuovo nemico si affaccia a Levante: è Raul Morabito (Federico Dordei), vecchio socio nei loschi traffici di Nemo, tornato per riprendersi la città. Sul piano personale, Nemo continua a lottare contro la progressione dell'Alzheimer. Mentre i ricordi iniziano a sfuggirgli, la malattia lo costringe a riflettere su tutte le sue scelte: poteva andare diversamente? L’ascesa a Patriarca è davvero ciò che desiderava? Le questioni lasciate in sospeso trovano nuovi sviluppi: Nemo scoprirà mai la verità sulla morte di suo figlio? E per quanto ancora Mario riuscirà a nascondere le sue macchinazioni?
Nel cast, oltre ad Amendola, sono presenti nomi di primo piano: Antonia Liskova, Giulia Bevilacqua, Ninni Bruschetta, Neva Leoni, Giulia Schiavo, Primo Reggiani, Raniero Monaco di Lapio, Federico Dordei, Michele De Virgilio, Giorgio Belli, Claudia Vismara, Alice Torriani, Cecilia Napoli, Giuseppe Loconsole, Marco Mario De Notaris, Martina Pia Gambardella, Alice Arcangeli, Angelo Libri e Kevin Lettieri.
Spettacolo
Briga: “L’amore per Arianna mi ha cambiato la...
Il cantautore romano torna dopo tre anni con il singolo 'Vieni con me', e dice all'Adnkronos: "Essere vulnerabili è la parte più bella. Sanremo? Ci tornerei volentieri"
"Sono un cantautore, ho bisogno di vivere e fare le mie esperienze prima di approcciare alla scrittura di un nuovo album. Sebbene i tempi che viviamo richiedano una iper produzione annuale di contenuti, io ho un approccio anacronistico, in cui devo prima vivere la mia vita e poi scrivere". Mattia Briga ha uno sguardo che brilla, mentre si racconta all'Adnkronos dove è ospite per presentare il suo nuovo singolo 'Vieni con me', in uscita oggi su etichetta 'Ninho de Rua' e distribuito da Ada Music Italy che racconta l'amore come salvezza e condivisione, e che prelude ad un album per il quale l'artista non ha avuto fretta. Nel frattempo infatti, ci racconta, si è vissuto il grande amore con la moglie, l'attrice Arianna Montefiori, che è infatti la 'musa' ispiratrice di tutto l'album.
"In effetti sono molto felice perché l'album parla della mia relazione con Arianna, con cui mi sono sposato qualche anno fa e che mi ha cambiato la vita -dice Briga- Questo non vuol dire che ogni singola parola dell'album sia riferita a lei, dentro ci sono anche dei dubbi miei di cui mia moglie non è assolutamente responsabile", sorride. Ma ammette che la sua cifra stilistica sia proprio la capacità di mettersi a nudo: "Credo che la vulnerabilità sia la parte più bella che un uomo possa mostrare. Ognuno di noi è vulnerabile, ma non è una cosa che si può regalare a tutti. Io all'inizio mostravo questo carattere duro e fiero, ma non lo facevo per indossare una maschera. Sono una persona dura, fiera, tracotante ma anche vulnerabile. La musica è sempre stata una autoterapia".
In tempi di relazioni brevi e fugaci, sposarsi è un atto di coraggio di cui chiediamo a Briga il segreto. E lui ci spiega: "Non esistono formule magiche o segreti per una relazione sana. Io penso che tra noi sia avvenuto tutto in maniera assolutamente naturale, uno si deve anche fidare delle cose che scorrono, e quando accade bisogna seguire il flusso". La pandemia dovuta al Covid ha avuto un ruolo importante: "Ci siamo messi insieme e poco dopo c'è stata una chiusura globale, che ha messo alla prova tante coppie, anche noi. Solo che a noi ci ha fortificato e ha accelerato il processo di fiducia l'uno verso l'altro".
Briga -classe '89, nel palmarès una finale di 'Amici', un Premio Lunezia, una partecipazione a Sanremo con Patty Pravo e collaborazioni con nomi come Venditti, Ferro e Grignani- scandisce all'Adnkronos: "Io faccio tutto da solo, ci tengo a dirlo. Poi mi servo di fidati colleghi che mettono in musica le mie idee, ma noi cantautori facciamo un lavoro che non è quello degli interpreti". Quando dicono che noi e gli interpreti siamo colleghi non è vero. E' come chi va al supermercato e compra un cibo precotto, torna a casa lo riscalda e dice che ha cucinato. Non è così". Questi sono gli interpreti di adesso che vanno in studio a cantare cose scritte da altri autori. Ecco perché ci metto due o tre anni: io devo vivere, poi devo pensare, poi scrivere, trovare le melodie, avere la voce".
Una frecciata all'onda rap e trap? "Alla fine chi si va a sentire negli stadi sono i cantautori, dei ragazzi come Niccolò (Ultimo, ndr), o Vasco -sottolinea Briga- Io negli stadi rapper e trapper ne vedo pochi. Questa non vuole essere una critica, anzi io apprezzo la trap, vengo da lì, ma anche lì ci vuole bravura". Non rinnega il talent che l'ha lanciato ("Rifarei tutto quello che ho fatto perché mi ha portato qui"), e lancia un velato 'amo' a Sanremo: "Se vorrei salire su quel palco? Se ci fosse la possibilità ci andrei molto volentieri. Sanremo ha sempre il suo grande fascino immortale che si porta appresso, per un artista calcare quel palco è sempre motivo di emozione e di orgoglio. Certo, io non godo dell'appoggio di grandi etichette discografiche, sono un ragazzo indipendente, autoprodotto, mi farebbe sicuramente comodo per la promozione dell'album ma -precisa- la mia vita non gira intorno ai festival, ci sono tante altre cose".
E una di queste è sicuramente la sua Lazio, della quale è tifosissimo: "Io sono felice di divertirmi allo stadio, di vedere un calcio offensivo, verticale, non ce la faccio a stare senza la mia Lazio, è un amore profondissimo -ci rivela. Visto che ci siamo, gli chiediamo se l'arrivo di Ranieri alla Roma lo preoccupi. "Non mi preoccupa. Anzi, lui è una persona molto positiva nel calcio, e in un momento un cui il calcio sta andando in una brutta direzione è una persona che mi fa piacere vedere, anche se ora andrà nella squadra rivale. Sono felice per lui, mi ha sempre trasmesso belle sensazioni".
(di Ilaria Floris)
Spettacolo
Eva Longoria: “Usa Paese distopico, mi sono...
L'attrice di 'Desperate Housewife' preferisce l'America Latina e l'Europa dopo la vittoria di Donald Trump
Eva Longoria ha lasciato gli Stati Uniti e ora vive tra Messico e Spagna. Lo ha rivelato nella 'cover story' di novembre della rivista Marie Claire in cui chiarisce che il Paese era già cambiato da tempo e che la vittoria di Donald Trump conferma la sua decisione di allontanarsi.
"La parte scioccante non è tanto che abbia vinto. Il fatto è che un criminale condannato che sputa così tanto odio possa occupare l'ufficio più importante del Paese", ha detto l'attrice che ha passato l'estate a fare campagna per Kamala Harris, cercando di coinvolgere soprattutto le donne e le persone di origini latine a votare per la candidata democratica.
Gli Stati Uniti, ha detto ancora l'ex 'Desperate Housewife', sono "un luogo spaventoso". E "se mantiene le sue promesse, diventerà un luogo spaventoso". E così, anche per questo, l'attrice - nata in Texas nel 1975 e trasferitasi in California quando aveva circa 20 anni - ha deciso di lasciare gli Usa insieme al marito José Bastón e al figlio Santiago, di sei anni.
"Ho vissuto tutta la mia vita adulta a Los Angeles, - ha spiegato - ma anche prima della pandemia le cose stavano cambiando. Poi è arrivato il Covid e ha spinto ogni cosa oltre il limite". Longoria ha citato l'aumento delle tasse e il moltiplicarsi dei senzatetto e ha chiarito: "Sento che questo capitolo della mia vita è finito".
"Sono privilegiata, - ha ammesso - posso scappare e andare da un'altra parte. La maggior parte degli americani non è così fortunata e si ritrova in questo Paese distopico. Per loro provo ansia e tristezza".
Spettacolo
X Factor 2024, cosa è successo al quarto live: The Foolz e...
Questa era una delle puntate più temute
La puntata di ieri, giovedì 14 novembre, quarto live di X Factor 2024, era una delle più temute. Un vero e proprio snodo di una gara sempre più difficile, sia per i 4 giudici - Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi - sia per le loro squadre. Due i concorrenti eliminati: i The Foolz e Danielle.
Dopo l'esibizione dei Negramaro, i The Foolz sono stati i primi eliminati. Nella seconda manche gli 8 artisti rimasti in gara hanno cantato le cover, e il ballottaggio tra LOWRAH e Danielle ha decretato al tilt l'eliminazione del secondo.
La puntata del talent in onda su Sky si è aperta con la 'giostra', l’esibizione in fila di tutti i concorrenti, uno dopo l’altro senza soluzione di continuità, con il proprio cavallo di battaglia: qui è avvenuta la prima eliminazione. A seguire, la manche unica di cover tra tutti gli artisti rimasti in gara.
I The Foolz facevano parte della squadra di Jake La Furia, Danielle di quella di Manuel Agnelli. Danielle , cantautore polistrumentista nato a Pesaro da madre lucana e padre romagnolo, è cresciuto nella musica tra le campagne romagnole per poi trasferirsi a Pesaro. Negli anni suona con svariate band come Tangerine Stoned, i Camillas, i Crema, Koko Moon e Auroro Borealo per poi nel 2022 avviare la sua carriera solista con la pubblicazione del suo primo album 'Sì, adesso mi sveglio'. I The Foolz sono una rock band di Verona.