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Ufo, ultimo rapporto del Pentagono rivela centinaia di nuovi avvistamenti

Ma nessuna indicazione che suggerisca un'origine extraterrestre

Ufo, ultimo rapporto del Pentagono rivela centinaia di nuovi avvistamenti

L'ultimo rapporto del Pentagono sugli Ufo ha rivelato oltre 750 nuovi avvistamenti di fenomeni aerei non identificati e inspiegabili, spiegando che, sebbene non sia ancora stata riscontrata alcuna indicazione che suggerisca un'origine extraterrestre, 21 segnalazioni sono meritevoli di un'analisi approfondita. L'esame comprende centinaia di casi di palloni, uccelli e satelliti mal identificati e alcuni che sfuggono a facili spiegazioni, come la quasi collisione tra un aereo di linea e un oggetto misterioso al largo della costa di New York.

Il rapporto riflette l'accresciuto interesse del pubblico per l'argomento e gli sforzi del governo per fornire alcune risposte e la sua pubblicazione arriva un giorno dopo che i legislatori della Camera hanno chiesto una maggiore trasparenza del governo durante un'audizione sui fenomeni anomali non identificati, o UAP - il termine preferito dal governo per indicare gli UFO.

I funzionari dell'Aaro hanno concluso che non vi è alcuna indicazione che uno qualsiasi dei casi esaminati abbia origini ultraterrestri. "È importante sottolineare che, ad oggi, l'Aaro non ha scoperto alcuna prova di esseri, attività o tecnologia extraterrestri", hanno scritto gli autori del rapporto.

Gli sforzi federali per studiare e identificare gli UAP si sono concentrati sulle potenziali minacce alla sicurezza nazionale o alla sicurezza aerea e non sui loro aspetti fantascientifici. I funzionari dell'ufficio del Pentagono creato nel 2022 per monitorare gli UAP, noto come All-Domain Anomaly Resolution Office, o AARO, hanno affermato che non vi è alcuna indicazione che i casi esaminati abbiano origini ultraterrene. “È importante sottolineare che, ad oggi, l'AARO non ha scoperto alcuna prova di esseri, attività o tecnologie extraterrestri”, hanno scritto gli autori del rapporto.

Tuttavia, il Pentagono si riserva di dare giudizi definitivi su 21 casi ancora senza soluzione, che il rapporto ritiene "meritino ulteriori analisi" a causa di "caratteristiche e/o comportamenti anomali". "Ci sono casi interessanti che io, con la mia formazione in fisica e ingegneria e il tempo trascorso nella comunità dell'intelligence, non capisco. E non conosco nessun altro che li capisca - ha dichiarato il direttore dell'Aaro Jon Kosloski - Ma in ognuno dei casi a cui sono particolarmente interessato, c'erano più testimoni oculari. E ci sono dati aggiuntivi ancora da analizzare. Resta da vedere se quei dati aggiuntivi saranno sufficienti per risolvere il caso, capire se si tratta di un drone, un uccello o un pallone, o per dire qualcosa di sostanziale sulla natura del fenomeno sconosciuto".

757 casi da tutto il mondo

Al 24 ottobre, l'Aaro ha ricevuto un totale di 1.652 segnalazioni di Uap. L'esame del Pentagono ha riguardato 757 casi da tutto il mondo che sono stati segnalati alle autorità statunitensi dal 1° maggio 2023 al 1° giugno 2024. Il totale comprende 272 incidenti avvenuti prima di questo periodo ma non segnalati in precedenza.

La maggior parte degli incidenti segnalati si è verificata nello spazio aereo, ma 49 si sono verificati ad un'altitudine stimata di almeno 62 miglia (quasi 100mila Km), che è considerata spazio. Nessuno si è verificato sott'acqua. Tra i testimoni segnalati vi erano piloti commerciali e militari e osservatori a terra.

Gli investigatori hanno trovato spiegazioni per quasi 300 degli incidenti. In molti di essi, gli oggetti sconosciuti sono risultati essere palloni, uccelli, aerei, droni o satelliti. Secondo il rapporto, il sistema satellitare Starlink di Elon Musk è una fonte sempre più comune, poiché le persone scambiano catene di satelliti per UFO.

Centinaia di altri casi rimangono inspiegabili, anche se gli autori del rapporto sottolineano che spesso ciò è dovuto al fatto che non ci sono abbastanza informazioni per trarre conclusioni definitive.

In nessuno degli avvistamenti sono stati segnalati feriti o incidenti, anche se l'equipaggio di un volo commerciale ha riferito di aver sfiorato un “oggetto cilindrico” mentre sorvolava l'Oceano Atlantico al largo della costa di New York. L'incidente è tuttora oggetto di indagine.

In altri tre casi, gli equipaggi di aerei militari hanno riferito di essere stati seguiti o ombreggiati da velivoli non identificati, anche se gli investigatori non sono riusciti a trovare alcuna prova che colleghi l'attività a una potenza straniera.

Durante l'udienza di mercoledì sugli UAP, i legislatori hanno ascoltato le testimonianze di diversi esperti che hanno studiato il fenomeno, tra cui due ex ufficiali militari.

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Esteri

Eurodeputati a gala di Trump, chiesta indagine su mancata...

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Lo rivela il Guardian. Tra loro anche l'italiana Ceccardi che replica: "Spese per viaggio alla luce del sole"

Donald Trump - (Fotogramma)

Transparency international, ong che si occupa di corruzione, chiede un'indagine su cinque eurodeputati di destra - tra cui l'italiana Susanna Ceccardi - che non avrebbero dichiarato le spese di un loro viaggio a New York per partecipare a un gala con Donald Trump. Lo rivela il Guardian, secondo cui l'ufficio di Bruxelles dell'organizzazione ha scritto all'organo di controllo del Parlamento europeo sulla condotta degli eurodeputati, sollecitando un'indagine sui cinque politici sulla possibile mancata dichiarazione relativa alle spese di viaggio e ai biglietti per partecipare alla cena del New York Young Republican Club (Nyyrc) a dicembre dello scorso anno. Secondo Transparency International, due dei cinque eurodeputati non avrebbero dichiarato le spese già al gala dell'anno precedente.

I cinque politici finiti nel mirino sono due ungheresi di Fidesz, Kinga Gal e Ernő Schaller-Baross, il tedesco dell'Afd Maximilian Krah, che si era dimesso da capolista alle europee dopo aver affermato che "non tutte le SS erano criminali" e sotto inchiesta anche per sospetti finanziamenti russi e cinesi, l'eurodeputata della Lega Ceccardi, e l'austriaco membro del Partito della libertà Harald Vilimsky. Ceccardi e Vilimsky sono entrambi membri del Nyyrc, appartenenza che non viola le regole europee.

Richiesti di un commento, quattro dei cinque parlamentari - non ha risposto Vilimsky - hanno smentito al Guardian ogni accusa di aver violato le regole, spiegando che i loro viaggi sono stati finanziati o dal governo, o dal partito o dal loro gruppo al Parlamento europeo o anche di tasca propria, secondo le regole vigenti.

La risposta di Ceccardi

Si tratta di "insinuazioni senza alcun fondamento, peraltro già smentite dai fatti. Capisco che a qualcuno possa dare fastidio il nostro rapporto di amicizia con la galassia di Trump, il mondo repubblicano e conservatore americano e che per questo motivo si cerchi di attaccarci in tutti i modi", afferma Ceccardi. "Peccato per loro che io non abbia mai avuto nulla da nascondere, anzi sono orgogliosa di essere stata l'unica rappresentante italiana all'evento del New York Young Republican Club, e non solo è stato fatto tutto alla luce del sole: è anche tutto documentato e approvato dal Parlamento europeo", conclude.

In precedenza una nota dell'ufficio dell'ex sindaca di Cecina aveva fatto presente che "ogni insinuazione che l'europarlamentare Ceccardi abbia ricevuto contributi finanziari o altri benefici da terzi è di fatto inesatta. Tali affermazioni sono diffamatorie e rischiano di causare un danno significativo alla sua reputazione e alla sua integrità personale, rendendole perseguibili nelle sedi giudiziarie competenti".

La richiesta al Parlamento Ue

Transparency International ha invitato l'organo di controllo del Parlamento europeo, che esamina le potenziali violazioni del codice di condotta, a indagare sulle modalità con cui gli eurodeputati hanno finanziato la loro partecipazione, "per escludere qualsiasi illecito". "Per noi è molto importante che ci sia una completa e totale trasparenza sulla fonte di finanziamento di ogni viaggio", ha affermato Shari Hinds, una responsabile della ong.

In base al codice di condotta del Parlamento europeo, le cui norme sono state inasprito nel 2023 dopo il Qatargate, gli eurodeputati sono tenuti a dichiarare quando una terza parte paga per la loro partecipazione a un evento, comprese le spese di viaggio, alloggio e altre spese. Sono previste esenzioni per la partecipazione a eventi finanziati da un lungo elenco di terzi, come i governi nazionali e regionali dell'Ue e i partiti politici europei. I deputati inoltre non sono tenuti a dichiarare i viaggi effettuati a proprie spese.

Roma, 16 nov. (Adnkronos)

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Esteri

Trump avanti con nomine choc, prova di forza con il Senato:...

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Pensa di usare il recess appointment, per rendere effettive le nomine bypassando completamente il Congresso

Donald Trump - (Afp)

Donald Trump dopo la vittoria alle elezioni americane del 5 novembre va avanti con le nomine choc di fedelissimi ed estremisti che stanno spiazzando e lasciando increduli anche alcuni esponenti della maggioranza repubblicana al Senato che, secondo la Costituzione, deve passare al vaglio queste nomine, nelle audizioni, per poi ratificarle con il voto prima in commissione e poi in aula.

"Il presidente ovviamente ha il diritto di nominare chi vuole, ma credo che questo sia un esempio del perché nella Costituzione è previsto il nostro avviso e consenso", ha dichiarato Susan Collins, una dei sette repubblicani che votarono per la condanna di Trump nel processo di impeachment per l'assalto al Congresso, esprimendo scetticismo per la nomina di Matt Gaetz, il principale agente del disordine tra i deputati dell'estrema destra trumpiana, alla guida del dipartimento di Giustizia.

Karoline Leavitt portavoce della Casa Bianca

Il presidente eletto Donald Trump ha intanto annunciato che la portavoce della sua campagna elettorale Karoline Leavitt sarà anche la portavoce della Casa Bianca. La 27enne Leavitt “è intelligente, tenace e ha dimostrato di essere una comunicatrice molto efficace. Ho la massima fiducia che saprà eccellere dal podio e aiutarci a trasmettere il nostro messaggio al popolo americano”, ha dichiarato il tycoon in un comunicato.

La richiesta di Trump: cos'è il recess appointment

Ma proprio pochi giorni prima di iniziare il fuoco di fila di nomine che suonano come un'aperta sfida a chiunque voglia opporsi all'agenda Maga - iniziata con il giornalista di Fox, Pete Hegseth, al Pentagono, seguita da quella di Gaetz e della ex deputata dem, Tulsi Gabbard alla National Intelligence, e culminata con la nomina alla Sanità del no vax e complottista Bob Kennedy jr- Trump ha inviato un chiaro monito ai repubblicani del Senato, chiedendo senza mezzi termini di accettare un arcaico e poco usato meccanismo, il recess appointments, per rendere effettive le nomine bypassando completamente il Congresso . "Qualsiasi repubblicano che voglia una posizione di leadership al Senato deve accettare il recess appointment, senza il quale non potremo avere le persone confermate velocemente", tuonava sui social Trump domenica scorsa, entrando a gamba tesa nel dibattito interno ai senatori repubblicani per scegliere il nuovo leader di maggioranza.

Un intervento che però non ha avuto gli effetti sperati, dal momento che la maggioranza dei senatori ha poi scelto John Thune come leader, e non Rick Scott, sostenuto dai Maga e da Elon Musk che accusavano il primo di essere establishment e che, ovviamente, si era già detto "al 100%" d'accordo con la richiesta del tycoon.

La nomina di Thune, e le diverse dichiarazioni perplesse se non apertamente contrarie che stanno arrivando da alcuni repubblicani riguardo alcune nomine, in particolare Gaetz potrebbe spingere Trump a un braccio di ferro con il suo stesso partito - che va ricordato domina l'intero Congresso, al Senato con una maggioranza di 53 a 47 - forzando anche l'utilizzo di questa misura formulata all'inizio della storia politica americana, quando l'intero Congresso stava interi mesi lontano da Washington, appunto in 'recess'.

Trump vuole bypassare il Senato?

Per questo la sezione 2 dell'articolo 2 della Costituzione permette al presidente di riempire tempestivamente importanti incarichi bypassando appunto il Senato. Ma in tempi moderni, è stato già adottato da presidenti per aggirare l'opposizione, ma del partito opposto. Bill Clinton fece 139 nomine in recess e George W.Bush 171 ma non per incarichi a livello ministeriale.

Anche Barack Obama usò lo strumento 32 volte, ma poi nel 2014 arrivò una sentenza della Corte Suprema che limitò il potere del presidente di fare recess appointment. Fu stabilito infatti che il presidente può farlo solo dopo che il Senato non è stato in sessione per almeno 10 giorni. Per questo anche durante le settimane intere di break, un senatore di turno ogni giorno apre e chiude la seduta. E così da allora nessun presidente ha più fatto nomine di questo tipo.

Nel suo messaggio però Trump, con il chiaro obiettivo di rafforzare in un modo senza precedenti i poteri presidenziali, e far ingoiare alcune nomine indigeste anche per esponenti del suo stesso partito, chiede qualcosa di diverso, cioè chiede ai senatori repubblicani di rinunciare volontariamente ad esercitare il proprio ruolo costituzionale di 'check and balance' sulle scelte presidenziali, invocando la necessità di impedire l'ostruzionismo della minoranza dem. Per farlo dovrebbero approvare una mozione per sospendere la sessione del Senato per il tempo necessario, anche se in questo caso i senatori democratici cercheranno di attuare tutte le strategie per impedirlo.

Non è neanche certo che tutti i senatori repubblicani siano disposti a questo passo, soprattutto dopo queste controverse nomine. Al post di Trump, Thune aveva risposto in modo possibilista assicurando che "tutte le opzioni sono sul tavolo per avere le nomina del presidente confermate velocemente, anche il recess appointment". Ma dopo l'elezione a leader di mercoledì si è impegnato a lavorare, subito dopo il suo insediamento il 3 gennaio, a lavorare "ad un calendario aggressivo fino a quando le nomine del presidente saranno confermate".

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Esteri

Ucraina, Kim spinge sui droni kamikaze ma per Trump...

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Kiev però scommette sulla nuova amministrazione Usa "meglio di Kamala Harris"

Droni in volo - Foto

In Ucraina, Odessa nel mirino di un massiccio attacco russo, con missili e droni. Un inviato Usa è a Kiev. In Corea del Nord, il leader Kim Jong-un ordina la "produzione in serie" di droni kamikaze. Un ordine che arriva mentre in Occidente crescono i timori per la cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. E mentre dagli Stati Uniti il presidente eletto Donald Trump non esita ad affermare che "Russia e Ucraina la devono smettere".

La guerra dei droni

A oltre due anni dall'inizio del conflitto nel cuore dell'Europa, i droni restano i 'protagonisti' della maggior parte degli attacchi. Economici, e in grado di portare distruzione e morte, hanno 'trasformato' il campo di battaglia. E la Russia di Vladimir Putin è accusata di inviare alla Corea del Nord, a cui è legata da un patto di mutua difesa, la tecnologia per i missili in cambio di assistenza militare. Ormai anche con le truppe nordcoreane dispiegate nel Kursk. Kim, hanno riferito i media ufficiali del Paese eremita, ha "sottolineato la necessità" di avere "al più presto un sistema di produzione in serie e di passare alla produzione in serie su vasta scala".

L'agenzia nordcoreana Kcna ha riferito della presenza, giovedì, di Kim a test di droni suicidi. Dopo quelli a cui aveva assistito ad agosto, le immagini diffuse in queste ore - in parte sfocate - lo immortalano circondato da vari funzionari e mostrano la distruzione di un'auto e di un tank ad opera di quelli che sembrano essere droni. Per i media ufficiali nordcoreani, durante il test droni "di vario tipo hanno colpito gli obiettivi in modo preciso", possono essere "impiegati su diverse distanze" e sono pensati per "attaccare in modo preciso gli obiettivi ostili a terra e in mare".

"Odessa ha subito un massiccio attacco combinato con missili e droni", denuncia intanto via X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confermando che è stata colpita anche l'area del porto e che il bilancio è di un morto e dieci feriti. La notte scorsa, hanno denunciato gli ucraini, sono stati 29 i droni Shahed, di fabbricazione iraniana, lanciati contro tutto il territorio ucraino.

Kiev e la 'carta vincente' Trump

Il conflitto va avanti e Kiev 'strizza l'occhio' alla futura Amministrazione Trump. Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha fatto su X le congratulazioni a Marco Rubio, nominato da Donald Trump per l'incarico di segretario di Stato della sua futura Amministrazione. Sybiha si dice pronto a "lavorare insieme, rafforzando la partnership strategica" e a "promuovere la pace con la forza in Ucraina e nel mondo". Parole che richiamano quelle arrivate, sempre via X, da Rubio, appena annunciata la scelta di Trump: "Sotto la sua guida porteremo la pace attraverso la forza e metteremo sempre gli interessi degli americani e dell'America al di sopra di tutto".

"Lavoreremo sodo su Russia e Ucraina. Deve finire - ha detto nelle ultime ore Trump dalla Florida - Russia e Ucraina la devono smettere". Parole quelle del tycoon riportate dalla Cnn arrivate mentre è in visita a Kiev il vice segretario di Stato per la gestione e le risorse dell'Amministrazione Biden, Richard Verma.

"La ripresa economica dell'Ucraina apre le porte alle aziende Usa per investire nel futuro dell'Ucraina e in una partnership nei settori di difesa, tecnologia e altri campi che sarà vantaggiosa per i nostri Paesi", scrive su X l'ambasciatrice america a Kiev, Bridget Brink, dando il benvenuto a Sherma a Kiev.

Secondo un "esperto di politica estera repubblicano" citato da Politico, Kiev oggi riconosce che Trump potrebbe rivelarsi un'opzione migliore rispetto a Kamala Harris, sconfitta alle elezioni presidenziali americane del 5 novembre. Perché, osserva, "nella migliore delle ipotesi Harris avrebbe mantenuto l'approccio di Biden", sarebbe stata "una morte lenta per l'Ucraina" e neanche "più così lenta" dal momento che "accelera il ritmo delle conquiste russe".

E aggiunge: "Se Harris avesse vinto e i repubblicani avessero avuto il controllo di una Camera o dell'intero Congresso, in quelle circostanze Harris non sarebbe riuscita a ottenere ulteriore assistenza" per Kiev. "Almeno adesso - conclude - con Trump, basta schioccare le dita e i repubblicani alla Camera voteranno per una maggiore assistenza alla sicurezza dell'Ucraina". Nel frattempo, si evince, continuerebbe a garantire armi a Kiev perché se non lo facesse significherebbe maggiore potere negoziale per Putin. E, conclude, "gli ucraini devono assicurarsi che Trump non li veda come un ostacolo alla pace e non devono essere i primi a dire di no", hanno "bisogno che i russi continuino a dirgli di no, in modo che gli ucraini appaiano come la parte ragionevole", così il tycoon "concluderà che l'unico modo per portare i russi al tavolo è aiutare gli ucraini".

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