Vianello: “Tyson-Paul? Nessuna farsa, ma con un pugile forte Mike sarebbe andato al tappeto”
Il peso massimo italiano, oggi numero 14 della classifica Ibf: “Jake ha avuto l’intelligenza di non alzare i ritmi, ma i grandi pugili devono ritirarsi con onore”
"Per fortuna, Jake Paul non è un pugile forte. Altrimenti Tyson sarebbe andato a terra". Guido Vianello, pugile pro dal 2018 e da pochi mesi numero 15 della classifica Wbc e 14 Ibf, commenta così il match dell’anno all’Adnkronos.
"Ho visto il loro documentario su Netflix – precisa il peso massimo italiano, lanciatissimo dopo la vittoria in estate contro Makhmudov - e ho capito che si stavano allenando in modo serio. Tyson ha avuto due preparatori atletici che conosco bene, in America mi alleno nella loro stessa palestra". Nessuna messinscena, dunque, per un incontro che ha generato un giro d’affari milionario: "Io quasi speravo che fosse una farsa. Il mio pensiero guardava alla salute di Tyson. A 58 anni, contro un 27enne, c’era il rischio di farsi male".
L'analisi
Un'opinione non condivisa da tanti appassionati: "Qualcuno diceva che a Mike sarebbe bastato un pugno, ma non è così. Jake Paul è salito sul ring per la prima volta nel 2018, si allena con coach pro americani e ha fatto sparring con atleti della nazionale Usa".
Insomma, un percorso vero con atleti veri: "Era allenato. E a 27 anni, i riflessi sono diversi da quelli di un 58enne. Mi sembra ovvio". Il pugile italiano ha comunque apprezzato l'atteggiamento dell'ideatore del match show: "Quando Paul si è inchinato a Tyson, nei secondi finali dell'incontro, mi sono commosso. Ha avuto l'intelligenza di non alzare i ritmi, altrimenti Mike avrebbe preso una valanga di colpi e avremmo visto un campione deriso. Purtroppo, Tyson è accecato dai soldi e ormai i suoi pensieri vanno lì. Mi dispiace perché non voglio vedere una leggenda dei guantoni zoppicare sul ring, ha avuto il fiatone anche dopo il verdetto dei giudici. Non è bello".
"Tyson? I grandi devono ritirarsi con onore"
Il commento successivo è sull’interesse generato dal contesto: “Al di là di un confronto di questo tipo, che spero di non rivedere più perché i grandi devono ritirarsi con onore, la serata di Arlington è stata organizzata alla grande. Abbiamo visto un Mondiale femminile da pelle d’oca, il match tra Katie Taylor e Amanda Serrano, con una borsa record a livello mondiale. E hanno combattuto tanti altri ragazzi, questo è pugilato. Spero un giorno di vedere un evento di questo tipo, con Netflix Italia, anche da noi. Magari con altri sportivi prestati al ring dopo una preparazione mirata con professionisti. È una cosa che può solo aiutare il movimento. Poi – scherza Vianello – se Jake Paul volesse sfidarmi sono qua. Al momento sono il numero 14 Ibf, vincendo potrebbe scalare le classifiche. Potremmo combattere anche tra un mese”. (di Michele Antonelli)
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Pedel Open Fitp Como, Pappacena e ‘mamma’...
"Il ruolo di mamma e giocatrice non è semplicissimo ma ho l'appoggio della mia famiglia e del mio compagno Francesco"
Chiara Pappacena e la “regina di Como” Giulia Sussarello, hanno un feeling speciale. Compagne in campo per quattro anni, sono state grandi protagoniste in azzurro ai Mondiali di padel in Qatar, dove l'Italia femminile ha centrato il bronzo. Le azzurre sono la coppia più attesa alla Mediolanum Padel Cup, l’Open Fitp in scena al “The Padel Resort” di Como. Qui Sussarello è nata e vive con la sua famiglia, e l'essere regina ha valore doppio: giocatrice di casa e numero uno del seeding in coppia con Chiara: “E’ bellissimo essere le teste di serie proprio qui, verranno a vederci i miei familiari, gli amici. E’ un torneo speciale e siamo qui per provare a vincerlo”, spiega Giulia, mentre Chiara aggiunge: “Essere le numero uno è bello ma non è mai facile perché dietro a quel numero sul tabellone c'è il campo e ci sono avversarie che giocano 'a braccio sciolto' e fanno di tutto per batterci”.
Sussarello e Pappacena si avviano con il torneo comasco alla conclusione di anno tra i più prestigiosi a livello mondiale, reso unico dall’argento agli Europei e dal bronzo a Doha. “Risultati importantissimi, ma ancora più importante è il fatto che l’Italia sta visibilmente migliorando a livello di gioco -prosegue Pappacena- ai Mondiali siamo riuscite a mettere in difficoltà le argentine, che insieme alla Spagna sono ancora le avversarie inarrivabili. Qualche anno fa non sarebbe mai successo”. Al Mondiale, oltre al bronzo, c’è stata un’altra immagine che ha fatto il giro del mondo: quella di Sussarello con il figlioletto Andrea di pochi mesi al seguito, insieme a papà Francesco fuoriclasse del babysitting.
Il ruolo di mamma e giocatrice non è semplicissimo ma, spiega Giulia “ho l'appoggio della mia famiglia e del mio compagno Francesco che, come anche a Doha, mi fa scendere in campo tranquilla. Dopo essere diventata mamma ero convinta di poter tornare e fare bene e i risultati che ho centrato quest'anno anche a livello di gioco mi stanno dando ragione, sono felice e soddisfatta”, continua Giulia, che ha appena vinto per la sesta volta (in coppa con Emily Stellato) il titolo italiano. Il ruolo di mamma, in ogni caso, non resta mai negli spogliatoi neanche a un Mondiale. "Quando sono in campo e so che Francesco e Andrea sono in tribuna è impossibile che l'occhio non vada lì dove sono seduti per guardare. Non si può smettere di essere mamma neanche per un secondo”.
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Donnarumma: “Questa Italia ha lo spirito di...
Il portiere azzurro è intervenuto in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di Nations League contro la Francia
Gianluigi Donnarumma suona la carica in vista della Francia: "È una partita speciale, avremo un grande supporto. Sarà emozionante, non vediamo l’ora di tornare in Italia e affrontare una serata così di fronte a tanti tifosi. Vogliamo farli divertire". Il portiere della Nazionale ha aperto così la conferenza stampa ad Appiano Gentile, in vista degli impegno di Nations League contro i Bleus, domenica sera a San Siro.
Donnarumma ha caricato l’ambiente, spiegando lo scatto degli Azzurri dopo l’Europeo: "Penso che la differenza la stia facendo il gruppo, oltre all’allenatore e allo staff. Spalletti ha trovato la medicina giusta per metterci a posto, l’Italia è tornata a fare l’Italia. Dopo la delusione, ci voleva una sterzata. Come dico sempre alla squadra, il difficile è continuare con le prestazioni. Ora l’obiettivo è lavorare, divertirci e far divertire la gente. Il gruppo è sano, sto rivedendo lo spirito del vecchio Europeo. Questa maglia è speciale e fa dare il 300%".
La Francia senza Mbappé
Un commento è arrivato anche sugli avversari, con Deschamps che non avrà a disposizione la stella Mbappé: "Mi aspetto una squadra con un po’ di assenze, ma conosciamo la loro qualità, dei sostituti e di tutta la rosa. Saranno arrabbiati per il risultato dell’ultima partita e per quello che abbiamo fatto in Francia. Abbiamo avuto poco tempo per prepararla e ci sarà da soffrire, perché sono un gruppo tecnico e con grande corsa. Quella di Kylian sarà un’assenza importante, lo conosco. È uno dei più forti al mondo, ma di sicuro ci saranno altri giocatori di grandissima qualità e con grande gamba, come Barcola".
Il cambiamento
Donnarumma è poi tornato sullo switch degli Azzurri, ritrovati dopo la spedizione agli Europei: "In Germania, quando finiva la partita e tornavo in hotel, pensavo alla fatica fatta per palleggiare. Quando attaccavano, gli avversari potevano sempre farci male. Dalla partita contro la Francia ho visto invece una nuova compattezza, poi i gol si possono prendere ma è uno step in più e sono contento. Ora si vede la voglia di aggredire, difendere tutti insieme. Perché prima non ci divertivamo? Diciamo che adesso sono arrivati giocatori molto giovani, che hanno voglia di lavorare e stare insieme. Facciamo molto gruppo. Prima eravamo un po’ divisi, ma è anche colpa nostra. I risultati poi non aiutano, mentre se arrivano è più facile. Vedo in questo gruppo qualcosa di speciale". (di Michele Antonelli)
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MotoGp, Bagnaia vince il Mondiale se: tutte le combinazioni...
Pecco ha conquistato la gara corta, ma Martin mantiene 19 punti di vantaggio
Pecco Bagnaia ha vinto la gara Sprint del Gp di Barcellona e allungato così la corsa al Mondiale. Il titolo si assegnerà infatti nella gara lunga di domenica, 17 novembre, l'ultima della stagione, con Martin, terzo nella Sprint, che mantiene un vantaggio di 19 punti sulla Ducati del rivale. Bagnaia dovrà sperare in un autentico miracolo per confermarsi campione del mondo e vincere così il suo terzo titolo consecutivo.
MotoGp, Bagnaia campione se: tutte le combinazioni
Per portare a casa il Mondiale Bagnaia dovrà sicuramente vincere la gara lunga del Gp di Barcellona ma potrebbe non bastare. Infatti dovrebbe anche sperare che Jorge Martin non vada oltre la decima posizione. Vincendo infatti Bagnaia otterrebbe 25 punti e dovrebbe quindi sperare che il rivale non ne conquisti più di 6, ovvero quanti se ne assegnano al decimo classificato, ricordando che in caso di arrivo in parità nella classifica generale trionferebbe Pecco grazie al maggior numero di vittorie ottenute in stagione (11 contro le 3 di Martin).
In caso di arrivo al secondo posto invece, Bagnaia dovrebbe sperare che lo spagnolo arrivi al massimo quindicesimo, posizione che gli garantirebbe un solo punto contro i 20 che conquisterebbe il ducatista. Dall'altra parte, anche in caso di vittoria di Pecco, a Martin basterà arrivare nono per festeggiare il suo primo titolo Mondiale.
Ricapitolando quindi, Bagnaia vincerà il Mondiale se:
Vince e Martin non va oltre la decima posizione
Termina secondo e Martin non va oltre la quindicesima posizione
Martin invece si laureerà campione del Mondo, indipendentemente dal risultato di Bagnaia, se:
Arriva almeno in nona posizione.