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Eurodeputati a gala di Trump, chiesta indagine su mancata dichiarazione spese

Lo rivela il Guardian. Tra loro anche l'italiana Ceccardi che replica: "Spese per viaggio alla luce del sole"

Donald Trump - (Fotogramma)

Transparency international, ong che si occupa di corruzione, chiede un'indagine su cinque eurodeputati di destra - tra cui l'italiana Susanna Ceccardi - che non avrebbero dichiarato le spese di un loro viaggio a New York per partecipare a un gala con Donald Trump. Lo rivela il Guardian, secondo cui l'ufficio di Bruxelles dell'organizzazione ha scritto all'organo di controllo del Parlamento europeo sulla condotta degli eurodeputati, sollecitando un'indagine sui cinque politici sulla possibile mancata dichiarazione relativa alle spese di viaggio e ai biglietti per partecipare alla cena del New York Young Republican Club (Nyyrc) a dicembre dello scorso anno. Secondo Transparency International, due dei cinque eurodeputati non avrebbero dichiarato le spese già al gala dell'anno precedente.

I cinque politici finiti nel mirino sono due ungheresi di Fidesz, Kinga Gal e Ernő Schaller-Baross, il tedesco dell'Afd Maximilian Krah, che si era dimesso da capolista alle europee dopo aver affermato che "non tutte le SS erano criminali" e sotto inchiesta anche per sospetti finanziamenti russi e cinesi, l'eurodeputata della Lega Ceccardi, e l'austriaco membro del Partito della libertà Harald Vilimsky. Ceccardi e Vilimsky sono entrambi membri del Nyyrc, appartenenza che non viola le regole europee.

Richiesti di un commento, quattro dei cinque parlamentari - non ha risposto Vilimsky - hanno smentito al Guardian ogni accusa di aver violato le regole, spiegando che i loro viaggi sono stati finanziati o dal governo, o dal partito o dal loro gruppo al Parlamento europeo o anche di tasca propria, secondo le regole vigenti.

La risposta di Ceccardi

Si tratta di "insinuazioni senza alcun fondamento, peraltro già smentite dai fatti. Capisco che a qualcuno possa dare fastidio il nostro rapporto di amicizia con la galassia di Trump, il mondo repubblicano e conservatore americano e che per questo motivo si cerchi di attaccarci in tutti i modi", afferma Ceccardi. "Peccato per loro che io non abbia mai avuto nulla da nascondere, anzi sono orgogliosa di essere stata l'unica rappresentante italiana all'evento del New York Young Republican Club, e non solo è stato fatto tutto alla luce del sole: è anche tutto documentato e approvato dal Parlamento europeo", conclude.

In precedenza una nota dell'ufficio dell'ex sindaca di Cecina aveva fatto presente che "ogni insinuazione che l'europarlamentare Ceccardi abbia ricevuto contributi finanziari o altri benefici da terzi è di fatto inesatta. Tali affermazioni sono diffamatorie e rischiano di causare un danno significativo alla sua reputazione e alla sua integrità personale, rendendole perseguibili nelle sedi giudiziarie competenti".

La richiesta al Parlamento Ue

Transparency International ha invitato l'organo di controllo del Parlamento europeo, che esamina le potenziali violazioni del codice di condotta, a indagare sulle modalità con cui gli eurodeputati hanno finanziato la loro partecipazione, "per escludere qualsiasi illecito". "Per noi è molto importante che ci sia una completa e totale trasparenza sulla fonte di finanziamento di ogni viaggio", ha affermato Shari Hinds, una responsabile della ong.

In base al codice di condotta del Parlamento europeo, le cui norme sono state inasprito nel 2023 dopo il Qatargate, gli eurodeputati sono tenuti a dichiarare quando una terza parte paga per la loro partecipazione a un evento, comprese le spese di viaggio, alloggio e altre spese. Sono previste esenzioni per la partecipazione a eventi finanziati da un lungo elenco di terzi, come i governi nazionali e regionali dell'Ue e i partiti politici europei. I deputati inoltre non sono tenuti a dichiarare i viaggi effettuati a proprie spese.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Un mese da morte Sinwar, l’analista Milshtein:...

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L'esperto israeliano spiega che c'è ''una leadership collettiva al suo posto e non è più morbida. Il gruppo ha la stessa linea dura e non ha cambiato posizione sugli ostaggi. Se Hamas dovesse lasciare il Qatar, l'ufficio politico potrebbe essere trasferito in Turchia''

Un mese da morte Sinwar, l'analista Milshtein: ''Hamas non è finita, si è rafforzata''

Hamas non è morta insieme a Yahya Sinwar. E a un mese dall'eliminazione del leader del gruppo che governa la Striscia di Gaza dal 2007 ''sembra persino in graduale ripresa'' e ''rafforzata agli occhi dei palestinesi dopo la morte da martire'' di Sinwar. Al cui posto ''sembra ci sia una leadership collettiva'' che, se dovrà trasferire il suo ufficio politico dal Qatar, ''probabilmente lo farà in Turchia''. Lo spiega all'Adnkronos l'analista Michael Milshtein, direttore del Forum per gli studi palestinesi al Centro Moshe Dayan di Tel Aviv, secondo cui ''un mese dopo la morte di Sinwar la situazione di base è più o meno la stessa: non c'è un crollo generale di Hamas, una rivolta del popolo o la creazione di una alternativa, Hamas è ancora la potenza di spicco e la guerra continua ovunque nella Striscia di Gaza''.

Con l'eliminazione di Sinwar nel corso di un'operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, il 16 ottobre scorso, ''senza dubbio Hamas ha subito danni importanti, ma è sopravvissuta e sembra persino in graduale ripresa''. Questo perché, spiega l'analista, Hamas è molto più un'organizzazione estremista palestinese, ''Hamas è un'idea e un'ideologia''. E ''allo stesso modo di Hezbollah dopo la morte di Nasrallah, anche Hamas può sopravvivere dopo la morte di Sinwar''. Anzi, sottolinea Milshtein, ''la morte di Sinwar da martire rende persino l'immagine e lo status del movimento più forti tra i palestinesi''.

Per questo ci sono ''sfortunatamente poche possibilità di cambiamento rivoluzionario tra i palestinesi dopo la morte di Sinwar. La maggior parte di loro sostiene ancora Hamas, pensa che la lotta armata sia molto più importante della creazione di uno stato e nutre una profonda disumanizzazione nei confronti di israeliani ed ebrei'', sostiene l'analista.

'nessun cambiamento rispetto ostaggi, Hamas non rinuncia a linee rosse'

Con l'uccisione di Sinwar si era aperta la speranza di poter negoziare un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione dei 101 ostaggi ancora nell'enclave palestinese, superando le linee rosse che il leader di Hamas aveva posto e che non erano accettabili per Israele. Ma secondo Milshtein, ''per quanto riguarda gli ostaggi sembra che le posizioni di base di Hamas siano le stesse''. Quindi sì, esiste ''la disponibilità a una relativa flessibilità, ma non a rinunciare alle linee rosse di base'', spiega. Per cui l'Hamas del dopo Sinwar vuole, così come quando lui era in vita, ''che l'Idf si ritiri completamente dalla Striscia di Gaza e metta fine alla guerra''.

Questo significa, prosegue l'analista, che ''sebbene Sinwar fosse molto duro, coloro che sono venuti dopo di lui, principalmente suo fratello Muhammad, non sono più morbidi''. Tra l'altro, allo stato attuale, Hamas non ha ancora individuato qualcuno che possa prendere il posto del suo leader ucciso. ''Nessuno può entrare nelle 'scarpe giganti' di Sinwar - afferma l'esperto - Sembra che ci sia una leadership collettiva che lo ha sostituito, a partire da suo fratello e da leader come Khalil al-Haya, il suo vice, e Nizar Awdallah''.

'Qatar principale sostenitore di Hamas, per Meshaal eventuale ruolo simbolico'

Qualcuno ha sperato che il testimone potesse passare a Khaled Meshaal, fino al 2017 leader politico di Hamas, con una posizione più morbida rispetto a Israele di cui riconosce ''la realtà'' e uno dei leader viventi più influenti del gruppo. ''Sì, Meshaal potrebbe essere nominato per sostituire Sinwar come leader generale dell'ufficio politico, ma è fondamentalmente un ruolo simbolico'', spiega l'analista.

Sopravvissuto a un avvelenamento in Giordania nel 1997, ordinato dall'allora e attuale premier israeliano Benjamin Netanyahu, Meshaal vive a Doha. E il Qatar, nonostante le pressioni americane e le indiscrezioni arabe secondo cui potrebbe voler 'sfrattare' il movimento, secondo Milshtein ''è ancora il principale sostenitore di Hamas. Non c'è alcun piano per deportare i leader dell'organizzazione da Doha''. Però, ''se questo scenario si dovesse verificare'', se Hamas lasciasse il Qatar, ''immagino che la Turchia sarà l'alternativa che preferirebbe''.

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Esteri

Ufo, ultimo rapporto del Pentagono rivela centinaia di...

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Ma nessuna indicazione che suggerisca un'origine extraterrestre

Ufo, ultimo rapporto del Pentagono rivela centinaia di nuovi avvistamenti

L'ultimo rapporto del Pentagono sugli Ufo ha rivelato oltre 750 nuovi avvistamenti di fenomeni aerei non identificati e inspiegabili, spiegando che, sebbene non sia ancora stata riscontrata alcuna indicazione che suggerisca un'origine extraterrestre, 21 segnalazioni sono meritevoli di un'analisi approfondita. L'esame comprende centinaia di casi di palloni, uccelli e satelliti mal identificati e alcuni che sfuggono a facili spiegazioni, come la quasi collisione tra un aereo di linea e un oggetto misterioso al largo della costa di New York.

Il rapporto riflette l'accresciuto interesse del pubblico per l'argomento e gli sforzi del governo per fornire alcune risposte e la sua pubblicazione arriva un giorno dopo che i legislatori della Camera hanno chiesto una maggiore trasparenza del governo durante un'audizione sui fenomeni anomali non identificati, o UAP - il termine preferito dal governo per indicare gli UFO.

I funzionari dell'Aaro hanno concluso che non vi è alcuna indicazione che uno qualsiasi dei casi esaminati abbia origini ultraterrestri. "È importante sottolineare che, ad oggi, l'Aaro non ha scoperto alcuna prova di esseri, attività o tecnologia extraterrestri", hanno scritto gli autori del rapporto.

Gli sforzi federali per studiare e identificare gli UAP si sono concentrati sulle potenziali minacce alla sicurezza nazionale o alla sicurezza aerea e non sui loro aspetti fantascientifici. I funzionari dell'ufficio del Pentagono creato nel 2022 per monitorare gli UAP, noto come All-Domain Anomaly Resolution Office, o AARO, hanno affermato che non vi è alcuna indicazione che i casi esaminati abbiano origini ultraterrene. “È importante sottolineare che, ad oggi, l'AARO non ha scoperto alcuna prova di esseri, attività o tecnologie extraterrestri”, hanno scritto gli autori del rapporto.

Tuttavia, il Pentagono si riserva di dare giudizi definitivi su 21 casi ancora senza soluzione, che il rapporto ritiene "meritino ulteriori analisi" a causa di "caratteristiche e/o comportamenti anomali". "Ci sono casi interessanti che io, con la mia formazione in fisica e ingegneria e il tempo trascorso nella comunità dell'intelligence, non capisco. E non conosco nessun altro che li capisca - ha dichiarato il direttore dell'Aaro Jon Kosloski - Ma in ognuno dei casi a cui sono particolarmente interessato, c'erano più testimoni oculari. E ci sono dati aggiuntivi ancora da analizzare. Resta da vedere se quei dati aggiuntivi saranno sufficienti per risolvere il caso, capire se si tratta di un drone, un uccello o un pallone, o per dire qualcosa di sostanziale sulla natura del fenomeno sconosciuto".

757 casi da tutto il mondo

Al 24 ottobre, l'Aaro ha ricevuto un totale di 1.652 segnalazioni di Uap. L'esame del Pentagono ha riguardato 757 casi da tutto il mondo che sono stati segnalati alle autorità statunitensi dal 1° maggio 2023 al 1° giugno 2024. Il totale comprende 272 incidenti avvenuti prima di questo periodo ma non segnalati in precedenza.

La maggior parte degli incidenti segnalati si è verificata nello spazio aereo, ma 49 si sono verificati ad un'altitudine stimata di almeno 62 miglia (quasi 100mila Km), che è considerata spazio. Nessuno si è verificato sott'acqua. Tra i testimoni segnalati vi erano piloti commerciali e militari e osservatori a terra.

Gli investigatori hanno trovato spiegazioni per quasi 300 degli incidenti. In molti di essi, gli oggetti sconosciuti sono risultati essere palloni, uccelli, aerei, droni o satelliti. Secondo il rapporto, il sistema satellitare Starlink di Elon Musk è una fonte sempre più comune, poiché le persone scambiano catene di satelliti per UFO.

Centinaia di altri casi rimangono inspiegabili, anche se gli autori del rapporto sottolineano che spesso ciò è dovuto al fatto che non ci sono abbastanza informazioni per trarre conclusioni definitive.

In nessuno degli avvistamenti sono stati segnalati feriti o incidenti, anche se l'equipaggio di un volo commerciale ha riferito di aver sfiorato un “oggetto cilindrico” mentre sorvolava l'Oceano Atlantico al largo della costa di New York. L'incidente è tuttora oggetto di indagine.

In altri tre casi, gli equipaggi di aerei militari hanno riferito di essere stati seguiti o ombreggiati da velivoli non identificati, anche se gli investigatori non sono riusciti a trovare alcuna prova che colleghi l'attività a una potenza straniera.

Durante l'udienza di mercoledì sugli UAP, i legislatori hanno ascoltato le testimonianze di diversi esperti che hanno studiato il fenomeno, tra cui due ex ufficiali militari.

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Esteri

Trump avanti con nomine choc, prova di forza con il Senato:...

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Pensa di usare il recess appointment, per rendere effettive le nomine bypassando completamente il Congresso

Donald Trump - (Afp)

Donald Trump dopo la vittoria alle elezioni americane del 5 novembre va avanti con le nomine choc di fedelissimi ed estremisti che stanno spiazzando e lasciando increduli anche alcuni esponenti della maggioranza repubblicana al Senato che, secondo la Costituzione, deve passare al vaglio queste nomine, nelle audizioni, per poi ratificarle con il voto prima in commissione e poi in aula.

"Il presidente ovviamente ha il diritto di nominare chi vuole, ma credo che questo sia un esempio del perché nella Costituzione è previsto il nostro avviso e consenso", ha dichiarato Susan Collins, una dei sette repubblicani che votarono per la condanna di Trump nel processo di impeachment per l'assalto al Congresso, esprimendo scetticismo per la nomina di Matt Gaetz, il principale agente del disordine tra i deputati dell'estrema destra trumpiana, alla guida del dipartimento di Giustizia.

Karoline Leavitt portavoce della Casa Bianca

Il presidente eletto Donald Trump ha intanto annunciato che la portavoce della sua campagna elettorale Karoline Leavitt sarà anche la portavoce della Casa Bianca. La 27enne Leavitt “è intelligente, tenace e ha dimostrato di essere una comunicatrice molto efficace. Ho la massima fiducia che saprà eccellere dal podio e aiutarci a trasmettere il nostro messaggio al popolo americano”, ha dichiarato il tycoon in un comunicato.

La richiesta di Trump: cos'è il recess appointment

Ma proprio pochi giorni prima di iniziare il fuoco di fila di nomine che suonano come un'aperta sfida a chiunque voglia opporsi all'agenda Maga - iniziata con il giornalista di Fox, Pete Hegseth, al Pentagono, seguita da quella di Gaetz e della ex deputata dem, Tulsi Gabbard alla National Intelligence, e culminata con la nomina alla Sanità del no vax e complottista Bob Kennedy jr- Trump ha inviato un chiaro monito ai repubblicani del Senato, chiedendo senza mezzi termini di accettare un arcaico e poco usato meccanismo, il recess appointments, per rendere effettive le nomine bypassando completamente il Congresso . "Qualsiasi repubblicano che voglia una posizione di leadership al Senato deve accettare il recess appointment, senza il quale non potremo avere le persone confermate velocemente", tuonava sui social Trump domenica scorsa, entrando a gamba tesa nel dibattito interno ai senatori repubblicani per scegliere il nuovo leader di maggioranza.

Un intervento che però non ha avuto gli effetti sperati, dal momento che la maggioranza dei senatori ha poi scelto John Thune come leader, e non Rick Scott, sostenuto dai Maga e da Elon Musk che accusavano il primo di essere establishment e che, ovviamente, si era già detto "al 100%" d'accordo con la richiesta del tycoon.

La nomina di Thune, e le diverse dichiarazioni perplesse se non apertamente contrarie che stanno arrivando da alcuni repubblicani riguardo alcune nomine, in particolare Gaetz potrebbe spingere Trump a un braccio di ferro con il suo stesso partito - che va ricordato domina l'intero Congresso, al Senato con una maggioranza di 53 a 47 - forzando anche l'utilizzo di questa misura formulata all'inizio della storia politica americana, quando l'intero Congresso stava interi mesi lontano da Washington, appunto in 'recess'.

Trump vuole bypassare il Senato?

Per questo la sezione 2 dell'articolo 2 della Costituzione permette al presidente di riempire tempestivamente importanti incarichi bypassando appunto il Senato. Ma in tempi moderni, è stato già adottato da presidenti per aggirare l'opposizione, ma del partito opposto. Bill Clinton fece 139 nomine in recess e George W.Bush 171 ma non per incarichi a livello ministeriale.

Anche Barack Obama usò lo strumento 32 volte, ma poi nel 2014 arrivò una sentenza della Corte Suprema che limitò il potere del presidente di fare recess appointment. Fu stabilito infatti che il presidente può farlo solo dopo che il Senato non è stato in sessione per almeno 10 giorni. Per questo anche durante le settimane intere di break, un senatore di turno ogni giorno apre e chiude la seduta. E così da allora nessun presidente ha più fatto nomine di questo tipo.

Nel suo messaggio però Trump, con il chiaro obiettivo di rafforzare in un modo senza precedenti i poteri presidenziali, e far ingoiare alcune nomine indigeste anche per esponenti del suo stesso partito, chiede qualcosa di diverso, cioè chiede ai senatori repubblicani di rinunciare volontariamente ad esercitare il proprio ruolo costituzionale di 'check and balance' sulle scelte presidenziali, invocando la necessità di impedire l'ostruzionismo della minoranza dem. Per farlo dovrebbero approvare una mozione per sospendere la sessione del Senato per il tempo necessario, anche se in questo caso i senatori democratici cercheranno di attuare tutte le strategie per impedirlo.

Non è neanche certo che tutti i senatori repubblicani siano disposti a questo passo, soprattutto dopo queste controverse nomine. Al post di Trump, Thune aveva risposto in modo possibilista assicurando che "tutte le opzioni sono sul tavolo per avere le nomina del presidente confermate velocemente, anche il recess appointment". Ma dopo l'elezione a leader di mercoledì si è impegnato a lavorare, subito dopo il suo insediamento il 3 gennaio, a lavorare "ad un calendario aggressivo fino a quando le nomine del presidente saranno confermate".

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