Napoli, insegnante aggredita e picchiata dai genitori: caos a scuola
Irruzione di una trentina di persone, ferito anche il padre della donna a Castellammare di Stabia. Disposta ispezione
Insegnante aggredita in una scuola in provincia di Napoli, ferito anche il padre della donna. È stato necessario l'intervento dei carabinieri in un istituto scolastico di Castellammare di Stabia, dove una trentina di persone - tra genitori e familiari di alcuni alunni minorenni - si sarebbero scagliate contro una docente, accusata dal gruppo di aver avuto comportamenti non convenzionali nei confronti dei bambini. Nel parapiglia, il padre della docente è rimasto ferito per difendere la figlia, riportando anche un frattura al braccio.
L'insegnante, invece, nel violento pestaggio ha riportato diverse lesioni e un forte trauma cranico. Sull'intera vicenda sono in corso accertamenti e indagini, su cui vige il più stretto riserbo per la delicatezza della vicenda che riguarda minori.
Valditara: "Recuperare valori civili convivenza"
"L'episodio testimonia l'imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza" scrive su 'X' Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito. "La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell'armonia. Sul caso di Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 'parenti' si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di 'giustizia fai da te' contro un'insegnante".
La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nella armonia. Sul caso di #Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 "parenti" si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di "giustizia fai da te" contro…
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) November 16, 2024
Disposta ispezione
"In relazione ai gravi fatti successi a Scanzano l'Usr della Campania ha disposto una ispezione per contribuire ad accertare quanto accaduto" si legge in una nota del ministero dell'Istruzione e del Merito. "La scuola è un luogo sacro e va tutelata sempre".
Moige: "La violenza non è mai un esempio"
"La violenza, sia essa fisica che verbale, non rappresenta mai una soluzione, specialmente nel confronto con gli educatori dei nostri figli. Non è l'esempio che vogliamo trasmettere" dice all'Adnkronos Antonio Affinita, direttore generale Moige, Movimento italiano genitori. "È fondamentale rinnovare e rafforzare l'alleanza tra docenti, studenti e genitori, dando nuova vitalità al Patto di Co-Responsabilità Educativa. Questo strumento è essenziale per prevenire e combattere tali episodi, oltre a rinnovare la relazione genitori e scuola con metodi adeguati per affrontare le sfide di un'epoca complessa come la nostra", conclude Affinita.
Ultima ora
Tyson, dopo match con Paul è finita: “Mai più sul...
"A giugno sono quasi morto, ho avuto 8 trasfusioni. Ho perso metà del mio sangue e 13 chili in ospedale"
"E' l'ultima volta sul ring. A giugno sono quasi morto". Mike Tyson dice addio alla boxe, stavolta per sempre. Dopo il match-show perso contro Jake Paul all'AT&T Stadium di Arlington, in Texas, il 58enne ex campione dei pesi massimi appende definitivamente i guantoni al chiodo. Iron Mike, che nelle interviste dopo il match aveva abbozzato un'ipotesi di sfida a Logan Paul, fratello di Jake, a mente fredda cambia decisamente idea e affida il suo pensiero ad un post su X. Mai più sul ring, dice Tyson.
Il match con Jake Paul, che ha fruttato una borsa di 20 milioni all'ex pugile, ha offerto uno spettacolo a tratti deprimente: Tyson, dopo il primo round promettente, ha sostanzialmente vagato per il ring in un lungo balletto in cui Paul si è limitato a gestire la situazione senza affondare i colpi. Iron Mike non si cura delle critiche dei commentatori e dei post di molti ammiratori delusi. "Questa è una di quelle situazioni in cui, pur perdendo, alla fine vinci. Sono grato per ieri sera, nessuno rimpianto per essere salito sul ring un'ultima volta", dice riavvolgendo il nastro.
"A giugno sono quasi morto, ho avuto 8 trasfusioni. Ho perso metà del mio sangue e 13 chili in ospedale, ho dovuto lottare per essere sano e poter combattere: quindi ho vinto", dice ripensando ai gravi problemi che 5 mesi fa hanno provocato il rinvio del match. "I miei figli mi hanno visto competere per 8 round fino alla fine con un pugile di talento che ha la metà dei miei anni, davanti ad uno stadio pienissimo: è un'esperienza che nessun uomo ha diritto di pretendere. Grazie", conclude.
Politica
G20, Meloni a Rio per summit: dichiarazione finale in salita
La premier interverrà a sessioni di lavoro su lotta alla povertà e transizione green
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in viaggio verso il Brasile per prendere parte al vertice G20, ha effettuato uno scalo tecnico a Capo Verde. La premier è stata accolta dal ministro del Turismo e dei Trasporti di Capo Verde, Carlos Santos, con cui ha avuto un colloquio nel corso del quale ha discusso di temi di comune interesse, a cominciare dal possibile contributo della comunità italiana al turismo dell’arcipelago, dove risiedono circa 700 connazionali.
Meloni a Rio per summit, dichiarazione finale in salita
“Faremo un grande G20 nella città meravigliosa". Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, già arrivato a Rio De Janeiro, cerca di lasciarsi alle spalle l’attacco a Piazza dei Tre poteri di mercoledì scorso e guarda con fiducia al summit che prenderà il via da lunedì 18, tra imponenti misure di sicurezza rese ancor più stringenti dopo l’attentato di Brasilia. Al vertice, l’ultimo per Joe Biden da Presidente degli States e con l’ombra di Donald Trump che già incombe, parteciperanno i leader dei paesi membri del G20 -la premier Giorgia Meloni dovrebbe arrivare nella notte- insieme ai rappresentanti dell'Unione africana e dell'Unione europea. Tradotto in numeri, nella città carioca la ‘due giorni’ di summit vedrà al Museo d’Arte Moderna i leader che rappresentano l'85% del Pil mondiale e il 75% del commercio planetario.
Insieme per “Costruire un mondo equo e un pianeta sostenibile”, l’ambizioso slogan scelto dalla presidenza brasiliana che punta le sue fiches sui temi dell’Inclusione sociale, della riforma delle istituzioni internazionali in chiave più solidale e inclusiva, sulla transizione green e la sicurezza alimentare nel mondo. Tra le iniziative della presidenza brasiliana c’è infatti il lancio dell’Alleanza globale contro la Fame e la Povertà, per raccogliere e mettere a disposizione risorse, capacità tecniche e migliori prassi. Secondo i dati della Banca Mondiale, infatti, 700 milioni di persone, la metà delle quali bambini, vivono in condizioni di povertà estrema, cioè con meno di 2,15 dollari al giorno: un livello di reddito che non basta neanche a garantire il cibo necessario per una dieta sufficiente e l’acqua potabile.
Intanto prosegue, alla vigilia del Vertice, il negoziato sulla Dichiarazione finale del G20, con l’obiettivo di raggiungere un linguaggio condiviso sulla guerra in Ucraina e al conflitto in Medio Oriente. Come anche su altri punti in agenda: sicurezza alimentare, debito e tassazione internazionale, clima ed energia, empowerment femminile e intelligenza artificiale.
La partita è ancora aperta e gli sherpa al lavoro, con divergenze da superare su diversi fronti, mentre dal G7, su impulso della presidenza italiana, arriva un rinnovato sostegno a Kiev a mille giorni dall’inizio dalla guerra: “La Russia resta l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura”, scrivono i 7 leader nella dichiarazione finale, giunta all’indomani della telefonata tra il Presidente russo Vladimir Putin e il Cancelliere tedesco Olaf Scholtz.
L’agenda del Vertice G20, che per la Russia vedrà presente il ministro degli Esteri Sergei Lavrov - Putin ha declinato, dicendo di non voler "rovinare" i lavori, e del resto era stato assente anche a Bali e Nuova Delhi - prevede tre sessioni dedicate ai seguenti temi: Lotta alla fame e alla povertà (18 novembre); Riforma della governance internazionale (18 novembre); Sviluppo sostenibile e transizione energetica (19 novembre).
Ogni leader potrà intervenire in due sessioni su tre. La premier interverrà nella prima e nella terza sessione di lavoro, dunque lotta a fame e a povertà; sviluppo sostenibile e transizione energetica. Sarà l’occasione, spiegano fonti italiane, per ricordare anche lo storico impegno dell’Italia per garantire la sicurezza alimentare delle Nazioni più vulnerabili.
Roma ospita, infatti, le tre Agenzie del Polo agroalimentare delle Nazioni Unite (Fao, Pam e Ifad) e la sicurezza alimentare è, “da sempre, una delle direttrici strategiche della politica estera italiana e un'area prioritaria della cooperazione allo sviluppo”. Nel luglio 2023 l’Italia ha ospitato anche il secondo Vertice sui Sistemi Alimentari dell’Onu e la sicurezza alimentare è entrata tra le priorità della Presidenza italiana del G7. Agricoltura e acqua sono anche due delle direttrici di intervento del Piano Mattei per l’Africa, il piano di cooperazione paritaria avviato dal Governo italiano attraverso progetti pilota in diverse Nazioni africane.
La presidente del Consiglio illustrerà anche le iniziative assunte in ambito G7. Tra queste l’Apulia Food System Initiative, lanciata durante il Vertice di Borgo Egnazia e che si pone l’obiettivo di rafforzare la produzione agricola nel Continente africano, sia in termini di quantità che di qualità, e rendere più resilienti i suoi sistemi alimentari.
Oltre a queste iniziative lanciate nel corso della Presidenza del G7, l’Italia ha lavorato anche nell’ambito energetico per lanciare iniziative come Energy for Growth in Africa, per sostenere la produzione e la distribuzione di energia pulita. Sarà infine ricordato l’impegno dell’Italia nella cornice del Piano Mattei per sostenere progetti strategici per l’Africa come il corridoio di Lobito che nel futuro potranno cambiare la vita di milioni di persone. Dopo il vertice, a margine del quale avrà una serie di bilaterali, tra cui quello già fissato con 'il padrone di casa' Lula, Meloni si recherà in Argentina, dove inizierà la sua visita ufficiale a Buenos Aires il 20 novembre. Una missione che cade a pochi giorni dalla partecipazione del presidente argentino Javier Milei alla festa di gala di Donald Trump nella residenza di Mar-a-Lago.
Esteri
Ue, leader Vox Abascal eletto presidente dei Patrioti per...
Del gruppo fanno parte anche i partiti di Orban e Le Pen, oltre a Salvini e Wilders
Il leader del partito spagnolo Vox, Santiago Abascal, è stato eletto presidente dei Patrioti per l'Europa, il terzo più grande gruppo nel Parlamento europeo. Del gruppo fanno parte anche i partiti dell'ungherese Viktor Orban e della francese Marine Le Pen, oltre al vice primo ministro italiano Matteo Salvini e al leader del Partito della Libertà olandese Geert Wilders. Abascal era l'unico candidato.
Come spiegato da Vox in una nota, ''i Patrioti per l'Europa sono un attore politico fondamentale sulla scena europea''. Vox ha sottolineato che "quattro dei partiti nei Patrioti per l'Europa sono i vincitori delle elezioni europee in quattro Stati membri: Francia, Austria, Ungheria e Repubblica Ceca".
"Complimenti all’amico Santiago. La famiglia politica dei Patrioti, con la Lega, si rafforza e cresce sempre di più!”, ha scritto Salvini.
Le Pen ha espresso su X tutte le sue "congratulazioni a Santiago Abascal, eletto presidente dei Patrioti per l'Europa. E' un immenso onore per tutti noi e sono convinta che la sua esperienza, la sua combattività e la sua determinazione saranno preziose per le nostre future vittorie''.
Congratulazioni anche da Orban: ''L'élite di Bruxelles vuole farci tacere, ma noi non ci arrenderemo!. Non rappresentiamo i burocrati di Bruxelles, rappresentiamo il popolo europeo. Il nostro mandato è chiaro: proteggere le famiglie europee, fermare le migrazioni e ripristinare la competitività dell'Europa''.