Escherichia coli, alert Usa: epidemia da carote bio, 39 casi e un decesso
Infezioni segnalate da 18 Stati, 15 ricoverati e prodotti richiamati
I Cdc Usa segnalano una "nuova epidemia di E. coli" che, secondo l'esito del tracciamento avviato, si ritiene "legata alle carote biologiche" di un'azienda che ha avviato il richiamo dei prodotti finito sotto i fari dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il bilancio del focolaio di Escherichia coli è di 39 persone infettate in 18 Stati Usa, 15 ricoverati e un decesso. L'agenzia Usa ha pubblicato un avviso di sicurezza alimentare riguardante l'epidemia multistato collegata alle carote bio, dopo che i colloqui con le persone malate e i risultati delle indagini successive hanno mostrato un link con queste carotine bio intere e baby vendute dall'azienda Grimmway Farms.
A seguito dell'alert, sono stati richiamati diverse marche e dimensioni del prodotto confezionato. Questi non sono più in vendita nei negozi, "ma - avvertono i Cdc - potrebbero ancora essere nelle case delle persone". L'invito è dunque a controllare ed eventualmente buttare via i prodotti incriminati, e a non mangiarli. E in caso di sintomi gravi che potrebbero essere collegati a un'infezione da E. coli a cercare assistenza sanitaria, informando il medico di cosa è stato consumato.
Sintomi
I sintomi dell'E. coli? La maggior parte delle persone infette da 'E. coli produttore di Shiga-tossina' sperimenta forti crampi allo stomaco, diarrea (spesso con sangue) e vomito. I sintomi di solito iniziano 3-4 giorni dopo l'ingestione del prodotto contaminato dal batterio. La maggior parte guarisce senza trattamento dopo 5-7 giorni. Alcune persone però possono sviluppare gravi problemi renali (sindrome emolitica uremica, Seu) e aver bisogno di un ricovero in ospedale.
Esteri
Paura a Windsor, ladri fanno irruzione nella tenuta mentre...
Il principe e la principessa dormivano all'Adelaide Cottage, situato ad un'estremità della tenuta, con i loro tre figli
Paura per William e Kate: due uomini dal volto coperto hanno fatto irruzione all'interno della tenuta del castello di Windsor mentre il principe e la principessa dormivano all'Adelaide Cottage, situato ad un'estremità della tenuta, con i loro tre figli. A breve distanza dalla loro residenza, due sconosciuti, servendosi di un camion rubato, hanno sfondato un cancello di sicurezza e sono entrati nella tenuta.
Raggiunta la Shaw Farm, sono fuggiti con un pick-up agricolo e un quad, lasciandosi dietro non pochi danni, primo tra gli altri il cancello distrutto, che regolava l'accesso ad una delle uscite più vicine ad Adelaide Cottage, lungo un percorso spesso utilizzato da William, Kate e i loro figli - George, 11 anni, Charlotte, 9 anni, e Louis, 6 anni - per i loro spostamenti quotidiani.
Secondo quanto emerso, ricostruisce Hello Magazine, durante l'incursione sono scattati allarmi di sicurezza, ma solo quando la barriera di Shaw Farm Gate è stata abbattuta ci si è resi pienamente conto della portata dell'incidente. Al momento dell'irruzione, Re Carlo si trovava in Scozia e la Regina Camilla era in India. Quest'ultima violazione ha riacceso i timori sulle misure di sicurezza del Castello di Windsor.
Sebbene la tenuta rimanga pattugliata, l'incursione solleva interrogativi pressanti su come gli intrusi abbiano potuto compiere un'azione così audace in una proprietà della Corona. La polizia della Thames Valley ha confermato il furto, avvenuto poco prima della mezzanotte di domenica 13 ottobre. Un portavoce ha rivelato che: "I malviventi sono entrati in un edificio agricolo e sono fuggiti con un pick-up Isuzu nero e un quad rosso. Sono poi fuggiti verso la zona di Old Windsor/Datchet. Non sono stati effettuati arresti e le indagini sono in corso".
L'Adelaide Cottage, dove la famiglia si è trasferita nell'estate del 2022, è situata all'interno del Windsor Great Park, di 655 acri. La tenuta ha già subito violazioni della sicurezza. Il giorno di Natale del 2021, un intruso armato di balestra fu arrestato dopo aver scavalcato una recinzione. L'uomo confessò di aver voluto colpire l'allora regina Elisabetta II. Jaswant Singh Chail, 23enne, fu poi condannato a nove anni di carcere.
Esteri
Ucraina, Biden dice sì: missili Atacms contro la Russia....
Le parole del portavoce del Cremlino dopo che la Casa Bianca ha autorizzato l'uso dei missili a lungo raggio nel Kursk. Mosca: "Escalation"
Il presidente Joe Biden autorizza l'Ucraina a lanciare i missili a lungo raggio americani contro obiettivi militari in Russia. Kiev potrà utilizzare i missili Atacms, come chiesto per mesi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La guerra, che si avvia a tagliare il traguardo dei 1000 giorni, cambia volto. Mosca reagisce immediatamente alla novità con proclami minacciosi: "Ci sarà un'escalation gravissima".
A due mesi dalla sua uscita di scena, con Donald Trump in arrivo alla Casa Bianca tra promesse di pace da raggiungere in fretta, Biden prende una decisione che modifica il quadro del conflitto. Le forze armate ucraine potranno colpire obiettivi in Russia con i missili che hanno la capacità di viaggiare per oltre 300 km.
Cremlino: "Biden continua a gettare benzina sul fuoco"
Accuse all'Amministrazione Biden arrivano dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "E' ovvio che l'Amministrazione uscente di Washington intende adottare misure per continuare a gettare benzina sul fuoco e provocare un'ulteriore escalation di tensioni", ha affermato, ricordando che non c'è stato alcun cambiamento di posizione rispetto a quanto dichiarato da Vladimir Putin a settembre. Secondo il presidente russo, attacchi a lungo raggio contro la Russia con armi occidentali significherebbero il coinvolgimento della Nato nella guerra e Mosca sta preparando "varie risposte" a tale passo.
Perché Biden ha cambiato idea
Gli Atacms potranno essere usati inizialmente solo nel Kursk, la regione russa nella quale sono stati dispiegati migliaia di soldati della Corea del Nord. I missili sono un messaggio chiaro per Kim-Jong un: i militari di Pyongyang saranno colpiti e spazzati via, il loro invio sul teatro di guerra è stato un errore 'costoso' in termine di perdite.
Gli Stati Uniti hanno negato l'autorizzazione per l'uso degli Atacms in territorio russo per circa 2 anni. Anche a settembre, quando Zelensky è volato negli Usa per illustrare il suo 'Piano per la vittoria', l'ok della Casa Bianca non è arrivato. Washington ha fatto notare che nemmeno gli Atacms avrebbero potuto colpire basi e strutture spostate dalla Russia al di fuori del raggio degli Atacms.
Zelensky: "I missili parleranno da soli"
Ora, l'inversione di marcia. La decisione di Biden si inserisce in un quadro più ampio, se si tiene conto di cosa riporta Le Figaro: Francia e Gran Bretagna hanno autorizzato Kiev a lanciare missili Scalp/Storm Shadow contro obiettivi russi. E in questo caso non sembra ci siano raccomandazioni specifiche per limitare l'impiego dei missili nel Kursk. L'Ucraina si prepara a lanciare i primi attacchi con gli Atacms in tempi brevi: "I missili parleranno da soli", dice Zelensky.
Gli Atacms probabilmente non saranno un game changer nel conflitto. L'Ucraina potrà però provare ad alleggerire la pressione nel Kursk, dove la Russia avrebbe ammassato 50mila uomini in vista di un'offensiva, e gestire le risorse in maniera diversa anche nel Donetsk, dove la spinta degli invasori è costante da mesi e sottopone le difese ad uno stress costante.
La cronaca
Intanto sul fronte della cronaca, otto persone sono morte e 18 ferite in un attacco russo sulla città meridionale ucraina di Odessa. A denunciarlo è stato il governatore della regione del Mar Nero. "Stando alle prime notizie, l'attacco russo ha lasciato 8 morti e 18 feriti. Tra i feriti figura un bambino. Quattro persone versano in condizioni critiche", ha scritto Oleg Kiper sui social.
Esteri
Ucraina, missili Usa contro la Russia: il piano di Trump si...
Il figlio del neo presidente contro la decisione di Biden: "Imbecilli"
Joe Biden autorizza l'Ucraina a lanciare missili a lungo raggio Atacms contro la Russia e apre una nuova fase della guerra a 2 mesi dall'addio alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti prende una decisione rinviata per mesi proprio mentre si appresta a consegnare il testimone a Donald Trump.
Il prossimo presidente, che in campagna elettorale ha scommesso sulla fine della guerra in temi brevi, si troverà a gestire una pratica ancor più complessa. Il tycoon non ha commentato le news che hanno monopolizzato le ultime ore. In compenso parla, in maniera esplicita, il figlio Donald jr: "Sembra che il comparto militare-industriale voglia assicurarsi di far scoppiare la Terza Guerra Mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace e salvare vite. Bisogna bloccare quei trilioni di dollari. Imbecilli!", scrive in un tweet.
Da Mosca, ricordano le parole pronunciate nel recente passato da Vladimir Putin: "Gli attacchi con missili contro la Russia significano che la Nato è in guerra". Ora, la prospettiva di attacchi in territorio russo è concreta. Gli Atacms, però, non sembrano destinati a modificare in maniera profonda il quadro del conflitto. Mosca, come hanno evidenziato in particolare gli analisti dell'Institute for the study of War (Isw), ha ridisegnato la mappa di basi e strutture, portate fuori dalla portata dei missili.
Inoltre l'Ucraina, che tra l'altro colpisce il territorio russo in profondità con i droni, non avrà a disposizione un numero sufficiente di Atacms per modificare radicalmente il copione della guerra. La decisione di Biden, insomma, rischia di non avere un reale impatto sul campo se si eccettua l'effetto limitato al Kursk, dove sono schierati migliaia di soldati della Corea del Nord. Il ricorso ai missili potrebbe funzionare da deterrente e evitare un impegno più ampio di Kim Jong-un al fianco di Putin.
Il momento in cui è stata presa la decisione da Biden è un elemento destinato ad incidere. L'ultimo passo dell'amministrazione in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia condiziona inevitabilmente il percorso che Trump vorrebbe seguire da gennaio. In 2 mesi, la strada verso la pace potrebbe complicarsi rispetto alle aspettative del neo presidente eletto. Il post di Donald jr è un primo segnale. A completare il quadro, il cinguettio di Elon Musk, destinato ad un ruolo di primo piano nell'amministrazione Trump: "Il problema è che la Russia risponderà".