I delegati delle oltre 6.400 Pro Loco associate all’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia si sono riuniti per il rinnovo degli organi nazionali
I delegati delle oltre 6.400 Pro Loco associate all’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia riuniti a Roma presso l’Ergife Palace Hotel per il rinnovo degli organi nazionali, hanno eletto per acclamazione il presidente La Spina al suo terzo mandato. Antonino La Spina, siciliano, classe 1970 è stato riconfermato per acclamazione Presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco Umpli dai delegati delle 6.400 Pro Loco riunitesi il 16 e il 17 novembre in assemblea all’Ergife Palace Hotel a Roma. Al suo terzo mandato alla guida di una delle associazioni non profit più grandi in termini di numeri di manifestazioni, eventi organizzati sul territorio italiano e ore di volontariato Antonino La Spina è riuscito ad accreditare l’Unpli verso le istituzioni e le altre realtà del terzo settore come un attore strategico e vitale per l’economia sociale delle comunità, la tutela delle tradizioni e del patrimonio immateriale culturale italiano.
“È un onore essere portavoce in Italia e anche all’estero della missione di 6.400 Pro Loco, oltre 1 milione di soci e più di 500 mila volontari – il commento di Antonino La Spina - Un patrimonio immenso di valori e persone che operano per il bene comune e che unito a quello immateriale culturale delle nostre comunità costituisce un enorme responsabilità da rappresentare, ma anche tantissimo orgoglio. I volontari e i soci dell’Unpli dedicano più di 25 milioni di ore del proprio tempo agli eventi, ai progetti e alle manifestazioni che organizziamo in Italia, che sono 110 mila e attraggono quasi 90 milioni di visitatori. Ma la soddisfazione più grande è quella di trovare in ogni comune in cui siamo presenti l’affetto della gente. Secondo un’indagine Censis 9 italiani su 10 ritengono importanti le Pro Loco per la promozione del territorio e la conservazione delle tradizioni locali, ciò dimostra che il lavoro che facciamo viene riconosciuto e apprezzato e ci spinge a fare sempre meglio per il futuro”.
Antonino La Spina inizia il suo percorso nel mondo delle Pro Loco a soli vent’anni, con l’iscrizione alla sede di Sant’Alfio, di cui diventa presidente dopo 4 anni. La sua esperienza prosegue a livello provinciale e regionale fino al 2016, quando conquista la presidenza nazionale, guidando l’associazione anche negli anni più difficili della pandemia con lo stop degli eventi e delle manifestazioni, e aiutando le Pro Loco a ripartire più forti di prima, crescendo dal 2020 ad oggi di più di 500 unità.
Da Presidente Unpli si spende ogni giorno per far riconoscere e apprezzare sempre di più il ruolo fondamentale delle Pro Loco nei campi dell’accoglienza, della promozione e della valorizzazione turistica, della tutela e della salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale. La Spina ha implementato i rapporti con l'Unesco e promosso una forte azione in ambito culturale anche attraverso il premio letterario nazionale per le opere in dialetto o lingua locale “Salva la tua Lingua Locale”. Ha poi istituito il marchio “Sagra di qualità”, quale riconoscimento degli eventi organizzati dalla Pro Loco che vantano un passato di legame con il territorio e che abbiano come obiettivo la promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali, rispondendo a precisi requisiti di tipo storico-culturale, organizzativi e di sostenibilità ambientale come gli Ecodays. Sempre nell’ambito dell’accreditamento Unesco, dal 2022 Unpli ha avviato l’ambizioso progetto del primo censimento nazionale del Patrimonio Culturale Immateriale in collaborazione con Anci, l’Istituto Centrale del Patrimonio Immateriale, sotto la supervisione del Ministero della Cultura. Nel corso dei suoi mandati sono state costituite le reti nazionali dei Carnevali delle tradizioni e delle Maschere, delle Infiorate e dei Cortei Storici.
Nel 2017 La Spina è stato membro del Comitato ristretto dei Borghi, voluto dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. Ha coordinato la consulta cultura del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, e partecipa attivamente alle riunioni del Forum Terzo Settore, associazione che riunisce tutte le più importanti realtà in campo sociale e volontaristico.
Nel 2020 l'Unpli ha aderito all'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile con l'obiettivo di far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e per sensibilizzare la rete delle Pro Loco su queste importanti tematiche. Inoltre, dal 2020 fa parte del Consiglio direttivo di Isto - International Social Tourism Organisation, l’Organizzazione Internazionale per il Turismo Sociale. Durante i suoi mandati, l’Associazione ha ottenuto un sempre maggiore riconoscimento da parte delle principali istituzioni italiane, come testimoniano la partecipazione ad iniziative congiunte e la stipula di protocolli con diversi Ministeri, tra i quali il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Cronaca
Saviano e le minacce di Bidognetti: “Ancora un rinvio...
Lo scrittore amareggiato: "L’Italia è e rimane un Paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti"
"Sto pensando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena’’. Lo ha detto Roberto Saviano in tribunale a Roma per l’udienza del processo di appello per le minacce rivolte in aula durante il processo ‘Spartacus’ a Napoli, nel 2008, allo scrittore e alla giornalista Rosaria Capacchione. In primo grado, il 24 maggio 2021, i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma, che hanno riconosciuto le minacce aggravate dal metodo mafioso, hanno condannato il boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti a un anno e sei mesi e l’avvocato Michele Santonastaso a un anno e due mesi.
''Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte è stato rinviato in appello perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose. Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza, è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato – ha detto Saviano - I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io persevero anche se penso di rimettere la querela perché a questo punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa degli imputati’’.
''L’Italia è e rimane un Paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti – ha affermato lo scrittore fuori dall’aula - quando i processi durano così tanto non posso che ribadirlo. Le organizzazioni criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con la retorica antimafiosa. Il fatto che alcuni di loro siano in galera non significa che siano stati sconfitti, comandano dal carcere. Tutto va addosso al crimine ‘straccione’, i disperati non affiliati, mentre la borghesia criminale è floridissima e i capi in carcere col loro silenzio proteggono i capitali che sono fuori. Ricordo che l’economia criminale rimane è la più florida di questo Paese, oltre 100 milioni di guadagni al giorno. Invece noi continuiamo a parlare dei reati degli immigrati. Ci vediamo al prossimo rinvio’’, ha concluso Saviano.
Cronaca
Farmaci, studio: tirzepatide efficace per ridurre peso e...
I risultati a 3 anni del trial Surmount-1 presentati in occasione della ObesityWeek 2024
In pazienti adulti con prediabete e obesità o sovrappeso, tirzepatide di Eli Lilly, somministrato settimanalmente per via sottocutanea, riduce significativamente il rischio di progressione a diabete di tipo 2. Inoltre, alla dose di 15 mg il farmaco determina una diminuzione media del peso corporeo fino al 23% rispetto al 2,1% per il placebo alla fine del periodo di trattamento. Lo dimostrano i risultati a 3 anni di Surmount-1, lo studio più lungo su tirzepatide, pubblicati su 'The New England Journal of Medicine' e presentati di recente in occasione della ObesityWeek 2024. I dati - riporta una nota - evidenziano una riduzione del 94% del rischio di progressione a diabete tipo 2 per tutte le dosi aggregate di tirzepatide (5, 10, 15 mg) rispetto al placebo nei 3 anni dello studio negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso. In termini assoluti, quasi il 99% delle persone trattate con tirzepatide non ha sviluppato diabete alla settimana 176. La perdita di peso corporeo osservata nelle persone trattate con tirzepatide alla dose di 15 mg è stata mantenuta nei 3 anni di trattamento.
"Mentre registriamo le innovazioni e i successi nel trattamento del diabete tipo 2, dobbiamo considerare le moltissime persone che vivono una condizione di prediabete, una sorta di anticamera, un campanello d'allarme che si associa spesso a sovrappeso e obesità e che deve suggerire prima di tutto importanti cambiamenti nello stile di vita per evitare la progressione verso la malattia - osserva Riccardo Candido, presidente FeSdi, Federazione che riunisce le 2 società scientifiche diabetologiche Amd e Sid, e presidente nazionale Amd - I risultati dello studio Surmount aprono una nuova prospettiva perché, potenzialmente, ci danno la possibilità di agire sul diabete in fase preventiva e non solo in termini di trattamento, intervenendo su un fattore di rischio chiave come l'obesità. Questi dati rafforzano i potenziali benefici clinici della terapia a lungo termine per le persone che vivono con obesità e prediabete".
Tirzepatide - ricorda la nota - è il primo e unico farmaco doppio agonista dei recettori Gip (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e Glp-1 (peptide 1 simile al glucagone). Entrambi questi recettori sono ormoni secreti a livello gastrointestinale in risposta ai pasti e sono responsabili dell'effetto incretinico. In altri endpoint, lo studio ha dimostrato un'associazione tra il trattamento con tirzepatide e miglioramenti per quanto riguarda controllo della glicemia, fattori di rischio cardiometabolico (inclusi insulina a digiuno, pressione arteriosa e lipidi) e qualità di vita legata alla salute, che sono stati mantenuti nelle 176 settimane. Un'analisi di mediazione post hoc ha suggerito che l'effetto di ritardo nell'insorgenza del diabete tipo 2 osservato con tirzepatide era associato per metà alla riduzione di peso indotta dal farmaco, con il restante beneficio potenzialmente attribuito ad altri effetti di tirzepatide.
"L'obesità è una malattia cronica che mette a rischio milioni di adulti in tutto il mondo ed è anche il principale fattore di rischio del diabete tipo 2 - afferma Rocco Barazzoni, presidente della Sio (Società italiana di obesità) - Il crescente aumento dell'obesità ha portato a un aumento del diabete: quasi il 95% delle persone con diabete tipo 2 è in sovrappeso o con obesità. In questa prospettiva, i risultati dello studio a 3 anni Surmount ci forniscono un'importante indicazione perché, mentre confermano l'efficacia di tirzepatide, dall'altra convalidano il nuovo paradigma farmacologico che collega la riduzione dell'obesità e del sovrappeso alla possibilità, oltre che di controllare il diabete, anche di prevenirlo, insieme a tantissime altre importanti complicanze e patologie associate all'obesità".
Il profilo generale di sicurezza e tollerabilità di tirzepatide dopo 193 settimane (176 settimane seguite da 17 settimane di sospensione del trattamento) si è dimostrato consistente con i risultati alla settimana 72 di Surmount-1, precedentemente pubblicati, e altri studi clinici su tirzepatide condotti per la perdita di peso e il suo mantenimento a lungo termine. Al di là del Covid-19, gli eventi avversi riferiti con maggiore frequenza - conclude la nota - sono stati di tipo gastrointestinale e di gravità generalmente da lieve a moderata. Gli eventi avversi di tipo gastrointestinale più comuni tra i pazienti trattati con tirzepatide sono stati nausea, diarrea e costipazione.
Cronaca
Malattie respiratorie. “Il futuro è adesso” con...
Dalle terapie biologiche all'asportazione di tumori senza chirurgia gli scenari delineati a Milano al XXV Congresso della Società italiana di pneumologia. Verso un convegno annuale sulle differenze uomo-donna per terapie su misura
Contro le malattie respiratorie 'Il futuro è adesso'. Le innovazioni già in atto e le prospettive all'orizzonte sono state discusse a Milano durante il XXV Congresso della Società italiana di pneumologia (Sip-Irs), che si chiude oggi al centro congressi Allianz MiCo. L'intelligenza artificiale e la robotica che permetteranno di diagnosticare tumori in fase sempre più precoce e di asportarli senza chirurgia, passando dalle vie aeree naturali. Le cure sempre più mirate e personalizzate anche in base al genere, grazie a un gruppo di lavoro Sip-Aipo (Associazione italiana pneumologi ospedalieri) dedicato alle differenze uomo-donna nelle malattie ostruttive e restrittive e nei disturbi del respiro nel sonno. Queste tra le principali novità 'in vetrina' al meeting meneghino.
C'è il grande capitolo delle terapie biologiche - spiegano gli esperti - che stanno trasformando il trattamento di malattie come la fibrosi polmonare idiopatica, per cui si stimano circa 15mila pazienti nel nostro Paese, con 4.500 nuovi casi ogni anno, e l'asma grave che in Italia riguarda il 10% dei soggetti asmatici, quasi 300mila persone. Per questa patologia l'introduzione di anticorpi monoclonali ha rappresentato un passo cruciale, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti.
Tra le malattie respiratorie meno conosciute, ma di crescente interesse - proseguono gli specialisti - ci sono poi le bronchiectasie, patologie croniche caratterizzate da dilatazione irreversibile dei bronchi, infezioni respiratorie ricorrenti e difficoltà nell'eliminazione del muco. Si stima che fino a 500 adulti su 100mila soffrano di bronchiectasie, ma la cifra è sottostimata perché la diagnosi è spesso tardiva. "Le ricerche più recenti hanno rivelato una complessa componente infiammatoria, con un ruolo centrale del sistema immunitario - evidenzia Andrea Gramegna, medico pneumologo presso il Policlinico di Milano e ricercatore presso l'università Statale del capoluogo lombardo - Questo ha portato a un cambio di paradigma nel trattamento, con lo sviluppo di farmaci modulatori immunologici che mirano a ridurre l'infiammazione bronchiale. Questi approcci, grazie alla conoscenza più approfondita dei meccanismi molecolari e cellulari alla base della malattia, stanno aprendo la strada a interventi mirati e più efficaci".
Una pneumologia sempre più hi-tech, quella fotografata dal congresso milanese. Negli ultimi vent'anni, in particolare dopo Covid - sottolineano gli esperti - la pneumologia interventistica, che si occupa delle procedure invasive su polmone e cavo pleurico, è stata protagonista di una rivoluzione tecnologica che consente oggi di diagnosticare e gestire le neoplasie polmonari, di cui in Italia si registrano 35-40mila nuovi casi all'anno, e le patologie infettive e interstiziali in maniera sempre più accurata e sicura.
"L'innovazione nell'ambito dell'imaging e dell'Ai - afferma Michele Mondoni, professore associato di Medicina respiratoria presso il Dipartimento di Scienze della salute dell'università degli Studi di Milano e responsabile dell'Unità respiratoria dell'Asst Santi Paolo e Carlo meneghina - svolge oggi un ruolo cruciale nella diagnosi precoce delle neoplasie dell'apparato respiratorio, nella diagnosi e nella valutazione della progressione delle fibrosi polmonari".
Anche la robotica ha fatto decisivi passi in avanti, per esempio nel suo utilizzo in broncoscopia, che prevede l'introduzione attraverso le vie aeree fino ai bronchi più distali di una sonda in grado di individuare la posizione esatta di un nodulo e di stabilire se è benigno o maligno. Ed ecco che, "in un futuro molto prossimo, si potranno addirittura asportare i tumori così diagnosticati in fase precoce attraverso le stesse vie aree, ma senza ricorrere alla chirurgia tradizionale", prospettano gli specialisti.
Il congresso Sip di Milano ha ospitato anche una sessione che ha trattato in una prospettiva di genere le patologie respiratorie ostruttive e restrittive e i disturbi respiratori nel sonno. E' infatti attiva una task force Sip-Aipo sulla medicina di genere in pneumologia - rimarcano gli esperti - costituita da clinici appartenenti a diversi gruppi di studio e coordinata da Maria Pia Foschino Barbaro, professore emerito all'università di Foggia, e Laura Carozzi, professore ordinario all'università di Pisa. La task-force risponde alle richieste dell'Osservatorio di medicina di genere dell'Istituto superiore di sanità, ovvero studiare le differenze di sesso e genere nelle varie patologie respiratorie, per colmare l'attuale gap di conoscenze e definire i percorsi diagnostico-terapeutici più appropriati. Insieme ad Aipo, nel corso del 2024 è stato organizzato un primo Congresso sulla medicina di genere in pneumologia. E a Milano sono state poste le basi per l'organizzazione di un secondo congresso, con lo scopo di dare vita a un appuntamento annuale e formare su questi temi il maggior numero possibile di specialisti.
"L'argomento dell'approccio di genere alla malattia e alla salute in generale è di grande attualità e di grande interesse - dichiara Carrozzi - Il ruolo delle società scientifiche è fondamentale per approfondire conoscenze basate sul metodo scientifico da diffondere nella comunità medica e non solo".