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Ia, Bazzi (Minsait Italia): “Capire come set tecnologie porti valore in mercato e in azienda”

A dirlo Alberto Bazzi, head of offering & operations Minsait Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'

Alberto Bazzi, head of offering & operations Minsait Italia - (Foto Adnkronos)

"Quando parliamo di IA parliamo di un set di tecnologie molto ampio, parliamo di motori, di guida di veicoli, di guida autonoma, di robotizzazione; quindi il tema è capire come questo set di tecnologie integrato anche con altre tecnologie come l'IoT blockchain possa portare valore in un mercato e in una specifica azienda". A dirlo Alberto Bazzi, head of offering & operations Minsait Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'.

"Tutte le applicazioni di queste tecnologie - spiega - possono migliorare la componente dei ricavi, migliorare la struttura dei costi o entrambi, mi vengono in mente tutte quelle applicazioni che sono relative al miglioramento della relazione con il cliente. Pensiamo all'evoluzione delle tecnologie di Nlp come il chatbot e il voicebot che permettono di migliorare e digitalizzare una relazione con il consumatore, un cliente, un utente".

"Un'altra area di intervento - avverte - che forse è la più innovativa è legata all'IA generativa. Ad esempio come utilizzare l'Ia per sviluppare nuovi prodotti, ci sono casi di aziende del mondo del lusso che stanno già utilizzando l'IA negli uffici stile per capire come potrebbe evolvere il design di prodotti classici; quindi stile, immaginazione e creazione unita alle potenzialità dell'IA per capire dove e come entrare in determinati mercati, come sviluppare dei nuovi modelli di esigenza. L'IA va a supporto dei processi di gestione strategici, sulla parte dei costi di sicuro abbiamo tutte le applicazioni che afferiscono all'automatizzazione dei processi".

"Da una ricerca che abbiamo fatto con la Luiss quest'anno - afferma - si vede come tutte le aziende considerate innovative avevano una caratteristica, anzi due, una era proprio quella che avevano identificato nella strategia dell'azienda il ruolo dell'IA e delle altre tecnologie abilitanti e il secondo era che avevano già avviato e stavano lavorando su grossi progetti di gestione dei dati. Quindi questi sono due fattori che caratterizzavano tutte queste aziende".

Per Alberto Bazzi, "tra i principali abilitatori di una strategia di intelligenza artificiale all'interno di un'azienda c'è la componente dei dati. Cioè qualsiasi modello di IA si basa su un addestramento e l'addestramento si fa su dati, che devono essere completi, aggiornati, sicuri e questo è un fattore abilitante. Sempre nella ricerca che abbiamo fatto, la caratteristica che univa tutte le aziende innovative era che avevano avviato dei grossi progetti di lavoro sui dati. C'è il tema dello storage, quindi come vengono raccolti, immagazzinati e distribuiti i dati. C'è il fattore più tecnologico, l'infrastruttura di rete, la connessione. Cioè i dati viaggiano su autostrade dove vengono trasferiti e se non abbiamo questo abilitatore, quello che noi elaboriamo non viene distribuito. Poi c'è la capacità computazionale e qui abbiamo tutto il tema dell'evoluzione dei processori. Quindi i dati devono essere 'addestrati', ci serve una capacità di lavorazione sui dati molto forte. Poi c'è la capacità di sicurezza legata ai dati. Quindi i dati devono essere raccolti, elaborati ma in un contesto sicuro. Questi sono gli abilitatori, direi tecnologici infrastrutturali. Poi ci sono quelli organizzativi che sono altrettanto importanti".

Bazzi pone poi l'accetto sulla "scarsità di risorse specialistiche, anche perché molte figure stanno nascendo adesso, quindi non c'è stato il tempo di formarle, pensiamo agli architetti, ai data scientists, ai data engineer. Il problema è, rispetto agli obiettivi che ci si pone, come le organizzazioni devono cambiare, e quando intendo come devono cambiare è come devono essere ridisegnati i processi aziendali, come devo ridisegnare i ruoli e le responsabilità, come devo formare le persone, riskillare le persone. Questi sono fattori forse più importanti della competenza in sé e della ricerca delle figure".

"L'utilizzo più diffuso dell'IA - sottolinea - di sicuro porta a un decentramento delle decisioni. I modelli organizzativi in futuro saranno più piatti, ci saranno meno gerarchie, ci sarà una fase soprattutto iniziale dove bisognerà pensare a creare dei team misti, dove avremo delle persone che hanno delle competenze di dominio, di marketing, di produzione, integrate con competenze specifiche di dominio tecnologico, può essere l'IoT, l'Ia e tutte le altre tecnologie. E' già successo con la digitalizzazione negli anni scorsi, succederà anche adesso. Poi c'è il tema della formazione che è una formazione tecnica: bisogna formare le persone ad utilizzare certe tecnologie, è più facile farlo su persone che hanno un background tecnologico".

Per Alberto Bazzi, bisogna guardare al cambiamento perché "se applico una tecnologia agli stessi modi di lavoro precedenti, i benefici che otterrò saranno minimi e questo non vale solo per l'IA. E' sempre stato evidente che è un fattore determinante come le organizzazioni cambieranno e con che velocità; perché prima si parlava delle preoccupazioni legate alla distruzione di certe tipologie di lavoro, ci sarà e c'è stato in tutte le ondate tecnologiche che hanno riguardato l'evoluzione della nostra economia".

"Il tema è quanto riusciremo a raggiungere un punto di pareggio, cioè tra quello che verrà cambiato, quello che verrà distrutto e quello che nascerà da questo, quanto sarà impattante e in quanto tempo lo faremo e quali supporti verranno messi a disposizione delle aziende anche a livello pubblico per accompagnare le persone a cambiare, ad acquisire nuove competenze", conclude.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Fintech

Tema caldo: l’elezione di Trump fa salire il Bitcoin,...

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ION Mining’s con il rapido sviluppo dell’economia digitale, ogni nuova innovazione nel campo delle criptovalute attira grande attenzione.

Dopo una competizione elettorale serrata, Donald Trump ha sconfitto la candidata democratica Kamala Harris e riconquistato la presidenza, suscitando entusiasmo nella comunità delle criptovalute. Dallo scorso giugno, Trump ha pubblicamente espresso il suo sostegno per le criptovalute, come Bitcoin, in numerose occasioni.

A fine luglio, è apparso alla Conferenza Bitcoin 2024, scatenando entusiasmo nel settore del mining. Ha promesso di rimuovere il presidente anti-cripto della SEC, Gary Gensler, il primo giorno del suo mandato, ricevendo un caloroso applauso dal pubblico. Questo impegno non solo ha energizzato il mercato delle criptovalute, ma ha anche spinto a una rivalutazione di come gli asset digitali vengono detenuti e investiti. Il cloud mining è tornato al centro dell’attenzione per il suo approccio unico all’ottenimento di criptovalute.

The rise of cloud mining: ION Mining’s innovative path

Il cloud mining è un modello d’investimento che non richiede agli utenti di acquistare attrezzature per il mining, ma permette di ottenere potenza di calcolo attraverso servizi cloud. Negli ultimi anni, questa modalità si è affermata gradualmente. I contratti di cloud mining offerti da ION Mining sono diventati leader in questa tendenza. Attraverso i contratti di ION, gli utenti possono facilmente ottenere guadagni da asset come Bitcoin ed Ethereum, con una soglia di ingresso bassa, ideale per chi desidera provare il mondo delle criptovalute senza possedere attrezzature di mining. Una volta aderito al piano di mining di ION, le criptovalute minate possono essere trasferite sul proprio conto in qualsiasi momento e convertite facilmente in denaro.

Register as an ION Mining User:

  • ION Mining provides a simple registration process: gli utenti devono solo creare un nome utente, fornire un’email e impostare una password. Una volta inviato, il sistema assegna automaticamente un bonus di $15, consentendo loro di iniziare a minare gratuitamente e provare l’emozione di guadagnare Bitcoin.

Purchase a Mining Contract:

ION Mining offre diverse opzioni di contratti di mining efficienti, con prezzi che variano da $100 a $10.000, ognuno con un proprio tasso di ritorno sull’investimento e durata del contratto. Per esempio:

Mining Experience: Questo pacchetto è perfetto per chi vuole provare il cloud mining, al costo di soli $15 per un giorno, offrendo un ritorno fisso di $15.75: un’opportunità senza rischi per esplorare il mondo del mining.

Beginner Mining: Al costo di $100 per due giorni, questo pacchetto offre ritorni significativi con un pagamento fisso di $107, rivolgendosi a chi ha una minima esperienza nel campo.

Classic Mining: Progettato per gli appassionati di Dogecoin, al costo di $600 per sei giorni, offre un ritorno fisso di $665.8: un’eccellente opportunità per trarre profitto dalla crescente popolarità di Dogecoin.

Advanced Mining: Con la crescente popolarità del mining avanzato, il nostro pacchetto offre un’opportunità di investimento entusiasmante. Al costo di $2.000 per 18 giorni, promette un ritorno fisso di $2.795.6, consentendo agli utenti di cavalcare l’onda del successo di ION Mining.

Core Mining: Questo pacchetto è progettato per chi desidera una durata di mining estesa, al costo di $5.000 per dieci giorni, con un ritorno fisso di $6.160: una scelta allettante per massimizzare i ritorni entro un mese.

Super Mining: Il nostro pacchetto Super Mining Bitcoin è pensato per gli investitori a lungo termine. Al costo di $10.000 per 35 giorni, offre un ritorno fisso di $18.575, fornendo un potenziale di profitto significativo per i minatori dedicati.


Prezzo del ContrattoDurata del ContrattoTasso di Interesse GiornalieroEntrate Totali (Capitale + Profitto)
$151 giorno5%$15 + $0.75
$1002 giorni3,50%$100 + $7
$6006 giorni1,83%$600 + $65.88
$2.00018 giorni2,21%$2.000 + $795.6
$5.00010 giorni2,32%$5.000 + $1.160
$10.00035 giorni2,45%$10.000 + $8.575

ION Mining integra tecnologia AI nei chip, consentendo agli utenti di guadagnare facilmente più di $1.000 al giorno. Nel veloce mondo delle criptovalute, semplicità e redditività sono essenziali. ION Mining comprende che sicurezza e legalità sono cruciali, operando in modo trasparente e conforme (gli utenti possono accedere alla piattaforma in tempo reale per monitorare i propri guadagni, con copertura assicurativa per ogni progetto d’investimento).

Platform Advantages:

  • Nessuna necessità di acquistare attrezzature costose.
  • Nessuna gestione tecnica professionale richiesta.
  • Nessuna tassa o spesa aggiuntiva.
  • Aperta a persone di qualsiasi regione del mondo (nessuna restrizione razziale).
  • Servizio online 24/7 per fornire risposte in tempo reale.

Clicca sul sito ufficiale di ION Mining per saperne di più.

About ION Mining

ION Mining è una compagnia di cloud mining legalmente riconosciuta e regolamentata da autorità finanziarie, con sede in Scozia, Regno Unito. Fondata nel 2017, la compagnia dispone di attrezzature professionali per il mining di criptovalute in diversi paesi, fornendo servizi finanziari e opportunità di guadagno a milioni di utenti in tutto il mondo, affermandosi come leader nei servizi di cloud mining.

Lo smart cloud mining consente a chiunque di partecipare facilmente al boom del mining di criptovalute. In questa era digitale piena di opportunità, i contratti di cloud mining di ION Mining aprono la porta alla ricchezza e alla libertà. Unisciti a ION Mining oggi e scopri un domani più luminoso.

Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale: https://ionmining.com o clicca su (Scarica Installa APP Mobile client).

Company Name: (ION) Mining Investment Group
Company Email: info@ionmining.com

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Economia

“L’Italia dei Brevetti: invenzioni e...

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È stata inaugurata a Palazzo Piacentini la mostra "L’Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo", organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare sia i 140 anni dalla fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sia i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti, promulgato dalla Repubblica di Venezia nel 1474. L'iniziativa completa la trilogia di esposizioni dedicate alla proprietà industriale iniziata con ‘Italia Geniale’, dedicata al design, e proseguita con ‘Identitalia’, sui marchi del sistema Paese.

Alla cerimonia, oltre al ministro Adolfo Urso, hanno partecipato il viceministro Valentino Valentini e i rappresentanti delle aziende, enti e centri di ricerca partecipanti.

Nel dettaglio, la mostra, è stata organizzata dalla Direzione generale per la proprietà industriale del Mimit in collaborazione con Unioncamere, con il coordinamento di Loredana Guglielmetti, e curata da Alessandra Maria Sette, da Maria Chiara di Guardo, vice presidente di Netval e docente dell’Università di Cagliari, da Carlo Martino dell’Università La Sapienza di Roma e da Francesco Zurlo del Politecnico di Milano.

L'obiettivo dell'esposizione è quello di raccontare il passato e il presente attraverso l’impatto di oltre 100 brevetti di invenzione industriale sulla società italiana e nel contesto internazionale mettendo a confronto diverse generazioni di creatori: quelli che agli albori depositavano individualmente le proprie invenzioni e quelli che oggi, sempre più, lavorano in team multidisciplinari all’interno di università, centri di ricerca e startup.

"Il diritto di proprietà intellettuale è il nostro motore propulsivo. Design, marchi e brevetti sono l'eccellenza del Made in Italy, la forza che da forma alle idee e che anima i nostri prodotti preziosi e unici, come ci riconosce tutto il mondo. Con questa mostra vogliamo esaltare il genio di chi ha ideato qualcosa che è entrato nelle nostre vite cambiando la società. È confortante che ogni anno il numero dei brevetti cresca sempre di più, sia a livello nazionale che europeo. Questo vuol dire che finalmente siamo sempre più sulla strada giusta, confermando il lavoro svolto in questi anni", ha dichiarato il ministro Urso.

"Questa mostra rappresenta una visione importante del Made in Italy, non un'autocelebrazione. È un modo per riflettere sul passato e per capire come possiamo essere più competitivi nel presente e nel futuro aumentando l'innovazione. L'Italia è il luogo dove si protegge, si stimola e si tutela la proprietà intellettuale, vero e proprio passaporto del nostro saper fare nel mondo. Abbiamo tutte la capacità, le competenze e la volontà per essere sul mercato a testa alta", ha sottolineato il viceministro Valentini.

Nel percorso espositivo il visitatore potrà trovare materiali originali estratti dagli archivi dei fascicoli brevettuali dell’Archivio di Stato e del Ministero e dagli attuali sistemi di gestione dei brevetti dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ma anche documenti fotografici e multimediali, prodotti e prototipi. Pezzi unici, attraverso cui il Mimit vuole evidenziare la varietà dell’attività inventiva italiana e la complessità dei processi di innovazione tecnologica in diversi settori produttivi del territorio, valorizzando un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie di inventori di successo che hanno cambiato il modo di vivere.

Il percorso espositivo si articola su sette sezioni tematiche che accompagnano il visitatore e che spaziano dai brevetti dedicati alla mobilità a quelli per le infrastrutture e le energie rinnovabili, da quelli in materia di agricoltura e mare a quelli in materia di spazio e industria manifatturiera. Ogni sezione comprende tre tipologie di invenzioni: "Le radici dell’invenzione", dedicate ai brevetti storici ottenuti dalla fine dell’800 al 1980 circa; "I rami dell’invenzione", incentrate sui brevetti che stanno accompagnando lo sviluppo delle nostre imprese; "I germogli dell’invenzione", invenzioni che cambieranno in futuro il Paese e delle aziende.

La mostra è aperta al pubblico nei fine settimana dal 23 novembre fino a marzo 2025 dalle ore 10 alle 19 presso la sede del Ministero (Palazzo Piacentini, via Veneto 33 - Roma), con ultimo ingresso alle 18:30.

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Economia

Spazio, a Roma 2° Forum Space&Blue con ministri Urso e...

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Individuati i primi strumenti di interconnessione tra Economia dello Spazio ed Economia del Mare

Spazio, a Roma 2° Forum Space&Blue con ministri Urso e Musumeci

Si è svolto oggi a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 2° Forum Space&Blue, aperto dai ministri Urso e Musumeci. L’evento - si segnala in una nota - ha riunito i principali rappresentanti istituzionali, associativi e industriali per approfondire gli strumenti di interconnessione tra l’Economia dello Spazio e l’Economia del Mare, due pilastri strategici per il futuro economico e tecnologico dell’Italia.

“Il nostro Paese può dire molto al mondo nei settori della Space Economy e della Blue Economy, dove la tradizionale eccellenza scientifica e manifatturiera italiana può trovare ulteriori possibilità di sviluppo. Abbiamo riservato particolare rilevanza a questi due comparti nel Libro Verde ‘Made in Italy 2030’, ora avviato a consultazione con stakeholder pubblici e privati, che servirà a delineare la politica industriale che intendiamo sviluppare nei prossimi cinque anni” - ha sottolineato in apertura dei lavori il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Siamo convinti che le due dimensioni “spazio e mare” troveranno l'Italia preparata nella sua attività imprenditoriale, nella sua capacità progettuale e di finanziare. Il governo italiano in ognuna delle due realtà non si farà cogliere impreparato perché per l'Italia è importante trovare nuovi spazi di mercati, e per orgoglio nazionale è importante uscirne da protagonista, sia guardando il cielo sia il mare. Per questo siamo convinti di avere lavorato con grande impegno” – ha aggiunto ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.

A distanza di un anno dal primo appuntamento, il Forum ha confermato la rilevanza strategica dell’Economia dello Spazio e dell’Economia del Mare, evidenziando come la loro integrazione, combinata con l’adozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale e il Digital Twin, possa generare nuove opportunità economiche, creare valore aggiunto per il Sistema Paese e rafforzare il posizionamento dell’Italia come leader globale nelle economie del futuro.

L’Economia dello Spazio italiana vale quasi 3 miliardi di euro, con una base di circa 400 imprese attive. Secondo i dati dello Space Economy Report di Euroconsult, il mercato spaziale globale ha raggiunto i 509 miliardi di dollari nel 2023 e si stima che crescerà fino a 737 miliardi di dollari entro il 2031. La navigazione satellitare rappresenta la maggior quota di mercato (56,3%), seguita dalle comunicazioni (35%), dall’osservazione della Terra (3,9%) e dalle applicazioni legate alla sicurezza (3,2%). L’Europa si posiziona come terza area mondiale, con un contributo di 97 miliardi di dollari.

Parallelamente, l’Economia del Mare italiana, secondo il XII Rapporto di Ossermare - Unioncamere, contribuisce in modo significativo al PIL nazionale, con oltre 178 miliardi di euro di valore aggiunto e più di 1 milione di occupati in quasi 228.000 imprese. Si stima che a livello globale, il settore marittimo valga oltre 1,5 trilioni di dollari e, secondo UNEP e The London School of Economics, potrebbe raddoppiare entro il 2030 raggiungendo i 3 trilioni di dollari.

Il 2° Forum Space&Blue ha posto l’accento sulle opportunità moltiplicative derivanti dalla convergenza di questi due settori, che non solo potenziano la competitività italiana, ma consolidano la rilevanza geopolitica del Paese nel Mediterraneo e nei mercati internazionali, garantendo una maggiore sovranità nazionale, rafforzando la sicurezza e contribuendo a una crescita economica sostenibile.

È emerso chiaramente come lo sviluppo di una filiera Made in Italy nella Space&Blue Economy rappresenti anche una straordinaria opportunità per il sistema Deep Tech nazionale di attrarre nuovi investimenti e contribuire ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo, compiendo così un passo decisivo per proiettare l’Italia nel panorama economico e tecnologico globale.

Durante i lavori, sono stati approfonditi, per la prima volta in Italia, gli strumenti operativi di interconnessione, tra cui l’osservazione dei dati, il ruolo strategico delle agenzie – come l’Agenzia Spaziale Italiana, la neonata Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee e il sistema camerale per il mare – e dei cluster tecnologici, le potenzialità di un meta-cluster integrato e le opportunità derivanti dall'innovazione tecnologica e dall'espansione in settori emergenti.

Il percorso del progetto Space&Blue prosegue con la proposizione di istituire un tavolo permanente per un piano strategico tutto Made in Italy. Prossimi appuntamenti a novembre 2025 con il 3° Forum e nel 2026 con ISBEC - il Congresso Internazionale sulla Space&Blue Economy.

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