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“L’Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo, inaugurata la mostra al Mimit

È stata inaugurata a Palazzo Piacentini la mostra "L’Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo", organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare sia i 140 anni dalla fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, sia i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti, promulgato dalla Repubblica di Venezia nel 1474. L'iniziativa completa la trilogia di esposizioni dedicate alla proprietà industriale iniziata con ‘Italia Geniale’, dedicata al design, e proseguita con ‘Identitalia’, sui marchi del sistema Paese.

Alla cerimonia, oltre al ministro Adolfo Urso, hanno partecipato il viceministro Valentino Valentini e i rappresentanti delle aziende, enti e centri di ricerca partecipanti.

Nel dettaglio, la mostra, è stata organizzata dalla Direzione generale per la proprietà industriale del Mimit in collaborazione con Unioncamere, con il coordinamento di Loredana Guglielmetti, e curata da Alessandra Maria Sette, da Maria Chiara di Guardo, vice presidente di Netval e docente dell’Università di Cagliari, da Carlo Martino dell’Università La Sapienza di Roma e da Francesco Zurlo del Politecnico di Milano.

L'obiettivo dell'esposizione è quello di raccontare il passato e il presente attraverso l’impatto di oltre 100 brevetti di invenzione industriale sulla società italiana e nel contesto internazionale mettendo a confronto diverse generazioni di creatori: quelli che agli albori depositavano individualmente le proprie invenzioni e quelli che oggi, sempre più, lavorano in team multidisciplinari all’interno di università, centri di ricerca e startup.

"Il diritto di proprietà intellettuale è il nostro motore propulsivo. Design, marchi e brevetti sono l'eccellenza del Made in Italy, la forza che da forma alle idee e che anima i nostri prodotti preziosi e unici, come ci riconosce tutto il mondo. Con questa mostra vogliamo esaltare il genio di chi ha ideato qualcosa che è entrato nelle nostre vite cambiando la società. È confortante che ogni anno il numero dei brevetti cresca sempre di più, sia a livello nazionale che europeo. Questo vuol dire che finalmente siamo sempre più sulla strada giusta, confermando il lavoro svolto in questi anni", ha dichiarato il ministro Urso.

"Questa mostra rappresenta una visione importante del Made in Italy, non un'autocelebrazione. È un modo per riflettere sul passato e per capire come possiamo essere più competitivi nel presente e nel futuro aumentando l'innovazione. L'Italia è il luogo dove si protegge, si stimola e si tutela la proprietà intellettuale, vero e proprio passaporto del nostro saper fare nel mondo. Abbiamo tutte la capacità, le competenze e la volontà per essere sul mercato a testa alta", ha sottolineato il viceministro Valentini.

Nel percorso espositivo il visitatore potrà trovare materiali originali estratti dagli archivi dei fascicoli brevettuali dell’Archivio di Stato e del Ministero e dagli attuali sistemi di gestione dei brevetti dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ma anche documenti fotografici e multimediali, prodotti e prototipi. Pezzi unici, attraverso cui il Mimit vuole evidenziare la varietà dell’attività inventiva italiana e la complessità dei processi di innovazione tecnologica in diversi settori produttivi del territorio, valorizzando un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie di inventori di successo che hanno cambiato il modo di vivere.

Il percorso espositivo si articola su sette sezioni tematiche che accompagnano il visitatore e che spaziano dai brevetti dedicati alla mobilità a quelli per le infrastrutture e le energie rinnovabili, da quelli in materia di agricoltura e mare a quelli in materia di spazio e industria manifatturiera. Ogni sezione comprende tre tipologie di invenzioni: "Le radici dell’invenzione", dedicate ai brevetti storici ottenuti dalla fine dell’800 al 1980 circa; "I rami dell’invenzione", incentrate sui brevetti che stanno accompagnando lo sviluppo delle nostre imprese; "I germogli dell’invenzione", invenzioni che cambieranno in futuro il Paese e delle aziende.

La mostra è aperta al pubblico nei fine settimana dal 23 novembre fino a marzo 2025 dalle ore 10 alle 19 presso la sede del Ministero (Palazzo Piacentini, via Veneto 33 - Roma), con ultimo ingresso alle 18:30.

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Economia

Finanza, a tutela patrimonio consulenti formati e mix...

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Servizi assicurativi e consulenze per proteggere il patrimonio e il futuro delle imprese

Alessio Guerriero e Francesco Piano

Combinare soluzioni giuridiche, fiscali, finanziarie e assicurative per tutelare il patrimonio. E’ questa la ricetta del gruppo Bcc Iccrea per accompagnare grazie a consulenti finanziari formati e con competenze specifiche i propri clienti nella tutela del proprio patrimonio. “La gestione del patrimonio e degli investimenti è una tematica delicata che richiede competenze specifiche ed un approccio strategico ed informato, affidarsi a un consulente finanziario formato e appunto con spalle robuste consente di considerare con attenzione opportunità e rischi ottimizzando i rendimenti e prendendo decisioni consapevoli”, spiega Alessio Guerriero, responsabile Wealth Management, Divisione Privati e Poe del Gruppo Bcc Iccrea. Per questo motivo, spiega Guerriero, “è altrettanto fondamentale affiancare i clienti attraverso un approccio personalizzato e basato sull'analisi dei bisogni. Partendo da questo assunto e dalla conoscenza dei bisogni si riescono ad elaborare proposte consulenziali di portafoglio più attinenti alle specifiche esigenze della clientela non trascurando il monitoraggio delle stesse nel continuum e cogliendo le opportunità del momento del mercato senza mai perdere di vista gli obiettivi di lungo termine”. (VIDEO)

La sfida principale per la protezione dei patrimoni, sottolinea ancora, “è a mio avviso rappresentata dalla capacità di saper considerare tutti gli aspetti che compongono una corretta pianificazione patrimoniale che si fonda in primis sulla diversificazione degli strumenti per ridurre i rischi. mi riferisco a rischi esogeni come la volatilità dei mercati, l'inflazione, i rischi geopolitici o ambientali ma anche molto spesso rischi endogeni dettati dai propri comportamenti dall'accesso alle informazioni o dalla propria gestione familiare ed aziendale”. La protezione assicurativa, aggiunge Guerriero, “è in questo senso un aspetto centrale per la sicurezza finanziaria e il benessere delle persone e delle imprese. Le soluzioni assicurative possono infatti rappresentare un investimento del proprio futuro e nel benessere dei propri cari grazie alle loro caratteristiche trasversali ed intrinseche come l'esclusione dall'asta ereditario, l'impignorabilità, l'efficienza fiscale e la capitalizzazione dei rendimenti”.

 

Piano: "Il mercato dei capitali può supportare le aziende e gli imprenditori sia nel passaggio generazionale che nella fase di crescita"

Gestione e protezione del patrimonio finanziario ma anche sguardo alla tutela delle imprese. “L’azienda - sottolinea Francesco Piano, responsabile acquisition finance di BCC Banca Iccrea - rappresenta l’asset più importante per l'imprenditore e per questo motivo deve essere accuratamente difeso. Diciamo che uno dei principali rischi che l'imprenditore si trova ad affrontare è quello della continuità aziendale e un imprenditore oculato deve gestire il cosiddetto passaggio generazionale. Nel caso in cui non avesse successioni in azienda è indispensabile la ricerca di un partner che possa garantire e assicurare questa continuità”.

Per far questo, aggiunge Piano, “è necessario affidarsi a professionisti esperti di questa particolare materia che possono supportare l'imprenditore nella ricerca della soluzione migliore, cercando di valorizzare al meglio la propria partecipazione e assicurare quindi futuro all’azienda”.

 

“Dal lato delle fonti di finanziamento, invece - sottolinea ancora Piano, la migliore strategia per proteggersi in contesti di mercato difficili è quella della diversificazione delle proprie fonti cercando di privilegiare strumenti a medio lungo termine e di differenziare la categoria degli investitori. Oggi in Italia siamo ancora molto centrati sulle banche e questo potrebbe generare dei rischi, in caso di crisi di sistema come quelle avvenute in Italia non più tardi di 10 anni fa. L'emissione degli strumenti obbligazionari (minibond) anche da parte delle PMI rappresenta un'ottima opportunità di diversificazione e consente alle aziende e agli imprenditori di avvicinarsi ai mercati finanziari. Quelle dei minibond oggi è un mercato in forte crescita ed è caratterizzato da investitori evoluti capace di rispondere alle esigenze anche complesse delle varie aziende”.

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Economia

Spazio, a Roma 2° Forum Space&Blue con ministri Urso e...

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Individuati i primi strumenti di interconnessione tra Economia dello Spazio ed Economia del Mare

Spazio, a Roma 2° Forum Space&Blue con ministri Urso e Musumeci

Si è svolto oggi a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 2° Forum Space&Blue, aperto dai ministri Urso e Musumeci. L’evento - si segnala in una nota - ha riunito i principali rappresentanti istituzionali, associativi e industriali per approfondire gli strumenti di interconnessione tra l’Economia dello Spazio e l’Economia del Mare, due pilastri strategici per il futuro economico e tecnologico dell’Italia.

“Il nostro Paese può dire molto al mondo nei settori della Space Economy e della Blue Economy, dove la tradizionale eccellenza scientifica e manifatturiera italiana può trovare ulteriori possibilità di sviluppo. Abbiamo riservato particolare rilevanza a questi due comparti nel Libro Verde ‘Made in Italy 2030’, ora avviato a consultazione con stakeholder pubblici e privati, che servirà a delineare la politica industriale che intendiamo sviluppare nei prossimi cinque anni” - ha sottolineato in apertura dei lavori il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Siamo convinti che le due dimensioni “spazio e mare” troveranno l'Italia preparata nella sua attività imprenditoriale, nella sua capacità progettuale e di finanziare. Il governo italiano in ognuna delle due realtà non si farà cogliere impreparato perché per l'Italia è importante trovare nuovi spazi di mercati, e per orgoglio nazionale è importante uscirne da protagonista, sia guardando il cielo sia il mare. Per questo siamo convinti di avere lavorato con grande impegno” – ha aggiunto ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci.

A distanza di un anno dal primo appuntamento, il Forum ha confermato la rilevanza strategica dell’Economia dello Spazio e dell’Economia del Mare, evidenziando come la loro integrazione, combinata con l’adozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale e il Digital Twin, possa generare nuove opportunità economiche, creare valore aggiunto per il Sistema Paese e rafforzare il posizionamento dell’Italia come leader globale nelle economie del futuro.

L’Economia dello Spazio italiana vale quasi 3 miliardi di euro, con una base di circa 400 imprese attive. Secondo i dati dello Space Economy Report di Euroconsult, il mercato spaziale globale ha raggiunto i 509 miliardi di dollari nel 2023 e si stima che crescerà fino a 737 miliardi di dollari entro il 2031. La navigazione satellitare rappresenta la maggior quota di mercato (56,3%), seguita dalle comunicazioni (35%), dall’osservazione della Terra (3,9%) e dalle applicazioni legate alla sicurezza (3,2%). L’Europa si posiziona come terza area mondiale, con un contributo di 97 miliardi di dollari.

Parallelamente, l’Economia del Mare italiana, secondo il XII Rapporto di Ossermare - Unioncamere, contribuisce in modo significativo al PIL nazionale, con oltre 178 miliardi di euro di valore aggiunto e più di 1 milione di occupati in quasi 228.000 imprese. Si stima che a livello globale, il settore marittimo valga oltre 1,5 trilioni di dollari e, secondo UNEP e The London School of Economics, potrebbe raddoppiare entro il 2030 raggiungendo i 3 trilioni di dollari.

Il 2° Forum Space&Blue ha posto l’accento sulle opportunità moltiplicative derivanti dalla convergenza di questi due settori, che non solo potenziano la competitività italiana, ma consolidano la rilevanza geopolitica del Paese nel Mediterraneo e nei mercati internazionali, garantendo una maggiore sovranità nazionale, rafforzando la sicurezza e contribuendo a una crescita economica sostenibile.

È emerso chiaramente come lo sviluppo di una filiera Made in Italy nella Space&Blue Economy rappresenti anche una straordinaria opportunità per il sistema Deep Tech nazionale di attrarre nuovi investimenti e contribuire ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo, compiendo così un passo decisivo per proiettare l’Italia nel panorama economico e tecnologico globale.

Durante i lavori, sono stati approfonditi, per la prima volta in Italia, gli strumenti operativi di interconnessione, tra cui l’osservazione dei dati, il ruolo strategico delle agenzie – come l’Agenzia Spaziale Italiana, la neonata Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee e il sistema camerale per il mare – e dei cluster tecnologici, le potenzialità di un meta-cluster integrato e le opportunità derivanti dall'innovazione tecnologica e dall'espansione in settori emergenti.

Il percorso del progetto Space&Blue prosegue con la proposizione di istituire un tavolo permanente per un piano strategico tutto Made in Italy. Prossimi appuntamenti a novembre 2025 con il 3° Forum e nel 2026 con ISBEC - il Congresso Internazionale sulla Space&Blue Economy.

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Economia

L’indagine, con sistemi di monitoraggio consumi...

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Una nuova ricerca del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sviluppato con NielsenIQ

L'indagine, con sistemi di monitoraggio consumi energia si riducono fino al 10%

Monitorare attivamente i propri consumi domestici può essere uno strumento fondamentale per accrescere la cultura energetica dei consumatori, indirizzarli verso abitudini più sostenibili e garantirsi un concreto risparmio in bolletta. Lo conferma la nuova indagine di Pulsee Luce e Gas, operatore nazionale di energia domestica che fa capo al Gruppo Axpo in Italia, realizzata in collaborazione con NielsenIQ, che ha interessato un campione rappresentativo della cittadinanza italiana (e della customer base Pulsee) per studiare modalità e strumenti con cui vengono esaminati i consumi energetici domestici, oltre alle azioni intraprese per essere più sostenibili. (VIDEO)

L’interpretazione della bolletta mostra ancora parecchie criticità. Se a giugno 2023 meno del 50% degli intervistati aveva dichiarato di sentirsi a proprio agio nel leggere e comprendere la bolletta, lo studio più recente vede questo numero toccare solo un 56%. Percentuale che tuttavia per la client base Pulsee sfiora l’80%. Rimane ancora problematica la conoscenza dei consumi, quasi 7 italiani su 10 non li conoscono, percentuale invece più rassicurante se si considerano i clienti Pulsee, per cui oltre il 50% dichiara di conoscerli bene o perfettamente. Nonostante la scarsa consapevolezza, 9 italiani su 10 sono profondamente interessati a ridurre i propri consumi e ben il 68% degli intervistati adotta delle strategie per abbassarli.

Un monitoraggio attento è fondamentale per risparmiare consapevolmente, in un contesto in cui meno di un italiano su quattro dichiara di controllarli mensilmente o più spesso. Al contrario, tramite il monitoraggio dei consumi, il 55% degli italiani dichiara di aver accresciuto la propria consapevolezza, con il 41% che ritiene di aver ottenuto anche una diminuzione dei consumi da quando si serve di sistemi di monitoraggio forniti dal proprio operatore. La bolletta via posta elettronica rimane lo strumento di monitoraggio più gettonato (45%), seguono l’area personale nel sito web e l’app messa a disposizione dal fornitore.

Proprio per venire incontro a queste crescenti esigenze di consapevolezza, Pulsee Luce e Gas ha integrato all’interno della propria app l’Energimetro. La feature, attivabile sulle offerte di energia elettrica di Pulsee Luce e Gas associate a contatori 2G, permette infatti di avere una conoscenza trasparente, semplice e immediata dei consumi di ogni elettrodomestico di casa, in tempo reale. Per i clienti sono poi disponibili consigli su come migliorare le proprie abitudini di consumo e diminuire il proprio dispendio energetico.

D’altra parte, 7 intervistati su 10 lo ritengono uno strumento particolarmente utile. Si stima che i clienti attivi su Energimetro da gennaio 2024, abbiano migliorato le proprie abitudini riducendo i consumi del 5% in caso di abitazione con Hvac e del 10% in caso di abitazione senza Hvac e circa il 25% dei clienti ha migliorato il proprio punteggio di efficienza, con benefici tangibili in bolletta. Una maggiore consapevolezza dei propri consumi (3 clienti Pulsee su 5 dichiarano di avere una comprensione perfetta) porta ad un consumo più consapevole.

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