Libro dei Fatti, Meloni apre l’edizione 2024 con l’intervento al G7: “Italia ha stupito e tracciato la rotta”
La presidente del Consiglio in apertura della 34esima edizione del volume con l'intervento al Vertice di Borgo Egnazia
Libro dei Fatti 2024, in apertura della 34esima edizione del volume l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Vertice G7 di Borgo Egnazia, in Puglia. Il tema della sicurezza è il fil rouge della nuova edizione.
L'intervento di Meloni
Ecco l'estratto della conferenza stampa del Vertice G7 di Borgo Egnazia del 15 giugno 2024.
"[…] Faccio con voi molto volentieri un bilancio finale del Summit dei Leader del G7 sotto Presidenza italiana. È stato per me e per l’Italia, nel suo complesso, un onore presiedere questo Vertice, presiedere il G7 nell’arco di tutto il 2024. […] L’Italia ha dimostrato ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, la sua capacità di essere all’altezza e di organizzare eventi di questa straordinaria rilevanza.
[…] Il Vertice dei Leader si è concluso […] con l’adozione formale di una Dichiarazione finale che era già stata definita il giorno prima. E mi piace sottolinearlo perché non accade spesso, e credo sia un elemento che dimostra l’unità di intenti del G7. […]
Abbiamo ospitato i vertici di ONU, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Banca Africana di Sviluppo, Ocse, oltre […] al Presidente Zelensky, che […] ha preso parte alla sessione speciale sull’Ucraina. Sono intervenuti anche i Leader del Brasile, che è anche Presidente di turno del G20, dell’India, il Presidente di turno dell’Unione africana, quindi la Mauritania, diverse Nazioni africane, del Mediterraneo – Algeria, Giordania, Kenya, Tunisia e Turchia –, e del Golfo, con gli Emirati Arabi Uniti.
E credo che questo fosse un altro segnale molto importante da dare, cioè che il G7 non vuole essere […] una fortezza chiusa, non è una realtà che deve difendersi da qualcosa o da qualcuno, è invece un’offerta di valori che vuole aprirsi al mondo per cercare soluzioni legate allo sviluppo insieme. Penso che fosse importante cercare di smontare quella narrazione che vorrebbe l’Occidente contro il resto del mondo […]. Non è così e credo che questo approccio sia stato confermato durante la Presidenza italiana.
[…] Non ho difficoltà a definire un momento storico la presenza del Pontefice, che non smetterò mai di ringraziare abbastanza per il grande regalo che ci ha fatto, non solo partecipando al Vertice: è stata la prima volta, in quasi 50 anni di storia del G7, che un Pontefice ha preso parte ai lavori. […] Lo voglio ringraziare per averci regalato il suo preziosissimo punto di vista sul tema dell’intelligenza artificiale e anche per il rispetto che ha dimostrato, rimanendo oltre tre ore ad ascoltare gli interventi di tutti i Leader in una sessione molto lunga. L’ho trovato un messaggio straordinario e davvero sarò eternamente grata al Santo Padre per questo […].
[…] Con la Dichiarazione finale, il G7 ribadisce il suo impegno compatto per difendere il sistema internazionale di regole basato sulla forza del diritto, sistema che è stato messo in discussione e a repentaglio con la guerra d’aggressione russa all’Ucraina, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, perché i focolai di crisi nel mondo continuano a moltiplicarsi. Differentemente da quanto qualcuno sperava o […] preconizzava, intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e abbiamo anzi deciso di rafforzare il nostro impegno.
[…] Il G7 […] ha raggiunto l’accordo, […] tutt’altro che scontato, per un sostegno finanziario aggiuntivo di circa 50 miliardi di dollari collegato agli extraprofitti derivanti dall’immobilizzazione dei beni russi. […] Confermare il nostro sostegno all’Ucraina per il tempo che sarà necessario rimane anche la conditio sine qua non per avviare qualsiasi iniziativa diplomatica per la soluzione della crisi: anche questo voglio ribadire, cioè la precondizione – lo è dall’inizio – per qualsiasi soluzione di pace.
[…] Nella Dichiarazione si ritrova anche la piena sintonia sul tema del conflitto in Medio Oriente. Abbiamo confermato il nostro sostegno alla preziosa proposta di mediazione, portata avanti in particolare dagli Stati Uniti, per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un significativo aumento dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile […]. Voglio dire a nome dell’Italia che sono particolarmente fiera dell’impegno che l’Italia ha saputo dimostrare in questi mesi rispetto alla crisi mediorientale, particolarmente sul fronte umanitario, perché è un impegno che ci viene riconosciuto da tutti i nostri interlocutori.
[…] Un focus che ha caratterizzato la Presidenza italiana riguarda in particolare il rapporto con il Continente africano. Sono molto fiera del fatto che il G7 abbia condiviso un approccio italiano […] decidendo di unire gli sforzi per costruire un nuovo modello di sviluppo e di cooperazione con le Nazioni africane basato su un partenariato da pari a pari, affinché queste […] possano crescere e prosperare con le risorse che possiedono. Noi abbiamo condiviso ad alto livello diverse iniziative su questo fronte, soprattutto lavorando per rafforzare la sinergia tra progetti diversi e perfettamente compatibili. Da una parte, chiaramente, il Piano Mattei per l’Africa, iniziativa tutta italiana, dall’altra il Global Gateway dell’Unione europea e la Partnership for Global Infrastructure and Investment del G7. Sulla sinergia tra questi tre piani di investimenti privato, di aziende leader italiane e statunitensi, nonché delle Banche internazionali di sviluppo. Credo che quest’iniziativa abbia rappresentato uno dei fiori all’occhiello di questo Summit dei Leader del G7, perché offre la dimensione della concretezza con la quale noi vogliamo lavorare su questi temi.
[…] Lavorare a un approccio nuovo nella cooperazione con il Continente africano, […] dal mio punto di vista è anche il modo migliore di affrontare un’altra grande emergenza globale, che è il governo dei flussi migratori: questo G7, sempre su impulso italiano, ne ha parlato per la prima volta nella sua storia. Nella dichiarazione finale viene ribadito infatti l’impegno comune per affrontare le cause profonde della migrazione, per garantire quello che è il primo dei diritti che va garantito, il diritto a non dover emigrare, a non dover essere costretti a lasciare la propria terra […].
Ma abbiamo preso impegni anche sull’altra faccia della medaglia di questo problema, che è la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Abbiamo convenuto che sia necessario costruire un coordinamento a livello internazionale, una coalizione globale contro i trafficanti di esseri umani, mettendo a sistema gli sforzi per contrastare una piaga che alimenta i flussi dell’immigrazione illegale che, di fatto, rappresentano una nuova forma di schiavitù. Sono particolarmente fiera della discussione e dei risultati su questo tema, perché non era mai stato trattato in questo Vertice, mai con tanta chiarezza.
Abbiamo portato un modello tutto italiano, che nasce da due grandi italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che nel combattere la mafia chiedevano di seguire i soldi, “follow the money”. […] Ecco, io credo che se noi colpiamo al cuore queste organizzazioni criminali, seguendo i proventi dei loro traffici, questo può fare la differenza della nostra capacità di combattere gli schiavisti del terzo millennio.
[…] Una parte altrettanto significativa dei nostri lavori ha riguardato la questione dell’intelligenza artificiale, […] voluta dalla Presidenza italiana come un’altra delle priorità. Il nostro obiettivo è garantire che questa nuova tecnologia, nel momento in cui la sviluppiamo, rimanga in ogni caso controllata dall’uomo, mantenga l’uomo come suo ultimo fine. Su questo chiaramente il Santo Padre ha dato un suo contributo straordinario, anche morale, dando però concretezza al concetto, che era stato promosso proprio dalla Santa Sede, di “algoretica”, cioè, dare un’etica agli algoritmi. Siamo riusciti a far adottare l’iniziativa, nelle nostre conclusioni, di un marchio che consente alle imprese che adottano un codice di condotta di essere riconoscibili dai cittadini e dai consumatori. Abbiamo avviato, come avevamo annunciato, un focus sull’impatto che l’intelligenza artificiale può avere nel mercato del lavoro, consapevoli come siamo che questa rivoluzione tecnologica avrà delle conseguenze su tutti i settori e, potenzialmente, sulla vita di milioni e milioni di lavoratori. La dichiarazione si occupa di molti altri temi: Indo-Pacifico, sicurezza economica, catene di approvvigionamento, nesso clima-energia. Siamo consapevoli che le grandi sfide del mondo di oggi sono pienamente interconnesse, per questo abbiamo voluto mantenere alte, costruendo sui risultati della Presidenza giapponese dello scorso anno, le priorità dei temi legati all’Indo-Pacifico, alla sicurezza economica, con l’obiettivo di dare un messaggio chiaro, particolarmente alla Cina.
Noi siamo aperti al dialogo, però le nostre imprese devono poter competere ad armi pari, perché il mercato può essere libero solamente se è anche equo. Quindi, libero mercato ma in un quadro di concorrenza leale.
Abbiamo riservato una particolare attenzione anche al Mediterraneo, che è il nostro mare, che ha ritrovato una sua centralità. Si tratta del mare di mezzo tra i due grandi spazi marittimi del globo, come abbiamo detto in questi giorni, l’Atlantico da una parte, l’Indo-Pacifico dall’altra, passando per il Golfo Persico. Una centralità che può dare l’occasione all’Italia, se sfruttata bene, anche di diventare uno snodo verso il resto d’Europa, non solo dal punto di vista energetico.
[…] Tra i temi che la Dichiarazione finale affronta c’è ovviamente la questione legata ai cambiamenti climatici, sulla quale è necessario mantenere alta l’ambizione, in termini di risultati da raggiungere, senza però adottare posizioni ideologiche o preconcetti. La sfida per l’Italia rimane sempre quella della neutralità tecnologica. Dobbiamo lavorare, anche come G7, con un approccio pragmatico che consenta di mantenere gli impegni che abbiamo preso a livello internazionale, da ultimo alla COP28 di Dubai, tenendo sempre presenti le esigenze del nostro sistema produttivo e dei nostri cittadini. Non possiamo, cioè, cadere nel paradosso che per proteggere l’ambiente finiamo per avvantaggiare Nazioni in competizione con noi e che non si fanno grandi problemi ad adottare pratiche commerciali molto aggressive, spesso proprio a danno dell’ambiente.
In ambito G7 abbiamo concordato anche un forte impegno politico in favore di un sistema di tassazione internazionale più giusto e stabile, la famosa Global Minimum Tax: è un tema al quale, come sapete, io tengo particolarmente e al quale ho lavorato come Presidente di turno del Forum.
[…] Sono molto molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, del successo di questo Vertice. L’Italia in questi giorni è stata al centro del mondo, gli occhi del mondo sono stati puntati su di noi, era una grande responsabilità ma sono davvero orgogliosa di come la nostra Nazione sia riuscita ancora una volta a stupire e a tracciare la rotta […]".
Cultura
Treccani, due podcast natalizi su Giubileo e presepe
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l'essenza delle festività
La Treccani presenta due podcast natalizi per approfondire il Giubileo e il tema del presepe: "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l’essenza delle festività.
Il podcast "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre in maniera leggera e documentata i viaggi dei cristiani a Roma per ragioni di fede, dai primi dei secoli III e IV fino all'istituzione da parte di Papa Bonifacio VIII del primo Giubileo nel 1300. La prima puntata del podcast (Re-immaginare Roma cristiana: il primo Giubileo), prodotto da Edulia dal Sapere Treccani, con il patrocinio del Dicastero per l'Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma sarà disponibile il 24 dicembre in occasione dell’apertura del Giubileo ordinario della Chiesa Cattolica del 2025 "Pellegrini di Speranza".
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma", frutto della collaborazione di Treccani con Andrea Antonio Verardi, storico e docente universitario presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha ideato e scritto il programma, permette attraverso storie, voci, luoghi e percorsi, più o meno noti, che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio, di approfondire le tematiche e i personaggi del Giubileo, anche attraverso le voci enciclopediche e/o biografiche presenti sul portare treccani.it e sull’apposita App.
"A Roma – afferma Verardi – per ragioni di fede i cristiani si recavano già dai secoli III e IV ma il passaggio significativo è stato l’istituzione da parte della Chiesa romana del primo Giubileo, nell’anno 1300. I motivi che spinsero papa Bonifacio VIII a intraprendere questa iniziativa sono diversi e gli storici ancora dibattono sulle reali intenzioni del pontefice".
Attraverso storie, voci, luoghi e percorsi che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio il pubblico potrà ascoltare dalla voce dei testimoni del tempo le ragioni 'ufficial'” e non dalle quali prese avvio la pratica dei giubilei cattolici e approfondire il tema del Giubileo. Il podcast sarà distribuito su tutte le principali piattaforme, come Spotify e Apple Podcasts, con la pubblicazione a partire dal 24 dicembre di una puntata a settimana per 9 settimane, con la voce narrante di Andrea Antonio Verardi e quella di Daria Falconi per gli estratti delle fonti storiche.
Il secondo podcast natalizio della Treccani è dedicato al "Presepe – "TreCcose sul Natale" – attraverso una riflessione di don Luigi Maria Epicoco sulle tre figure iconiche della Natività: Maria, Giuseppe e il bambino. Maria è la protagonista del primo episodio, intitolato Madre, dove si esplora il valore della maternità e del suo amore incondizionato, anche di fronte alle difficoltà più ardue. Nel secondo episodio, Padre, Giuseppe rappresenta l’umiltà e la solidità di un genitore che, senza prevaricare, guida con discrezione e fiducia. Infine, Figlio, l’episodio conclusivo, ci parla della libertà e delle incomprensioni che ogni genitore e figlio attraversano, riflettendo anche sulla dimensione umana della Sacra Famiglia.
Il podcast, ideato assieme a Nico Spuntoni e condotto con Ilaria Bianchi, è prodotto da Edulia dal Sapere Treccani ed è disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme di streaming.
Cultura
Lo scrittore Reali: “Il mio Bambi per uscire dagli...
L'autore: "Sono stati venduti i diritti, diventerà un film. Ora stiamo scrivendo la sceneggiatura"
Un personaggio "estremamente attuale" la cui storia ruota intorno alla questione ancora aperta della transizione di genere che, dalla pagina scritta, dovrebbe approdare sul grande schermo diventando un film. E' la vicenda racchiusa i n 'Bambi. Storia di una metamorfosi', il libro firmato dal giornalista e scrittore Emiliano Reali e pubblicato da Avagliano Editore.
Il libro contiene un messaggio chiaro e forte: "Ho scritto il romanzo su Bambi per invitare tutti ad uscire dagli stereotipi, conoscendo la verità. Il messaggio che cerco di dare ogni volta che scrivo un romanzo, anche su argomenti sociali e non solo su quelli Lgbt, è quello di liberare le persone dalla non conoscenza. Spesso, infatti, si valutano e giudicano certe categorie di persone, certe esistenze solo sulla base dei luoghi comuni", dice Reali che, intervistato dall'AdnKronos, aggiunge: "Voglio dimostrare che c'è un dedalo di caratteristiche, di dettagli che si possono considerare scevri dal pregiudizio".
"Bambi, che in realtà si chiama Giacomo - racconta l'autore - è un ragazzo del Nord Italia, fidanzato con Luana, che si trasferisce a Roma per scappare dalle aspettative della sua famiglia". Una fuga simile a quella messa in atto "anche dalla stessa Luana. Quando è a Roma Giacomo sente tornare il prepotente impulso di usare abiti femminili". Gli abiti di Bambi, insomma, quelli di una figura seducente, misteriosa e bellissima che si muove nella notte romana. La sua sarà un'esistenza doppia: nel corso del giorno veste i panni di Giacomo, la notte quelli di Bambi. "Fino a quando - dice Reali - verrà drammaticamente scoperto da Luana. Una sera, durante la quale Bambi/Giacomo si prostituisce travestito, verrà picchiato. Non sapendo a chi rivolgersi chiamerà Luana che svelerà la menzogna che si perpetrava da tempo e lo lascerà".
Il libro, racconta Emiliano Reali, è la prosecuzione ideale di una "trilogia che ho scritto in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2017. Il primo volume è del 2009, il secondo del 2015, il terzo è stato pubblicato nel 2017. Nel libro pubblicato con Avagliano li abbiamo raggruppati in un unico romanzo". La trama "è abbastanza fitta, ci sono molti altri personaggi, è un romanzo corale. Ci sono altri elementi che arricchiscono la trama, come quelli legati alle dinamiche familiari e ai rapporti genitori-figli".
L'andamento del libro, sottolinea Reali, "ha superato le attese. Ci sono state tre ristampe". Il buon esito è suggellato anche dal fatto che "sono stati venduti i diritti di trasposizione cinematografica e la casa di produzione, la Happy Productions, ha ottenuto un contributo economico per lo sviluppo della pellicola da parte del ministero della Cultura. In questo momento stiamo sviluppando il film per entrare poi nella fase della produzione nel 2025. Stiamo scrivendo la sceneggiatura che firmerò io. Realizzeremo il film basandoci sul primo capitolo della trilogia. Se dovesse andare bene potrebbe essere realizzata una trilogia filmica".
Quanto ancora agli argomenti trattati, l'autore sottolinea che a partire dai "temi relativi all'identità di genere e all'orientamento sessuale si offre un affresco della nostra società. Per scrivere il romanzo - dice ancora Reali - ho vissuto 24 su 24 con delle ragazze trans: ho assorbito le loro storie, il loro vissuto familiare, il fatto di essere state cacciate di casa; e il fatto di doversi prostituire come un obbligo: "Come si fa a vivere una volta che la tua famiglia ti rifiuta, nessuno ti dà un lavoro dal momento che il tuo aspetto non corrisponde a quello che c'è scritto sul documento d'identità? La situazione - ammette però l'autore concludendo - negli anni è cambiata". (di Carlo Roma)
Cultura
Mostre, lo scrittore Padovani: “Nutella icona del...
"La mostra al MaXXi e il mio libro, da cui è tratta, raccontano l’Italia attraverso il marchio"
"Ho scritto un libro sulla Nutella perché è un'icona del nostro tempo. È condivisione, è felicità quando la si spalma, è qualcosa che è entrato nelle nostre vite. Questa mostra e questo libro, da cui è tratta la mostra, raccontano l'Italia attraverso il marchio, che rappresenta noi italiani attraverso le varie generazioni". Lo ha detto Gigi Padovani, giornalista e scrittore, all’anteprima della mostra ‘joyn! Un viaggio nel mondo Nutella per i suoi 60 anni’, oggi al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
"La generazione X e la generazione Z l'hanno acquisita. Ormai è diventata una staffetta intergenerazionale e Nutella è qualcosa che va al di là della semplice crema spalmabile - ha proseguito -. E’ nata ad Alba, ho scritto questo libro perché sono nato ad Alba anch’io e ho respirato il profumo di nocciole e cacao quando ero al liceo di Alba e quindi questa storia mi ha interessato e l'ho scritta anche senza che Ferrero mi coinvolgesse”.
“In questa mostra c’è tutto il passaggio generazionale che comincia da un signore che aveva una pasticceria nelle Langhe, Pietro Ferrero, il fondatore dell'azienda, per poi passare a Michele Ferrero, un grande industriale per arrivare a ora, con il figlio Giovanni Ferrero. La differenza degli ultimi dieci anni è che Nutella da mito italiano è diventato un mito globale, questa è la storia”, ha concluso.