Trump e il caso Gaetz, nelle mani dell’Fbi le prove dei pagamenti per i festini a luci rosse
Il Nyt rivela un documento dell'inchiesta sull'attorney general nominato dal Tycoon
Gli investigatori federali hanno ricostruito una rete di pagamenti tra Matt Gaetz e decine di suoi amici e conoscenti che hanno preso parte insieme a lui ai festini a luci rosse e droga. E' quanto rivela il New York Times che ha ottenuto un documento relativo all'inchiesta dell'Fbi sul repubblicano di estrema destra che Donald Trump ha nominato alla guida del dipartimento di Giustizia.
Il documento conferma che tra le persone pagate vi sono due donne che hanno testimoniato di essere state pagate circa 10mila dollari da Gaetz per le loro prestazioni sessuali, come ha riferito nei giorni scorsi il loro avvocato. Ma anche descrive una rete più ampia dei pagamenti, mostrando come l'ex deputato della Florida ed un suo amico versarono migliaia di dollari, via Venmo, a decine di persone coinvolte nei festini tra il 2017, l'anno in cui Gaetz arrivò alla Camera, e il 2020. E tra questi pagamenti c'è anche quello fatto ad una donna che avrebbe testimoniato di aver avuto rapporti con Gaetz quando aveva 17 anni.
Il 42enne repubblicano, che si è dimesso dalla Camera subito dopo la nomina da parte di Trump, anche per bloccare l'inchiesta da parte della commissione Etica, nega ogni accusa, sottolineando che il dipartimento di Giustizia non lo ha mai incriminato.
Le rivelazioni del Times arrivano dopo che il presidente della commissione Etica, il repubblicano Michael Guest, ha annunciato che non è stato raggiunto un accordo durante la riunione a porte chiuse di ieri per la pubblicazione del rapporto sull'inchiesta che viene chiesto a gran voce dai senatori democratici, e non solo, in vista delle audizioni di conferma di Gaetz. La commissione si riunirà comunque di nuovo il 5 dicembre per discutere ancora della cosa. Se non verrà raggiunto un consenso in seno alla commissione, potrà essere l'intera Camera a votare riguardo alla pubblicazione.
Steven Cheung, il direttore della comunicazione di Trump, si è scagliato contro il dipartimento di Giustizia per la diffusione del documento dell'inchiesta da lui definito classificato, anche se non reca nessuna indicazione di questo tipo non avendo del resto nessuna implicazione di sicurezza nazionale. "La diffusione di questo materiale investigativo classificato è il tipo di uso politicizzato del dipartimento a cui Matt Gaetz metterà fine", ha dichiarato.
Esteri
Ucraina-Russia, Nato: “Priorità è aiutare Kiev con...
Le parole del segretario generale Mark Rutte, a margine della Ministeriale Esteri a Bruxelles.
"Nel mondo non abbiamo una sovrabbondanza di sistemi di difesa aerea, il che significa che bisogna sempre assicurarsi di stabilire le priorità. Ma ieri sera, al tavolo, c'è stato un chiaro accordo, secondo cui aiutare l'Ucraina, in particolare con queste infrastrutture, deve essere una priorità. Sono fiducioso che gli alleati, nei prossimi giorni e settimane, si assicureranno che tutto ciò che possono fornire all’Ucraina venga fornito". Lo dice il segretario generale della Nato Mark Rutte, a margine della Ministeriale Esteri a Bruxelles.
"Dobbiamo assicurarci che qualsiasi tipo di difesa aerea che possiamo fornire venga fornita all'Ucraina - aggiunge - è quello che è accaduto negli ultimi due anni e mezzo. Durante i primi mille giorni di questo terribile assalto della Russia, siamo stati in grado di fornire molti dei nostri sistemi di difesa all'Ucraina. Ora c’è un bisogno specifico, per le infrastrutture energetiche, perché la Russia sta cercando di utilizzare nuovamente l’inverno come arma nella lotta contro l’Ucraina", conclude.
Estonia: "Russia rimarrà minaccia, per Ucraina unica sicurezza è ingresso in Nato"
La Russia "rimarrà una minaccia" per l'Ucraina, ma "l'unica garanzia di sicurezza che funzioni davvero" per l'Ucraina è che "deve essere nella Nato. Non ne vedo altre", dice intanto il ministro degli Esteri estone Margus Tsakhna, a margine della Ministeriale.
"E' possibile" che l'Ucraina entri nella Nato con una parte del territorio occupato dalla Russia, come dimostra il precedente della "Germania Occidentale", aggiunge Tsakhna. Anche per il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis l'ingresso di Kiev nella Nato è la "sola" vera garanzia di sicurezza per l'Ucraina e anche la più "economica".
Esteri
Trump, cambio di rotta sul Pentagono: DeSantis al posto di...
Secondo il Wall Wall Street Journal la scelta si sarebbe resa necessaria a seguito delle notizie emerse sul conduttore Fox
Donald Trump starebbe valutando se scegliere il governatore della Florida Ron DeSantis per guidare il Pentagono al posto di Pete Hegseth, il conduttore di Fox News individuato in un primo momento dal presidente eletto per l'incarico. A scriverne è il Wall Street Journal.
Perché Trump ha cambiato idea
Il quotidiano sottolinea come la scelta di DeSantis, rivale alle primarie del Gop del 2024 per la presidenza, si sarebbe resa necessaria a seguito delle notizie emerse su Hegseth, da ultimo quelle pubblicate dal New Yorker, secondo il quale il conduttore di Fox News è stato costretto a dimettersi dai due gruppi di veterani che ha guidato prima di intraprendere la carriera televisiva perché accusato di usare i fondi del gruppo per le sue spese personali, creare un ambiente di lavoro sessista e ostile alle donne e, soprattutto, presentarsi spesso ubriaco agli eventi di lavoro. I consiglieri di Trump temono che Hegseth possa non superare un ulteriore esame.
DeSantis faceva parte di una prima lista di potenziali candidati alla Difesa che i funzionari del team di transizione avevano presentato al presidente. Alla fine Trump ha scelto Hegseth. Le discussioni sul cambio di rotta sono nelle fasi iniziali, ha detto una delle fonti vicine a Trump citate dal Wsj, aggiungendo che il presidente eletto ha fatto il nome di DeSantis in conversazioni casuali con gli ospiti di Mar-a-Lago, in Florida.
Esteri
Corea del Sud, chiesto l’impeachment per il...
La mozione presentata dalle opposizioni, al voto forse già venerdì. Ieri l'annuncio sulla revoca della legge marziale e il ritiro delle truppe
I partiti dell'opposizione della Corea del Sud hanno annunciato oggi di aver presentato una mozione di impeachment del presidente Yoon Suk Yeol a seguito dell'imposizione - poi revocata ieri - della legge marziale nel Paese.
"Abbiamo presentato una mozione di impeachment preparata con urgenza", hanno dichiarato i rappresentanti di sei partiti di opposizione, tra cui il Partito Democratico, durante un briefing con la stampa, aggiungendo che il voto della mozione, la cui data non è ancora stata decisa, potrebbe tenersi già venerdì.
La mozione è stata firmata da 191 legislatori, senza alcun sostegno da parte dei parlamentari del partito al governo. I promotori prevedono di presentare la mozione alla sessione plenaria del parlamento giovedì, per poi votarla venerdì o sabato, secondo l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Ieri la revoca della legge marziale
Ieri Yoon Suk Yeol ha annunciato la revoca della legge marziale e il ritiro delle truppe. "L'Assemblea nazionale ha chiesto di revocare lo stato di emergenza e abbiamo ritirato l'esercito che era stato schierato per le operazioni di legge marziale", ha detto Yoon in un discorso televisivo. "Accetteremo la richiesta dell'Assemblea nazionale e revocheremo la legge marziale attraverso la riunione del Consiglio dei ministri".
In precedenza, in un drammatico discorso d'emergenza alla nazione, Yoon aveva annunciato che avrebbe imposto la legge marziale, accusando l'opposizione di paralizzare il governo con "attività anti-stato". Tuttavia, 190 legislatori sono riusciti a entrare in parlamento, dove hanno votato all'unanimità per bloccare la dichiarazione di legge marziale e chiederne la revoca. Secondo la Costituzione, la legge marziale deve essere revocata quando la maggioranza del parlamento lo richiede.