Trasporti, Gibelli (Fnm): “Con Fili piccoli centri equipotenziali a grandi città”
Il presidente di Fnm Andrea Gibelli è intervenuto al convegno ‘Fili per il futuro delle città’, allo Iulm di Milano
“Tre anni fa abbiamo presentato un’idea, che oggi è diventa un progetto”. Così il presidente di Fnm Andrea Gibelli ha esordito nel suo intervento al convegno ‘Fili per il futuro delle città’, in corso allo Iulm di Milano. “Qui-spiega Gibelli-: vediamo presente, passato e futuro. Il progetto oggi è stato declinato in termini architettonici e urbanistici, ma la sua centralità è la visione ferroviaria, cioè la scommessa delle ferrovie a diventare equipotenziale”. In altre parole, “se il passato della ferrovia era divisione del territori e urbanizzazione, che hanno permesso di creare lavoro e benessere pagando però un prezzo altissimo in termini ambientali, di distruzione del territorio, il presente è Fili, cioè una risposta consapevole di una società che si occupa di mobilità che guarda però all’intorno”. In questi tre anni “Fili è rimasto un progetto emblematico, ma oggi entra nel Piano di Fnm, che vuole mettere comunità locali, persone, enti locali, sullo stesso piano per rispondere a un dibattito mondiale: nel 2050, nell’emisfero nord del mondo, il 50% della popolazione vivrà nelle grandi città; nel sud del mondo l’80%. Come lombardi, vogliamo che Milano diventi una super città? La risposta di Fnm è ‘no’. Noi vogliamo far convivere Milano e le sue grandi potenzialità mettendola in connessione con tutti i piccoli centri, ognuno con le proprie peculiarità, tutti sullo stesso piano”. Tutto questo, avverte Gibelli, “servirà a costruire una fabbrica dell’ossigeno che attraverso la tecnologia e l’ambiente naturale possa creare aria pulita. Una scultura ambientale che pianteremo, una quercia ad alto fusto tagliata dagli antichi romani nel IV secolo e recuperata grazie alla tecnologia che intorno a sé ha una pista ciclabile, il limite dell’uomo. E quando la pianta crescerà oltre i limiti della pista ciclabile, anche l’uomo scenderà dalla bicicletta rispettando la coesistenza, in termini simbolici, con la natura”.
Economia
Violenza su donne: a Palermo ‘l’onda’ di...
Martedì 3 dicembre, a partire dalle 9, l’agenzia di stampa seguirà la tappa della campagna all’interno dell’Aula magna 'Vincenzo Li Donni' dell’Università di Palermo, intervenendo al dibattito e raccontando i principali interventi lungo il corso della mattinata
Parte da Palermo la media partnership di Adnkronos per sostenere la campagna itinerante di sensibilizzazione pubblica di Rai Radio 1 GR 'Come un’onda contro la violenza sulle donne'. Martedì 3 dicembre, a partire dalle 9, l’agenzia di stampa seguirà la tappa della campagna all’interno dell’Aula magna 'Vincenzo Li Donni' dell’Università di Palermo, intervenendo al dibattito e raccontando i principali interventi lungo il corso della mattinata.
"Auguro che questa 'onda' che oggi fate partire sia davvero lunga e possa contribuire a un cambio di mentalità. Vi benedico e vi incoraggio ad andare avanti in questo impegno. Grazie e buon lavoro". Con queste parole di Papa Francesco, ricordate in occasione dell’appuntamento, Rai Radio 1 e GR portano avanti da oltre un anno la prima campagna Rai contro la violenza sulle donne, con l’obiettivo di far emergere tutti i tragici aspetti del fenomeno, attraverso dibattiti e spettacoli, arricchiti da testimonianze di diversa provenienza e dalle voci dei centri antiviolenza attivi sul territorio. Partita oltre un anno fa, 'Come un’onda contro la violenza delle donne' sta raggiungendo tutti i principali luoghi di aggregazione dei giovani (e non solo) come università, piazze, associazioni, scuole, aule dei tribunali, carceri etc, con la costante partecipazione degli studenti.
Novità dell’edizione palermitana il collegamento di oltre duemila studenti, grazie all’adesione di scuole provenienti da 13 regioni diverse. La mattinata - aperta da Elena Paba, Sara Piselli e Massimo Cecchini oltre al direttore di Rai Radio 1 e GR Francesco Pionati - prevede interventi dal territorio come quelli dell’Università di Palermo con il rettore Massimo Midiri, delle giornaliste Elvira Terranova (Adnkronos) e Tiziana Martorana (TGR Sicilia), ma anche finestre aperte sul mondo, come i racconti sulla violenza in Birmania, Congo, Iran e Afghanistan, o particolari realtà come quelle degli istituti penitenziari di Catania e Napoli. Presenti anche il Centro antiviolenza Le Onde, lo storico dell’arte Tanino Bonifacio e molte istituzioni, come il Comune, la questura e il tribunale di Palermo.
Economia
Trasporti,. ass.Tancredi: “Stazioni ferroviarie...
Così l’assessore alla Rigenerazione urbana al Comune di Milano, intervenuto a convegno ‘Fili per il futuro delle città’
“Le stazioni ferroviarie sono ancora i porti delle nostre città, quindi i biglietti da visita delle nostre città; sono luoghi che meritano e richiedono la massima attenzione e la massima qualità”. Lo ha detto l’assessore alla Rigenerazione urbana al Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, intervenendo a convegno ‘Fili per il futuro delle città’, in corso allo Iulm di Milano. “Pensate com'è cambiata la scena attorno alla stazione di Milano Garibaldi, porta d'ingresso del progetto di Porta Nuova -dice Tancredi-. E’ molto difficile essere d'accordo con chi dice che questa ferrovia, che arriva nel cuore di Milano, non sia una ferita, una cesura; certo che lo é. Lo è in un luogo peraltro estremamente delicato e crea delle situazioni di insicurezza”. Per questo “dobbiamo far si che la ferrovia arrivi in città nel miglior modo possibile”. Un altro punto è la collaborazione tra istituzioni: “Io penso che la maturità delle istituzioni si veda quando, anche con colori politici diversi, si collabora per uno stesso progetto -osserva Tancredi-; in questo caso, il comune di Milano intende collaborare con la Regione Lombardia e con il mondo di FerrovieNord”. Del resto, “abbiamo un’opportunità, con un investitore privato che già sta operando a milano e che vuole investire su Milano”.
Certamente, “come tutti gli altri progetti di riqualificazione, non sarà facile. E’ necessario che la città sia coinvolta e partecipe ai massimi livelli”. Ed è per questo che “noi intendiamo intraprendere un percorso di partecipazione con i cittadini e far si che questo sia espressione di quelll che i cittadini vogliono”. C'è infine “il tema della sostenibilità della mobilità, che riguarda l’integrazione della mobilità pubblica tra il sistema regionale e quello urbano”. Ecco perché “la riqualificazione della stazione e il miglioramento della connessione tra il sistema ferroviario e quello della rete metropolitana urbana rappresenta un punto fondamentale”. Ed è per questo, conclude, che “noi aderiamo a questo percorso, che è stato già avviato, cercando di portarlo avanti con la giusta rapidità”.
Economia
Trasporti, Piuri (Fnm): “Dietro progetto Fili il...
Il direttore generale di Fnm è intervenuto al convegno ‘Fili per il futuro delle città’
“Il tema della fisica quantistica è secondo me molto coerente con ciò che stiamo descrivendo perché implica il tema della relazione”. Lo ha detto il direttore generale di Fnm, Marco Piuri, intervenendo al convegno ‘Fili per il futuro delle città’, in corso allo Iulm di Milano. “Quello che c’è dietro tutto il progetto Fili -spiega Piuri- è esattamente questo concetto di relazione. Definendo l’insieme delle infrastrutture, diciamo che sono lo scheletro che sostiene il corpo e il sistema nervoso. Ecco, noi ci occupiamo esattamente di questo. Gestiamo autostrade, gestiamo l'infrastruttura ferroviaria, facciamo circolare e gestiamo servizi su reti che sono gestite da altri, cioè tutto ciò che serve tanto quanto ha in sé uno scheletro e un sistema nervoso, oltre a tutta la parte di circolazione, per rendere vivo un corpo. E un corpo vivo se c'è relazione”.
“L’ambizione di questo progetto -continua Piuri- è quella di favorire ancor di più la relazione e la presenza delle comunità”, del resto “il nostro gruppo è una comunità di persone. E noi diciamo sempre che siamo un'azienda, un gruppo di persone che fa servizi per altre persone. Dietro, quindi, c'è il tema della comunità”. Da questo punto di vista, “una delle novità è che questo progetto si sviluppa non perché un pezzo di territorio fa cessare la sua vocazione storico o la sua funzione e se ne sostituisce un'altra, ma perché innerva quello che abbiamo detto attorno alla funzione delle infrastrutture. Non la elimina, anzi la valorizza e anzi la fa vivere di più. E questo, credo, è il contributo assolutamente positivo di questo progetto”.