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Acrobatica, a Petra per insegnare il restauro monumentale su fune

Un progetto iniziato nel mese in ottobre in Italia durante il quale il gruppo giordano ha avuto modo di approcciare la tecnica su fune con un incontro presso la sede fiorentina di Acrobatica.

Acrobatica, a Petra per insegnare il restauro monumentale su fune

Dopo il Burji Kahlifa, lo Skyway del Monte Bianco, il Duomo di Siena e quello di Orvieto, le Mura Vaticane e quelle di Carcassonne e i Fori Imperiali, Acrobatica (già EdiliziAcrobatica) arriva su uno dei siti archeologici più famosi e spettacolari del mondo: Petra, in Giordania, dove - grazie a un progetto promosso e organizzato da Sela for training and protection of heritage, società no-profit con sede a Petra (Giordania) per la conservazione dei beni culturali, in collaborazione e con il sostegno di Drosos Foundation e la Provincia Autonoma di Petra – un coordinatore tecnico e un restauratore del Gruppo, hanno insegnato a dieci giovani professionisti giordani le tecniche del restauro su fune. Si tratta della seconda fase di un progetto iniziato nel mese in ottobre in Italia durante il quale il gruppo giordano ha avuto modo di approcciare la tecnica su fune con un incontro presso la sede fiorentina di Acrobatica.

“In Giordania - ha spiegato Stefano Solari e Andrea Gobbi, rispettivamente coordinatore e restauratore di Acrobatica coinvolti nel progetto - abbiamo ripreso il cammino iniziato a Firenze, dove già abbiamo approfondito la teoria degli ancoraggi e dei nodi necessari per operare in sicurezza sulle funi. Abbiamo quindi ultimato la parte teorica con nozioni sul lavoro in quota e in sospensione, riprendendo l'analisi dei DPI e la vestizione. Infine, siamo passati alla pratica e, partendo dagli ancoraggi in quota, abbiamo verificato le fasi di discesa e di risalita sulle pareti esterne al monumento, spiegando anche il passaggio di frazionamento, il cambio corda e il soccorso”. Alla fine della formazione sono state effettuate le calate in autonomia, sula Tomba di Sesto Fiorentino.

“Siamo davvero fieri - ha commentato Anna Marras, ceo di EdiliziAcrobatica spa - di essere stati coinvolti in questo progetto. Da sempre crediamo nel valore della formazione e della condivisione del sapere e questo nostro valore è ciò che sta alla base del nostro successo imprenditoriale e della crescita che oggi ci vede la prima realtà europea nel settore dell’edilizia su fune. Sapere di aver contributo a migliorare le capacità del team di Sela che lavora al fianco della provincia autonoma di Petra per preservare uno dei siti archeologici più straordinari della storia dell’umanità, ci riempie di orgoglio”. Maria Elena Ronza, ceo di Sela for training and protection of heritage, ha aggiunto: "Questo progetto rappresenta un passo significativo verso l'obiettivo di creare una generazione di esperti locali in grado di preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale con tecniche innovative e sostenibili. La collaborazione con Acrobatica Group e il supporto dei nostri partner è un esempio virtuoso di come formazione e tutela del patrimonio possano diventare motori di sviluppo economico e sociale per la nostra comunità. Siamo entusiasti di poter offrire ai giovani professionisti giordani l'opportunità di apprendere competenze uniche e applicarle a uno dei luoghi più iconici del mondo."

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Economia

Sciopero 29 novembre, ‘giallo’ ricorso al Tar:...

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La nota del Mit annuncia il respingimento del ricorso contro la precettazione. E il ministro esulta: "Difeso il diritto alla mobilità". Ma Cgil e Uil precisano: "Ricorso rigettato non è il nostro, la butta in caciara"

Matteo Salvini - Fotogramma /Ipa

Il ricorso urgente al Tar di Cgil e Uil contro la precettazione dello sciopero di domani, 29 novembre? Respinto. Anzi no. Con una nota del Mit - insieme all'annuncio sulla presunta bocciatura del ricorso - il ministro Matteo Salvini esprime "grande soddisfazione", ribadendo di aver difeso "il diritto alla mobilità degli italiani" precettando i lavoratori.

Un'affermazione, però, contestata a stretto giro dai due sindacati attraverso una nota congiunta. "Il ricorso d'urgenza contro la precettazione rigettato dal Tar, di cui si ha notizia da organi stampa, non è quello presentato da Cgil e Uil", la spiegazione delle sigle confederali cui si è aggiunto poi il commento del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite a Tagadà su La7.

"Noi rispettiamo la precettazione di Salvini, sulla quale abbiamo depositato ricorso al Tar, ricorso che non è stato ancora discusso. Nella nota del Mit manca una precisazione: si sono dimenticati di dire chi ha presentato il ricorso. E' un tentativo di dire che hanno ragione, ma il Tar non si è ancora espresso sul nostro ricorso", la precisazione di Bombardieri.

Caso chiuso? Non proprio. Sui social infatti il ministro Salvini continua a esultare per il presunto respingimento del Tar. E lo fa con un post su X dove sottolinea nuovamente di aver "difeso il diritto alla mobilità degli italiani". "Bene così", quanto si legge nel post corredato da una foto nella quale è rappresentato il leader della Cgil, Maurizio Landini.

Al post del ministro e vicepremier risponde ancora una volta Bombardieri. "Basterebbe leggere i documenti", rimarca, aggiungendo: "Se c'è una sentenza del Tar, ci sarà anche scritto di chi è il ricorso che non è stato accettato. Il ricorso di Uil e Cgil non è stato ancora discusso - ribadisce -, è un modo per buttarla in caciara, come si dice a Roma".

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Economia

Sciopero 29 novembre, cos’è la precettazione e cosa...

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Cosa succede se non viene rispettata e quali sono le conseguenze per i lavoratori? Lo spiega il giuslavorista

Sciopero dei trasporti - Fotogramma

In vista dello sciopero generale di domani 29 novembre proclamato da Cgil e Uil, il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato l'ordinanza di precettazione con la riduzione a 4 ore dello sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato nei servizi del trasporto aereo, del trasporto pubblico locale e del trasporto marittimoi. Ma cosa s'intende per precettazione? Lo spiega ad Adnkronos/Labitalia l'avvocato Vincenzo Ferrante, partner dello Studio legale Daverio & Florio, specializzato in diritto del lavoro e della previdenza sociale.

Cos'è la precettazione

"Si tratta - spiega l'esperto - di un ordine rivolto ai lavoratori, perché riprendano il servizio in relazione al quale è stato proclamato lo sciopero, garantendo in questo modo che l’astensione si svolga assicurando che vengano forniti ai cittadini i servizi essenziali. Il potere di precettazione è attribuito al presidente del Consiglio dei ministri o a un ministro da lui delegato (spesso quello dei Trasporti) ovvero al Prefetto, in caso di conflitti locali e deve essere esercitato solo all’esito di un confronto con i sindacati che hanno proclamato lo sciopero. L’ordine di precettazione si può anche solo limitare a posporre il momento dello sciopero ad altra data, anche unificando astensioni collettive già proclamate, ovvero anche prevedere la riduzione della sua durata complessiva", sottolinea.

Cosa succede se non viene rispettata

Ma cosa succede se la precettazione non viene rispettata? "Un tempo -spiega l'esperto- si prevedeva per i lavoratori una sanzione penale, in quanto ordine dato dall’autorità di governo; la legge del 1990 prevede ora solo una sanzione economica per i lavoratori che, individuati come destinatari, non si presentino al lavoro, stabilendo anche (ad ulteriore tutela del diritto individuale di sciopero) che quanti non ottemperino alla precettazione non possano mai essere licenziati a ragione del solo mancato rispetto dell’ordine ricevuto".

"In qualche caso, come a Milano alcuni anni fa, in occasione di uno sciopero dei trasporti, il sindaco -ricorda il giuslavorista- chiese alla procura di perseguire gli autisti per interruzione di pubblico servizio, ma il procedimento fu archiviato per la difficoltà di individuare esattamente quanti erano stati raggiunti dall’ordine di precettazione, che in genere viene reso noto mediante i media o (utilizzando un sistema che risale ad un passato lontano) attraverso l’affissione dell’ordinanza nei luoghi di lavoro, e solo in occasioni eccezionali viene direttamente comunicato ai singoli destinatari".

Cosa comporta per lavoratori e sindacati

Ma quali conseguenze ha la precettazione sui lavoratori e, eventualmente, i sindacati? "Sono previste sanzioni economiche anche per i sindacati dei lavoratori e per le associazioni e gli organismi di rappresentanza degli autonomi o dei professionisti e piccoli imprenditori (tassisti, farmacisti, autotrasportatori etc.) che non ottemperino all'ordinanza di precettazione. Poiché la sanzione è molto elevata (va da euro 5.000 a euro 50.000) è abbastanza raro che l’ordine non sia rispettato, anche se ovviamente i lavoratori restano liberi di non riprendere il loro lavoro, malgrado gli inviti ricevuti da parte dei loro rappresentanti sindacali. Poiché la legge tutela utenti e cittadini, anche le imprese che non favoriscano la ripresa del servizio possono essere assoggettate a sanzioni", conclude il giuslavorista.

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Economia

Premio De Sanctis per le scienze economiche a Guerrieri,...

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La cerimonia il 2 dicembre al ministero dell’Economia alla presenza del presidente del premio Gianni Letta e di eminenti personalità del mondo economico

Nella foto Luigi Guiso, uno dei premiati

Gli studi sugli effetti macroeconomici della contrazione creditizia negli Usa; le interazioni tra lavoro e finanza e una divulgazione sempre mirata ad approfondire i legami tra cultura ed economia; le rilevazioni volte a valutare l’efficacia delle politiche di sviluppo sulla base delle diversità tra i differenti gruppi sociali. Questi i profili salienti dei tre “bocconiani” - Veronica Guerrieri, Luigi Guiso ed Eliana La Ferrara - cui è stato assegnato il Premio De Sanctis per le Scienze Economiche, giunto alla sua terza edizione, la cui cerimonia di consegna delle medaglie sarà ospitata, il prossimo 2 dicembre, presso la “Sala Ciampi” del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del presidente del premio Gianni Letta e di eminenti personalità del mondo economico.

Carriere prestigiose, quelle di Guerrieri, Guiso e La Ferrara, che si sono distinte per la loro abnegazione nelle ricerche sulle dinamiche di un’economia sempre più dominata da meccanismi finanziari. Guerrieri, già “enfant prodige”, è una delle tre donne italiane classificate tra i cento economisti più influenti al mondo. Vanta una laurea in Bocconi nel 2001 e un PhD in Economics al Mit nel 2006. Dal luglio 2012 è docente alla “Booth school of business” di Chicago. Posizione migliorata a partire dal gennaio 2014, quando è diventata “Ronald E. Tarrson Professor of Economics”. Ha pubblicato, giovanissima, su due riviste di prestigio come “Econometrica” e l’”American Economic Review”. La sua ricerca riguarda la macroeconomia e le frizioni fra il mercato del lavoro e i mercati finanziari.

Guiso, bocconiano, prima di dedicarsi all’attività accademica ha lavorato per 15 anni al Servizio Studi della Banca d’Italia, svolgendo quindi attività di consulenza per il governo italiano e diversi organismi internazionali, tra cui la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea, e importanti intermediari finanziari, tra cui Unicredit. Editorialista del “Sole24Ore”, i suoi interessi di ricerca riguardano principalmente l’area dell’economia applicata, con importanti approfondimenti sulle decisioni di investimento delle imprese e le scelte finanziarie delle famiglie e ai legami tra norme culturali ed economia. Oggi è Axa Professor of “Household Finance” presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance.

La Ferrara, laureata alla Bocconi nel ’93, dove ha avuto un dottorato di ricerca già nel ’97, si è specializzata con un PhD in Economy ad Harvard nel ’99. Oggi è docente di politica pubblica alla “Harvard Kennedy School”. Presidente dell'Econometric Society e direttrice del programma di economia dello sviluppo per il Center for Economic Policy Research (CEPR). La sua ricerca si concentra su Development Economics ed Political Economics, in particolare sul ruolo dei fattori sociali nello sviluppo economico. Ha studiato la diversità etnica, la struttura di parentela e le norme sociali, nonché gli effetti dei Mass Media sui risultati sociali. Collabora regolarmente con governi e organizzazioni internazionali, come la Banca mondiale, per valutare l'efficacia delle politiche di sviluppo. Prima di entrare ad Harvard, è stata titolare della Cattedra Invernizzi in Economia dello sviluppo presso l'Università Bocconi di Milano, dove ha fondato e diretto il Laboratory for Effective Anti-poverty Policies (LEAP).

L’evento, organizzato con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Rai e in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo, Automobile Club d’Italia, Open Fiber, Simest e Gruppo Editoriale Athesis, sarà moderato dalla giornalista e conduttrice televisiva Benedetta Rinaldi.

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