Voci di separazione fra Harry e Meghan, ma soltanto ‘professionale’
Il duca e la duchessa del Sussex potrebbero lavorare indipendentemente l'uno dall'altra
Il principe Harry e Meghan Markle starebbero affrontando una separazione professionale. Sembra infatti che il duca e la duchessa del Sussex potrebbero lavorare indipendentemente l'uno dall'altra. La coppia è nota per i progetti, le opere di beneficenza e le visite in comune. Negli ultimi mesi, tuttavia, il secondogenito di re Carlo e la moglie sembrano essersi divisi in molti aspetti del loro lavoro.
Meghan ha partecipato di recente a un evento per le donne afghane con l'organizzazione Mina's List. E - fa notare il Mirror - se da una parte, la duchessa del Sussex ha parlato della Archewell Foundation, l'ente di beneficenza di cui fa parte assieme al marito, quest'ultimo non era fisicamente presente. Anche Harry si è presentato senza la moglie a un evento completamente diverso fuori dagli Stati Uniti. La scorsa settimana, infatti, il secondogenito di re Carlo, che si è dimesso dagli incarichi reali nel gennaio 2020, ha partecipato a diverse iniziative degli Invictus Games a Vancouver, in Canada, dove è stato fotografato assieme a molti bambini che ne hanno preso parte.
Tuttavia, i Sussex hanno annunciato di esser pronti a fare apparizioni pubbliche insieme a febbraio 2025, partecipando agli Invictus Games. E Meghan ha perfino lasciato intendere che anche Archie e Lilibet potrebbero parteciparvi. Nessun dubbio, comunque, sul legame familiare della coppia. L'attuale separazione professionale tra Meghan e Harry arriva un paio di anni dopo che l'ex attrice aveva parlato con entusiasmo della relazione con il marito dopo il loro trasferimento in California. "Una delle prime cose che mio marito ha visto quando abbiamo camminato per casa sono state quelle due palme", ha detto Meghan, sottolineando il motivo per cui avevano scelto la loro villa. "Vedi come stanno insieme? Amore mio, siamo noi", aveva detto Harry alla moglie.
Esteri
Ucraina, Putin: “Missili Oreshnik hanno la potenza di...
Il presidente russo: "Sceglieremo altri obiettivi da colpire, nessuno ha le nostre armi"
"Nessuno ha le armi della Russia. Un attacco massiccio con i missili Oreshnik avrà un impatto paragonabile a quello effettuato con un'arma nucleare". Vladimir Putin torna ad alzare la voce con messaggi indirizzati all'Ucraina e alla Nato. Il presidente russo, nel suo intervento al vertice della Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto) in Kazakistan, accende ancora i riflettori sul missile Oreshnik, che la Russia ha lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro, in Ucraina.
Altri super missili in arrivo
"Nel mondo non ci sono armi paragonabili ai missili ipersonici della Russia, stiamo incrementando la produzione del 25%. La Russia produce una quantità di missili 10 volte superiore a quella della Nato. Nuovi sistemi debutteranno dopo l'Oreshnik, che non ha eguali al mondo. Nessuna fornitura di missili a lungo raggio all'Ucraina può eguagliare la potenza dell'arsenale russo né può modificare la situazione sul campo" nel conflitto.
"Useremo il missile in risposta alle azioni del nemico: il ministero della Difesa sta selezionando obiettivi in Ucraina da colpire. I centri decisionali a Kiev potrebbero diventare un obiettivo per gli Oreshnik. Un attacco massiccio con questi missili avrà un impatto paragonabile a quello delle armi nucleari", dice il presidente russo. "Secondo esperti militari e tecnici, in caso di un massiccio uso di questi missili contemporaneamente in un colpo solo, la potenza sarà paragonabile all'uso di armi nucleari sebbene l'Oreshnik, ovviamente, non sia un'arma di distruzione di massa", afferma ancora.
Putin, quindi, fornisce aggiornamenti sull'ultima offensiva condotta dalle forze di Mosca contro l'Ucraina: "La Russia ha lanciato un attacco con 90 missili e 100 droni, a seguito del quale sono state colpite 17 installazioni militari, dell'industria della difesa e relativi sistemi di supporto", dice.
Esteri
Morta Liz Hatton, 17enne malata di cancro che aveva...
Fotografa di talento, si era occupata degli scatti ufficiali di un recente evento a Windsor
Liz Hatton è morta di cancro a soli 17 anni. Fotografa di talento, era diventata famosa in tutto il mondo solo poche settimane fa per la visibilità che le avevano dato William e Kate. La giovane era stata scelta per scattare le foto ufficiali della consegna di alcune onorificenze da parte di William nel castello di Windsor. Un evento tutt'altro che casuale, che ha segnato il ritorno di Kate Middleton in pubblico per la prima volta, dopo aver annunciato di aver concluso il ciclo di chemioterapia.
La foto simbolo di quella giornata tanto attesa fu l'abbraccio tra la principessa e la giovane, affetta da una forma molto aggressiva di cancro. "E' stato un piacere - avevano scritto William e Kate in quell'occasione - incontrare Liz a Windsor, una giovane fotografa di talento che ci ha ispirati con la sua forza e la creatività".
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A dare la notizia della sua scomparsa è stata sua madre su X. "La nostra incredibile figlia è morta alle prime ore di questa mattina. Fino alla fine è rimasta determinata, persino ieri faceva ancora progetti. Siamo molto fieri della gentilezza, l'empatia e il coraggio che ha mostrato nell'ultimo anno. Non era solo una fotografa fenomenale, era il miglior essere umano possibile e la figlia e la sorella maggiore più meravigliosa che si possa chiedere", ha scritto. "Nessuno - continua il post della donna - ha combattuto più duramente per la vita come ha fatto lei".
Il messaggio di William e Kate
"Siamo dispiaciuti di apprendere che Liz Hatton è purtroppo scomparsa. È stato un onore aver incontrato una giovane donna così coraggiosa e umile. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con i genitori di Liz, Vicky e Aaron, e con suo fratello Mateo in questo momento incredibilmente difficile", è il messaggio che William e Kate hanno firmato e inviato tramite i social network.
Esteri
Arresto Netanyahu, Cpi pronta a revoca se Israele aprirà...
Così il portavoce della Cpi, Fadi El Abdallah. Germania, Francia e Regno Unito: "Ingiustificate misure Cpi contro leader Israele"
La Corte penale internazionale potrebbe revocare i mandati d'arresto spiccati nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, se la Corte si convincesse del fatto che in Israele fosse aperta un'indagine approfondita. Lo ha detto in un'intervista radiofonica a Kan il portavoce della Cpi, Fadi El Abdallah, aggiungendo che i sospettati hanno il diritto di presentare ricorso.
Solo ieri Netanyahu aveva annunciato che Israele avrebbe presentato ricorso contro i mandati di arresto emessi nei suoi confronti e di quelli di Gallant.
I ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito hanno intanto rilasciato una dichiarazione congiunta, affermando che non vi è alcuna giustificazione per cui la Corte penale internazionale debba adottare misure contro i leader israeliani. Lo riporta Haaretz.