Lavoro, Consulcesi: su ferie non godute Corte Ue ribadisce diritto al risarcimento
Le ferie non godute non vanno perse: lo conferma ancora una volta la Corte di Giustizia dell’Unione Europea
Le ferie non godute non vanno perse: lo conferma ancora una volta la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che con l’ordinanza del 24 luglio 2024 (C-689/22) ha riaffermato il diritto dei dipendenti pubblici, in particolare del Servizio Sanitario Nazionale, a ricevere un indennizzo economico. Consulcesi, da sempre al fianco dei professionisti della sanità, ha già ottenuto oltre 310mila euro di risarcimenti e invita tutti gli interessati a un webinar gratuito per approfondire diritti e procedure.
Per approfondire questi aspetti, analizzare le opportunità da cogliere e le difficoltà che possono incontrare i professionisti sanitari, Consulcesi ha organizzato un webinar gratuito che esplorerà l’importanza del riconoscimento economico delle ferie non godute per i dipendenti pubblici. All’evento, che si terrà online il prossimo 10 dicembre alle ore 12.30, parteciperanno esperti legali e responsabili del settore per fare il punto sulle novità normative, sui diritti dei lavoratori e sulle strategie per ottenere l’indennizzo spettante.
Gli esperti spiegheranno dunque qual è l’iter da seguire per richiedere la monetizzazione e sfateranno alcune interpretazioni errate della normativa italiana. Il webinar proporrà inoltre un’analisi dei doveri del datore di lavoro, delle condizioni legali per la richiesta e delle scadenze entro cui agire, chiarendo gli oneri di prova e i limiti temporali del diritto alla monetizzazione. In aggiunta verranno presentati strumenti fondamentali, a disposizione di tutti i professionisti sanitari, come un Tool di facile utilizzo che calcola automaticamente l’indennizzo dovuto per i giorni di ferie non goduti, semplificando così il processo di rivendicazione, e due moduli facsimile utili ad attivare la richiesta con la propria Azienda.
L’ordinanza C-689/22, l’ultima in ordine di tempo, della Corte di Giustizia Ue è in linea con la sentenza del 18 gennaio 2024 (C-218/22) e con un orientamento consolidato da oltre un decennio. Nel corso degli anni, Consulcesi ha ottenuto molteplici vittorie su questo fronte, e non tutte in fase processuale.
Diverse aziende hanno infatti preferito attivarsi subito per trovare una soluzione transattiva non appena ricevuta la notifica del ricorso attivato dai legali Consulcesi, e dunque prima ancora di partecipare all’udienza di comparizione davanti al giudice del lavoro, in modo tale da evitare di andare incontro a una sconfitta certa. In virtù di questo know how sviluppato in decenni di supporto legale ai professionisti sanitari, gli indennizzi ottenuti da Consulcesi in favore dei propri assistiti sulla questione delle ferie non godute ammontano a oltre 310mila euro.
Consulcesi Club offre un'ampia gamma di servizi per supportare i professionisti sanitari, con un focus particolare sulle ferie non godute. Coloro che hanno lavorato con il Servizio Sanitario Nazionale e presentano un residuo di ferie non godute possono accedere a una consulenza legale gratuita per valutare la monetizzazione delle ferie e calcolare il credito potenzialmente reclamabile.
Economia
IVA per le Associazioni Sportive Dilettantistiche
Novità dal 1° gennaio 2025
Il quadro generale
Gli enti che svolgono attività sportiva dilettantistica hanno visto nel corso degli ultimi anni un rinnovato interesse da parte del legislatore. Tutti conosciamo l'importanza sociale delle associazioni sportive in Italia, e sebbene le loro origini possano essere fatte risalire alla fine dell'Ottocento, è solo negli anni '70 che si assiste a una loro diffusione e a un notevole contributo alla promozione dell'attività fisica e sportiva a livello amatoriale nel nostro Paese. Recentemente, accanto a importanti novità legislative come il D.Lgs 36 del 2021, che introduce il Registro Nazionale delle Società Sportive Dilettantistiche (al quale le ASD e le SSD devono iscriversi per ottenere riconoscimenti "ai fini sportivi"), sono emerse altre novità. Alcune, meno pubblicizzate perché incluse legislativ più ampi, impatto, soprattutto a livello fiscale. Tra queste, spicca il cambiamento nel trattamento IVA per le prestazioni di servizi strettamente legati alla pratica dello sport o all’educazione fisica, significative ripercussioni fiscale, specialmente per gli enti di piccole dimensioni.
Cosa cambia nelle norme
Prevista in un primo momento l’attuazione dal 1 luglio 2024, slittata poi al 1 gennaio 2025 per effetto del Decreto cosiddetto “Milleproroghe” (convertito in legge n.18 del 23 febbraio 2024), il D.L 146/2021 contiene delle novità importantissime in materia IVA che coinvolgono le associazioni sportive dilettantistiche. Infatti:
“…le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica ovvero nei confronti di associazioni che svolgono le medesime attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali…”
A patto che non si abbiano “distorsioni della concorrenza a danno delle imprese commerciali soggette all’IVA”.
Si ha quindi una sostanziosa modifica agli articoli 4 e 10 del D.P.R. 633/1972, spostando numerose attività decommercializzate dal “fuori campo IVA” al “in campo IVA” (sebbene esenti), con l’eccezione ovviamente delle quote associative.
Già dal 17 agosto 2023 si erano avute delle novità, in quanto:
“Le prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport, compresi quelli didattici e formativi, rese nei confronti delle persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica da parte di organismi senza fine di lucro, compresi gli enti sportivi dilettantistici di cui all’art. 6 D.Lgs. 28.02.2021, n. 36, sono esenti dall’imposta sul valore aggiunto”.
ma da ora la riforma normativa presenta un carattere nettamente più generale.
Cosa cambia per gli enti. In primo luogo, molti enti con il solo codice fiscale dovranno così aprire la partita IVA, il cui risvolto principale, l’acquisizione della soggettività passiva IVA, comporta a cascata la necessità di provvedere a fatturazione (elettronica), registrazione e dichiarazione.
Che fare? l’adozione del regime ai sensi della Legge 398/1991, che esonera da tutta una serie di adempimenti IVA. L’opzione per l’adesione al regime 398 deve essere comunicata alla SIAE (ex articolo 9 comma 2 del DPR 544 del 1999) prima dell’inizio dell’anno solare per il quale si vuole usufruire del regime.
Per agevolare gli studi professionali e le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), diverse software house offrono strumenti specifici per la gestione dei regimi contabili delle ASD e degli Enti del Terzo Settore (ETS). Tra questi troviamo:
ETS GB di GBsoftware che consente di gestire Enti del Terzo Settore, Enti non Commerciali e 398 in ogni aspetto, essendo un software che nasce con l’obiettivo di permettere una gestione semplice, completa e conforme alle normative. Questi strumenti contabilità, il e gestione del bilancio, consentendo di automatizzare riducendo il rischio di errori e . Grazie a funzioni avanzate e modelli sempre aggiornati, questi strumenti ottimizzano il carico di lavoro per i professionisti, garantendo accuratezza e rapidità e risparmio di tempo
Economia
Pagamenti con Pos e bancomat, continuano problemi: cosa è...
Da ieri si registrano malfunzionamenti su alcuni circuiti. Bankitalia: "Monitoriamo"
Continuano anche oggi i problemi ai pagamenti elettronici con Pos, carte di credito e debito, oltre ai prelievi al bancomat in Italia e in tutta Europa.
Bankitalia: "Danni a infrastruttura fisica"
La Banca dItalia sta monitorando le difficoltà operative che si sono verificate in alcuni servizi di pagamento con carte di credito e di debito dalla tarda mattinata di ieri, 28 novembre. In base alle informazioni disponibili, i disservizi sono riconducibili a problematiche di tipo operativo danni a una infrastruttura fisica), registrate da un fornitore tecnologico. E' quanto si legge in una nota diffusa dall'istituto di via Nazionale. Il fornitore, si legge, sta apprestando i necessari interventi al fine di mitigare i disagi sul funzionamento dell’infrastruttura e sui servizi erogati.
Al momento una parte dei servizi di pagamento impattati è stata riattivata, mentre permangono malfunzionamenti per alcuni circuiti di carte di credito e di debito. Le autorità continuano a seguire la situazione in collaborazione con gli operatori nell’ambito del Codise per il ripristino progressivo dei servizi agli utenti e, quanto prima, della piena operatività. Verranno diffusi ulteriori aggiornamenti appena possibile. Il Codise, ricorda Bankitalia, è la struttura per il coordinamento delle crisi operative della piazza finanziaria italiana, presieduto dalla Banca d’Italia e al quale partecipano la Consob e gli operatori del settore finanziario rilevanti sul piano sistemico.
I tempi di risoluzione
Nexi informa che attualmente la problematica non risulta ancora risolta da Worldline. "Worldline - si legge in una nota di Nexi - ha comunicato che sta lavorando per identificare potenziali soluzioni alternative per riattivare i servizi, in attesa che l'infrastruttura fisica danneggiata venga ripristinata. Al momento non abbiamo ricevuto ancora informazioni certe sulle tempistiche di risoluzione".
Per quanto riguarda gli impatti in Italia, "si evidenzia che sono interessati esclusivamente i servizi di pagamento operati attraverso infrastrutture Worldline, di cui quest’ultima è unicamente responsabile". Nexi continua il costante monitoraggio sui tavoli tecnici e ha già rafforzato il presidio dei canali di assistenza ai propri partner e alla clientela finale. In attesa di aggiornamenti da parte di Worldline sulle tempistiche di risoluzione, Nexi informa di avere avviato un’indagine e si riserva ogni opportuna azione a tutela degli interessi della società e dei clienti.
Economia
Salone Pagamenti, Cimmino (PagoPA): “Al lavoro per...
Il direttore mercato PA e imprese: "Collaborazione ecosistema pubblico e privato fondamentale per garantire pagamenti digitali con strumenti innovativi"
“PagoPA ha investito tanto sui pagamenti digitali come volano di crescita di tutti i servizi pubblici. Questa intuizione iniziale si è rivelata un caso di successo sia a livello italiano che internazionale. Dal 2016 abbiamo gestito circa 1,4 mld di transazioni, per un valore complessivo di circa 300 miliardi di euro transato. Abbiamo inoltre 48 milioni di utenti tra cittadini e imprese che ogni anno utilizzano le nostre piattaforme per pagare i dovuti nei confronti dei 20.000 enti pubblici che sono a bordo della piattaforma, le pubbliche amministrazioni centrali, locali e gestori di pubblico servizio”. Sono le parole di Gloriana Cimmino, direttore Mercato PA e Imprese di PagoPA, in occasione del Salone dei Pagamenti, in corso a Milano dal 27 al 29 novembre.
“Ovviamente - aggiunge - tutto questo si regge sulla collaborazione dell'ecosistema pubblico e privato, che investe ogni anno tante risorse per garantire a cittadini e imprese la possibilità di pagare in modo sempre più semplice ed efficiente anche grazie a strumenti innovativi, nel rispetto delle abitudini e preferenze dell’utente. Sicuramente il fulcro di questo ecosistema sono i prestatori di servizi di pagamento, che in questi giorni abbiamo avuto modo di incontrare qui al Salone”.
Tra le novità portate al Salone dei Pagamenti l’integrazione tramite pagoPA dello schema europeo Rtp (Request To Pay) che consentirà alle aziende e ai cittadini di ricevere avvisi di pagamento della PA direttamente sui canali dei PsP migliorando la fruibilità dei servizi e velocizzando l’intero processo grazie ad un'esperienza digitale end to end. “I pagamenti verso la pubblica amministrazione saranno il primo ambito di applicazione reale in Italia dello schema Rtp, e già nel primo quarter del 2025 rilasceremo un prototipo a disposizione dei Psp”.
Grazie a Request to Pay “cittadini e imprese potranno ricevere in una modalità completamente digitale un avviso di pagamento direttamente sui canali delle proprie banche - conclude Cimmino - in modo tale da poter chiudere il pagamento con un addebito in conto. Stiamo lavorando in particolare ai primi casi d'uso per i cittadini, a partire dalla Tari, dai servizi scolastici e dal bollo auto, mentre per le imprese inizieremo a lavorare sul canone unico patrimoniale e sulla tassa di occupazione del suolo pubblico”.