Turetta, oggi la sentenza: stretta di mano tra Gino Cecchettin e avvocato difesa
Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, stringe la mano a Gino Cecchettin nell'ultima udienza
Una stretta di mano e poche parole. Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, stringe la mano a Gino Cecchettin, papà della vittima Giulia, pochi minuti prima dell'ultima udienza - davanti alla corte d'Assise di Venezia che oggi emetterà la sentenza - nel processo che vede alla sbarra il giovane per l’omicidio dell’ex fidanzata.
Un gesto per spegnere le polemiche nate dopo l’arringa dell’avvocato, parole che avevano offeso papà Gino. La stretta di mano è stata replicata anche con la nonna, la signora Carla Gatto. "La capisco umanamente, ma il mio lavoro non è facile", le parole pronunciate a bassa voce dal legale Caruso.
"Io non sono per il perdono, non perdonerò mai chi ha ucciso mia nipote e non perdonerò mai chi fa del male alle donne", ha detto Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin.
"Prima non eravamo coscienti, si leggeva la notizia, si assaporava la disgrazia e si girava pagina, invece bisogna farsi delle domande" dice rispetto ai femminicidi che, anche nel 2024, sfiorano le centi vittime. "Per me Filippo non esiste" ha replicati a chi gli ha chiesto cosa vorrebbe dire all'imputato. "La crudeltà c’è stata. In quella mezz'ora poteva ritornare in sé e non lo ha fatto: è stato veramente crudele" ha chiosati lo zio della vittima fuori dall'aula del Palazzo di giustizia di Venezia.
L'ultima udienza
Turetta e Gino Cecchettin erano entrambi presenti in aula per l'ultima udienza. Si è trattato della seconda apparizione per l'imputato, dopo il 25 ottobre quando è stato interrogato per ore, senza mai incrociare lo sguardo dell’uomo a cui ha ucciso la figlia, i due sono nella stessa piccola aula, a pochi passi di distanza.
Turetta si è seduto in prima fila, tra i suoi difensori, mentre Cecchettin ha preso posto dalla parte opposta in seconda fila. Presenti, come parti civili anche lo zio paterno Alessio e la nonna Carla Gatto, assenti in aula (come per tutto il processo) i fratelli Elena e Davide. L'imputato non ha fatto dichiarazioni spontanee prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio per decidere la sentenza.
Cronaca
Allerta maltempo in Italia, pioggia e raffiche di vento al...
Ecco in quali Regioni
Pioggia e temporali nel Centro-Sud Italia, scatta per oggi, giovedì 5 dicembre, l'allerta meteo della Protezione Civile. Dal mattino di oggi si prevedono venti forti venti settentrionali su Lazio con raffiche fino a burrasca sui settori costieri e montuosi. Mareggiate lungo le coste esposte.
Il quadro meteo evidenzia, sull'intero territorio regionale, venti forti settentrionali con locali rinforzi e locali raffiche in Campania così come in Sicilia, specie settori occidentali, con raffiche fino a burrasca sui costieri e montuosi. Previste mareggiate lungo le coste esposte.
Rischio idrogeologico
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi allerta arancione per rischio idrogeologico sui settori centrali e meridionali della Puglia e allerta gialla in Molise, Basilicata, su alcuni settori di Abruzzo, Calabria, Sicilia e sul restante territorio della Puglia.
Le previsioni meteo
La discesa di un’area depressionaria dall'Europa centrale verso la nostra Penisola determinerà, nelle prossime ore, condizioni di maltempo su parte delle regioni centro-meridionali. Nel contempo, l'approfondimento di un minimo al suolo sulla Sicilia darà luogo a una marcata intensificazione della ventilazione settentrionale sui settori tirrenici del Centro-Sud. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che potrebbero anche determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche.
Cronaca
Caso Amara, Cassazione: per Davigo ci sarà appello bis
L'ex componente del Csm e magistrato simbolo del pool di Mani Pulite è accusato di rivelazione del segreto d'ufficio
Ci sarà un appello bis per l'ex componente del Csm e magistrato simbolo del pool di Mani Pulite Piercamillo Davigo, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dei verbali resi dall'avvocato Piero Amara sulla "Loggia Ungheria". I giudici della Sesta Sezione Penale della Cassazione hanno annullato con rinvio la parte della sentenza d’appello sulla rivelazione a terzi dei verbali mentre hanno dichiarato irrevocabile la responsabilità per quanto riguarda la condotta contestata in concorso. Il nuovo processo d’Appello si terrà davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Brescia.
Lo scorso 7 marzo i giudici della Corte d’Appello di Brescia avevano condannato il magistrato, ora in pensione, a un anno e tre mesi (pena sospesa) come avvenuto in primo grado. Il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Balsamo aveva sollecitato questa mattina nel corso della requisitoria il rigetto del ricorso della difesa di Davigo. Nel corso del suo intervento davanti ai supremi giudici l’avvocato Davide Steccanella, difensore di Davigo insieme al professor Franco Coppi, ha sottolineato come la sentenza oggetto di ricorso sia "astratta rispetto al fatto e quasi surreale". Coppi prendendo la parola ha ricordato che "il dottor Paolo Storari è stato assolto perché non ha agito con dolo. Se quindi non c’è reato da parte dell'intraneo - ha evidenziato - non può essere considerato correo l'estraneo". Nel procedimento è parte civile l’ex consigliere del Csm Sebastiano Ardita.
Cronaca
Dall’app per predire le emicranie alla pillola contro...
Nuovi prodotti con proprietà antinfiammatorie e analgesiche, dispositivi contraccettivi intrauterini non ormonali di ultima generazione, un app che sfrutta l’intelligenza artificiale per il monitoraggio predittivo dei sintomi dell’emicrania, biomarcatori per la rilevazione dei rischi di parto prematuro e il controllo dei fenomeni di eiaculazione precoce. Sono queste le idee presentate all’edizione 2024 di Open Accelerator promosso da Zcube – Zambon Research Venture per sostenere l’innovazione nel settore delle scienze della vita. Una manifestazione che ha visto 185 candidature provenienti da 35 paesi differenti, dagli Stati Uniti a Israele. L’edizione di quest’anno di Open Accelerator ha chiamato a raccolta startup e idee imprenditoriali internazionali dedicate allo sviluppo di servizi e prodotti per il benessere e la salute delle donne. Un mercato in continua evoluzione e crescita a livello globale (il trattamento dei dieci problemi più comuni affrontati dalle donne è un mercato da 120 miliardi) in risposta a una maggiore attenzione verso i bisogni di salute insoddisfatti delle donne e alla valorizzazione dell’assistenza specifica per genere.
Si stima che affrontare il divario sanitario che riguarda la salute femminile, attraverso un aumento della spesa pubblica e degli investimenti di mercato, potrebbe dare un impulso all’economia globale per un valore di 1 trilione di dollari all’anno entro il 2040, un aumento dell'1,7% del pil pro capite. Un traino decisivo potrebbe sicuramente arrivare dal mercato del femtech, alla frontiera tra tecnologia e cura delle malattie esclusivamente femminili, che nell’ultimo periodo sta vivendo una fase molto vivace della sua crescita. Il mercato globale, infatti, potrebbe arrivare a valere più di 65 miliardi di dollari entro il 2027.
Cinque le startup che sono arrivate "in finale" e selezionate per questa edizione: Agorà Pharma, Intimo Medical, Kadence Bio, Rea Diagnostics e Wizermed. Agorà Pharma è una start-up italiana che sta sviluppando prodotti basati sul cbd (cannabidiolo) per combattere la vulvodinia e molti altri dolori intimi. Intimo Medical, società israeliana che sta sviluppando un contraccettivo intrauterino senza ormoni, strutturato per essere indolore e sicuro per l’utilizzo a lungo termine. Gli inglesi di Kadence Bio hanno invece presentato ai potenziali investitori una pillola che, sciolta sotto la lingua, contrasterebbe i fenomeni di eiaculazione precoce. Rea Diagnostics è al lavoro sul primo self test in grado di monitorare i rischi di una nascita prematura. Simile nelle modalità di utilizzo ad un test per il Covid, nel caso risultasse negativo non c'è da aspettarsi rischi per i successivi 7 giorni; se è positivo la futura madre è opportuno si rechi in ospedale. Wizermed sta invece sviluppando un algoritmo che aiuta le donne a predire e prevenire le emicranie, un problema che interessa 1 miliardo di persone in tutto il mondo, ma tre volte più spesso le donne rispetto agli uomini. Wizermed propone un’applicazione connessa ad uno smartwatch che può predire l’arrivo di un’emicrania grazie all'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
"Open Accelerator - ha detto il presidente di OpenZone, Andrea D'Alessandro - conferma il nostro impegno per creare un ecosistema aperto in cui innovazione, ricerca e imprenditorialità possano convergere". Un impegno continuo a supporto di progetti imprenditoriali che "non solo sviluppano tecnologie all’avanguardia, ma che contribuiscono concretamente anche a migliorare la qualità della vita di moltissime persone".