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Scopriamo il patrimonio culturale di Biella: siti imperdibili e gemme nascoste

Situata ai piedi delle Alpi italiane, Biella è una tipica cittadina ricca di storia, cultura e bellezze pittoresche. Conosciuta per la sua industria tessile, Biella ospita monumenti storici, opere d’arte e paesaggi naturali che insieme formano un mix perfetto per chi la visita. Dalle chiese più antiche alle pittoresche stradine di ciottoli, il patrimonio culturale di Biella parla da sé e invita i visitatori a scoprire tutte le sue attrazioni più famose e i suoi angoli nascosti. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o un ricercatore di paesaggi mozzafiato, Biella ha qualcosa di speciale da offrire a tutti.

Alla scoperta del cuore storico di Biella

Il viaggio deve iniziare da Biella Piazzo, il centro storico della città. Questo affascinante quartiere medievale si trova su una collina, con strade acciottolate fiancheggiate da eleganti palazzi che offrono vedute panoramiche dei paesaggi circostanti. Tra i punti salienti di questa zona spicca il maestoso Palazzo La Marmora, un tempo residenza delle famiglie aristocratiche di Biella. Camminare per il quartiere è come viaggiare nel tempo, poiché ogni angolo racconta storie di secoli passati. A pochi passi di distanza si trova il Duomo di Biella, una bellezza neoclassica che custodisce affreschi e dettagli artistici sulle sue pareti.

Oltre ai numerosi monumenti storici, Biella offre anche strutture moderne, sorprendendo molti visitatori. Dalle tranquille strade antiche alle moderne attrazioni, come divertirsi online con un gioco di slot machine, ogni visitatore può vivere una combinazione di storia e intrattenimento contemporaneo, immerso nel fascino pacifico della città.

Arte e spiritualità a Biella

Gli amanti dell’arte saranno attratti dal Santuario di Oropa, inserito dall’UNESCO nel suo patrimonio mondiale come uno dei complessi religiosi più importanti d’Italia. Situato tra le montagne, questo straordinario santuario è dedicato alla Madonna Nera e ogni anno attira migliaia di pellegrini. All’interno del santuario si trova una ricca collezione di sculture religiose, dipinti e un museo che espone oggetti sacri.

Per chi è alla ricerca di tesori nascosti, il Ricetto di Candelo è uno dei luoghi più affascinanti da visitare, situato a pochi chilometri da Biella. Questo villaggio medievale ben conservato, risalente probabilmente al XIV secolo, permette ai visitatori di immergersi nella vita della città durante il Medioevo. Passeggiando tra le stradine strette e visitando le botteghe artigiane, ci si può immergere in questo angolo di storia italiana, dove arte, architettura e storia si intrecciano in un’atmosfera unica.

Esplorare la bellezza naturale di Biella

Nessuna visita a Biella è completa senza ammirare la sua bellezza naturale. Il Parco della Burcina è un giardino botanico situato sulle pendici del Monte Burcina. Pace e serenità regnano tra le diverse varietà di piante, i numerosi sentieri e le magnifiche vedute: un luogo ideale per trascorrere un pomeriggio immersi nella natura. A meno di un’ora di distanza, le montagne circostanti offrono numerosi sentieri escursionistici con splendidi panorami sulla città e oltre.

Per un’esperienza diversa, esplora i piccoli borghi che punteggiano i dintorni di Biella. Questi incantevoli paesini offrono uno sguardo autentico sulle tradizioni locali, con ristoranti accoglienti che servono specialità come la polenta e il formaggio toma. Nei dintorni si trova anche la Valle Cervo, una delle aree più panoramiche, caratterizzata da antiche case in pietra. È un’oasi tranquilla per chi è alla ricerca del vero fascino della campagna piemontese.

Conclusione

Biella è una perfetta combinazione di importanza storica, bellezza artistica e meraviglie naturali, tutto insieme per offrire al visitatore un’esperienza indimenticabile. Dalle passeggiate tra le antiche vie alla meraviglia dei santuari religiosi, fino alla serenità dei paesaggi montani, questa gemma del nord Italia invita tutti a esplorare, scoprire e lasciarsi ispirare. La prossima volta che pianifichi un viaggio in Italia, non dimenticare di inserire Biella nella tua lista. Porterai con te momenti e ricordi indimenticabili e apprezzerai ancora di più la cultura italiana.

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Turismo

Vacanze indimenticabili all’isola di Zanzibar con...

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Zanzibar

Per trascorrere una magnifica vacanza in un vero paradiso, tra lo splendore della natura, le spiagge bianchissime, il mare limpido e turchino e una cultura antica e ricca di fascino, l’isola di Zanzibar è la meta perfetta: una terra straordinaria e rigogliosa che attira i viaggiatori di tutto il mondo.

Il Club Dongwe di iGrandiViaggi, posizionato direttamente sul mare, accoglie i propri ospiti in un fantastico giardino tropicale, dove la classica ospitalità italiana incontra le meraviglie dell’Africa, dal mistero delle foreste ai fondali marini. L’iGV Club Dongwe è il villaggio turistico di Zanzibar ideale per scoprire un mondo meraviglioso e conoscere la tipica fauna dell’Africa con la possibilità, per i più avventurosi, di vivere l’esperienza di un safari nel territorio della Tanzania.

Uno dei pregi dell’isola di Zanzibar è quello di essere la meta perfetta per le vacanze in tutti i mesi dell’anno, soprattutto dal tardo autunno alla primavera: proprio in autunno, iGrandiViaggi propone l’opportunità di organizzare il viaggio in quest’isola usufruendo di una promozione vantaggiosa e interessante.

Un grande arcipelago ricco di colori e di profumi

L’arcipelago di Zanzibar si trova poco distante dalla costa della Tanzania, nell’Oceano Indiano, ed è costituito da una cinquantina di isolette e due isole più grandi, Unguja, nota anche con il nome di Zanzibar, e Pemba.

L’isola di Zanzibar offre ai visitatori tutta la bellezza di un mare cristallino e poco profondo, ideale per chi ama fare snorkeling e immersioni e scoprire i magnifici fondali, avventurandosi nel mondo colorato e scintillante della barriera corallina. Zanzibar ha numerose spiagge di sabbia bianca e sottile costellate da verdi palmeti, e l’aria è sempre intrisa di un aroma inebriante, di mare, di spezie e di frutti esotici: un autentico paradiso terrestre da assaporare ogni giorno.

Dongwe Club, il club iGV più prestigioso dell’isola di Zanzibar

Per scoprire tutte le meraviglie della Tanzania e dell’isola di Zanzibar, e per trascorrere una vacanza davvero indimenticabile, iGrandi Viaggi offre la possibilità di soggiornare a Club Dongwe, il più elegante e prestigioso di tutta l’isola

Scegliere l’iGV Dongwe significa conoscere i colori e i sapori dell’Africa in un ambiente accogliente ed esclusivo, con camere raffinate e arredate con cura: oltre alle camere standard, sono disponibili le camere superior, collocate in una piccola palazzina a due piani, le camere de luxe, affacciate sul mare, e le suites dotate di salotto e terrazzo.

Cosa fare all’iGV Club Dongwe

Come in tutti i club iGV, anche a Dongwe gli ospiti entrano immediatamente nella tipica dimensione dell’ospitalità delle strutture iGrandiViaggi: cucina raffinata, classica o creativa, iniziative coinvolgenti proposte dagli animatori, sport, serate a tema, musica dal vivo, spettacoli, ma anche appassionanti escursioni tra la terra e il mare per conoscere il fascino dell’isola di Zanzibar, la ricchezza naturalistica e faunistica e la singolare e pittoresca bellezza della città di Stone Town.

Immergersi nello splendore della barriera corallina

Gli ospiti dell’iGV Club Dongwe possono usufruire dei servizi proposti dal Rising Sun Dive Center, il centro subacqueo dell’isola, che da decenni supporta gli appassionati delle immersioni e dello snorkeling, accompagnandoli alla scoperta dei fondali coloratissimi in tutta sicurezza, oppure organizzando le immersioni in base al livello di preparazione e alla profondità a cui si desidera arrivare.

Una cucina di alto livello tra l’Africa e l’Italia

Uno dei punti di forza dei club iGrandiViaggi è la cucina che, grazie alla presenza di un team di professionisti, propone ogni giorno piatti squisiti, che coniugano la creatività italiana con la tradizione delle specialità africane. Frutta in abbondanza, colazione e pranzo a buffet e, la sera, cene animate da gradite sorprese e serate a tema attendono ogni giorno gli ospiti del club.

Soggiornare al club iGV Dongwe significa anche rilassarsi in piscina o al bar, fare acquisti, divertirsi a teatro o trascorrere qualche momento piacevole e divertente al centro benessere inserito nel villaggio. Per chi volesse avventurarsi in autonomia nel territorio circostante, è possibile anche noleggiare un fuoristrada con autista o un minibus e scoprire in tutta tranquillità ogni angolo dell’isola.

Da decenni, iGrandiViaggi è il punto di riferimento essenziale in Italia di chi desidera viaggiare e conoscere il mondo con un servizio di livello elevato. Le destinazioni di iGrandiViaggi sono diffuse in tutti i continenti, il catalogo permette di scegliere tra tantissime località, oltre all’Africa, che resta sempre una delle mete più gradite e rinomate.

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Attualità

Notre-Dame: Il simbolo che torna a splendere

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Ci sono momenti che restano scolpiti nella memoria e quella sera di aprile del 2019, beh, è sicuramente è uno di quelli. Notre-Dame in fiamme. Chiunque abbia visto quelle immagini – e chi non le ha viste? – non può averle dimenticate. Parigi sembrava fermarsi, il mondo intero tratteneva il fiato. La guglia che crollava, il tetto ridotto a cenere, tutto sembrava irreale. Come se un pezzo dell’anima del mondo si stesse sgretolando sotto i nostri occhi. Era storia che bruciava. Arte, fede, bellezza che diventavano fumo nel cielo della sera. Ma oggi, sei anni dopo, non possiamo fare a meno di guardare a quel momento con occhi diversi. Perché, contro ogni previsione, Notre-Dame è tornata. Non solo intatta: viva. Più viva che mai.

Quel giorno che cambiò tutto

Era il 15 aprile 2019. Alle 18:20, un incendio si sviluppò nel sottotetto della cattedrale, la parte conosciuta come “la foresta” per via delle travi in legno secolare. In poche ore, 1.300 metri quadrati di storia vennero distrutti. La guglia, aggiunta nel XIX secolo, collassò sotto lo sguardo attonito del mondo. Le immagini fecero il giro del pianeta, portando con sé un carico di sgomento e tristezza.

Le cause? Beh, si è parlato di un corto circuito. Forse è andata davvero così. Ma – e non è facile ammetterlo – si sapeva già che la cattedrale aveva bisogno di cure, di mani esperte che la custodissero meglio. Era lì, fragile e bellissima, e per anni nessuno aveva fatto abbastanza. E poi, in quel caos di fiamme e disperazione, c’è stato un miracolo. Alcune reliquie sacre, come la corona di spine, sono state salvate. Salvate davvero. Ed è strano dirlo ma in mezzo a tutto quel disastro, avere qualcosa che si è potuto stringere al petto è stato un piccolo conforto. Un briciolo di luce in una giornata che sembrava buia come la notte.

La promessa: ricostruire in cinque anni

Pochi giorni dopo il disastro, Macron si fece avanti. Con quella sua aria decisa, quasi sfidando l’impossibile, promise: “Ricostruiremo Notre-Dame in cinque anni.” Cinque. Anni. Chiunque ascoltò quelle parole pensò: è pazzo, è solo politica. E invece qualcosa si accese. Era come se quella promessa avesse dato il via a un’energia collettiva incredibile. Donazioni? Arrivarono da ogni angolo del pianeta. 840 milioni di euro raccolti in un batter d’occhio. Un fiume di speranza e di solidarietà che travolse ogni cinismo.

Poi iniziarono i lavori. E qui la parola “eroico” non è sprecata. Stabilizzare quelle mura, quelle pietre antiche, non fu semplice. Operai e ingegneri si arrampicavano, sospesi nel vuoto, lavorando senza sosta, anche sotto il peso di un mondo che guardava. Ogni giorno era una lotta contro il tempo, una corsa tra tecnologia futuristica e maestria artigianale. Scanner 3D e modellazione virtuale per i dettagli, e poi mani esperte di falegnami, scalpellini, vetrai. Mille persone, mille storie, mille mani che ricostruivano un sogno.

La guglia? Tornata identica, orgogliosa, come l’aveva immaginata Viollet-le-Duc. Il tetto? Una magia che unisce vecchio e nuovo. Tradizione e innovazione che si incontrano e si abbracciano. Era chiaro: non si trattava solo di mettere insieme pietre e legno. Si trattava di ricreare un cuore, di farlo battere di nuovo. E ci sono riusciti.

Una cerimonia per il mondo intero

Il 7 dicembre 2024, un giorno che è destinato a rimanere nella memoria. Quel suono, le campane di Notre-Dame, che tornavano a riempire l’aria dopo anni di silenzio. Era come un respiro trattenuto troppo a lungo, finalmente liberato. La gente, accalcata fuori, sembrava trattenere il fiato mentre l’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, con un pastorale di legno di quercia in mano, bussava alla porta. Tre colpi, secchi, profondi. E poi, quella porta che si apriva. Era un momento che sembrava gridare al mondo intero che Notre-Dame era viva.

Dentro, un’atmosfera che ti toglieva le parole. Canti gregoriani che si alzavano verso le volte, riempiendo ogni angolo con un suono antico, quasi sacro. Non era una celebrazione pomposa, no, era qualcosa di diverso. Era come se quelle note volessero abbracciare chiunque fosse lì, ricordare a tutti che c’è qualcosa di più grande, qualcosa che unisce. Tra gli ospiti, leader da ogni parte del mondo – Macron, Zelensky, tanti altri. E per un attimo, anche in un mondo che sembra sempre sull’orlo di spezzarsi, c’era un senso di unità. Speranza. Perché è questo che Notre-Dame riesce a fare: ricordarci che è possibile ricominciare.

Un futuro per tutti

Prima dell’incendio, erano milioni. Dodici, per essere precisi, quelli che ogni anno varcavano quelle porte, che camminavano sotto le sue volte altissime, che si perdevano tra la luce filtrata dai rosoni. Adesso? Le previsioni dicono quindici milioni. Quindici milioni di cuori pronti a lasciarsi incantare. Ma come fai a gestire un flusso così enorme? Hanno dovuto ripensare tutto. Prenotazioni online, controlli biometrici – sì, hai capito bene, impronte digitali e tutto il resto – perché oggi il mondo è così, tra bellezza e tecnologia. Si stanno preparando. Perché Notre-Dame non può permettersi di chiudere le porte a nessuno.

Cosa offre oggi Notre-Dame? Percorsi guidati in 12 lingue, esperienze di realtà aumentata per rivivere la cattedrale com’era prima del disastro e spazi finalmente accessibili a tutti, grazie ad ascensori e rampe.

Il significato di questa rinascita

Notre-Dame ha sempre rappresentato qualcosa di più grande: è un simbolo che resiste, che lotta. Con i suoi 850 anni di storia, ha visto tutto: guerre, rivoluzioni, e ora persino un incendio che sembrava averla distrutta. Ma è ancora qui. Nonostante tutto, con le sue pietre che raccontano storie e il suo spirito che batte ancora più forte.

Macron, quel giorno, lo ha detto chiaramente: “Notre-Dame è il cuore della nostra nazione“. E sai una cosa? Non si sbaglia. Perché guardarla oggi, dopo tutto quello che ha passato, è una lezione. È la prova che anche quando sembra finita, quando sembra che non ci sia più nulla da fare, si può ricominciare. Non si tratta di tornare a com’era ma di essere qualcosa di nuovo, di più grande. Notre-Dame è rinata. E con lei, c’è una nuova scintilla di speranza per tutti noi.

Ci sono momenti in cui sembra che tutto sia perduto ma è proprio allora che si scopre la forza di ricostruire. Perché dalle ceneri nascono le storie più straordinarie.” (Junior Cristarella)

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Turismo

Sultan Camel Race Cup: un tuffo nella tradizione e cultura...

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Se sei alla ricerca di un’esperienza che ti permetta di immergerti nel cuore della cultura omanita durante il tuo prossimo viaggio, la Sultan Camel Race Cup è un evento da non perdere. Questa straordinaria competizione annuale celebra non solo lo sport tradizionale delle corse di cammelli, ma anche il legame profondo che esiste tra il popolo omanita e uno degli animali che ha plasmato la sua storia millenaria. Situata nella pittoresca città di Barka, località tra le più visitate durante i viaggi in Oman organizzati dai tour operator, la Sultan Camel Race Cup attira visitatori da ogni angolo del paese e dal resto del mondo, consolidandosi come una delle manifestazioni più affascinanti e importanti per i viaggiatori in Oman.

Una tradizione antica, un evento unico

Per secoli, i cammelli hanno avuto un ruolo fondamentale nella vita dell’Oman, non solo come mezzi di trasporto nel deserto, ma anche come simboli di resistenza e adattamento. Le corse di cammelli, che affondano le radici in tradizioni secolari, sono oggi un’occasione per celebrare l’ingegno, la resistenza e la bellezza di questi animali. Durante il festival, i partecipanti si sfidano su percorsi che mettono alla prova le capacità atletiche dei cammelli, ma non solo: ci sono anche sfilate di bellezza dove vengono premiati i cammelli più affascinanti, portando a un’esplosione di colori ed emozioni.

La Sultan Camel Race Cup non è solo una gara sportiva, ma una vera e propria festa per la comunità, che si raccoglie intorno all’evento per celebrare tradizioni e rafforzare il senso di appartenenza. Questo festival diventa così una grande vetrina per il patrimonio culturale omanita, nonché un’importante occasione di sviluppo per l’economia locale.

Un’atmosfera unica tra sport e tradizione

Le corse, con cammelli che raggiungono incredibili velocità fino a 70 km/h, sono il cuore pulsante della Sultan Camel Race Cup. Ma oltre alla velocità, queste competizioni celebrano anche la resistenza e la preparazione degli animali, diventando un vero e proprio tributo alla dedizione dei proprietari e addestratori. L’evento si svolge su più giornate, con numerosi premi per i vincitori, tra cui automobili e ingenti somme di denaro, aggiungendo un pizzico di eccitazione e competizione che coinvolge tutti i presenti.

Non è solo sport, ma anche una grande occasione di incontro sociale. Famiglie, amici e turisti si riuniscono per godere della spettacolarità dell’evento, vivere l’energia della competizione e, al contempo, assaporare le tradizioni locali. La Sultan Camel Race Cup rappresenta un’importante opportunità per entrare in contatto con la cultura omanita in modo autentico e diretto.

Come partecipare alla Sultan Camel Race Cup

Per chi desidera vivere questo evento da vicino, è possibile partecipare in modo semplice ed economico. L’ingresso al festival è generalmente gratuito, ma esistono anche sezioni VIP con vantaggi extra, come una vista privilegiata sulla gara e accesso a servizi esclusivi. È sempre consigliato verificare sul sito ufficiale dell’evento per eventuali aggiornamenti e modifiche dell’ultimo minuto.

Cosa portare con sé

Dal momento che le gare si svolgono all’aperto, è fondamentale prepararsi adeguatamente. Indossare abbigliamento comodo e leggero, occhiali da sole, cappello e protezione solare sono essenziali per affrontare le alte temperature. Inoltre, non dimenticare di portare con te acqua abbondante per rimanere idratato durante l’intera giornata. Se sei appassionato di fotografia, una fotocamera o uno smartphone ti permetteranno di immortalare i momenti più emozionanti del festival.

Servizi per i visitatori
Durante l’evento sono presenti stand gastronomici che offrono piatti tipici omaniti, oltre a numerosi servizi per il comfort dei partecipanti, come aree di sosta e servizi igienici.

Come arrivare a Barka

La Sultan Camel Race Cup si tiene a Barka, una città situata a circa un’ora di distanza da Muscat, facilmente raggiungibile tramite diverse modalità di trasporto. Per chi vuole visitare l’evento, le opzioni sono molteplici:

  • Auto: noleggiare un’auto è senza dubbio la soluzione più comoda, permettendoti di esplorare la regione in tutta tranquillità. Il viaggio da Muscat a Barka dura circa 60 minuti.
  • Taxi e ride-hailing: sono disponibili anche taxi o servizi di ride-hailing come Uber, che possono portarti direttamente all’evento. È consigliabile negoziare la tariffa prima della partenza.
  • Mezzi pubblici: se preferisci utilizzare i mezzi pubblici, gli autobus collegano Muscat a Barka, anche se gli orari potrebbero variare, quindi è utile confermare i tempi in anticipo.

Sebbene la Sultan Camel Race Cup sia facilmente accessibile in giornata da Muscat, molti visitatori preferiscono pernottare a Barka per godere appieno dell’atmosfera festiva e senza fretta.

Un evento che guarda al futuro

La Sultan Camel Race Cup sta vivendo una continua ascesa, attirando sempre più turisti e partecipanti internazionali ogni anno. Questo successo crescente dimostra l’impegno dell’Oman nel preservare e promuovere le sue tradizioni, pur mantenendo uno spirito innovativo. Il festival rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire la cultura omanita in modo autentico e coinvolgente, vivendo un’esperienza che va ben oltre la semplice gara.

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