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Stop a Giornata in memoria vittime errori giudiziari, Gaia Tortora contro Pd: “Fate pietà”
La figlia di Enzo Tortora contro il Partito Democratico, dopo l'astensione sulla data del 17 giugno, giorno dell'arresto del conduttore tv. La reazione social dei Dem Sensi, Quartapelle e Madia: "Ripensiamoci"
E' polemica sulla legge che dovrebbe istituire la 'giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari' da celebrare il 17 giugno, giorno dell'arresto di Enzo Tortora. Il provvedimento è in discussione alla Camera dei deputati in commissione Giustizia, dove però i partiti faticano a dare il via libera. Tanto che, all'unanimità, l'Ufficio di presidenza della commissione ha chiesto (e ottenuto) di posticipare l'approdo in aula del testo fissato in origine per il prossimo lunedì, 16 dicembre.
Lo sdegno di Gaia Tortora per l'astensione del Pd
A far 'traslocare' la discussione sui social è stata però Gaia Tortora, la figlia di Ento Tortora, che su Twitter ha postato la foto di un resoconto del dibattito sulla legge commentando: "Il Pd. Si è astenuto. E vi prego di leggere la "motivazione" sul caso Tortora. Fate pietà, davvero. E aggiungo che la sottoscritta ha chiesto appositamente che fosse una data simbolo sì, ma senza il nome. Affinché sia ciò che penso. Per tutti. Bene comune. Senza nomi".
La controversa scelta della data
A stretto giro è arrivato il chiarimento del capogruppo di Italia viva alla Camera Davide Faraone, primo firmatario della proposta di legge: "Confermo che Gaia Tortora ci ha chiesto espressamente che la giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari fosse una data simbolo, ma senza il nome di Enzo Tortora. Affinché fosse un bene comune, senza nomi. Così abbiamo modificato la nostra proposta originaria mantenendo il 17 giugno, giorno dell'arresto di Enzo Tortora, senza nominare la giornata".
"Tutto ci saremmo aspettati tranne la mancata condivisione di tutte le forze presenti in Parlamento della nostra proposta di legge e mai ci saremmo aspettati un presa di distanza dal presidente dell’associazione nazionale magistrati, con la motivazione che così si crea sfiducia nelle istituzioni - ha aggiunto Faraone- . Evidentemente, per Santalucia le circa trentamila persone che negli ultimi 30 anni sono finite da innocenti nelle carceri italiane, quelle no, non generano sfiducia. Né tantomeno costituiscono un’intollerabile ingiustizia. Al contrario del presidente dell’Anm, noi pensiamo che l’istituzione di una Giornata delle vittime da celebrare il 17 giugno, giorno in cui Enzo Tortora finì in cella, sia utile e necessaria a ricordare un fenomeno troppo diffuso. Oltre alla giornata serve una riforma. Il più presto possibile".
La reazione social del Pd
La presa di posizione della Tortora ha suscitato la reazione social di alcuni esponenti del Pd. "Sono certa che le parole di Gaia Tortora non saranno vane e aiuteranno il Gruppo del Pd alla Camera a fare una discussione seria per fare tutti insieme un passo in avanti", ha scritto su Twitter la deputata dem Marianna Madia. "La memoria di Enzo Tortora, e delle altre vittime di errori giudiziari, merita rispetto non tentennamenti. Spero che il mio partito possa discutere della proposta e riveda l'astensione", ha fatto eco la deputata dem Lia Quartapelle.
"Quando parla Gaia Tortora bisogna solo prendere nota. Con rispetto e senso delle cose. Sono sicuro che sul tema della giornata di ricordo di chi è stato ingiustamente messo in croce si possa fare un passo avanti giusto e doveroso. Nell’interesse di tutti", ha sottolineato sempre su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi.
Politica
Almasri, domani informativa Nordio-Piantedosi. Ok di Camera...
Ciriani: "Il governo non scappa, ci saranno due ministri importanti per una risposta adeguata". Ma le opposizioni incalzano: "Alcune risposte le può dare solo la premier"
Saranno i ministri dell'Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio a riferire domani, 5 febbraio, alle 12.15 in aula alla Camera e alle 15.30 in Senato sul caso Almasri. Non ci sarà invece la presidente del Consiglio Giorgia Meloni come chiesto a gran voce dalle opposizioni. Accordata, dopo le polemiche, la diretta tv sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama.
Ciriani: "Il governo non scappa"
"Il governo non scappa dal Parlamento", afferma il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo di Montecitorio. "Avevamo già dato la disponibilità a riferire ma avevamo chiesto una piccola sospensione per approfondire una questione importante, non c'era nessuna volontà dilatoria ma di rispondere al Parlamento". Sulla richiesta delle opposizioni di avere in aula la premier Meloni, Ciriani ha spiegato: "Ci saranno due ministri importanti per una risposta adeguata e informata. I due ministri sono in grado di garantire la massima informazione".
Opposizioni incalzano: "Meloni si nasconde"
Le opposizioni continuano tuttavia a chiedere che sia la presidente del Consiglio a rispondere al Parlamento. "Perché, se ci sono interessi di carattere nazionale come ha detto il ministro Piantedosi non è stato apposto il segreto di Stato? Questa è una risposta che può dare soltanto la Meloni che non casualmente non si presenterà alle Camere. - incalza l'ex ministro Pd Andrea Orlando - Sarebbe interessante capirlo perché da quello si capirebbe anche come è declinato questo interesse nazionale. Se si tratta di questioni che riguardano i flussi migratori o altri interessi di carattere economico e commerciale rispetto ai quali io credo che probabilmente l’utilizzo del segreto di Stato non si sarebbe attagliato adeguatamente. Ma questa è una bella domanda che necessiterebbe di una bella risposta".
Per il Movimento 5 Stelle "Meloni si nasconde dietro i suoi ministri", attacca il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi. "Non si capisce perché, se vengono i suoi ministri, la Meloni non venga in aula. Continua a scappare. Vedremo domani quali saranno le mille versioni e contraddizioni del governo", aggiunge Ricciardi.
"Sulla vicenda Almasri Meloni continua a scappare" anche per Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia Viva. "Dopo una settimana e – sottolinea - dopo continue pressioni abbiamo finalmente ottenuto l’informativa. Domattina verranno in Aula Nordio e Piantedosi. Quello che non si spiega è perché i due ministri possano venire, mentre la presidente del Consiglio no, e soprattutto perché la scorsa settimana non potevano riferire in Parlamento mentre questa settimana sì. Ma non dobbiamo farci troppe domande davanti al governo delle incongruenze”.
“Avremmo voluto che anche i cittadini italiani potessero ascoltare un’informativa che riguarda da vicino tutto il Paese, ma ci hanno negato anche la diretta televisiva Rai, che dovrebbe essere garantita per ogni evento di pubblica rilevanza. Ma evidentemente cercano di essere omertosi fino alla fine”. Ma "al Senato forse faranno la diretta", anticipa Matteo Renzi a Tagadà su La7 prima della comunicazione ufficiale di Palazzo Madama. "Avrebbe dovuto riferire Giorgia Meloni ma Meloni scappa - insiste Renzi - . Fa la coraggiosa solo su Instagram, poi quando trova qualcuno che l'affronta lei non ci sta, ci sta al gioco democratico. O fa i monologhi sui social o si fa intervistare da giornalisti amici come Vespa e Porro ma non accetta il confronto democratico".
Polemica poi via libera alla diretta tv alla Camera
Dopo il no alla diretta tv a Montecitorio i capigruppo delle opposizioni, forti del via libera del Senato alla diretta, hanno inviato una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana, ribadendo la richiesta di trasmettere sulla Rai l'informativa di domani.
"Onorevole Presidente, alla luce dell’esito della Conferenza dei Capigruppo testé riunitasi al Senato che, nel calendarizzare l’informativa dei ministri dell’Interno e della Giustizia per la seduta di domani, ha altresì disposto la ripresa televisiva diretta degli interventi, Le chiediamo - hanno scritto nella missiva i capigruppo Chiara Braga del Pd, Riccardo Ricciardi di M5S, Luana Zanella di Avs, Matteo Richetti di Azione, Davide Faraone di Iv e Riccardo Magi di Più Europa - di dare seguito all’analoga richiesta già avanzata dai gruppi di opposizione non più tardi di qualche ora fa nella riunione dei Presidenti di Gruppo".
"Riteniamo infatti che non ci siano motivazioni plausibili perché siano previste modalità differenti di dibattito parlamentare tra le due Camere, soprattutto con riferimento ad una vicenda tanto grave e rilevante per il Paese. Confidiamo pertanto che, analogamente a quanto già deciso dal Senato, voglia disporre la ripresa televisiva diretta dell’informativa del Governo e dei relativi interventi dei Gruppi parlamentari".
Una richiesta che, a seguito di una ulteriore interlocuzione, è stata accolta dal presidente della Camera Fontana. L'informativa di Nordio e Piantedosi sarà quindi trasmessa in diretta televisiva sui canali Rai a partire dalle 12.15.
Politica
Fratelli d’Italia stabile al 30,5%, Pd cala di mezzo...
L'ultima rilevazione dell'Istituto Noto per 'Porta a Porta' sulle intenzioni di voto degli italiani
Fratelli d'Italia resta stabile rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 21 gennaio e si attesta al 30,5%, seguito dal Pd al 24,0%, che cala dello 0,5%. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell’Istituto Noto per "Porta a Porta" sulle intenzioni di voto degli italiani.
Il Movimento 5 Stelle resta fermo all’11,5%. Forza Italia al 8,5% perde mezzo punto (-0,5%) a pari merito con la Lega, che è all’ 8,5%, come nella scorsa rilevazione. Stabili, invece, Alleanza Verdi e sinistra al 5,5%, Italia Viva e Azione, entrambi al 2,5%, come +Europa, che resta all’1,5%, e Noi moderati fermi al 2,0%.
In generale il centrodestra cede mezzo punto (-0,5 %) e va al 49,5 % come il centrosinistra al 31,0% (-0,5%). L'eventuale 'campo Largo' perderebbe l'1,0% attestandosi al 47,5 %. Infine, gli astenuti-indecisi si sarebbero al 41%.
Politica
Migranti, Meloni: “Presentato esposto in Antimafia su...
La premier: "L'immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità"
"Abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, a proposito dell'inchiesta della Dda di Salerno sui falsi permessi di soggiorno per migranti.
"L’inchiesta della Dda di Salerno, che ha portato a 36 indagati e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli", scrive la presidente del Consiglio.
"Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro", prosegue la premier. "L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità", conclude Meloni.
Immediata la reazione sui social di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle: "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".