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Moige accoglie l’invito della vicepresidente del Parlamento Ue, Sberna. Arriva il “Family Deal”

Mamma Stressata

Il rilancio della natalità passa anche da un nuovo modo di concepire la crisi demografica e le politiche familiari. In questa direzione va la proposta di un “Family Deal” avanzata dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonella Sberna, e oggi accolta da Moige – Movimento Italiano Genitori. Le parole scelte mettono in evidenza un patto (deal) sempre più importante per il futuro del nostro Paese.

Natalità, work-life balance e welfare aziendale: il Movimento è convinto che solo con la sinergia di tutti questi elementi, sarà possibile invertire il trend delle culle vuote.

“Il Moige, da anni, si impegna a promuovere il dialogo su questi temi e a lavorare insieme a tutte le parti interessate per costruire un futuro in cui le famiglie possano prosperare. Siamo convinti che un approccio integrato e attento alle esigenze familiari possa portare a una società più giusta e sostenibile per tutti” ha dichiarato Antonio Affinita direttore generale Moige, movimento italiano genitori dopo l’appello condiviso dalla vicepresidente Sberna dal palco di Atreju 2024.

Un approccio olistico per riempire le culle

Come evidenziato durante l’evento “Essere genitori oggi, tra scienza e welfare”, le famiglie italiane sono in difficoltà nel conciliare gli impegni di lavoro con la cura dei figli. Per questo, Moige ritiene indispensabile lo sviluppo di politiche che non solo supportino la natalità, ma che creino anche un ambiente favorevole alla crescita dei bambini e al benessere dei genitori. Questo implica investimenti in servizi di assistenza all’infanzia, flessibilità lavorativa e iniziative che promuovano una cultura del lavoro inclusiva e rispettosa delle esigenze familiari.

L’appello di Sberna

La vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna (Fdi) ha invitato a un cambio di paradigma durante Atreju 2024: “Siamo donne e uomini responsabili e la nostra responsabilità è quella di passare da un Green deal ideologico a un Family deal che sostenga la natalità, la conciliazione dei tempi lavoro famiglia, il welfare aziendale e che non faccia un passo indietro di fronte ai nostri valori di riferimento che per noi sono valori non negoziabili”.

L’eurodeputata Sberna aveva anticipato il concetto a ottobre, in occasione del Congresso sulla Famiglia, organizzato da Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) a Dubrovnik, in Croazia. “La crisi demografica – aveva dichiarato – è una sfida per il futuro dell’Europa e dipende da fattori culturali ma anche da mancati investimenti e da miopia politica. Il Green pur nascendo da un concetto nobile, si è rivelato foriero di grandi criticità. Oggi l’Europa deve guardare al futuro con un ‘Family deal’, un programma che investa nella famiglia, che sia letto in chiave di sviluppo economici e sociale e che contribuisca a garantire la sostenibilità delle nostre comunità”. In quella occasione, Sberna aveva aggiunto: “Solo attraverso il supporto alla famiglia, possiamo assicurare la crescita economica e sociale a lungo termine”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Natale a prova di bambino, i consigli degli esperti

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Neonato davanti ad albero di Natale

Il Natale è una delle festività più amate dai bambini: magia, luci scintillanti e regali sotto l’albero trasformano questo periodo in un momento indimenticabile. Tuttavia, per rendere il Natale davvero a misura di bambino, è fondamentale fare scelte consapevoli sui doni e garantire la sicurezza dei più piccoli. Pediatri, educatori e specialisti concordano su una serie di buone pratiche che aiutano le famiglie a vivere le festività con gioia e serenità, evitando rischi inutili. Ecco una guida completa con consigli utili su regali ideali, routine natalizie e precauzioni per un Natale sicuro e felice.

Regali di Natale: i sì e i no del pediatra

Secondo il pediatra Italo Farnetani, il regalo perfetto è quello pensato per il bambino, non per i genitori. “Il dono deve piacere al piccolo e rispecchiare le sue inclinazioni e desideri, non le preferenze degli adulti o le mode pubblicitarie”, sottolinea l’esperto. Ecco le cinque regole d’oro per scegliere i regali natalizi giusti:

  1. Sì al regalo su misura: osservare il bambino, capirne le attitudini e scegliere giochi personalizzati in base ai suoi interessi. Alcuni sono più sedentari e amano disegnare, altri preferiscono l’esplorazione o il movimento.
  2. Sì al regalo di stagione: i giocattoli devono essere utilizzabili subito. Evitate doni estivi, come palloni o accessori da mare, che verrebbero accantonati.
  3. Sì al regalo “wow”: la sorpresa è parte della magia natalizia. Un dono che stupisce e sorprende rafforza l’atmosfera di festa.
  4. Sì al regalo multiplo: i bambini tendono ad annoiarsi velocemente con un unico gioco. Meglio più regali economici che offrano varietà e stimolino diverse attività.
  5. Sì al regalo da condividere: privilegiate giochi che coinvolgano più persone, incentivando la socialità e contrastando il rischio di isolamento.

Accanto ai consigli positivi, Farnetani elenca cinque tipologie di regali da evitare:

  1. No ai giochi aggressivi: niente giocattoli che incitano alla violenza.
  2. No ai regali bellici: evitare giocattoli legati alla guerra o attività militari.
  3. No ai vestiti: a meno che non si tratti di adolescenti, abbigliamento e accessori sono doni per i genitori.
  4. No ai regali scolastici: è vacanza, meglio lasciare libri e oggetti didattici per un altro momento.
  5. No ai dispositivi elettronici: questi regali non comunicano la magia e l’eccezionalità delle feste, essendo troppo legati alla quotidianità.

Regali sicuri e adatti all’età

Un altro principio cardine è scegliere giocattoli adatti alla fase di sviluppo del bambino. Secondo Farnetani, i più piccoli (0-2 anni) necessitano di giochi che stimolano i sensi, con luci e suoni attivabili facilmente. Dai 2 ai 5 anni, sono ideali giochi ripetitivi e strutturati, mentre dai 6 ai 10 anni via libera ai giochi da tavolo che stimolano logica e interazione. Dopo i 10 anni, i ragazzi iniziano a desiderare vestiti e accessori alla moda, simboli di appartenenza al gruppo dei coetanei.

Natale sicuro: i consigli degli esperti per proteggere i bambini

La magia del Natale deve andare di pari passo con la sicurezza. Secondo la campagna “Le buone abitudini”, promossa dalla Società Italiana di Pediatria (Sip), il rispetto delle routine e la vigilanza costante sono elementi fondamentali.

  1. Albero di Natale a prova di bambino

L’albero di Natale è il protagonista indiscusso delle decorazioni, ma può nascondere insidie per i più piccoli. Evitate palline di piccole dimensioni, che possono essere ingerite, e fissate bene decorazioni e puntale. Un’ottima idea è coinvolgere i bambini nella realizzazione di addobbi fatti a mano con materiali sicuri, come la pasta di sale o il cartoncino.

Attenzione anche alla Stella di Natale, una pianta decorativa ma tossica: il contatto con le sue foglie può provocare irritazioni o sintomi gastrointestinali.

  1. Dolci sì, abbuffate no

Le festività spesso portano a esagerazioni alimentari. Pandoro e panettone sono concessi, ma è importante dosarli con attenzione. Evitate un eccessivo consumo di cioccolato e frutta secca, che possono causare mal di pancia, e coinvolgete i bambini nella preparazione di dolci più sani e privi di allergeni.

  1. Routine della nanna

Nonostante l’euforia natalizia, rispettare la routine del sonno è essenziale. Bambini riposati sono più sereni e meno esposti ai virus stagionali. Concedete qualche eccezione a Natale e Capodanno, ma tornate rapidamente ai ritmi abituali.

  1. Attività fisica anche durante le feste

Con l’interruzione delle attività sportive e un aumento delle calorie, è fondamentale stimolare il movimento. Lunghe passeggiate all’aria aperta, giochi all’esterno o un giro in bicicletta aiutano a bilanciare l’eccesso di cibo e migliorano l’umore.

Incidenti natalizi

Le festività possono nascondere insidie spesso sottovalutate. Secondo la guida “Gli occhi dei bambini”, decorazioni, fuochi d’artificio e addobbi possono causare incidenti oculari. Brillantini o parti di giochi, se ingeriti o inalati, rappresentano un serio pericolo.

Precauzioni importanti:

  • Evitate stelline luminose troppo vicine al viso dei bambini.
  • Raffreddate lo spumante e apritelo con cautela, evitando di sparare il tappo.
  • Tenete i bambini a distanza di sicurezza dai fuochi d’artificio e affidate gli spettacoli solo ai professionisti.

Un incidente agli occhi, anche lieve, deve essere valutato tempestivamente. “Le conseguenze potrebbero manifestarsi anche in seguito”, avverte l’oculista Maria Antonietta Stocchino.

Il valore della condivisione e dell’affetto

In un periodo spesso frenetico, il messaggio più importante è rallentare e dedicare tempo di qualità ai bambini. Un semplice abbraccio ha un potere straordinario: stimola il rilascio di ormoni della felicità, come ossitocina ed endorfine, riducendo stress e ansia.

Come ricorda la campagna “Le buone abitudini”, la gioia dei bambini è il regalo più prezioso del Natale. Coinvolgerli in attività creative, rispettare le loro esigenze e garantire la loro sicurezza renderà le feste davvero indimenticabili. Perché, come direbbe Bing, “il Natale è una cosa da vivere insieme!”.

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Qualità della Vita 2024, il trionfo di Bergamo e il...

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Bergamo

A cinque anni dalle drammatiche immagini delle colonne militari che trasportavano i feretri delle vittime di Covid-19 da Bergamo, la città lombarda ha fatto registrare una crescita sorprendente nelle classifiche sulla qualità della vita.

Quest’anno, per la prima volta, Bergamo è stata incoronata come la provincia con la miglior qualità di vita in Italia da Il Sole 24 Ore, scalzando concorrenti storiche come Trento e Bolzano, che rimangono comunque sul podio rispettivamente in seconda e terza posizione.

Un simbolo di resilienza e rinnovamento per una provincia che, nel 2020, occupava la 52ª posizione nello stesso indice.

Bergamo si è distinta per un modello che punta sulla vivibilità e sul benessere della sua popolazione registrando progressi significativi nelle categorie demografia, salute, e società, oltre a un recente primato per indice di sportività. Un altro dato significativo è il ruolo di Bergamo nel promuovere stili di vita sostenibili. Non solo ha ottenuto l’indice di sportività, ma ha migliorato la gestione dei servizi essenziali, diventando una provincia di riferimento per il resto del paese.

Ma qual è la situazione nelle altre province?

La top 10 e i divari territoriali

L’indagine sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore ha queste province nella top 10:

  • Bergamo;
  • Trento: sale di un gradino rispetto al 2023 grazie a eccellenze nei servizi pubblici e nel tasso di occupazione;
  • Bolzano: sale dalla 13ª posizione del 2023, trainata da parametri socioeconomici e ambientali di primo livello;
  • Monza e Brianza: una new entry che dimostra la forza economica lombarda anche nelle aree attorno a Milano;
  • Cremona: condivide il successo con altre province lombarde grazie alla crescita economica e ai servizi territoriali
  • Udine: medaglia d’oro nell’edizione 2023;
  • Verona: una delle new entry di questa top 10;
  • Vicenza: la conferma del Veneto protagonista, con importanti investimenti in cultura e accessibilità turistica;
  • Bologna: scende di sette posizioni rispetto alla medaglia d’argento del 2023;
  • Ascoli Piceno: vincitrice per la prima volta, della classifica di tappa dedicata a “Giustizia e sicurezza”.

Fuori dalla top ten Milano che perde quattro posizioni rispetto al 2023 e arriva dodicesima, mantenendo la leadership nella categoria “Affari e Lavoro” e il terzo posto in “Ambiente e servizi”.

Bolzano, in particolare, si è distinta per la qualità delle sue politiche demografiche e sociali e per una rete economica solidissima. Già ad aprile, la provincia finiva sul Ney York Times come esempio di territorio che sa investire sulle demografia e sui bambini. È interessante capire come l’approccio culturale, da una parte, e quello economico, dall’altra, abbiano dato vita a questo esempio di successo. Per raccontare ancora più fedelmente le caratteristiche di questo approccio, il quotidiano americano si è immerso nella vita di una famiglia bolzanina.

Come si può notare, la top ten della classifica è dominata da province del Nord-Est, come Monza e Cremona, che hanno registrato balzi in avanti nella classifica di quest’anno, trainate anche dal potenziamento delle economie locali.

Il divario Nord-Sud

Di contro, il Mezzogiorno resta relegato alle ultime posizioni. Reggio Calabria chiude la classifica, seguita da altre province come Palermo, Napoli e Messina. Tuttavia, dall’indagine emergono anche dei segnali positivi: alcune aree del Sud hanno migliorato il proprio Pil pro capite, o attratto flussi turistici significativi, segno di un potenziale di sviluppo ancora non del tutto sfruttato. La migliore area del Meridione è Bari che, pur fermandosi al 65° posto, poco sotto Roma, aumenta di quattro posizioni tornando sopra i livelli del 2022.

“Il Sud, seppure in termini relativi, sta registrando tassi di crescita del Pil più elevati – commenta Gaetano Fausto Esposito, direttore del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne – e ha cambiato marcia. Quanto questa crescita riuscirà a smuovere gli ampi divari lo dobbiamo ancora vedere”.

L’aumento dell’attrattività sul piano economico è il frutto di un costo della vita nettamente inferiore, che si traduce in una maggiore accessibilità sul fronte dell’affitto o acquisto di immobili e in una minore inflazione. Questo scenario potrebbe creare condizioni potenzialmente favorevoli per il futuro. Secondo alcuni, il “contro esodo” è già iniziato.

Il divario città-provincia

Il divario Nord-Sud non è l’unico che caratterizza il Belpaese. E forse non è neanche il più grave perché spesso viene ammortizzato dal costo della vita, mentre c’è meno margine per le aree periferiche (province), sempre più lontane dal tenore di vita delle città.

“Le aree metropolitane – spiega ancora Esposito – rimangono il baricentro della produzione di ricchezza: il 41% del Pil nazionale si concentra in questi 14 territori e Roma e Milano, da sole, fanno circa il 20%. Quasi l’80% del valore aggiunto delle grandi città deriva dal terziario di mercato e pubblico, trainato dal turismo in crescita”.

Città in crisi?

Allo stesso tempo, le città perdono attrattività rispetto alla scorsa rilevazione, anche a causa dei salari italiani troppo bassi rispetto al caro vita. Quasi tutte le grandi città hanno perso residenti rispetto al 2023, in modo più marcato rispetto al -0,37% della media nazionale: -1% Venezia, -0,8% Palermo e Firenze, -0,7% Genova. In parallelo “le province minori – secondo Esposito – stanno accrescendo i propri livelli di vivibilità, anche grazie alla maggiore accessibilità di affitti e compravendite, con livelli di ricchezza in crescita nella popolazione. La differenza tra il reddito disponibile, invece, nelle aree metropolitane si sta assottigliando”.

La variazione Pil pro capite tra il 2023 e il 2024 premia invece aree come Palermo, Reggio Calabria e Messina. Milano resta prima per Pil in rapporto alla popolazione, ma se si analizza il trend – pari al 2% contro il 3,9% di Palermo – arriva 54ª tra le 107 province considerate.

La criminalità e il caro affitti, spinto anche dall’overtourism, affossano le città italiane: come riporta Il Sole 24 Ore, a Roma il canone d’affitto di un appartamento da 100 metri quadrati in zona semi-centrale pesa per l’81% sul reddito medio dichiarato, contro il 13% di Trapani e Chieti. Elevato anche il numero di stipendi medi necessari ad acquistare un bilocale tipo: 164,8 a Roma, contro i 33,4 di Avellino.

Un futuro più equo tra centro e periferie

Questa edizione della classifica evidenzia anche un fenomeno di riequilibrio: le province più piccole stanno crescendo in termini di vivibilità, dimostrando che politiche di accessibilità, servizi diffusi e economie sostenibili possono ridurre i divari con le grandi città. Le opportunità di crescita risiedono in un miglioramento dell’infrastruttura locale e nel potenziamento delle economie di scala a livello regionale.

Con una fotografia aggiornata della qualità della vita in Italia, la classifica del Sole 24 Ore diventa uno strumento essenziale per comprendere dove investire e migliorare, sia per le istituzioni che per i cittadini. Nell’Italia post-pandemia, la sfida resta quella di ridurre i divari territoriali e assicurare un benessere condiviso a livello nazionale.

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Nuova legge sul velo, arrestata Parastoo Ahmadi che aveva...

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Donne Iraniane Hijab

La nuova legge dell’Iran sul velo obbligatorio è entrata in vigore venerdì 13 dicembre ed è l’ennesimo attacco alla libertà delle donne iraniane. In 74 articoli, divisi in cinque diversi capitoli, la legge, approvata dalle autorità iraniane lo scorso 30 novembre, rende ancora più cupo il quadro normativo del Paese a due anni dall’uccisione della giovane Mahsa Amini, ‘rea’ di non indossare bene il velo.

Lo stesso velo che oggi significa sanzioni più severe, comprese quelle corporali, per le donne che non rispettano il rigido codice di abbigliamento obbligatorio in vigore nella Repubblica islamica dal 1980 e per chiunque si opponga al regime, uomini inclusi.

Iran, le nuove sanzioni per le donne

La nuova legge sul “velo e la castità” non obbliga le donne solo a coprire il capo e i capelli: sia nella vita reale che online sono vietati anche “indumenti succinti o attillati, che mostrano parti del corpo più in basso del collo, sopra le caviglie o sopra gli avambracci”.

Chi non rispetta la nuova legge può subire una sanzione di 8 milioni di rial (circa 180 euro), che raddoppiano se non pagate entro 30 giorni. In caso di recidiva, le sanzioni aumentano da un minimo di 80 rial (1.800 euro) fino a 165 milioni di rial (oltre 3.725 euro) in base all’entità dell’irregolarità. Qualsiasi donna considerata ‘nuda’ in luoghi pubblici potrà essere arrestata. I casi di disobbedienza più gravi prevedono pene il carcere da 2 a 6 anni di carcere e ben 74 frustate.

Non solo: chi non paga le sanzioni in tempo, rischia di essere esclusa dall’accesso ai servizi amministrativi, finanziari e sociali, inclusi il rilascio del passaporto, l’immatricolazione del veicolo e il rinnovo della patente di guida. La nuova legge dell’Iran sul velo obbligatorio prevede inoltre che tutte le ragazze tra i 9 e 15 anni che non rispettano le regole saranno soggette dovranno anche seguire delle non meglio precisate “misure educative”.

Il Grande Fratello iraniano

La legge prevede sanzioni anche per chiunque (anche uomo) protesti contro il governo, non collabori con le autorità o inciti le donne a non rispettare le regole. Il governo iraniano vuole creare una sorta di Grande Fratello dove nessuna disobbedienza resti impunita: se un amministratore condominiale si rifiuta di fornire alle autorità i filmati di sorveglianza delle donne che si oppongono alle nuove misure rischia multe da 18 a 36 milioni di rial (da 400 a oltre 800 euro); se un tassista, o un conducente di vetture a noleggio o di servizi di trasporto digitali non denuncia le passeggere che violano le regole sul velo obbligatorio va incontro a sanzioni pecuniarie e al mancato rinnovo della licenza; qualsiasi dipendente pubblico e titolare di attività commerciale che non contribuisca al rispetto delle regole rischia la sospensione dal servizio pubblico per cinque o sei anni, oltre alle sanzioni pecuniarie.

La nuova legge dell’Iran sul velo obbligatorio autorizza inoltre il ministero dell’Intelligence, l’unità di intelligence della polizia (Faraja) e l’Organizzazione di intelligence del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche di visionare e mettere a disposizione delle autorità competenti dati e filmati di chiunque violi le regole.

Il parlamento presieduto da Mohammad Bagher Ghalibaf vuole rendere capillarizzare al massimo il controllo nel Paese. A tal fine, la legge prevede anche la formazione di gruppi popolari incaricati di inviare avvertimenti verbali e scritti alle e ai disobbedienti, e li autorizza a intervenire in pubblico. Potranno essere arruolati anche cittadini non iraniani ma con documenti validi per l’Iran così da allargare il bacino dei “controllori”.

La legge sul “velo e la castità” si applica anche agli spazi culturali e creativi iraniani dove saranno vietati design, giocattoli, opere d’arte e manichini ritenuti non in linea con le nuove norme. I trasgressori rischiano multe, divieti di spostamento e restrizioni sulle attività online.

La legge incarica il ministero delle Strade e dello Sviluppo Urbano di costruire alloggi “in linea con la cultura islamica” e promuove la creazione di punti vendita permanenti di capi di abbigliamento “appropriati”, ai “valori islamici”.

Presidente contrario (ma conta poco)

L’iter della legge è durato circa un anno, attirandosi le critiche della comunità internazionale, la preoccupazione delle donne iraniane e persino l’opposizione del presidente della Repubblica iraniana. Il 2 dicembre, intervenendo sulla tv pubblica, il ‘riformista’ Masoud Pezeshkian ha detto: “Cercando di regolare qualcosa, con questo intervento si potrebbe finire per danneggiare molto altro. Ho molte riserve… Se non posso difendere bene quello che devo fare, potrebbe essere peggio”. Il suo parere, però, conta poco in Iran dove la legge entra in vigore anche senza la promulgazione del presidente, che può essere sostituita da quella parlamentare. In pratica, le nuove norme sul velo obbligatorio entrano in vigore da oggi, a prescindere dalla volontà del presidente Pezeshkian, detto ‘il dottore’.

Il concerto di Parastoo Ahmadi, “un atto di resistenza”

A poche ore dall’entrata in vigore della nuova legge, la cantautrice iraniana Parastoo Ahmadi ha eseguito un concerto senza indossare l’hijab e con le braccia scoperte, trasmettendolo poi sul suo canale YouTube. Il video pubblicato ieri, 12 dicembre, ha già totalizzato quasi un milione di visualizzazioni provocando l’indignazione e la rabbia del governo iraniano. Durante il ‘Caravanserai Concert’, la cantante si esibisce per trenta minuti insieme ai tre uomini, membri del suo gruppo, per lanciare al mondo quello che lei stessa definisce “un atto di resistenza”.

Tra gli altri brani, Parastoo ha eseguito la canzone “Az Khoon-e Javanan-e Vatan” (“Dal sangue della gioventù della patria”), che già dall’anno scorso è diventato un simbolo di resistenza delle donne iraniane, che continuano a lottare coraggiosamente contro il governo di stampo teocratico. La magistratura iraniana ha annunciato di aver avviato un’indagine su Parastoo Ahmadi, sostenendo che il suo sia stato un “concerto illegale” perché “non rispettava gli standard legali e culturali del Paese”.

Già tra il 2022 e il 2023, l’artista, molto seguita sui social, aveva condiviso sui suoi profili canali diverse ballate a sostegno delle proteste di massa che stavano interessando l’Iran a seguito della morte di Mahsa Amini.

All’inizio del suo ‘Caravanserai Concert’, Parastoo Ahmadi si rivolge a un pubblico immaginario, con uno sfondo nero e un messaggio chiaro alle autorità iraniane: “Sono Parastoo, la ragazza che non riesce a stare zitta e si rifiuta di smettere di cantare per il Paese che ama. Ascoltate la mia voce in questo concerto e sognate una nazione libera e bella. Un atto di resistenza”. La dissidente iraniana in esilio Masih Alinejad ha definito “storico”, il nuovo concerto pubblicato dall’artista a poche ore dalla nuova legge iraniana sull’hijab: “La voce di Parastoo è un inno contro la tirannia”.

Poche ora dopo il suo concerto, Parastoo Ahmadi è stata arrestata dalle autorità iraniane.

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