Vinicius, frecciata al Pallone d’Oro? “Hanno provato a screditarmi, ma sono il migliore”
Il brasiliano del Real ha vinto il "The Best Fifa 2024" e nel messaggio di ringraziamento condiviso sui social si può leggere una polemica nei confronti del premio assegnato a Rodri
L'amarezza per il Pallone d’oro finito nelle mani di Rodri è ancora tanta, ma Vinicius Junior può prendersi una piccola rivincita con il premio “The Best Fifa 2024”. Un riconoscimento internazionale con cui l’asso del Real Madrid è stato nominato miglior calciatore al mondo. In un post condiviso su Instagram, si può leggere anche una frecciata del brasiliano verso il... Pallone d’Oro e una decisione non digerita benissimo: “Hanno provato a sminuirmi. È arrivato però il mio momento, sono il migliore al mondo e ho lottato duramente per questo"
Il post di Vinicius Junior
Il brasiliano ha affidato i ringraziamenti per il premio a un lungo messaggio postato sui social, accanto agli scatti del trionfo: "Veni, vidi, vici. Oggi scrivo a quel ragazzino che ha visto tanti idoli sollevare quel trofeo: è arrivato il suo momento. O meglio, è arrivato il mio momento. Il momento di dire... sì, sono il miglior giocatore del mondo e ho lottato duramente per questo. Hanno provato e riprovato a invalidarmi, a sminuirmi. Ma non sono pronti. Nessuno mi dirà per chi devo lottare, come devo comportarmi. Quando ero a São Gonçalo, il sistema non si curava di me. Sono stato quasi inghiottito". E ancora: "Ho vinto per me stesso, per la mia famiglia. Con un sacco di sostegno lungo il percorso: il Flamengo, il Real Madrid, la Nazionale brasiliana, le centinaia di compagni di squadra che ho avuto nel corso degli anni... le persone che mi accompagnano ogni giorno nella mia routine, quelle che mi ammirano. Sono il miglior giocatore al mondo".
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Il trionfo di Vinicius
Vinicius ha trionfato davanti a Rodri con 48 punti (43 i voti raccolti dallo spagnolo). Poi Bellingham (37), Dani Carvajal (31) e Lamine Yamal (30), Messi (26), Kroos (18), Haaland (18), Mbappé (14) e Wirtz (8). Carlo Ancelotti ha vinto invece il premio di miglior tecnico.
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Usyk vs Fury, verso il rematch di Riyadh. L’ucraino:...
Sabato 21 dicembre andrà in scena in Arabia il secondo atto del confronto epocale tra i due Massimi
Gran finale per la boxe. Sabato 21 dicembre il 2024 si chiude con il rematch tra Oleksandr Usyk e Tyson Fury. Un incontro attesissimo, in cui il l’ucraino, primo campione indiscusso dei pesi Massimi dai tempi di Lennox Lewis (1999), dovrà difendere il trono conquistato contro Fury a inizio anno. Il teatro del grande evento sarà la Kingdom Arena di Riyadh.
Usyk: "Combatto per l'Ucraina"
Usyk (22-0, con 14 ko all’attivo) è il pugile riuscito a rimettere insieme le sigle Wba, Wbc e Wbo e in questo momento è uno dei campioni più amati in Ucraina. La difficile situazione del ìPaese, in guerra con la Russia, porta sulle sue spalle tante responsabilità. “Naturalmente ho parlato dell'incontro con i soldati ucraini, con i miei amici che ora proteggono il mio Paese” ha spiegato Usyk al The Guardian. “Anzi, voglio raccontare questa storia. C'è la linea del fronte dove si combatte e i ragazzi in seconda linea hanno comunicazioni speciali con la prima linea del campo di battaglia. Hanno soprannomi come 'Rocket' e a maggio dicevano cose come: ‘Rocket, Rocket, mi senti?’. Il tono al telefono era molto serio. 'Sì, sì, cosa sta succedendo? Cosa dobbiamo fare?”. Pensavano che si trattasse di un'emergenza legata alla guerra, ma poi hanno saputo che ero il campione indiscusso dei pesi Massimi e tutti hanno iniziato a esultare".
Usyk-Fury, il rematch
Se il primo match, sette mesi fa, era stato caratterizzato da diversi insulti da parte di Fury, adesso il clima verso l’incontro sembra più disteso. "Tyson ora parla meno di prima -ha spiegato Usyk -. Forse è cambiato. Forse è il suo gioco. Non mi interessa molto quello che dice di me. Non provo rabbia nei suoi confronti, ma solo rispetto”. Per Fury, quella arrivata a maggio contro Usyk è stata la prima sconfitta in carriera. In Arabia, da una parte ci sarà dunque la voglia di rivincita del britannico, dall'altra l'orgoglio di confermarsi campione dell'ucraino.
Usyk-Fury 2, dove vedere il match
Dazn trasmetterà live e in pay-per-view il tanto atteso rematch sabato 21 dicembre 2024 dalla Kingdom Arena di Riyadh, in Arabia Saudita. L’evento, con il commento a cura di Niccolò Pavesi e Alessandro Duran, inizierà dalle 16:30 con l’undercard e proseguirà con il main event dalle 19.
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Mondiale 2034, niente alcol negli stadi: le regole in...
La vendita di bevande alcoliche è vietata dal 1952 e la Fifa non ha intenzione di fare pressioni
Il Mondiale del 2034 in Arabia Saudita sta già cominciando a far discutere. La Fifa ha ufficializzato l'assegnazione del torneo al Paese del Golfo, scatenando così discussioni sul rispetto dei diritti umani e dei lavoratori nel Paese, che nei prossimi 10 anni sarà impegnato nella costruzione di ben 8 stadi sui 15 previsti per ospitare le partite. Ma non solo.
Proprio come accaduto in occasione di Qatar2022, anche in quella che, nelle intenzioni di Bin Salman, dovrebbe essere uno dei Mondiali più spettacolari di sempre, il consumo di alcol è diventato un tema. Le bevande alcoliche sono infatti vietate in Arabia Saudita dal 1952 e solo lo scorso gennaio, a Riad, ha aperto il primo negozio di alcolici del Paese, destinato però soltanto a diplomatici stranieri non musulmani e sotto rigidi controlli, con l'intenzione di combattere il contrabbando. Secondo quanto riportato dal Guardian, la Fifa non ha intenzione di fare pressioni sui sauditi per vendere alcol durante la Coppa del Mondo, che dovrebbe quindi essere vietato anche negli stadi.
Nel 2022 il massimo organo di governo del calcio mondiale, tentò una mediazione per permettere ai tifosi di poter bere in Qatar, ma Al Thani, dopo un primo via libera, si rimangiò la parola ad appena due giorni dal calcio d'inizio del torneo. Dagli stadi sono stati quindi rimossi decine di migliaia di barili di birra, con la Fifa che ha dovuto rimborsare la Budweiser per circa 40 milioni di euro. Negli impanti da gioco sono state vendute soltanto Solo Bud Zero e bevande analcoliche, proprio come accadrà, probabilmente, nel 2034.
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Mudryk e la positività all’antidoping: “Io...
L'attaccante del Chelsea rischia una lunga squalifica dai campi
Il caso Mykhailo Mudryk ha scosso la Premier League. L'attaccante ucraino è risultato positivo a un controllo antidoping nell'ottobre di quest'anno, quando è stata rilevata una sostanza vietata nel campione 'A' e ora, dopo che sarà analizzato anche il campione 'B' rischia una lunga squalifica.
Dopo la notizia sono arrivate le parole del giocatore, pagato 100 milioni dal Chelsea nel gennaio 2023, che ha commentato così con un post sul proprio profilo Instagram: "Posso confermare di essere stato informato che un campione che ho fornito alla FA conteneva una sostanza vietata. Questo è stato un totale shock, poiché non ho mai usato consapevolmente sostanze vietate o infranto alcuna regola, e sto lavorando a stretto contatto con il mio team per indagare su come ciò sia potuto accadere".
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Mudryk si dice fiducioso di poter dimostrare la propria innocenza e tornare presto in campo: "So di non aver fatto nulla di male e sono fiducioso di tornare presto in campo. Non posso dire altro ora per la riservatezza del processo, ma lo farò appena posso".
Nuovo caso Sinner?
Stando alle parole di Mudryk, la contaminazione con la sostanza proibita, che ancora non è stata rivelata, potrebbe essere avvenuta in maniera non volontaria. Immediato quindi il confronto con il caso Sinner, risultato positivo al Clostebol in due controlli antidoping dello scorso marzo e in attesa del giudizio definitivo del Tas, dopo una prima assoluzione e il conseguente ricorso della Wada.
Il 23enne altoatesino risultò positivo per quantità infinitesimali: 86 picogrammi per millilitro nel primo esame e 76 nel secondo, dopo che la sostanza era entrata nel suo organismo in seguito a un massaggio del fisioterapista, che aveva applicato una pomata contenente Clostebol a una ferita su un dito con cui poi aveva trattato Sinner. Un caso di positività 'involontaria' è stato anche quello di Iga Swiatek, numero due del mondo squalificata per un mese perché esente da "colpa o negligenza significativa".