Spopola ‘Mama Claus’, svolta moderna o deriva woke?
Sempre più diffusa la presenza nel Regno Unito dell'alter ego al femminile di 'Santa Claus'
È giunto il momento per Babbo Natale di farsi da parte per far spazio a Mamma Natale? Se lo chiede il Guardian, che prendendo atto della sempre più diffusa presenza nel Regno Unito dell'alter ego al femminile di 'Santa Claus', si chiede se questo non sia l'ennesimo segno della 'temuta wokificazione' della festa o un semplice aggiornamento in chiave più moderna.
L'idea di Babbo Natale ha origine nella cultura cristiana occidentale e nelle tradizioni folcloristiche che circondano San Nicola, vescovo del IV secolo e santo patrono dei bambini, noto per la sua generosità spesso tradotta in doni. Ma la figura ormai millenaria rischia di aver un po' 'stancato', e secondo il Sun sono già "centinaia" le "Mama Claus" in giro per il Regno Unito, soprattutto nei siti di proprietà del National Trust, organizzazione di beneficenza e associativa finalizzata alla conservazione del patrimonio.
Già bersaglio di polemiche in passato, anche il Guardian si chiede se le iniziative per promuovere Mama Claus non siano altro che un ulteriore step di "wokificazione" del Trust. "Beh, alcuni potrebbero dirlo", si legge, ironizzando tuttavia sul fatto che alcune tradizioni verranno comunque mantenute: a un certo punto "Babbo Natale si sveglia dal suo torpore, se ne va in slitta e si prende tutto il merito! Beh, alcune cose non cambiano mai".
La risposta all'arrivo delle Mamme Natale "è stata, come potete immaginare, contrastante", ammette il Guardian, che si chiede ancora ironicamente se questa mossa possa segnare "la fine della civiltà come la conosciamo". Un lettore del Sun ha scritto: "Per centinaia di anni i bambini hanno ricevuto i loro regali da Babbo Natale. Perché rovinare una tradizione perfettamente valida? Il mondo è impazzito".
Ma c'è anche chi prova ad adeguarsi al cambiamento, come una mamma di Bath, che ha ammesso di aver ritenuto inquietanti alcuni Babbi Natale maschi. "C'è qualcosa di più gentile in una donna. Preferirei che le mie bambine fossero sedute sulle ginocchia di una donna, sicuramente". In conclusione, il giornale britannico ha consigliato ai lettori di provare a pronunciare il verso "Ho ho her!" ("dove 'her' sta per 'lei'), piuttosto che lasciarsi andare a polemiche già sentite come chi dice "Sì, va bene, ma San Nicola era sicuramente un lui. E sicuramente non era sposato..."
Esteri
Musk contro la legge anti-shutdown: “Non deve passare...
L'intesa raggiunta nella notte tra Democratici e Repubblicani ora è in bilico con il patron di Tesla che si mette così alla guida del gruppetto di deputati dell'estrema destra che lo stanno attaccando
Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo a cui Donald Trump ha affidato il compito, a partire dal prossimo 20 gennaio, di tagliare di un terzo la spesa pubblica americana, esorta a votare contro l'accordo raggiunto nella notte tra repubblicani e democratici per scongiurare lo shutdown. "Questa legge non deve passare'", ha scritto sul suo X con un messaggio rivolto ai suoi 207 milioni di follower con cui si mette alla guida del gruppetto di deputati dell'estrema destra che stanno attaccando l'accordo per il fatto che contiene una serie di non necessarie voci di spesa, bollandolo come una legge 'albero di Natale".
La presa di posizione di Musk, che ha avuto un ruolo enorme nella vittoria di Trump ed ora ha una grande influenza sul presidente eletto, rischia di mettere in difficoltà lo Speaker Mike Johnson che ha negoziato l'accordo che deve essere votato entro domani per non far scattare il blocco delle attività del governo federale.
In un'intervista oggi a Fox News, il leader repubblicano ha detto di aver sentito alcune delle critiche direttamente da Musk e Vivek Ramaswamy, l'altro miliardario messo a capo del Doge. "Loro comprendono la situazione e mi hanno detto 'non critichiamo lei direttamente, Speaker, ma non ci piace la spesa pubblica. Ed io ho risposto: 'sapete, amici, anche a me non piace".
Secondo l'accordo raggiunto, la legge provvisoria di spesa avrà valore da domani fino al 14 marzo, per dare tempo al prossimo Congresso, che sarà interamente controllato dai repubblicani, e al nuovo presidente Trump di stabilire come il governo dovrà essere finanziato per il resto dell'anno. Nell'accordo di 1500 pagine - frutto di un negoziato di settimane - sono state aggiunti 100 miliardi per gli interventi di emergenza post uragani e 10 miliardi per l'assistenza ai coltivatori.
Esteri
Sergei Polunin, ballerino con tatuaggio Putin lascia la...
Su Telegram: "Il mio tempo in Russia si è esaurito da molto". La scorsa estate aveva denunciato di sentirsi seguito
Il danzatore di fama internazionale Sergei Polunin ha annunciato la sua decisione di lasciare la Russia con la moglie Elena e i figli. Noto anche per i tatuaggio con l'immagine di Vladimir Putin, che porta incisi sul petto e sulle spalle, e per le sue provocazioni, aveva sostenuto nel 2014 l'annessione della Crimea e nel 2022 l'invazione dell'Ucraina.
"Il mio tempo in Russia si è esaurito da molto. Sembra che io abbia completato la mia missione qui", ha scritto in un messaggio sul suo account Telegram, in cui non parla esplicitamente della ragione alla base della sua decisione. "Arriva un momento in cui uno sente di non essere dove deve essere", si è limitato a scrivere Polunin, che ha 35 anni ed è di origini ucraine, con la cittadinanza russa dal 2018.
Era stato nominato direttore di una accademia di danza a Sebastopoli e direttore del teatro dell'opera della città, una carica per cui è stato sostituito la scorsa settimana. La scorsa estate aveva denunciato di sentirsi seguito e della assenza di sicurezza. All'età di 13 anni aveva vinto una borsa di studio alla scuola del Royal Ballet di Londra ed era diventato la sua più giovane étoile di sempre. Si era dimesso dal Royal Ballet nel 2012. Lo scorso anno aveva sostenuto pubblicamente la rielezione di Putin a presidente.
Esteri
Fondazione Bracco firma accordo con il ministero degli...
Farà sì che il “progettoDiventerò nel mondo” possa essere sperimentato, a partire dal 2025, dalle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Adis Abeba, e a seguire in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti
Il progettoDiventerò, l’iniziativa pluriennale ideata dalla Fondazione Bracco nel 2012 per sostenere la formazione di giovani studenti, grazie all’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del ministero degli Affari Esteri, varca i confini italiani. L’accordo siglato oggi a Milano tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco, farà sì che il “progettoDiventerò nel mondo” possa essere sperimentato, a partire dal 2025, dalle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Adis Abeba, e a seguire in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti.
L’iniziativa di Fondazione Bracco arriverà nelle scuole italiane all’estero (statali, paritarie e non paritarie) con l’obiettivo di stimolare la riflessione sull’importanza delle materie stem e favorire i percorsi scientifici al femminile. L’accesso delle donne al mondo della scienza è infatti ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere. Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, ci vorranno ancora almeno 134 anni per raggiungere la parità di genere a livello globale, con una significativa sotto-rappresentanza nei campi delle materie stem e nell’intelligenza artificiale. Secondo gli ultimi dati le donne rappresentano il 29% dei ruoli stem entry level e solo il 12,2% delle posizioni C-suite
Eppure, le competenze stem sono particolarmente richieste dal mercato professionale, per questo Fondazione Bracco ha dato vita a un manifesto intitolato “Mind the Stem Gap”, che intende proprio favorire i percorsi femminili in questi settori di studio.
“Questa iniziativa internazionale si inserisce nel progettoDiventerò, con il quale dal 2012 la nostra Fondazione ha sostenuto oltre 2.600 ragazze e ragazzi offrendo opportunità formative qualificanti per un valore di circa 4 milioni di euro” ha affermato Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, in occasione della firma. “È fondamentale che le nuove generazioni - ha poi aggiunto - ricevano dalla scuola stimoli culturali in grado di accrescere la loro consapevolezza sui temi della parità tra generi, dell’inclusione scientifica e sociale, della sensibilità ambientale. Sono convinta che questa collaborazione con il Ministero degli Esteri potrà dare un contributo importante per la crescita di una cittadinanza globale, attenta alle proprie radici e insieme proiettata nel futuro”.
Con la sottoscrizione dell’accordo sul “progettoDiventerò nel mondo” ogni classe o gruppo di studentesse e studenti, guidati dai propri insegnanti, potrà realizzare – prendendo spunto dal Manifesto “Mind the Stem Gap” – un elaborato digitale individuale o collaborativo in cui approfondire figure rilevanti di scienziate del proprio Paese e far emergere l’importanza delle carriere stem per la società del futuro.Sono previsti tre premi, uno per ogni ordine di scuola (primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado), e Fondazione Bracco metterà inoltre a disposizione dell’Istituto vincitore la possibilità di esporre una mostra fotografica inerente all’ambito stem.