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Concerto Capodanno Roma, Baccini: “Da Campidoglio regalo di Natale a Tony Effe”

Il cantautore "contro ogni censura" e contro la cultura woke: "Oggi per 'Le donne di Modena' romperebbero i coglio.., eppure è una presa in giro del maschilismo"

Francesco Baccini (Fotogramma/Ipa)

"Questo è il regalo di Natale del Comune di Roma a Tony Effe". Francesco Baccini, intervistato dall'Adnkronos, sintetizza così la sua opinione sul 'caso' Tony Effe, dopo che la cancellazione dell'esibizione del rapper al Capodanno di Roma ha causato il ritiro anche del resto del cast annunciato, ovvero di Mahmood e Mara Sattei.

Poi argomenta: "Un artista è un essere libero per eccellenza, se no non sei un artista, se no sei un cortigiano. Quindi io rivendico la mia libertà di poter scrivere quello che voglio e chiaramente me ne assumo le responsabilità. In questo, probabilmente, il comune ha fatto l'errore di scritturarlo prima di capire se era un artista adatto a quell'evento. Se io faccio un cast di un evento mi informo prima. Probabilmente, hanno chiamato Tony Effe perché in un momento di popolarità e quindi porterà più gente, però non sanno neanche cosa fa. Poi si rendono conto e dicono: abbiamo sbagliato".

Ma entrando nel merito del concetto di censura, Baccini fa dei distinguo: "Io sento questi Tony Effe che sparano a zero ma poi contro chi? Contro cosa? Diciamo che di sostanza ce n'è poca. A volte sembra proprio che siano solo modi per far parlare di sé. Ma ormai in Italia vale tutto e il contrario di tutto. Io sono stato censurato ma perché avevo fatto un video con Renato Curcio e una canzone su Andreotti, insomma senza nulla togliere a Tony Effe, il contenuto è differente", sottolinea Baccini.

Che però si dice contrario ad ogni tipo di censura: "Io sono per la libertà di espressione di un artista. Anche perché quando cominci a introdurre una censura, poi non lo sai mai qual è il limite. Chi lo stabilisce cosa è consentito? Il terreno è molto scivoloso e di questi tempi bisogna stare molto attenti".

Secondo Baccini anche la cultura woke ha le sue responsabilità: "Se 'Le donne di Modena' dovesse uscire oggi mi romperebbero i coglio.., anche se è una canzone in cui il senso è assolutamente il contrario di un brano sessista, anzi è una canzone che prendeva in giro proprio il maschilismo italiano. Allora, è chiaro che se non leggi l'ironia, corri il rischio di incappare in questa sorta di censura. Ho citato il mio brano ma la storia della musica è piena di testi che potenzialmente potrebbero avere problemi oggi. La libertà del'artista è anche quella di calarsi nella fiction, nella fantasia. Se io mi invento una canzone su un serial killer, o su un mostro, questo non può automaticamente voler dire che io sia un violento. Noi non siamo il telegiornale. È come se vietassero la proiezione dei film di Kubrick perché lui ha scritto Arancia Meccanica", conclude.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Spettacolo

Sanremo 2025, Conti svela i primi titoli dei brani in gara

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L'annuncio oggi durante la serata di Rai1 ‘Sarà Sanremo’

Carlo Conti

La febbre di Sanremo 2025 sale con l'annuncio dei titoli delle canzoni in gara. Durante la serata di Rai1 ‘Sarà Sanremo’, il direttore del festival Carlo Conti ha svelato i brani che ascolteremo sul palco dell'Ariston dall'11 al 15 febbraio. Il primo ad essere presentato è Francesco Gabbani. L’artista torna con ‘Viva la vita’, un brano che, come spiega lo stesso artista, "è una celebrazione della vita in quanto tale". Anche Clara è tra i big con ‘Febbre’, una canzone che, nelle sue parole, rappresenta “la vita che sale e scende”.

Achille Lauro presenta ‘Incoscienti Giovani’, ispirata, come di consueto per l'artista, "a storie vere e parla di noi, giovani incoscienti". Debutto a Sanremo per Brunori Sas con ‘L'albero delle noci’, una canzone che "parla della gioia e della rivoluzione che porta una nuova nascita. Nascita e una rinascita", un tema che l'artista affronta con "grande emozione" e la "curiosità di mettermi alla prova". Shablo feat, Guè, Joshua e Tormento promettono di far ballare l'Ariston con ‘La mia parola’.

Tra i grandi nomi, Giorgia torna al Festival con "La cura per me": "L’Ariston mi emoziona come la prima volta e la cura per me è riuscire, attraverso la potenza di un sentimento, a concedersi l’evoluzione interiore". Presente anche Emis Killa con ‘Demoni’, un brano che, come dichiarato dall'artista, "parla di una notte d’amore".

Torna al Festival, dopo tanti anni, Marcella Bella con ‘Pelle diamante’: "Sono felice e me la voglio giocare in modo allegro. Il brano racconta di donne toste". Anche Gaia è in gara con ‘Chiamo io chiami tu’: "Parla dell’indecisione, un augurio per uscire dal continuo limbo". Dopo 12 anni, torna anche Simone Cristicchi con ‘Quando sarai piccola’: "Una canzone speciale per me. Una canzone molto intima che racconta di quanto, con il passare del tempo, diventiamo i genitori dei nostri genitori per restituire tutto l’amore che abbiamo ricevuto".

Tra i veterani del Festival, Irama presenta ‘Lentamente’: "E’ una canzone trasparente che mi mette a nudo". Serena Brancale porta ‘Anema e Core’: "Un brano con la cazzimma. Parla di un’attitudine alla vita. E’ uno stile di vita. Le cose che fai bene le fai con anima e cuore". Infine, il giovane cantautore genovese Olly presenta ‘Balorda nostalgia’: "La nostalgia è molto nota a chi vive nei posti di mare e si può avere per cose non per forza vissute".

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Spettacolo

‘Il treno dei bambini’ si conferma film in...

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La pellicola di Cristina Comencini è nella 'Top 10 Global Non-English Movies' da due settimane

Una scena da 'Il treno dei bambini' - (Anna Camerlingo per Netflix)

'Il treno dei bambini' di Cristina Comencini è il film in lingua non inglese più visto al mondo su Netflix per la seconda settimana consecutiva. Tratta dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, la pellicola racconta la generosità dell’Italia del dopoguerra, un viaggio attraverso la miseria visto dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.

La storia è ambientata nel 1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei 'treni della felicità' passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta a una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.

Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Camille Dugay e dalla stessa Comencini, il film vede Barbara Ronchi e Serena Rossi nel ruolo rispettivamente di Derna e Antonietta, le due madri del piccolo Amerigo. Fanno parte del cast anche Christian Cervone (Amerigo), Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano e con la partecipazione di Stefano Accorsi che interpreta Amerigo da adulto.

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Spettacolo

Morgan: “Ma chi se ne fotte di Tony Effe? Scandaloso...

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L'artista: "Sia che ci sia, sia che non ci sia, non cambia nulla, non mi sembra un problema grave"

Morgan

Morgan controcorrente su Tony Effe e la cancellazione della sua partecipazione al concerto di Capodanno di Roma al Circo Massimo. "Ma chi se ne fotte di Tony Effe? Sia che ci sia, sia che non ci sia, non cambia nulla, non mi sembra un problema grave. Bisogna vedere cosa perdi a cacciare qualcuno. Nel mio caso sono stato cacciato 1000 volte e hanno sempre perso molto", dice l'artista all'Adnkronos.

Poi si scaglia contro i colleghi che solidarizzano con Tony Effe ma non con lui. "Scandaloso - dice ancora - è il fatto che Jovanotti si metta a difendere Tony Effe e per il mio caso non abbia mosso un dito. E non solo lui, anche gli altri. Penso che siamo un Paese di incapaci del senso di arte. Penso che siamo un Paese di Fantozzi, di ignoranti. Penso che siamo un Paese molto molto arretrato e Tony Effe o tutti i Tony possono spuntare da un momento all’altro e io faccio una fatica boia a chiamarli pure artisti. Mi vengono i brividi quando uso questa parola riferendomi a certa gente".

"Io se cancellassero Beethoven dalla storia della musica - prosegue - farei scatenare la terza guerra mondiale perché si tratta dell’arte con la A maiuscola. Ma se tu me la vuoi mettere sul piano di 'è sbagliato censurare un artista' allora perché non hai fatto un ca... per me? Perché non vendo come Tony Effe? Tu lo sai che Elettra Lamborghini fa 98 milioni di visualizzazioni su una sua canzone mentre Fabrizio De André con Marinella ne fa solo sette".

E ancora sulla cancellazione di Tony Effe dal concerto di Capodanno: "Beh con me è stato fatto già molte volte: sin dal 2010 quando sono stato cancellato da Sanremo. Poi sono stato espulso dalla Rai, poi sono stato cancellato da XFactor e in ultimo quest’estate mi sono stati tolti tutti i concerti, i contratti che avevo. E non sono pubblicato dalla casa discografica che mi ha strappato il contratto senza alcuna ragione vera. E nessuno ha mosso un dito".

"Faccio notare la differenza di contenuti tra quel che faccio io e quello che scrivono questi ragazzi - prosegue - Mi sembra che nessuno abbia mai fatto niente e non capisco perché adesso bisogna scandalizzarsi se Tony Effe o Tony H o Tony Z o Tony C o Tony D viene cancellato da uno delle miriadi di impegni che sicuramente ha nonostante il suo livello non sia certo quello di Beethoven. Il problema non è giudicare un artista perché è un artista bisogna giudicarlo. Qualsiasi opera d’arte è esposta al giudizio del pubblico ed è sacrosanto che sei i testi di qualcuno fanno schifo questo signore non possa accedere al palcoscenico. Viceversa è assolutamente scandaloso che qualcuno per la sua vita privata venga privato della possibilità di essere un artista nonostante i meriti".

"L’arte si deve giudicare. La vita privata no. Io sono stato censurato perché hanno raccontato balle sul mio conto facendomi apparire male e quindi sono stato cancellato, ho perso tutto. Tony Effe non so chi sia, molti suoi colleghi sono dei balordi veri, carcerati, gente piena di condanne, ma facciamo anche il caso che lui sia la persona più onesta del mondo, se i suoi testi sono orrendi mi pare giustissimo non pubblicarlo: l’arte si deve giudicare", ribadisce.

"Io questo signore chiamato Tony Effe non so manco chi sia - continua - Spuntano come i funghi dall’oggi al domani e fanno i padroni del mondo. Che si faccia la gavetta che ho fatto io, che si faccia vent’anni di concerti senza l’autotune prima di rompere il cazzo per essere stato cancellato. Perché prima di essere cancellati bisogna esistere".

La vicenda, secondo Morgan, andrebbe vista "da un’altra prospettiva": "È già tanto anzi troppo tutto quello che ha ricevuto fino ad ora, quindi dovrebbe ringraziare Dio ogni volta che spunta il sole di fare la parte dell’eroe in un paese completamente privo di qualunque senso artistico e di qualunque livello culturale. Bisogna ricordarsi cosa diceva Battiato: meglio essere dei cretini in mezzo a dei geni, piuttosto che sentirsi un genio in mezzo a dei coglioni", conclude.

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