Alzheimer E Disturbo Cognitivo, In Puglia I Casi Sono 100.000 Ma Oltre L’80% Dei Malati Non Accede Ai Servizi Di Diagnosi E Cura
La Regione pronta a lavorare a una legge per costruire una rete efficace
- A Bari la quarta tappa di una Road Map multiregionale sulle traiettorie da esplorare per affrontare le nuove sfide analizzando best practice e criticità
- La Puglia mira a diventare un esempio per le Regioni del Sud, ma tra i problemi da risolvere ci sono i tempi delle diagnosi che, in alcuni casi, richiedono due anni
- Il professor Logroscino: “Occorre partire dai numeri per realizzare un Pdta concreto e una rete efficiente per i nuovi farmaci”
- L’assessore Amati: “Pronti a legiferare per costruire una rete a maglie strette anche per l’Alzheimer”
Bari, 19 dicembre 2024 - Con 48 milioni di persone colpite nel mondo, di cui 600.000 in Italia e 70mila soltanto in Puglia, l’Alzheimer si sta affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione. L’Italia, dal canto suo, ha messo in campo importanti risorse finanziarie, che ora possono essere investite promuovendo la sinergia tra la sanità pubblica, l’assistenza socio-sanitaria e sociale e la ricerca scientifica che, negli ultimi anni, ha fatto importantissimi passi avanti dal punto di vista diagnostico-terapeutico, dell’innovazione e della tecnologia. Di questo, e molto altro, si è parlato a Bari in occasione del convegno “Nuove sfide per il disturbo cognitivo. Traiettorie da esplorare”.
Un incontro, quello organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Lilly e di Project Way, che ha preso spunto dall’azione dell’Intergruppo Parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer e rappresenta la quarta tappa di un percorso iniziato a Padova e proseguito a Brescia e Napoli per poi continuare in altre Regioni. A Bari, si sono confrontati clinici, esperti, stakeholders e rappresentanti delle istituzioni, tutti concordi sul fatto che i sistemi regionali siano chiamati a nuove sfide e sia arrivato il momento di dare risposte, traducendo raccomandazioni e suggerimenti in azioni concrete.
La ricerca scientifica ha affrontato numerose sfide nel corso degli anni, con significativi investimenti, perseverando sull'importanza dell’innovazione tecnologica per la diagnosi precoce, per il trattamento delle fasi iniziali della malattia e sull’importanza della riabilitazione cognitiva al fine di contrastare, su molteplici fronti, la progressione della malattia sin dalle sue fasi iniziali. Alla luce di queste considerazioni, emerge come prioritaria la necessità di una collaborazione sinergica tra il Servizio Sanitario Nazionale e i Sistemi Sanitari Regionali per favorire uniformità di percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali dedicati alle persone con Disturbo Neurocognitivo con l'obiettivo di garantire diagnosi precoce e tempestiva per una presa in carico integrata, multidisciplinare e continuativa. In conclusione, solo unendo gli sforzi della ricerca, della sanità pubblica e dell'assistenza sociale, possiamo sperare di migliorare significativamente la vita dei pazienti e delle loro famiglie, affrontando al contempo le sfide organizzative che questa malattia pone alla nostra attenzione.
I DATI DELLA PUGLIA: 100MILA PERSONE COLPITE DA MALATTIE NEURODEGENERATIVE
In Puglia, dove oltre il 23,5% della popolazione ha più di 65 anni, le malattie neurodegenerative rappresentano una sfida crescente: circa 100mila persone si stima soffrano di demenza (il 60-70% di Alzheimer), ma solo il 15-20% accede ai servizi di diagnosi e cura. Per colmare il gap, allora, serve una svolta culturale, ma anche organizzativa. Combattendo – come ha sottolineato un luminare come il professor Giancarlo Logroscino – lo stigma, ma anche attuando una pianificazione concreta attraverso un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) regionale basato su numeri reali, per poi arrivare a istituire una rete che, sviluppandosi a partire da un centro di eccellenza, sia pronta ad affrontare la sfida delle nuove terapie.
LOGROSCINO: “SOLO IL 15-20% DEI MALATI ACCEDONO ALLE CURE, OCCORRE COSTRUIRE UN PDTA E UNA RETE PARTENDO DAI NUMERI”
Come ha sottolineato Giancarlo Logroscino, Professore Ordinario di Neurologia, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, e Direttore del Centro di Malattie Neurodegenerative e invecchiamento cerebrale, Dipartimento di Ricerca Clinica in Neurologia Azienda Ospedaliera Card. G. Panico di Tricase, per comprendere il fenomeno occorre partire dai numeri. Considerando le stime di prevalenza, ma anche i numeri reali di chi accede ai servizi. In Italia, le demenze (disturbo cognitivo maggiore) sono circa 1.400.000 circa e circa 1.200.000 rientrano nel disturbo cognitivo minore. Di questi casi, circa 60-70% sono Alzheimer e gli altri sono determinati da altre eziologie (vascolare, Mista FTD, LBD).
“La Puglia – ha spiegato Logroscino – è l’unica Regione ad aver fatto un survey durato un anno con una rappresentatività importante del territorio. E i soggetti che entrano nel sistema di diagnosi e cura, è emerso, sono solo una parte, circa il 15-20% del totale”. Questo, secondo il professore, “è uno dei problemi più grossi su cui va focalizzata l’attenzione”. Soprattutto in un momento in cui la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante, con l’arrivo di nuove terapie che potrebbe essere imminente.
“Occorre avere chiari i numeri del mondo reale – ha sottolineato Logroscino - al fine di poter fare qualsiasi discorso di gestione del sistema di diagnosi e cura, incluso, in futuro, l’arrivo di potenziali farmaci causali diesase modifying therapies (DMT) che richiederà un processo di selezione molto attento”. Selezione che dovrà riguardare i pazienti, ma non solo. “I farmaci – ha spiegato Logroscino – non potranno essere distribuiti in maniera estesa da tutte le strutture, ma occorrerà individuare quelle che siano capaci, da un lato, di applicare i criteri di inclusione ed esclusione e, dall’altro, di gestire eventuali complicanze”.
“Con Regione Puglia– ha proseguito Logroscino – stiamo arrivando all’idea di avere un centro con capacità di selezione e distribuzione dei farmaci ogni 700-800mila persone, costituendo una rete”. Il centro che dirige il professor Logroscino è un’eccellenza a livello nazionale, e non solo. Con una larga esperienza che permetterà di fare una “gemmazione di altre strutture in singole Asl” che siano in grado di svolgere questo tipo di attività. Avendo “ben chiari i concetti di equità di accesso e appropriatezza, ma anche di sostenibilità, attraverso un report di building capacity che ho voluto coinvolgesse noi tecnici della salute, ma anche gli esperti di economia sanitaria”.
Per far sì che si colmi il gap tra persone colpite da queste patologie e pazienti che entrano nel sistema di diagnosi e cura, secondo Logroscino occorre lavorare su “un cambio di cultura”. Da parte delle famiglie, che ancora oggi, troppo spesso, subiscono lo stigma che sovente accompagna queste patologie. Ma non solo. “Molto spesso – spiega Logroscino – i sintomi iniziali di perdita della memoria vengono definiti normali perché una persona è anziana. E questo è un problema che riguarda anche il mondo medico, visto che la perdita di memoria è un segno patologico, da identificare e diagnosticare come malattia”.
Altra questione su cui ragionare è quella “dei problemi strutturali e delle capacità ricettive del sistema, attualmente inadeguate al flusso enorme di pazienti”. Per farvi fronte, “la strada da percorrere è quella di un Pdta per questo tipo di patologie, che non sia una mappa teorica, ma tenga conto, da un lato, dei numeri e, dall’altro, dei livelli di efficienza dei sistemi presenti”.
I problemi principali con cui fare i conti, secondo Logroscino, sono due. Innanzitutto, “solo una parte delle diagnosi, circa il 50%, è corredata da una diagnosi eziologica”. E poi “ci vuole troppo tempo – oltre due anni - per fare la diagnosi”. Nonostante il mondo della ricerca di cui il professore è un eminente rappresentante ormai concordi su quanto sia “fondamentale fare la diagnosi rapidissimamente, possibilmente a livello di disturbo cognitivo lieve”. Dal lavoro di analisi svolto fin qui, però, ha aggiunto Logroscino “sono emerse anche grandi potenzialità della nostra Regione”. Una Regione che è sempre stata portatrice di best practice nel mondo della sanità e ora, dopo aver ricevuto in un recente evento al Senato i complimenti dai rappresentanti dell’Istituto superiore di Sanità che gestiscono per conto del ministero della Salute il progetto demenze, mira a diventare un esempio anche in questo campo, non soltanto al Sud.
Al convegno organizzato da Motore Sanità presso la sede di Regione Puglia, sono intervenuti anche i rappresentanti delle istituzioni.
L’ASSESSORE AMATI: “PRONTI A LEGIFERARE PER COSTRUIRE UNA RETE A MAGLIE STRETTE ANCHE PER L’ALZHEIMER”
L’assessore al Bilancio della Regione Puglia, Fabiano Amati, ha ricordato l’importanza dell’approfondimento, come nell’occasione odierna, con il mondo scientifico, fondamentale per assumere poi le decisioni politiche. “La decisione politica – ha sottolineato – deve essere sempre fondata sulla prova scientifica”. Come in Puglia è avvenuto “per la diagnosi precoce della Sla con eziologia genetica, che ha permesso di individuare precocemente i malati e avviare il percorso di verifica sulla eventuale eredofamiliarità attraverso una legge che prescrive obbligatoriamente, salvo rinuncia, le verifiche sulla mutazione di origine genetica e quindi la possibilità per i clinici di ritenere congrua la prescrizione di un farmaco innovativo che in questo momento assicura risultati molto promettenti”. La stessa cosa è accaduta per la SMA. E ora ci si augura possa accadere per l’Alzheimer. Per cui l’assessore si è preso un impegno. “Anche in questo caso – ha spiegato Amati - ho compreso che la questione, per poter utilizzare i farmaci innovativi, è la diagnosi precoce. Mi consulterò con il professor Logroscino e con chi egli riterrà perché, qualora dovesse esserci un ambito di lavoro che può trasformare la prova scientifica in un fattore normativo che possa servire a stendere anche per l’Alzheimer una rete a maglie strette per individuare i casi, farò in modo di renderlo plausibile”. Così che le ricerche, gli studi e l’impegno dei ricercatori e dei clinici, “ci portino a legiferare affinché nella gamma dei successi sulla diagnosi precoce che abbiamo già raggiunto finora possiamo aggiungere quello sull’Alzheimer”.
Vito Montanaro, Direttore di dipartimento Sanità Regione Puglia, dal canto suo ha garantito la propria disponibilità a predisporre un atto legislativo da sottoporre alla Giunta regionale che nella sua autonomia politica potrà decidere di approvare.
“La Puglia – ha spiegato Montanaro – ha assolutamente condiviso il percorso tracciato dal professor Logroscino, approvando i contenuti del suo progetto fin dall’inizio e ha concesso al professore, d’intesa con il dipartimento e con la Giunta, di verificare e programmare il riparto di risorse tra i diversi centri che fanno parte della rete e che puntiamo a integrare con una serie di nodi diffusi in tutte le province. La logica della rete – ha proseguito - consente di catturare il maggior numero di soggetti possibili che aderiscono ai percorsi di screening dai quali si traggono informazioni molto interessanti sulla patologia”. L’obiettivo, “attraverso percorsi di salute, è quello di evitare che il percorso diventi un percorso di cura. La differenza tra percorso di salute e il percorso sanitario è l’investimento di risorse finanziarie, l’impatto sull’organizzazione del sistema sanitario che, nel secondo caso, è molto più rilevante”. Un passo fondamentale, è emerso nella giornata di lavori di Bari, sarà la predisposizione di un Pdta regionale. E di costruire una rete. “Stiamo valutando di istituire un tavolo delle reti in Regione – ha spiegato Montanaro - Non solo occorre approvare per ogni patologia una rete, ma anche che il dipartimento, l’assessorato e il presidente della Giunta abbiano periodicamente un incontro con i referenti di ciascuna rete, per comprenderne l’organizzazione e eventuali differenze tra le aree geografiche. Il tavolo delle reti – ha aggiunto – deve essere anche il luogo in cui si fa cross selling tra pubblico e privato convenzionato. Abbiamo ben chiaro cosa c’è da fare. Chiederemo nei prossimi giorni alla politica aiuto affinché possa essere realizzato, attraverso un provvedimento di legge piuttosto che con una deliberazione di giunta”.
Vito Peragine, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università di Bari “Aldo Moro”, ha affrontato il tema dal punto di vista dei costi diretti e indiretti nelle demenze e nella malattia d’Alzheimer, evidenziando il peso economico e sociale della patologia.
Un’analisi degli attuali gap del sistema assistenziale è stata proposta da Katia Pinto, Presidente della Federazione Alzheimer Italia, ed Emanuela Tatulli, Coordinatrice del Centro per le Demenze “Gocce di Memoria” di Giovinazzo (BA), che hanno sottolineato la necessità di migliorare i percorsi di diagnosi e cura. Percorsi che sono stati al centro di una tavola rotonda in cui sono stati approfonditi temi chiave come l’utilizzo del neuroimaging, il ruolo dei centri territoriali e le opportunità offerte dal PNRR per i centri Alzheimer.
Moderata da Enrico Rossi e Annamaria Minicucci dell’Osservatorio Innovazione Motore Sanità, ha visto la partecipazione di Antonio Anastasia, Direttore dell’U.O.C. Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliera Card. G. Panico di Tricase, Francesco Scapati, Presidente AIP Regione Puglia, Antonio Velluto, Vicario FIMMG Bari, e Maria Pia Prudenzano, Dirigente Medico della Clinica Neurologica "L. Amaducci" presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico Bari e Rappresentante SIN Regione Puglia, che ha sottolineato come “l’arrivo di nuove terapie innovative, da un lato, ci riempia di gioia, perché possiamo dare una risposta di cura di molti nostri pazienti, ma dall’altro, ci fa un po’ preoccupare perché molte richieste non potranno essere esaudite. A Milano – ha spiegato Prudenzano - c’è stata una Riunione alla Bocconi tra esponenti delle varie Neurologie d’Italia, esponenti dell’Agenas e alcuni assessori alla Sanità ed è emerso che in Italia abbiamo circa 8 milioni di visite specialistiche neurologiche ambulatoriali e solo quattromila neurologi che dovrebbero esaudire queste richieste. È dunque importante che il ruolo dello specialista, in questo caso del neurologo, venga valorizzato di più anche a livello dei tavoli tecnici negli Assessorati. E anche dal punto di vista formativo, le società scientifiche possono fare molto, innanzitutto migliorando l’informazione e la cultura della popolazione generale con opportune iniziative che facciano comprendere chi siano i reali beneficiari delle terapie innovative”.
Secondo Prudenzano, bisognerebbe poi “formare in maniera specifica non solo i medici di famiglia, ma anche gli specialisti che operano a tutti i livelli, sia territoriali che ospedalieri, perché non tutti hanno nel proprio curriculum una particolare preparazione su questa tematica specifica”. Un tema toccato anche da Lora Accettura, Medico di Medicina Generale presso ASL Bari, che ha sottolineato l’importanza di fornire ai medici di famiglia, così centrali nella gestione dell’Alzheimer e degli altri disturbi neurocognitivi, le conoscenze utili alla diagnosi precoce, attraverso la formazione e i corsi Ecm, ma anche gli strumenti per poi intervenire in maniera concreta a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie.
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DRISS EL FARIA
Driss El Faria è un imprenditore versatile e innovatore, capace di spaziare dal settore del beverage a quello tecnologico e dell’intrattenimento, sempre con un focus sull’innovazione e la collaborazione strategica. Ha saputo coniugare innovazione e strategia per portare i suoi prodotti a un pubblico globale. Con una comprovata esperienza nel collaborare con celebrities e influencer per amplificare l’impatto dei suoi brand, Driss sta espandendo il suo portafoglio imprenditoriale. Tra i brand creati e sviluppati abbiamo Tequiero Tequila, Au Vodka, Aviva Wines, Bombeer e Mood Wines. I risultati raggiunti in pochi anni, l’innovazione tecnologica, la trasparenza e la capacità di anticipare le tendenze di consumo gli hanno consentito di espandere le sue connessioni nel mondo dell’entertainment e dell’imprenditoria. La storia imprenditoriale di Driss nasce nel 2016 quando, giovanissimo, rileva un locale nella sua città dopo aver conseguito un Master in Economia all’Università Bocconi di Milano. Da qui nasce la voglia di monetizzare i contatti creati in questo settore e inizia a studiare il mondo del beverage. La volontà di autofinanziarsi lo mette subito davanti alla consapevolezza di dover essere differente a tutti i costi per arrivare con l’inventiva dove non sarebbe arrivato il capitale. Il primo prodotto nasce proprio per colmare un gap di offerta su cui creare nuova domanda di mercato. A settembre 2019 il prodotto ideale lo trova in Aviva Wines, una bevanda alcolica al gusto di vino che, grazie alle sue colorazioni e all’effetto glitter, diventa il prodotto bestseller in Italia nella categoria “vini e spumanti” su Amazon, imponendosi sul mercato grazie all’approccio strategico e alla collaborazione con Fedez. Con Aviva è stato creato un nuovo mercato di questa categoria merceologica che prima non esisteva: bollicine colorate. Da lì diversi grandi produttori di vino hanno iniziato a copiare l’idea. Per distribuire il prodotto in esclusiva in Italia ha fondato El Original Srl. A luglio del 2020 avvia una collaborazione di grande rilievo con Christian Vieri, insieme fondano la Bombeer Srl. Dopo otto mesi nasce Mood Wines, la prima bollicina italiana luminous al mondo. Poco più di un anno dopo decide di uscire dal progetto Bombeer vendendo le sue quote. A Settembre 2022 ottiene la distribuzione esclusiva per l’Italia di Au Vodka, vodka premium bestseller in UK, e lancia il prodotto sulla Penisola firmando una partnership con Sfera Ebbasta. A marzo 2023, grazie all’accordo di licenza con Juventus FC SPA, nasce Juventus Beer, una delle prime birre al mondo a marchio di una squadra di calcio. A Giugno 2023 segue l’accordo di licenza con la squadra SSC Napoli e ad Ottobre con AC Milan. Nel Luglio 2024 crea insieme a Cosimo Fini, in arte Gué, il brand Tequiero Tequila.
NICCOLÒ BERTE Nick, classe '86, appassionato di montagna e maestro di sci a Bormio, si è laureato all'Università Cattolica con un corso di psicologia sociale e semiotica del brand, partecipando ad un dottorato di ricerca presso la Copenhagen Business School sulla Semiotica, è un appassionato della materia in cui ha portato le sue teorie di Semiotica del Marketing sulle più importanti riviste internazionali oltre ad aver avuto la fortuna, di essere ospite all'Università Bocconi per il corso su questa materia.
Padre di Sophia e marito di Partrycja, inizia il suo percorso da imprenditore nel 2008, con la sua prima azienda legata a prodotti sportivi su licenza.
Nel corso degli anni vive diverse esperienze internazionali, da Hong Kong agli Stati Uniti. Decise poi di fermarsi in Europa con Top Kiz, un'azienda di giocattoli che aveva sede in Svizzera, con R in Polonia e produzione cinese, che produceva e distribuiva articoli per bambini in Europa e Cina.
È da Varsavia, dove ha iniziato il percorso nel settore alimentare grazie ad un’idea innovativa di un “Cereal Cafè” chiamato “Corners” che lo ha portato da Yummer’s. Ha deciso di coinvolgere Danny Ferreri come suo socio in affari, per produrre e distribuire cereali e snack American Style, partendo da Biedronka in Polonia grazie alla sua rete commerciale costruita negli anni, incrementando poi la distribuzione nei principali paesi europei coinvolgendo i più rinomati artisti della scena europea.
FRANCESCO GALARDO Francesco Galardo è un imprenditore visionario, Presidente, CEO e socio di maggioranza di FGA Holding, che rappresenta l’eccellenza italiana nei settori dell'energia, tecnologia e immobiliare. Ha intrapreso la sua carriera imprenditoriale a soli 18 anni, dimostrando una spiccata capacità di innovare e anticipare i cambiamenti di mercato.
Il percorso imprenditoriale di Francesco Galardo ha avuto inizio con Energia Verde Italia Spa, azienda di rilievo nel settore energetico, che oggi figura tra i primi 30 operatori in Italia per numero di clienti in fornitura, coprendo oltre l'1% del mercato energetico nazionale. La sua strategia vincente è stata basata sull'adozione di innovativi canali di acquisizione digitale, che hanno permesso a Francesco di superare la concorrenza, ancorata a metodi tradizionali, garantendo alla sua azienda un vantaggio competitivo significativo e duraturo nel tempo. A soli 28 anni, Francesco ha fondato 10 aziende in diversi settori, dimostrando la sua versatilità e capacità di gestire un vasto portafoglio di imprese. Oggi, il suo gruppo conta 800 collaboratori distribuiti in 20 sedi operative, che operano in vari settori chiave sotto la guida di FGA Holding.
Un altro aspetto chiave del successo di Francesco è la sua capacità di integrare le nuove tecnologie nelle operazioni aziendali. Attualmente, è impegnato nello sviluppo di applicativi basati sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di automatizzare i servizi di help desk e migliorare la customer experience. L’introduzione dell’IA non solo permette di ottimizzare i processi aziendali, riducendo i costi operativi, ma rappresenta anche un pilastro per il futuro dell’azienda. Grazie a queste innovazioni, FGA Holding è in grado di offrire soluzioni più efficienti e personalizzate ai propri clienti.
Una Visione per il Futuro Francesco Galardo continua a guidare FGA Holding verso nuove frontiere, con una chiara visione del futuro che combina crescita sostenibile e progresso tecnologico. La sua missione è quella di creare un ecosistema imprenditoriale all’avanguardia, che non solo si distingua per l’eccellenza operativa ma che contribuisca attivamente al cambiamento del panorama economico e ambientale.
TONY PARISE Tony dopo un grave malore di un parente in casa propria, scopre la passione del soccorso e inizia la carriera da soccorritore nei primi anni 2000 é appassionato di soccorso scopre di essere avvezzo nell’aiuto al prossimo. Per circa 8 anni rimane attivo nell'ambito come soccorritore professionista. Dopo qualche anno cede alla passione del tatuaggio, abbandona il 118 e si da all’arte. Tony si racconta: Io molto tatuato, decido di avviare la mia attività da tatuatore in uno studio a Milano, creando la prima vera impresa, questo dal 2009 fino al 2018 19 circa. Durante l'attività di tatuaggio sempre con Rolex al polso un'altra delle mie passioni gli orologi di lusso. Ho acquistato qualcosina con i risparmi negli anni. Durante l'attività del tatuaggio da tatuatore comincio a scambiare i primi orologi tramite appassionati, mi accorgo che l'ambito del dell'orologeria prende sempre più piede. Lo vedo come un business del futuro. Creo la la società Elysium, io con il mio socio Antonio, che è anche mio nipote iniziamo questa avventura, da lì la società cresce talmente tanto che abbiamo bisogno di una sede fisica. Questa sede si ingrandisce. Adesso siamo in via Pergolesi con una delle più grandi gioiellerie una delle più note di Milano. Io nel 2022 lascio completamente l'attività di tatuaggio e mi dedico completamente a l'orologeria. Tuttora è quello che faccio. L'azienda, che è nata come una piccola start up da 700.000€ di fatturato, chiude con ultimo bilancio di 6Milioni. Quest'anno chiuderemo con 10 milioni di euro di fatturato e la crescita continua. Il mondo dell’orologeria è in forte sviluppo.
EDOARDO ZILIBOTTI
Edoardo Zilibotti è presidente della PZ CAPITAL di Milano, attività specializzata nel macrosettore dei servizi alla persona. Il trasferimento da Modena a Milano per studiare economia e politica alla Bocconi. Dopo sei anni la laurea in Italia e in Brasile dove ha pubblicato una tesi comparativa sui settori sanitari europei e dell’America latina anche alla luce dell’impatto della pandemia da Covid19. Durante l’ultimo anno di studio inizia a lavorare con il suo attuale socio, l’avv. Giuseppe Pipicella, a diversi progetti consulenziali in campo sanitario e di assistenza alla persona. Poi a inizio 2021 abbiamo fonda il brand Istituto Oftalmico Romano – Chirurgia Refrattiva Laser Microchirurgia Oculistica, un brand appunto di chirurgia oculistica all’avanguardia dove hanno collaborato svariati chirurghi di alto profilo.
Nello stesso periodo supporta in qualità di co-fondatore strategico la fondazione della software house Mokka Studios, una startup innovativa con lo scopo di supportare i propri clienti nei processi di digitalizzazione attraverso prodotti e servizi digitali accessibili sia in termini di costo sia in termini di esperienza utente. La loro missione è ben descritta dallo slogan “Shaping Everyone’s Future”, dove la parola chiave è Everyone, ovvero tutti e il tema centrale è proprio quello di produrre sistemi digitali sostenibili all’uso da parte di tutti, senza distinzioni di età, con focus su tecnologie open source e di intuitivo utilizzo.
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Formula 1 e un 2024 da record: innovazione e criptovalute...
La stagione più lunga di sempre incorona Verstappen e la rivoluzione digitale: dai fan token alle fintech, la F1 spinge verso il futuro
Milano, 19 Dicembre 2024. Fine anno, tempo di bilanci, e la stagione 2024 di Formula 1 entra nella storia come il campionato più lungo e innovativo mai disputato: ventiquattro gare su cinque continenti, un intreccio di eccellenza sportiva, evoluzione tecnologica e trasformazioni digitali.
Sul traguardo della competizione, Max Verstappen si è laureato campione del mondo per la quarta volta consecutiva, raggiungendo leggende come Alain Prost e Sebastian Vettel.
Oltre ai numeri sportivi, il campionato 2024 è stato anche un banco di prova per l’innovazione digitale e il crescente ruolo delle criptovalute nel motorsport. Il salto tecnologico si è visto non solo in pista, ma anche fuori, grazie all’ingresso sempre più marcato di piattaforme fintech e strumenti digitali avanzati. Tra questi, un esempio significativo è rappresentato dai Fan Token, asset virtuali che hanno trasformato l’esperienza dei tifosi, permettendo loro di interagire direttamente con le scuderie.
L’Aston Martin Cognizant Formula 1 Fan Token è uno dei simboli di questa rivoluzione: i sostenitori della storica scuderia britannica possono influenzare scelte come le livree delle monoposto e accedere a contenuti esclusivi. Inoltre, i possessori dei token partecipano a esperienze VIP uniche, dai tour nel paddock agli incontri con i piloti, fino ai premi dedicati.
Il team McLaren, inoltre, ha lanciato una serie di collezionabili digitali chiamata "Race Rewind", in collaborazione con un’azienda crypto, offrendo ai fan la possibilità di rivivere momenti salienti delle gare e ottenere premi esclusivi legati al mondo delle corse.
Anche la Formula 1, più in generale, ha iniziato a sperimentare soluzioni innovative come l'emissione di biglietti basati su NFT. Al Gran Premio di Monaco, ad esempio, i biglietti digitali hanno offerto vantaggi post-evento, tra cui accesso a ospitalità esclusiva e sconti per gare future.
Tra i protagonisti della stagione emerge YouHodler , piattaforma fintech leader nel settore delle criptovalute. L’azienda ha saputo cogliere il potenziale di questo legame con la F1 attraverso un’efficace campagna di video-strategy lanciata su X (ex Twitter) in collaborazione con Sky Sport F1. La strategia ha puntato sulla qualità dei contenuti per valorizzare un pubblico internazionale di appassionati che riconosce i valori comuni tra fintech e motorsport: innovazione, velocità e ambizione.
“Collaborare con X e un partner prestigioso come Sky Sport F1 è stata un’opportunità unica per raccontare YouHodler attraverso una piattaforma dinamica e coinvolgente”, ha dichiarato Matteo De Angelis, Country Manager Italia di YouHodler. “La Formula 1 è il simbolo perfetto dell’innovazione e della velocità, valori che rappresentano il DNA della nostra azienda”.
Per maggiori informazioni
Sito web: https://www.youhodler.com/it
Responsabilità editoriale Andrea Puchetti – info@andreapuchetti.it
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SNAI – Serie A: il Milan vuole ripartire da Verona, «2» a...
Milano, 19 dicembre – Tre punti sotto l’albero. È questo il regalo che le big sperano di ricevere nel turno prenatalizio, che si svilupperà su quattro giorni e che si aprirà con l’anticipo di venerdì sera del Bentegodi tra Verona e Milan. I rossoneri si sono rovinati la festa per i 125 anni del club pareggiando contro il Genoa, ma contro l’Hellas – tornata a vincere a Parma – hanno una chance per riportarsi a contatto con il treno Champions. La lavagna Snai vede i rossoneri avanti a 1,60, con il pareggio a 3,90 e il successo della squadra di Zanetti a 5,50. Alvaro Morata e Tammy Abraham a 2,50 prenotano un gol che farebbe felice Fonseca.
Le prime tre La diciassettesima giornata sembra favorevole per tutte le grandi del campionato: l’Atalanta capolista e reduce dal 6-1 in Coppa Italia al Cesena attende la visita di un Empoli che non sembra in grado di arginare lo strapotere della squadra di Gasperini, che a 1,25 ha la seconda quota più bassa di tutto il weekend. Meglio è messa solo l’Inter, che lunedì sera riceve il Como, reduce in ogni caso dalla vittoria di prestigio contro la Roma. Non c’è scampo, però, per Fabregas, almeno in lavagna: «1» a 1,22, «X» a 6,25, «2» addirittura a 12. Tra l’Atalanta a 37 punti e l’Inter a 34 (ma con una partita da recuperare) c’è il Napoli, ospite sabato pomeriggio (ore 18) del Genoa: Conte in pole a 1,65, con Vieira a 5,25 (in mezzo il pari a 3,70) a provare a rovinare il Natale degli azzurri.
Le altre partite Dopo la sconfitta di Bologna, la Fiorentina vuole riprendere la sua marcia contro l’Udinese («1» a 1,57) e lo stesso vuole fare la Lazio, che sabato sera va a Lecce: Baroni affronta il suo passato sulla panchina della squadra salentina, ma la vittoria di quella biancoceleste è offerta a 1,73. La Juventus, che in campionato arriva dal deludente pareggio interno contro il Venezia ma che è tornata a sorridere con la vittoria in Coppa Italia sul Cagliari, domenica sera fa infine visita al Monza: anche in questo caso, pronostico totalmente sbilanciato a favore di Thiago Motta (favorito a 1,60), con Nesta che cerca punti (tre a 5,75, uno a 3,65) per tenersi stretta la panchina biancorossa.
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