Putin, lo show di fine anno su Trump, Ucraina e Siria. E il ricordo di Berlusconi
Il leader del Cremlino: "Pronti alla pace, ma ne parleremo solo con le autorità legittime di Kiev"
Dai rapporti con la nuova amministrazione Trump alle prospettive di un negoziato sull'Ucraina, dalla caduta di Assad in Siria ai legami con l'Italia e il ricordo di Silvio Berlusconi. Nella sua conferenza stampa di fine anno, durata 4 ore e mezza (circa 30 minuti in più dello scorso anno), Putin si è mostrato in buona forma, malgrado qualche colpo di tosse, specialmente nella prima ora, che ha dato il la a commenti sulle sue condizioni di salute. Tosse che non gli ha impedito di approfondire tutti i principali temi di attualità e non solo, visto che ha parlato anche di questioni più 'local' come i problemi sui mutui, la natalità o addirittura le truffe telefoniche.
"Pronto a incontrare Trump"
Tra i passaggi salienti quello in cui il 72enne leader russo si è detto pronto a incontrare il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, "in qualsiasi momento". Sottolineando di non avere colloqui con il tycoon da quattro anni, Putin si è detto convinto che "se mai avremo un incontro con il neo eletto presidente Trump, sono sicuro che avremo qualcosa di cui parlare".
Quindi l'Ucraina. Sulla guerra che va avanti da quasi tre anni il capo del Cremlino ha ribadito che la Russia è pronta per "negoziati" e "compromessi", ma da Kiev finora sono arrivati solo segnali negativi. "Non abbiamo bisogno di una tregua, abbiamo bisogno di una pace a lungo termine, duratura e con garanzie per la Federazione Russa e i suoi cittadini", ha scandito Putin, che ha insistito sul tasto dell'"illegittimità" del suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto lo scorso 20 maggio, dicendosi tuttavia pronto a negoziare con lui se dovesse vincere le elezioni.
"Parleremo con chiunque, compreso Zelensky, se dovesse andare alle urne e ottenere legittimità", ha chiarito, ribadendo che la Rada, il Parlamento di Kiev è al momento l'unica istituzione ucraina legittima dal momento che "nella Costituzione dell'Ucraina non vi è alcuna indicazione sulla possibilità di estendere i poteri del presidente anche sotto la legge marziale".
Il presidente russo ha, poi, parlato della situazione nel Kursk, la regione frontaliera teatro lo scorso agosto di un'incursione delle forze ucraine e che da allora vede alcune sue parti sotto il controllo di Kiev. "Non posso dare ora una data precisa per la liberazione della regione di Kursk", ma "è comunque importante parlarne perché sicuramente l'avversario sarà spazzato via", ha garantito, assicurando che in futuro "tutto sarà ricostruito, le strade, le infrastrutture, le scuole, gli asili, i luoghi di incontro".
La crisi in Siria
Durante la conferenza stampa, ampio spazio è stato dedicato alla crisi in Siria. Putin ha reso noto di non aver ancora incontrato Bashar al-Assad dal suo arrivo a Mosca, avvenuto ormai una decina di giorni fa, ma di volergli parlare, anche della sorte del giornalista americano Austin Tice, scomparso nel Paese arabo 12 anni fa.
La caduta del regime di Assad non rappresenta una "sconfitta" per la Russia, che anzi ha raggiunto i suoi "obiettivi", ha proseguito Putin, il quale tuttavia non ha espresso certezze sul fatto che la Russia continuerà a mantenere le sue basi in Siria, auspicando che le nuove autorità al potere a Damasco confermino la cessione in uso delle basi militari di Tartus e Khmeimim. Quest'ultima, ha aggiunto, è stata usata anche per evacuare dal Paese 4mila "combattenti iraniani". Quindi ha fatto appello a Israele a ritirare le sue truppe dalla zona cuscinetto sulle Alture del Golan.
I rapporti con Pechino e il ricordo di Berlusconi
Nel suo 'fiume' incessante di parole, Putin ha elogiato "il livello e la qualità" delle relazioni con Pechino "senza precedenti", definendole "il fattore di stabilità più importante" a livello mondiale. Poi su Xi Jinping, "un uomo che considero mio amico". E ancora su Joe Biden, suo acerrimo rivale, ma per il quale non ha avuto parole al veleno. Anzi, ha detto di non biasimarlo per aver concesso la grazia al figlio Hunter dato che in lui "ha prevalso il lato umano".
Putin ha anche ricordato Silvio Berlusconi, citandolo tra i leader del passato con cui prenderebbe una tazza di tè se ne avesse la possibilità. Infine un passag gio sull'Italia, nella cui società, nonostante tutto, c'è una certa "simpatia" per la Russia. Una simpatia reciproca, ha osservato.
Sport
Atalanta-Empoli 3-2, doppietta De Ketelaere e gol Lookman:...
I bergamaschi continuano la corsa solitaria in vetta alla classifica
L'Atalanta batte l'Empoli per 3-2 oggi 22 dicembre nel match della 17esima giornata della Serie A. I nerazzurri si impongono con la doppietta di De Ketelaere e il gol di Lookman: il successo consente alla formazione di Gasperini di salire a 40 punti e di mantenere il primo posto solitario in classifica. L'Empoli torna a casa a mani vuote e rimane a 19 punti.
La partita
L'Atalanta si addormenta al 13' e l'Empoli colpisce. I toscani partono da una rimessa laterale, nessuno si preoccupa di marcare Henderson che scarica il pallone per Colombo: conclusione vincente, 0-1. I nerazzurri si scuotono, iniziano a macinare gioco e pareggiano al 34'. Zappacosta crossa, De Ketelaere è puntuale all'appuntamento: colpo di testa e 1-1.
Il belga ispira l'azione che in chiusura di primo tempo vale il vantaggio per i padroni di casa. Cross, Zaniolo fa sponda di testa e Lookman insacca per il 2-1 al 46'. Come nel primo tempo, l'Atalanta parte col freno a mano tirato in avvio di ripresa. Djimsiti stende Grassi, il contatto è da rigore dopo la revisione al Var. Esposito dal dischetto non sbaglia, 2-2 al 57'.
I nerazzurri faticano a riaccendersi e l'Empoli non sembra faticare per gestire il match. Il pareggio sembra destinato a resistere fino al triplice fischio finale. E invece, De Ketelaere tira fuori il coniglio dal cilindro. Il belga si libera di 3 avversari e con un rasoterra chirurgico fa centro: 3-2, l'Atalanta continua la corsa in vetta.
Spettacolo
Ballando con le stelle, Federica Pellegrini: “Secondo...
La leggenda del nuoto dopo il secondo posto nello show
Federica Pellegrini, in coppia con Pasquale La Rocca, ha chiuso al secondo posto nell'edizione 2024 di Ballando con le stelle. La leggende del nuoto azzurro ha ottenuto un risultato eccellente. Nel day after, rispondendo alle domande dei follower su Instagram, non nasconde un pizzico di amarezza. Non per la classifica, ma per qualche commento da parte della giuria, che ha evidenziato in un paio di occasioni come il secondo posto 'reale' appartenesse in realtà a Federica Nargi.
"Ognuno fa il proprio mestiere. Il fatto di ribadirlo una seconda volta mi ha fatto rimanere un po' male. A Ballando c'è il televoto, il pubblico è il giudice supremo. Riconosco che Federica Nargi poteva essere tecnicamente più forte di me. In questo percorso però ho visto tante" situazioni "in cui ci si è salvati per il televoto. Non mi sento di colpevolizzarmi per questa cosa, ha sempre funzionato così. Mi ha sorpreso, più che altro, che sia stato ribadito una seconda volta", dice Pellegrini senza citare espressamente nessun membro della giuria. "L'ho trovato forse poco carino nei miei confronti", aggiunge.
La concorrente è stata protagonista di un exploit nelle ultime puntate, quando Pasquale La Rocca ("un grandissimo professionista") è diventato il suo partner prendendo il posto di Angelo Madonia, il maestro allontanato dal programma dopo uno scontro verbale con Selvaggia Lucarelli, membro della giuria. "Dovevo chiedere prima di cambiare maestro? Non capisco perché avrei dovuto. Non c'era motivo. Le cose stavano andando sempre meglio, prima di quel fatidico sabato non c'era motivo", spiega Pellegrini.
Spettacolo
Eleonora Giorgi e la malattia: “Ho fatto tutto il...
"Oggi non prego per me, ma prego affinché arrivino questi farmaci per curare per tutti i malati"
"Abbiamo fatto e tentato quello che è possibile". Eleonora Giorgi, in collegamento oggi con Verissimo, fa il punto sulle sue condizioni di salute. L'attrice 71enne da tempo combatte con un tumore al pancreas.
"Questo mostro ha continuato a progredire con la chemioterapia. Senza, vogliamo vedere se progredisce come una Formula 1. Abbiamo provato quello che c'è in tutti i protocolli di tutto il mondo. Ho la sfortuna di essermi ammalata un po' prima del dovuto perché sta per esplodere una frontiera di nuovi farmaci che erano sperimentali e ora sono sperimentati con risultati eccellenti. Questi farmaci, diversi dalla chemio, saranno la nuova frontiera", dice. "Oggi non prego per me, ma prego affinché arrivino questi farmaci per curare per tutti i malati", prosegue.
"Mio figlio Andrea mi ha fatto un regalo: abbiamo visitato insieme la Galleria Borghese. Ho dovuto prendere la sedia a rotelle perché non ce la facevo in piedi. È stato scioccante. E mi sono resa conto che dal basso non si vede nulla, ecco perché i bambini si annoiano al museo...", sorride.
"Nei giorni in cui sto bene, penso che non ho più paura di affrontare qualcosa di sperimentale. Ho più da perdere che da guadagnare se non la provo. Ora vivo giorno per giorno", dice.