Salute, nei centri Marilab aromaterapia e filodiffusione per benessere emotivo e psicologico
Mira a migliorare il benessere emotivo dei pazienti durante i loro percorsi di cura e che richiama il valore rigenerante dell’acqua
"Il benessere dei pazienti è una priorità assoluta per Marilab, che si impegna quotidianamente a creare un ambiente capace di promuovere una condizione di serenità emotiva e psicologica. Due importanti iniziative che da gennaio saranno introdotte nei centri di Roma e Ostia ne sono un esempio concreto, testimoniando l’approccio olistico che da sempre contraddistingue la struttura. La prima innovazione riguarda l’introduzione di un profumo d’ambiente esclusivo, creato dal maestro profumiere Mauro Malatini: 'Mari'". Così in una nota Marilab.
"Mari è una Body&Home Fragrance che vibra con l’anima dell’acqua. Ogni goccia - si legge - di questa essenza artigianale è un viaggio nel potere dell’amore, un incontro con le memorie più profonde e pure dell'acqua, una fusione con il mare della vita. Le componenti della piramide olfattiva di Mari sono il mare, il legno e l’ambra. Ispirato alla forza benefica dell’acqua, il profumo è stato realizzato seguendo le teorie dello scienziato giapponese Masaru Emoto, noto per aver dimostrato come l’acqua sia in grado di memorizzare segnali energetici dall’ambiente, influenzando la formazione di cristalli vivi e pieni di energia. Il corpo umano è composto in media per il 60% di acqua, ma la sua percentuale varia con l’età: da giovani ne siamo 'più ricchi', ma con il passare degli anni la sua quota si riduce progressivamente. Si passa così da valori medi del 75-80% nel neonato a valori del 40-50% nell’anziano.
L’approccio scelto da Marilab rientra quindi nell’ambito dell’aromaterapia, che mira a migliorare il benessere emotivo dei pazienti durante i loro percorsi di cura e che richiama il valore rigenerante dell’acqua, elemento principale che compone il nostro corpo. Da gennaio, nelle sedi Marilab, Mari diffonderà l’essenza di un’acqua che ascolta e risponde, calma e riequilibra, avvolge e protegge. La seconda innovazione riflette l’impegno di Marilab per offrire non solo cure eccellenti, ma anche esperienze che rigenerano corpo e mente. Al centro di tutto c'è il paziente, la cui cura viene concepita in modo integrato, riconoscendo la sua unicità e il legame profondo tra benessere fisico ed emotivo. L’introduzione della web radio 'Marilab Wave Radio' nei centri Marilab, con la diffusione di musica a 432 Hz, la frequenza dell’universo, non è solo un sottofondo ma trasforma l’esperienza sonora in un potente strumento di rigenerazione e armonia. Questa scelta si ispira agli studi di neuroscienze e alle ricerche del compositore Emiliano Toso, che ha dimostrato, con il suo progetto 'Translation Music', come la musica a questa frequenza possa favorire la meditazione, il rilassamento profondo e un equilibrio emotivo. La musica, infatti, agisce come un potente stimolo per il sistema nervoso, attivando il circuito dell’empatia, preservando le funzioni cognitive e favorendo il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore associato al piacere e al benessere".
"'Nei nostri centri i pazienti non troveranno solo i più moderni ed efficienti percorsi di diagnosi, cura e prevenzione ormai consolidati da tempo – dichiara Luca Marino, amministratore unico di Marilab – ma percepiranno una condizione di benessere e di fiducia, coerente con l’approccio olistico avviato fin dall’inizio dalla nostra struttura. La nostra mission è garantire il benessere delle persone e dei pazienti a 360 gradi, prendendoci cura di tutti coloro che si affidano a noi, sia a livello fisico sia a livello emotivo e psicologico. Il corpo e l’anima sono profondamenti collegati e a questo principio ci ispiriamo da sempre nei nostri percorsi di cura'. Con queste due iniziative, Marilab - conclude la nota - conferma il proprio impegno verso un modello di cura che unisce innovazione e scienza, mettendo il benessere dei pazienti al centro di ogni azione".
Cronaca
L’esperto di terrorismo Razzante (Crst):...
"L'attentato a Magdeburgo era prevedibile al 90%: Taleb Al Abdulmohsen era pluri segnalato sia all'antiterrorismo sia alle forze militari, e i servizi segreti arabi avevano segnalato la pericolosità di questo soggetto. Queste sono notizie ufficiali che sono arrivate dalla polizia tedesca, quest'uomo è emerso fosse fuggito dall'Arabia Saudita nel 2006, dopo essere stato accusato di stupro e implicato in altri crimini, dal 2020 stava in questo sistema correzionale per persone affette da dipendenza, ma più volte assente per malattia alle riunioni. Inoltre doveva comparire presso il Tribunale distrettuale a Berlino il 19 dicembre, il giorno prima dell'attentato, ma non si era presentato. Era sotto indagine per abuso di chiamate d'emergenza, aveva ricevuto una sanzione penale e aveva fatto ricorso, ed era sotto attenzione per la radicalizzazione di matrice terroristica". Così all'Adnkronos Ranieri Razzante, esperto di cybersicurezza, direttore del Centro di ricerca su sicurezza e terrorismo e già consigliere alla cybersicurezza nel governo Draghi.
"Persone come queste in Italia - prosegue Razzante - noi le controlliamo, le teniamo monitorate. Per quanto riguarda il Giubileo non ci sono rischi né pericoli così attuali, perché non vi sono motivi dell'esposizione del nostro Paese ad attacchi terroristici. In Germania, ricordiamo, non si è trattato di un attentato dell'Isis o di falangi terroristiche, né di un lupo solitario perché i lupi solitari sono inquadrati nella strategia del terrore: è l'attentato di uno schizoide qualunque. Questo non significa che non ci siano pericoli in Europa, ma certamente l'Italia non sembra essere attualmente nel mirino dei terroristi". Per quanto riguarda i pericoli in Italia, per Razzante "possono derivare dall'estremismo antisemita o dall'estremismo interno, rinvigorito dalle proteste sociali, già sfociate in manifestazioni un po' eccessive. C'è un allarmismo che non farei: primo perché la congiuntura non è paragonabile a quella di anni fa, quando l'Isis degli albori si doveva far vedere, era nel pieno del vigore. Poi perché noi abbiamo gli apparati di sicurezza interni, con le forze di polizia sul territorio che sono in stretto coordinamento".
"In Italia abbiamo un modello di vigilanza che altri Stati europei non hanno, abbinando al controllo del territorio il controllo in remoto da parte dei servizi: c'è uno stretto coordinamento che si manifesta nel Casa, il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, che si riunisce settimanalmente. Le nostre forze di polizia insieme ai servizi settimanalmente ci danno, per dirlo in breve, i nomi e cognomi delle persone che sono monitorate. È vero che non esiste il rischio zero di attentati, però è evidente che attualmente noi non abbiamo un pericolo che viene segnalato come imminente. Quindi, quello che si aprirà domani è un Giubileo che va vissuto serenamente, senza allarmismi, ma con prudenza: perché un evento del genere che richiama milioni di persone da tutto il mondo potrebbe vedere non un terrorista, ma un pazzo o un folle che ce l'abbia ad esempio con la Chiesa o con il Vaticano, può prendere un'occasione del genere per tentare di colpire. Però - conclude Razzante - da qui a dire che ci sia un allarme terrorismo attualmente non abbiamo gli elementi per dirlo. Per fortuna".
Cronaca
Giubileo, scatta piano sicurezza a Roma: tiratori scelti e...
Domani Papa Francesco aprirà la Porta Santa della Basilica di San Pietro
Scatta il piano sicurezza nella Capitale per il Giubileo. Le misure più stringenti riguardano tre aree di sicurezza: l'area di rispetto, più esterna e priva di limitazioni, l'area riservata, a cui sarà possibile accedere solo dopo aver superato i controlli di pre-filtraggio lungo via della Conciliazione, via di Porta Angelica e piazza Sant’Uffizio, e infine l'area di 'massima sicurezza', la cosiddetta zona rossa, corrispondente al perimetro interno di piazza San Pietro, a cui si potrà accedere solo dopo il controllo con i rapiscan sia per le persone che per gli effetti personali.
I servizi all’interno della piazza saranno curati dall'ispettorato di Polizia Vaticano in sinergia con le Autorità della Santa Sede. Le operazioni di pre-filtraggio per i pellegrini scatteranno fra 24 ore: dalle 13 di domani ci saranno quindi sistemi di controllo a passaggio multiplo, che garantiranno maggiore fluidità nel check delle persone, sempre sotto l’occhio vigile dei poliziotti, pronti a intercettare ogni minimo alert e fattore di rischio. A vigilare sull'area di massima sicurezza tiratori scelti e squadre antiterrorismo, cinofili, artificieri e reparti speciali di polizia e carabinieri. Saranno attive le postazioni anti-drone istallate dai comparti delle forze armate. Nessun segnale sarà sottovalutato dal punto di vista della prevenzione della minaccia terroristica, soprattutto alla luce dell'attacco avvenuto venerdì scorso a Magdeburgo. Sabato scorso in una serie di riunioni al Viminale sono stati analizzati i rischi e ritoccate attentamente le misure mentre dal Dipartimento di Ps è stato lanciato un alert particolare a tutte le donne e gli uomini delle forze dell'ordine a prestare la massima attenzione. Le misure di sicurezza sono ai massimi livelli da oltre un anno, dopo l'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas a Israele e proprio per questo la differenza possono farla gli occhi attenti di poliziotti, carabinieri e finanzieri. L'invito è a non sottovalutare nulla, a stare concentrati e non abbassare mai la guardia.
Oltre alla massima attenzione alle aree di sicurezza, per la vigilanza del Tevere scenderà in campo la Polizia fluviale. La tutela virtuale dei singoli eventi e delle infrastrutture informatiche strategiche del Paese sarà affidato al Centro per la sicurezza cibernetica in stretto raccordo con il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) della Polizia postale.
Tutti i dettagli del piano, definito dagli esperti un dispositivo 'multilevel', sono contenuti nelle 150 pagine di ordinanza di servizio in materia di ordine e sicurezza pubblica firmata dal questore di Roma, Roberto Massucci. La pianificazione, è stata strutturata sulla base degli indirizzi del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e delle direttive del capo della Polizia Vittorio Pisani, al termine di numerosi momenti di condivisione nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e di approfondimenti tematici nei tavoli tecnici tenuti in questura negli ultimi due mesi. (di Giorgia Sodaro)
Cronaca
Natale sotto la neve in diverse zone d’Italia
Da Santo Stefano il quadro potrebbe cambiare: prima il bel tempo, poi nuova ondata di gelo
Le previsioni meteo della settimana di Natale indicano un'Italia sostanzialmente divisa tra sole e neve che potrebbe cadere fino a bassissima quota in alcune regioni. E' il quadro che, da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, caratterizza l'inizio della settimana. Da Santo Stefano, secondo i modelli, la situazione potrebbe cambiare fino alla fine di questo 2024.
Il freddo è l'elemento che caratterizza l'inizio della settimana di Natale. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, evidenzia che già in queste ore l'irruzione di correnti d'aria di origine polare in discesa dal Nord Europa sta provocando non solo un repentino abbassamento delle temperature, ma anche tante precipitazioni, in particolare al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori.
Non solo freddo: potremmo assistere ad un curioso effetto atmosferico, chiamato Adriatic Snow Effect (ASE), letteralmente effetto neve del Mare Adriatico.
Si tratta di una particolare configurazione meteorologica che si genera quando aria gelida scende da Nord Est, formando una bassa pressione nei pressi del mar Ionio/basso Adriatico, con i venti freddissimi che sollevano in maniera brusca l'aria più "tiepida" presente sull’acqua: tale meccanismo produce la genesi di nubi cumuliformi (come quelle che vediamo in Estate con i temporali) le quali, a gran velocità, si spingono verso le nostre coste, in particolare quelle adriatiche, provocando improvvise bufere di neve fino a bassissima quota, se non in pianura.
Le regioni più a rischio neve
Le regioni più a rischio neve da oggi e fino a Natale, con la possibilità di vedere la "dama bianca" fino a quote bassissime sono Marche, Abruzzo e Molise, ma con possibili sfondamenti delle precipitazioni fin sulle zone interne di Basilicata, Campania e Calabria. Più sole invece al Nord e sul versante tirrenico a Natale, anche se i valori termici si manterranno piuttosto bassi anche a causa dei forti venti gelidi dai quadranti settentrionali.
Cosa cambia dopo Natale
In seguito, da giovedì 26 dicembre, Santo Stefano, le condizioni meteo sono previste in deciso miglioramento grazie all'avanzata di un campo di alta pressione che potrebbe accompagnarci fino agli ultimi giorni del 2024, garantendo maggiori spazi soleggiati, specie al Centro-Nord. Da valutare invece l’arrivo di una goccia fredda che dalla Russia punterebbe l’Italia nei giorni 27-29 dicembre.
Nel dettaglio
Lunedì 23. Al Nord: tante nuvole, rare precipitazioni, freddo. Al Centro: neve a bassa quota sulle adriatiche, venti forti. Al Sud: maltempo con neve in collina.
Martedì 24. Al Nord: poco nuvoloso. Al Centro: neve a bassa quota sulle adriatiche, ventoso. Sole sul versante tirrenico. Al Sud: instabile con neve in collina.
Mercoledì 25, Natale: Al Nord: cielo sereno. Al Centro: residua instabilità su Abruzzo e Molise, ventoso. Al Sud: instabile su rilievi e Sicilia settentrionale.
Tendenza: alta pressione in rinforzo, minacciata di una goccia fredda.