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Metalmeccanici, contratto al palo: Federmeccanica riapre a confronto ma resta nodo salari

Metalmeccanici, contratto al palo: Federmeccanica riapre a confronto ma resta nodo salari

Scioperi a tappeto e il rinnovo del contratto collettivo al palo. È così che si chiude il 2024 per i metalmeccanici, senza una quadra per far ripartire la trattativa tra sindacati e Federmeccanica-Assistal su un’intesa che riguarda 1,6 milioni di lavoratori. Dopo il naufragio del tavolo negoziale il mese scorso, Fiom, Fim e Uilm hanno proclamato una mobilitazione articolata in una serie di scioperi territoriali, che finiranno il 15 gennaio. A quel punto, si dovrebbe tornare al confronto. Sul rinnovo sono tutti d’accordo: lo vogliono i datori, lo vogliono le tute blu, ma sulla base di partenza le frizioni non si attenuano.

Da un lato i sindacati rivendicano le richieste nella piattaforma unitaria tra cui – i nodi principali – l’aumento di 280 euro in busta paga e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Dall’altro, Federmeccanica e Assistal continuano a ribadire che quelle istanze sono infattibili, tornando alla carica con la loro controproposta che, ribadiscono, “è equa e manda un messaggio chiaro: il rinnovo va calato nel contesto attuale”. E il contesto attuale non è roseo. “Le imprese soffrono e i dati sul 2025 sono una sentenza: sarà un anno difficilissimo”. A tracciare il perimetro delle reali possibilità delle aziende è proprio il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, che con l’AndKronos non usa mezze parole quando dice: “La realtà è sempre quella, anzi forse è ancora più complicata. Ogni trimestre è sempre peggio”.

A fronte di questi “scenari foschi” gli industriali hanno fatto la loro contro-offerta: “garantiamo l’adeguamento dei minimi tabellari all’inflazione Ipca-nei, che nel nostro caso ha determinato incrementi senza precedenti”, sottolinea Franchi, ricordando che le retribuzioni del comparto hanno avuto negli un tasso di crescita superiore del 40% al complesso dell’industria, “prevediamo un’ulteriore redistribuzione laddove si generano adeguati profitti e non ci siano già premi di risultato, valorizziamo la continuità professionale” e ci sono “importanti misure di welfare come la tutela della non autosufficienza a vita intera” tale da “raddoppiare quanto previsto dallo Stato”, o “gli incentivi per flexible benefits e il miglioramento dell’assistenza sanitaria integrativa per le fasce più deboli, fino al rafforzamento della previdenza complementare per tutti e ancor di più per i giovani e il personale femminile”.

Ma i sindacati non arretrano. “Il punto è semplice: si negozia a partire dalla piattaforma che i lavoratori hanno votato. Federmeccanica e Assistal possono avere le loro posizioni ma non possono chiederci di negoziare sulla loro piattaforma”, afferma il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, evidenziando che negli ultimi anni “la curva dei profitti delle imprese è cresciuta”. In un recente studio presentato da Corso d’Italia si segnala un utile per le aziende metalmeccaniche pari a oltre 30 miliardi, a cui fa da controcanto una flessione della voce ‘costi del personale’ (che passa dal 65% del 2019 al 58% nel 2023). I salari sono aumentati? Sì, ma “per effetto del sistema previsto nel ccnl che loro vogliono mettere in discussione” nonostante il costo del lavoro in Italia sia “al di sotto della media europea”, continua il segretario, citando i dati Eurostat del 2021 (secondo cui, per esempio, nella metallurgia il costo del lavoro nella media Ue si attesta a 31,33 e in Italia al 30,95). “Le aziende non rischiano di chiudere per il costo del lavoro, è una bugia, ma perché non fanno investimenti, distribuendo gli utili tra azionisti. La crisi non si scarica sui lavoratori”.

“Continuare con questo muro contro muro è dannoso sia per il sistema industriale che per i lavoratori, conto che Federmeccanica e Assistal lo capiscano e modifichino la propria posizione”, chiosa dal canto suo il leader dei metalmeccanici via Lucullo, Rocco Palombella, osservando che un acuirsi dello scontro “non sarebbe auspicabile”. Il contratto infatti “riguarda milioni di lavoratori e va rinnovato perché darebbe la fiducia necessaria a far ripartire i consumi. Ma noi – ammonisce poi il segretario – non andremo col cappello in mano”.

L’ombra del conflitto, quindi, torna ad allungarsi sulle fabbriche anche nel 2025. “Se resterà questa chiusura saremo costretti a mettere in campo altre iniziative e proseguiremo in maniera più serrata a livello decentrato”, avverte il leader Fim, Ferdinando Uliano, auspicando che lo stallo “venga superato da un senso di responsabilità che porti alla coesione nel settore”. Le distanze però sono “enormi, evidenti” sia sui salari che sulla parte normativa. Sui salari “avevamo fatto una richiesta precisa, mentre da parte loro non c’è una proposta salariale, si sono limitati a dire che gli aumenti dipendono dall’inflazione”. Non solo. La proposta, secondo le sigle, è peggiorativa: “stabilisce un meccanismo secondo cui se l’inflazione ha uno scostamento dell’1% gli aumenti si spostano di 6 mesi, cosa che non è mai avvenuta”, puntualizza Uliano. Non va meglio nemmeno sugli altri temi. Per esempio, sui permessi retribuiti, la proposta datoriale punta a “toglierne la disponibilità ai lavoratori per gestirli in maniera collettiva che è l’opposto di quanto avevamo chiesto”, appunta il segretario, che poi conclude: “è proprio il loro approccio ad aver posto distanze enormi”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Economia

Italiani iniziano il 2025 con cautela, intenzioni di...

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Dai dati dell'Osservatorio Findomestic anticipati dall'Adnkronos emerge che i consumi sono soprattutto condizionati dal settore della mobilità. Ma si guarda già alla primavera per migliorare l’abitazione 'sfruttando' possibili bonus governativi.

Consumi, italiani iniziano il 2025 con cautela: intenzioni di acquisto -1,5% in primi tre mesi

Nei primi tre mesi del 2025, le intenzioni d’acquisto degli italiani saranno all’insegna di una cautela (-1,5%) condizionata soprattutto dal settore della mobilità che vede sia le auto nuove (-19,4%) che le usate (-12,5%) con il freno a mano tirato. E' quanto emerge dall'Osservatorio mensile Findomestic, gruppo Bnp Paribas, anticipato dall'Adnkronos.

"Secondo le nostre ultime rilevazioni – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic - in un contesto che resta di preoccupazione, in cui da oltre 2 anni la maggioranza degli italiani guarda al futuro con pessimismo, si colgono alcuni segnali di miglioramento: diminuiscono dal 42% al 39% le famiglie che si dichiarano in una situazione "molto" o "abbastanza problematica e quanto meno sotto Natale è salita dal 26 al 33 la percentuale di chi ritiene che quello attuale sia un buon momento per fare acquisti".

La crescita delle intenzioni d’acquisto di infissi (+20%), grandi elettrodomestici (+17,6%), ristrutturazioni (+15,3%) e mobili (+11,2%) mette in evidenza come gli italiani continuino a progettare acquisti per rendere più efficiente la propria abitazione. "I bonus governativi in approvazione su mobili, infissi, ma anche elettrodomestici - sottolinea Bardazzi - certamente influenzano le intenzioni d’acquisto del settore casa che, fatta eccezione per gli infissi, soffrono nei segmenti più legati all’efficienza energetica: isolamento termico (-0,7%), impianti fotovoltaici (-3,7%) e pompe di calore (-4,7%)". Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic, bene anche la telefonia (+9%), attrezzature per il fai da te (+5,1%), tablet (+4%), fotocamere (+2%) e Tv, mentre viaggi e vacanze (-0,9%) toccano uno dei punti più bassi dell’anno come già avvenuto lo scorso luglio. In negativo anche i piccoli elettrodomestici (-4,5%), Pc (-4,9%), attrezzature sportive (-5,4%), motoveicoli (-8%), le e-bike (-12,5%) e i monopattini elettrici (-19%).

A NATALE TRA I REGALI PIU' GETTONATI ABBIGLIAMENTO, LIBRI E MUSICA. L’Osservatorio di dicembre di Findomestic ha stilato una classifica dei regali più scelti dagli italiani quest’anno: su tutti articoli di abbigliamento e accessori (46% delle preferenze) seguiti da libri e musica (34%), cibo e gift card (30%). Più distanziati i trattamenti estetici, e la profumeria (19% di preferenze), giochi o videogiochi (15%) e i pacchetti benessere (10%). Gli articoli tecnologici sono stati preferiti dal 20% del campione, mentre nel 2022 era il 34%. "Anche in questo caso - aggiunge Bardazzi – la prudenza di consumatori particolarmente attenti al budget familiare ha influito sulle scelte d’acquisto: la spesa media dichiarata per i regali nel 2024 è stata di 308 euro, oltre 20 euro in meno rispetto al 2021".

NEL 2024 I BENI DUREVOLI CRESCIUTI PIU’ DEGLI ALTRI MERCATI. Tra i prodotti più venduti nel 2024 le friggitrici (+30.2%), i robot da cucina (+25.5%), le mini-aspirapolvere (+16,6%), le macchine per il caffè (+9%) e i prodotti per la cura dei capelli (+7.8%) e tra i grandi elettrodomestici ci sono anche lavastoviglie (+4.1%). Nel contesto di stagnazione pressoché generalizzata dei consumi fanno eccezione i beni durevoli, che crescono più degli altri mercati e chiuderanno il 2024 a quota +4,2%, raggiungendo il valore record di 78,33 miliardi secondo le stime dell’Osservatorio annuale dei consumi di Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia. La performance è trainata dal comparto mobilità, in espansione del 7,6% nonostante il raffreddamento dei prezzi: il fatturato toccherà i 45,2 miliardi soprattutto grazie all’incremento del 9,6% in valore delle auto usate. Il settore dei beni per la casa, invece, dopo la flessione del 2023, rimarrà sostanzialmente invariato (-0,1%), attestandosi a 33,1 miliardi con il rialzo del 6,5% dei piccoli elettrodomestici e il consolidamento dell’1,6% dei grandi elettrodomestici che fanno da contrappeso ai lievi cali previsti nei mobili (-0,2%) e nella telefonia (-0,6%) e alle perdite più consistenti nell’elettronica di consumo (-4,1%) e nell’information technology (-4,4%).

UMBRIA SCALATRICE, LOMBARDIA REGINA. Le regioni in cui si rilevano gli incrementi più marcati della spesa in durevoli sono Umbria (+6,6% per 1,3 miliardi totali), Valle d’Aosta (+6,4% per 200 milioni) e Abruzzo (+6% per 1,6 miliardi), mentre le crescite più contenute si registrano in Liguria (+1,2% per 2,1 miliardi), Piemonte (+3,3% per 6,7 miliardi) e Campania (+3,4% per 4,8 miliardi). Guardando ai dati in valore assoluto, la Lombardia vale il 20% del mercato complessivo dei beni durevoli con un giro d’affari di 15,7 miliardi (+3,8%), oltre il doppio rispetto a quelli del Lazio, secondo con 7,7 miliardi (+4,2%), e del Veneto, terzo con 7,3 miliardi (+5,1%). La spesa media per famiglia calcolata dall’Osservatorio Findomestic, giunto alla trentunesima edizione, è di 2.955 euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2023. Il valore più elevato si registra in Piemonte con 3.601 euro; al secondo e terzo posto si collocano le famiglie di Valle d’Aosta e Lombardia rispettivamente con 3.558 e 3.536 euro. In coda alla graduatoria, invece, la Sardegna con 2.138 euro, preceduta dalla Sicilia con 2.142 euro e dalla Calabria con 2.150 euro.

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Economia

Eni, con avvio Fase 2 di Baleine aumenta la produzione...

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Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi)

Eni, con avvio Fase 2 di Baleine aumenta la produzione nell’offshore della Costa d’Avorio

Eni ha avviato oggi con successo la produzione della Fase 2 del progetto Baleine, segnando un passo cruciale nello sviluppo dell’offshore della Costa d’Avorio. Grazie a questo traguardo, la produzione raggiungerà 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato (equivalenti a 2 milioni di metri cubi). La Fase 2, si legge in una nota, prevede l’impiego dell’unità flottante di produzione, stoccaggio e scarico (Fpso) Petrojarl Kong, affiancata dall’unità flottante di stoccaggio e scarico (Fso) Yamoussoukro per l’esportazione di olio, mentre il 100% del gas processato andrà ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto. Si consolida così ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come Paese produttore sullo scenario energetico globale e si rafforza l’accesso all’energia su scala nazionale.

Le rapide tempistiche della Fase 2, sottolinea l'Eni, confermano l’eccellente time-to-market di Eni, supportato anche dal rinnovamento e riutilizzo delle unità di produzione e stoccaggio impiegate, in un’ottica di circolarità. La Decisione Finale di Investimento nel progetto è stata presa a dicembre 2022; la Fase 1 è stata avviata ad agosto 2023; parallelamente, sono state portate avanti le attività per la Fase 2, completate in totale sicurezza.

Baleine è il primo progetto Upstream a zero emissioni nette (Scope 1 e 2) in Africa, reso possibile grazie all’adozione di tecnologie avanzate, che minimizzano l’impronta carbonica delle operazioni, e a iniziative innovative sviluppate in stretta collaborazione con i ministeri ivoriani. Tra queste, il programma di distribuzione di fornelli migliorati, prodotti localmente, che ha già beneficiato oltre 575.000 persone in condizioni di vulnerabilità, e il progetto di tutela e ripristino di 14 foreste classificate, che contribuiscono alla neutralità carbonica del progetto. Inoltre, un considerevole impegno in iniziative negli ambiti della formazione professionale, dell’educazione, della salute e della diversificazione economica arricchiscono la presenza Eni e la collaborazione con il Paese.

Eni è presente in Costa d’Avorio dal 2015, con una produzione equity attuale di circa 22.000 barili di olio equivalente al giorno. La società opera in dieci blocchi nelle acque profonde ivoriane (CI-101, CI-205, CI-401, CI-501, CI-801, CI-802, CI-504, CI-526, CI-706 e CI-708) in partnership con Petroci Holding.

Grazie all’avvio della Fase 2 di Baleine e allo sviluppo della Fase 3, attualmente in fase di studio, la produzione complessiva è destinata a raggiungere 150.000 barili di olio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato, consolidando ulteriormente il ruolo della Costa d’Avorio come hub energetico regionale e rafforzando la collaborazione strategica con il partner locale.

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Economia

Mps, avviso relativo a rimborso di interessi e altri oneri

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Mps, avviso relativo a rimborso di interessi e altri oneri

"La Banca Monte dei Paschi di Siena, anche richiamando e facendo seguito ai precedenti "Avvisi relativi a rimborso di interessi e altri oneri” pubblicati nella Gazzetta Ufficiale in data 29.10.2020 e 29.12.2020, dei quali il presente Avviso costituisce reiterazione e rinnovo, informa che, nell’ambito delle proprie scelte gestionali - improntate alla trasparenza delle operazioni e dei servizi svolti e alla correttezza delle relazioni con la clientela - con riferimento a tutti i propri clienti i cui rapporti sono stati oggetto di cessione in blocco ai sottoindicati cessionari (di seguito, i “Clienti Interessati”): A1. Aporti S.r.l. in data 23/12/2019 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 7 del 16-01-2020; A2. Artemide Spv S.r.l. in data 28/12/2018 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 1 del 3-1-2019; A3. Duomo Spv S.r.l. in data 28/12/2018 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 11 del 26-01-2019; A4. Epicuro SPV S.r.l. in data 29/12/2015 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 2 del 05-01-2016; A5. Ifis Npl S.p.A. in data 28/12/2018 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 7 del 17-1-2019; A6. Illimity Bank S.p.A. in data 29/07/2019 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 108 del 14-09-2019; A7. Salaria Spv S.r.l. in data 23/09/2019 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 115 del 01-10-2019; A8. Siena NPL 2018 S.r.l. in data 20/12/2017 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 151 del 23-12-2017, nonché a tutti i propri clienti i cui rapporti sono stati oggetto di scissione e/o cessione in blocco ai sottoindicati cessionari: B1. Alicudi Spv S.r.l. in data 4/8/22 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n.128 del 03-11-2022; B2. Amco - Asset Management Company S.p.A. in data 1/12/2020 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 151 del 29- 12-2020; B3. Amco - Asset Management Company S.p.A in data 4/8/2022 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 137 del 24-11-2022; B4. Illimity Bank S.p.A in data 4/8/2022 come da Avviso in Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 132 del 12-11-2022 ha deliberato di restituire ai Clienti Interessati, a titolo di rimborso di interessi o altri oneri come di seguito dettagliato e per le ragioni descritte, somme individuate per ciascun singolo nominativo". E' quanto si legge in un avviso di Monte dei Paschi di Siena pubblicato sul 'Sole 24 Ore'.

"Dette somme sono a disposizione degli aventi diritto presso le casse della Banca: a. Interessi per mancato aggiornamento di alcuni parametri riferiti a finanziamenti a tasso variabile di clientela Corporate: somme ricomprese tra 5,25 e 3.985,90 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari dei contratti di finanziamento a tasso variabile, interessati dal mancato aggiornamento dei parametri, in essere da marzo 2009 a giugno 2019; b. Interessi per mancato aggiornamento di alcuni parametri di riferimento per il conteggio del tasso riferiti a finanziamenti a tasso variabile di clientela Retail: somme ricomprese tra 0,04 e 31,61 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari dei contratti di finanziamento a tasso variabile, interessati dal mancato aggiornamento dei parametri, in essere dal 15/03/2017 al 31/01/2018; c. Commissione di Istruttoria Veloce (Civ) addebitata a causa di sconfinamenti sul conto corrente generati dalla non corretta imputazione della data di disponibilità sul movimento di addebito in conto corrente per assegni insoluti: somme ricomprese tra 1,15 e 1.040,00 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di rapporto di conto corrente con addebito della Civ maturata nel periodo compreso tra il 2012 e giugno 2019, a seguito di movimenti in addebito del conto per assegni risultati insoluti; d. Commissione di Istruttoria Veloce (Civ) addebitata a causa di sconfinamenti sul conto corrente generati da talune operazioni effettuate con carte di credito o prestiti al consumo (ex Consum.it): somme ricomprese tra 1,10 e 460,00 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conto corrente con addebiti di Civ per le ragioni sopra indicate nel periodo dal 01/01/2015 al 31/12/2017; e. Spese di liquidazione e di tenuta conto, contrattualmente non previste, per estinzione di conti a pacchetto: somme ricomprese tra 5,18 e 401,95 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conti corrente a pacchetto che hanno chiesto e non ottenuto nei termini di contratto la chiusura del conto nel periodo dal 01/02/2015 al 31/08/2016; f. Interessi per il mancato rispetto del periodo minimo di preavviso (due mesi) per l’esercizio del diritto di recesso a seguito di interventi di modifica unilaterale con giustificato motivo “peggioramento del merito creditizio”: somme ricomprese tra 1,08 e 13.016,76 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: destinatari di comunicazioni di modifica unilaterale dei tassi di interesse per peggioramento del merito creditizio nel periodo maggio 2016 e novembre 2016".

"G. Interessi per l’erronea applicazione di tassi minimi, in origine non previsti e non contrattualizzati, a seguito di valori assunti dai parametri di riferimento dei tassi scesi a zero o divenuti negativi: somme ricomprese tra 1,01 e 31.983,22 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: clienti con applicazione di interessi debitori dal 01/10/2014 al 31/03/2016 per rapporti di conto corrente, apertura di credito in conto, anticipi ed altri finanziamenti; h. Oneri applicati ai conti per la gestione degli anticipi (Fant): somme ricomprese tra 6,30 e 495,26 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conti per la gestione degli anticipi (Fant) che hanno pagato oneri dal 01/01/2016 al 30/09/2018; i. Commissione di Istruttoria Veloce (Civ) in caso di mancata esenzione di talune causali di addebito: somme ricomprese tra 1,10 e 6.800,00 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conto corrente con addebiti di Civ in presenza di talune causali di addebito ritenute da esentare, dal 01/10/2012 al 30/09/2019; j. Oneri applicati ai conti per la registrazione degli effetti (Eff): somme ricomprese tra 28,12 e 410,60 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conto per la gestione degli effetti, con addebiti di oneri dal 01/01/2016 al 31/12/2019; k. Oneri del conto nei casi in cui, a seguito di richiesta di estinzione del rapporto di conto corrente, non sia stato rispettato il termine contrattuale di “preavviso di estinzione”: somme ricomprese tra 1,75 e 5.719,59 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conti correnti posti in preavviso di estinzione nell’anno 2019; l. Interessi del conto nei casi in cui a seguito di addebito di assegno bancario e/o circolare insoluto la data valuta applicata corrispondeva alla data solare del versamento e non alla valuta assegnata al versamento stesso: somme ricomprese tra 1,01 e 1.687,44 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conti correnti con addebiti di assegni bancari e/o circolari insoluti nel periodo compreso tra il 2012 e giugno 2020; m. Interessi per il mancato rispetto del periodo minimo di preavviso (due mesi) per l’esercizio del diritto di recesso a seguito di interventi di modifica unilaterale con giustificato motivo “peggioramento del merito creditizio”: somme ricomprese tra 2,07 e 2.083,48 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: destinatari di comunicazioni di modifica unilaterale dei tassi di interesse per peggioramento del merito creditizio con decorrenza 20/04/2018 e 07/02/2019".

"N. Commissione di Istruttoria Veloce (Civ) in caso di mancata esenzione di talune causali di addebito ed errati addebiti: somme ricomprese tra 4,33 euro e 824,00 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di conto corrente con addebiti di Civ in presenza di talune causali di addebito ritenute da esentare, dal quarto trimestre 2012 al primo trimestre 2020; o. Azzeramento, per taluni rapporti, del canone aggiuntivo della carta di credito Mps One Gold: somma pari a 41,25 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: clienti possessori del conto corrente Mps One, relativamente al canone aggiuntivo della carta di credito Mps One Gold inclusa nel set di base applicato nel periodo ottobre 2015 – ottobre 2020; p. Riconoscimento delle penali in caso di ritardo nell’esecuzione del trasferimento dei servizi di pagamento connessi al rapporto di conto di pagamento: somma pari a 158,38 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di servizi di pagamento connessi al rapporto di conto di pagamento con ritardo nel trasferimento degli stessi, dal 13/06/2017 al 31/10/2019; q. Errata imputazione della penale di estinzione anticipata su prodotti di finanziamento rateali: somme ricomprese tra 1,93 e 464,26 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di contratti di Mutuo e Credito Speciale, interessati dall’errata applicazione della penale di estinzione anticipata nel periodo dal 1° giugno 2011 al 22 luglio 2022; r. Interessi ordinari e/o interessi di mora a fronte di revisioni procedurali e metodologiche in materia antiusura: somme ricomprese tra 0,08 e 1.251,81 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di contratti di Mutuo, interessati dalla ri-certificazione dei presidi antiusura, in essere dal 1/4/2017 al 31/12/2021; s. Errata imputazione della penale di estinzione anticipata su Prestiti Personali e Prestiti Finalizzati ex-Consum.it: somme ricomprese tra 1,12 e 101,13 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di Prestiti Personali e Prestiti Finalizzati “ex-Consum.it” interessati dall’errata applicazione della penale di estinzione anticipata, nel periodo compreso tra il 1° giugno 2011 e il 31 dicembre 2021.; t. Anomalia riepilogo delle spese su Sof annuali 2022 e anomalia rappresentazione condizioni su Sof Canone carta di debito per conti estinti nel mese di giugno 2023: somme ricomprese tra 2,00 e 37,40 euro. Aventi diritto e periodo di riferimento del rimborso: titolari di Conti Correnti attivi al 31.12.2022 e di Conti Correnti estinti nel mese di giugno 2023".

"Tutti i soggetti interessati, che ritengano di trovarsi in una o più delle situazioni sopra descritte, potranno verificare se hanno diritto ai rimborsi e quindi ottenere conferma della titolarità del rimborso e indicazioni sulle modalità di corresponsione della somma, attraverso il seguente canale di contatto: tramite telefono, chiamando il numero verde 800 811189 e fornendo l’indicazione dei propri estremi anagrafici e fiscali. Nel caso in cui il nominativo del soggetto interessato dovesse risultare, secondo i dati emergenti dalle liste in possesso della Banca, titolare del diritto al rimborso, la Banca provvederà a comunicargli le modalità di corresponsione delle somme dovute", si legge ancora nell'avviso relativo a rimborso di interessi e altri oneri.

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