Vicenzaoro, con T.Gold palcoscenico globale dell’innovazione tecnologica del gioiello
Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati
Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Economia
Meta, Zuckerberg: “John Elkann entra nel Cda, porta...
Il creatore di Facebook: "John ha una profonda esperienza nella gestione di grandi aziende globali". Il Ceo di Exor: "Onorato di contribuire al futuro di un'azienda top del XXI secolo"
Mark Zuckerberg, presidente e ad di Meta, annuncia l'ingresso di John Elkann nel board of directors. In un post su Facebook, il social da lui inventato, scrive: "Sono entusiasta di inaugurare l'anno con alcune notizie su cui stavamo lavorando da tempo: Dana White, John Elkann e Charlie Songhurst entrano a far parte del consiglio di amministrazione di Meta. Abbiamo enormi opportunità davanti a noi nel campo dell'intelligenza artificiale, dei dispositivi indossabili e del futuro dei social media, e il nostro consiglio ci aiuterà a realizzare la nostra visione".
Zuckerberg dà quindi qualche informazione sui tre nuovi consiglieri: "Dana è il presidente e amministratore delegato dell'Ufc (Ultimate Fighting Championship), che ha trasformato in una delle aziende sportive di maggior valore, crescita più rapida e popolarità al mondo. Lo ammiro come imprenditore e per la sua capacità di costruire un marchio così amato".
"John - continua, parlando di Elkann - è amministratore delegato di Exor e presidente di due società automobilistiche di Exor, Stellantis e Ferrari. Ha una profonda esperienza nella gestione di grandi aziende globali e apporta una prospettiva internazionale al nostro consiglio di amministrazione".
Charlie, infine, "è un investitore tecnologico che in precedenza ha guidato team strategici in Microsoft. L'anno scorso è entrato a far parte del Meta Advisory Group per fornire consulenza sulle nostre roadmap tecnologiche e di intelligenza artificiale e sono entusiasta di aggiungerlo al nostro consiglio di amministrazione". "Non vedo l'ora di lavorare con Dana, Charlie e John. Il 2025 sarà un anno importante per Meta e sono entusiasta di averli a bordo!", conclude Zuckerberg.
Elkann: "Onorato di contribuire al futuro di azienda top del XXI secolo"
"Sono onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del XXI secolo", dice il ceo di Exor. "Sono felice - aggiunge Elkann - di apportare al consiglio la mia esperienza globale e una prospettiva di lungo termine, in una fase in cui Meta continua a plasmare e estendere i confini dell’innovazione e della tecnologia".
Elkann, oltre che ceo di Exor, è anche presidente esecutivo di Ferrari e Stellantis. Il portafoglio di Exor include aziende di cui è l'azionista più rilevante o di riferimento, quali Ferrari, Stellantis, Cnh, Philips, Christian Louboutin, Juventus Football Club, The Economist Group, tra le altre.
Nel 2023, Elkann ha fondato Lingotto, una società di gestione degli investimenti impegnata in investimenti a lungo termine, interamente di proprietà di Exor. Ha anche investito in tutto il mondo in venture capital sia in fase iniziale sia avanzata e ha lanciato l’Italian Tech Week, una delle conferenze tecnologiche più importanti d’Europa. Tra le attività filantropiche della sua famiglia, Elkann è presidente della Fondazione Agnelli, un istituto di ricerca sociale indipendente senza scopo di lucro con focus sull’educazione. È inoltre membro del consiglio del MoMa.
Economia
Giorgetti ministro delle Finanze dell’anno per The...
"Dopo essersi guadagnato la stima del pubblico per i suoi tentativi di ridurre il crescente deficit italiano e di sostenere gli investimenti pubblici"
Giancarlo Giorgetti è il ministro delle Finanze dell'anno secondo The Banker, ''dopo essersi guadagnato la stima del pubblico per i suoi tentativi di ridurre il crescente deficit italiano e di sostenere gli investimenti pubblici, con un piano a lungo termine per ridurre l'enorme rapporto debito/pil del Paese''. Essere il ministro delle Finanze italiano, si legge nell'articolo, ''è un compito ingrato. I problemi economici che affliggono il Paese sono molteplici: crescita lenta, bassa produttività, elevata evasione fiscale e uno dei più grandi debiti pubblici al mondo. Tali sfide spiegano perché negli ultimi due decenni molti governi italiani abbiano fatto ricorso alla nomina di ministri delle Finanze per lo più tecnici''.
Giorgetti, nominato nel 2022, ''è una notevole eccezione'', secondo The Banker. ''È un veterano operatore politico, considerato un membro moderato e relativamente filoeuropeo del partito della Lega, che fa parte della coalizione di governo di destra in Italia. Sebbene non fosse la prima scelta del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Giorgetti è rapidamente emerso come una voce pragmatica in un governo che i critici lamentano essere spesso fin troppo amante della retorica e della politica populista. Le sue rinomate capacità di networking sono venute alla ribalta nel suo ruolo di Ministro delle Finanze, attingendo alla sua vasta carriera politica''.
Prima di diventare ministro delle Finanze, ha trascorso quasi tre decenni come membro del parlamento, ''per lo più negoziando dietro le quinte per conto di altri, tra cui il leader della Lega Matteo Salvini'', scrive The Banker. In particolare, ha ricoperto la carica di presidente della commissione Bilancio della Camera tra il 2001 e il 2013. Ciò ''lo ha aiutato molto a negoziare con i gruppi politici dei parlamenti e con la legge di bilancio annuale dell'Italia''.
L'anno scorso Giorgetti ''ha fissato obiettivi ambiziosi per colmare il crescente deficit dell'Italia e sostenere gli investimenti pubblici, per poi iniziare a ridurre l'enorme debito del Paese a partire dal 2027'', scrive The Banker. ''Ha in programma di aumentare la tassazione sulle aziende che operano in settori che beneficiano di condizioni commerciali favorevoli: una proposta del 2023 per una tassa extra sulle banche ha dovuto essere diluita dopo aver causato una svendita in borsa. Gran parte del miglioramento del saldo fiscale probabilmente deriverà da entrate fiscali aggiuntive. Tuttavia, Giorgetti ha anche introdotto misure restrittive, chiedendo ai diversi ministeri di realizzare risparmi totali per 4 miliardi di euro''.
Il ministro sta inoltre ''supervisionando la privatizzazione del creditore salvato Monte dei Paschi di Siena e della compagnia aerea nazionale Ita Airways. La major petrolifera statale Eni ha già completato la vendita di una quota di minoranza della sua attività di biocarburanti all'investitore di private equity Kkr per poco meno di 3 miliardi di euro'', ricorda The Banker. La Commissione europea ''ha elogiato il suo lavoro, ritenendo la legge di bilancio 2025 dell'Italia in linea con le sue raccomandazioni e norme, e descrivendo il piano di rimborso del debito del Paese come "credibile" e "sostenibile"'', si legge nell'articolo.
Il via libera dell'Ue all'Italia ''è stata una vittoria significativa per Giorgetti e il governo italiano, considerando che pochi paesi hanno rispettato gli impegni e le regole del blocco'', secondo The Banker. In effetti, la commissione ''ha rimproverato un certo numero di paesi, tra cui Germania e Paesi Bassi, per aver speso troppo. A ottobre, l'agenzia di rating Fitch ha alzato l'outlook per l'Italia da stabile a positivo''.
The Banker ricorda che la riscossione delle entrate quest'anno è stata migliore del previsto e ha permesso al governo di puntare al deficit del 2024 al 3,8% del pil, al di sotto della stima di aprile del 4,3%. L'Italia è stata sottoposta a una procedura per deficit eccessivo dall'Ue, dopo che il suo deficit del 2023 ha raggiunto il 7,2% del pil. Si prevede ora che il deficit del Paese scenderà al di sotto del limite del 3% stabilito dall'Ue nel 2026. Si prevede che il debito nazionale salirà al 137,8% del pil nel 2026, dal 135,8% del 2024, prima di diminuire marginalmente nel 2027.
Tuttavia, l'Italia ha ridotto il suo debito di quasi 20 punti percentuali del pil rispetto al picco del 2020. È tra i pochi paesi dell'eurozona ad aver riportato il suo rapporto debito/PIL ai livelli pre-pandemia. A dicembre, Giorgetti ha avvertito che il settore industriale del paese rischia una flessione, attribuendo l'impatto della scarsa performance dell'economia tedesca, in particolare, al ricco e più industrializzato nord italiano. Ciò peserà sulla crescita del pil italiano del 2024, che il governo a novembre ha rivisto al ribasso allo 0,7%, dall'1% precedente. ''Eppure, Giorgetti ha rassicurato i mercati e l'Ue'', conclude The Banker.
Economia
Nuova rateizzazione cartelle: tabella con spiegazione e...
È entrata in vigore la nuova rateizzazione: chi dimostra di trovarsi in difficoltà economica può accedere a un piano di pagamenti più ampio. Istruzioni sulle regole da seguire e sui documenti da presentare
Dall’inizio del 2025 si applicano nuove regole per la rateizzazione delle cartelle. Chi ha debiti superiori a 120.000 euro e chi intende accedere a piani di pagamento più ampi di quelli ordinari deve dimostrare di trovarsi in difficoltà economica per poter dilazionare i versamenti delle somme dovute.
Regole e istruzioni cambiano in base alla tipologia di contribuenti interessati: le persone fisiche utilizzano il parametro dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, mentre società e condomini tengono conto di altri dati.
Le regole di calcolo delle rate sono state stabilite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con il decreto del 27 dicembre 2024.
Nuova rateizzazione delle cartelle dal 2025
Il numero delle rate mensili che l’Agenzia delle Entrate Riscossione può concedere arriva a un massimo di 120.
Anche nella precedente formulazione dell’articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, che concede ai contribuenti la possibilità di diluire i pagamenti delle cartelle, si arrivava a un periodo massimo di 10 anni.
Ma con le novità introdotte dal Decreto legislativo numero 110 del 2024 di attuazione della riforma fiscale, dal 1° gennaio è cominciato un percorso di progressiva estensione dei piani di rateazione.
Rateizzazione delle cartelle più lunga per chi documenta la difficoltà economica
Per questi primi due anni chi ha un debito sotto i 120.000 euro e invia una richiesta semplice all’Agenzia delle Entrate, senza fornire alcun documento sulla propria condizione economica, ottiene a una tabella di marcia per mettersi in regola fatta di 84 appuntamenti, cifra che sale a 96 dal 2027 e a 108 dal 2029.
A un piano di rate più lungo può accedere chi, invece, documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria.
Si parte da un minimo di 85, 97 e 109 tranche, in base all’anno in cui si effettua la richiesta, per arrivare a un massimo di 120.
Rateizzazione delle cartelle: quali documenti servono per dimostrare di essere in difficoltà?
Per valutare la condizione di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria e per permettere all’Agenzia delle Entrate Riscossione di determinare il numero massimo di rate da prevedere è necessario fornire specifici elementi:
● per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali in regimi fiscali semplificati si considera l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ISEE;
● per i soggetti che non rientrano nella prima categoria è necessario prendere come riferimento l’Indice di Liquidità e l’Indice Alfa, parametri che si ottengono tenendo conto sia di dati sul debito che sull’andamento delle società;
● per i condomini, invece, si guarda all’Indice Beta, che si ottiene prendendo in esame sia informazioni che riguardano le somme dovute che l’ultimo rendiconto condominiale.
In caso di debiti superiori ai 120.000 euro è sempre necessario fornire una serie di informazioni sulla propria situazione per accedere alla rateizzazione delle cartelle ma è sempre possibile arrivare a un massimo di 120 rate.
Rateizzazione cartelle 2025: i documenti da presentare per dimostrare di essere in difficoltà economica
In ogni caso, la fotografia della condizione economica deve essere supportata da un’adeguata documentazione da trasmettere insieme ai moduli di domanda che l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha messo a disposizione sul suo sito.
Per le persone fisiche e le ditte in regime semplificato basta la certificazione ISEE. Mentre per le società il pacchetto di informazioni da fornire è più articolato: bisogna trasmettere il prospetto con il valore dell’Indice di Liquidità e dell’Indice Alfa e, in base alla tipologia di soggetto, può essere necessario trasmettere anche la copia dell’atto costitutivo, dello statuto o dell’ultimo bilancio approvato e depositato.
In caso di eventi atmosferici, calamità naturali, incendi o altri eventi eccezionali tali da determinare l’inagibilità totale dell’unico immobile, adibito ad uso abitativo in cui risiedono i componenti del nucleo familiare o dell’unico immobile adibito a studio professionale o sede dell’impresa, basterà la relativa certificazione rilasciata dalla competente autorità comunale, non oltre 6 mesi prima della presentazione della richiesta di rateizzazione, per documentare la situazione di difficoltà e accedere a piani articolati su 120 pagamenti.
Come inviare la richiesta di rateizzazione delle cartelle con le regole in vigore dal 2025
Tutti i dettagli sul calcolo delle rate, sui parametri presi in considerazione e sulla documentazione specifica, che dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate Riscossione dalle diverse tipologie di soggetti, sono contenuti nel provvedimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 dicembre 2024.
Raccolta tutta la documentazione utile, sarà possibile trasmettere i moduli tramite PEC, insieme alla copia del documento di identità o di riconoscimento, alla casella della Direzione Regionale di riferimento o presentarla presso gli sportelli dell’Agenzia delle entrate Riscossione.
Solo chi non documenta la propria condizione di difficoltà può procedere anche utilizzando il servizio online sul portale ADER.