Space X, Palazzo Chigi: “Nessun contratto firmato o accordi fatti con società Musk”
La presidenza del Consiglio smentisce che il tema sia stato trattato durante l'incontro Meloni-Trump. Su X arriva, poi, il post del magnate
Nessun contratto firmato o accordo concluso tra il governo italiano e Space X, colosso di Elon Musk, per l'uso del sistema satellitare Starlink. "La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink", si legge oggi in una nota di Palazzo Chigi.
"Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati".
La stessa Presidenza del Consiglio "smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l'incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump ".
Musk: "Pronti a fornire all'Italia la connettività più sicura e avanzata"
"Pronti a fornire all'Italia la connettività più sicura e avanzata!", scrive su X Elon Musk. Il post del magnate arriva a commento del 'Vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi', pubblicato dal suo referente in Italia, Andrea Stroppa, dove vengono date informazioni sulla sicurezza del sistema Starlink.
Politica
Vittorio Rizzi probabile successore alla guida del DIS:...
L’attesa è ormai prossima alla conclusione: nella giornata di domani dovrebbe essere formalizzata la nomina del successore di Elisabetta Belloni alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). Tra le ipotesi più accreditate emerge con forza il nome del prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI).
Cambio al vertice: un passaggio di rilievo
Il possibile incarico a Rizzi rappresenterebbe un passaggio significativo nell’assetto istituzionale della sicurezza nazionale. Figura di spicco, con una carriera consolidata in ambito investigativo e di intelligence, Rizzi potrebbe prendere il posto di Elisabetta Belloni a partire dal prossimo 15 gennaio, segnando un cambio al vertice che si preannuncia cruciale per la gestione delle dinamiche strategiche del DIS.
Una doppia nomina in programma
Contestualmente alla designazione del nuovo direttore del DIS, verrà deciso anche il nome del successore di Rizzi nel ruolo di vicedirettore dell’AISI. Le indiscrezioni suggeriscono che la scelta potrebbe ricadere su un ufficiale generale della Guardia di Finanza, una decisione che rafforzerebbe la presenza di figure con competenze trasversali nel panorama dell’intelligence italiana.
Le prossime mosse
La nomina ufficiale è attesa per domani, un appuntamento che confermerà il quadro di riorganizzazione all’interno delle principali istituzioni di sicurezza del Paese. In un contesto globale caratterizzato da sfide sempre più complesse, la designazione di figure esperte e di alto profilo come quella di Vittorio Rizzi sottolinea l’importanza di un approccio strategico e coordinato per garantire la sicurezza nazionale.
Attualità
Scholz ribadisce: “L’inviolabilità delle frontiere è...
BERLINO – In una dichiarazione inaspettata rilasciata presso la Cancelleria federale, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha riaffermato l’importanza dell’inviolabilità delle frontiere, definendola un principio fondamentale del diritto internazionale che “vale per tutti, indipendentemente dalle dimensioni o dal peso geopolitico di un Paese”.
Scholz ha rivelato di aver recentemente intrattenuto colloqui con diversi capi di Stato e di governo europei, con l’obiettivo di affrontare l’impatto delle dichiarazioni controverse provenienti dagli Stati Uniti. Senza menzionare direttamente il nome dell’ex presidente americano Donald Trump, il cancelliere ha fatto riferimento a esternazioni che, secondo lui, hanno sollevato preoccupazioni tra i partner europei. “Dalle discussioni è emersa una certa incomprensione per le affermazioni recenti,” ha dichiarato.
Ribadendo con fermezza la posizione tedesca, Scholz ha sottolineato che le frontiere “non possono essere modificate con la violenza”, un principio che, secondo il cancelliere, rappresenta una pietra angolare della pace e della stabilità in Europa e nel mondo. L’appello è stato chiaro: i partner europei devono restare uniti e coordinati nella difesa di questo valore condiviso. “La coesione tra i Paesi europei è fondamentale per affrontare sfide comuni e garantire che i principi fondamentali del diritto internazionale siano rispettati ovunque”, ha aggiunto.
La dichiarazione arriva in un momento delicato per le relazioni transatlantiche, segnato da tensioni legate a posizioni divergenti su temi di politica estera. L’unità tra gli Stati membri dell’Unione Europea viene vista come una risposta cruciale per rafforzare la credibilità del blocco nel panorama geopolitico globale.
Un appello all’unità europea
Scholz ha inoltre evidenziato l’importanza di una risposta coordinata alle provocazioni che potrebbero minare la stabilità internazionale. “Non si tratta solo di proteggere le frontiere fisiche, ma di difendere un ordine internazionale basato su regole condivise,” ha affermato il cancelliere.
Il riferimento implicito alle tensioni alimentate da dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti, un partner storico dell’Europa, segnala una crescente necessità per i leader europei di definire una posizione autonoma e coesa. Scholz non ha fornito ulteriori dettagli sui contenuti delle conversazioni avute con i suoi omologhi, ma ha ribadito che “il confronto è stato costruttivo e orientato a rafforzare la cooperazione.”
L’eredità del principio di inviolabilità
Il principio dell’inviolabilità delle frontiere ha radici profonde nel diritto internazionale ed è stato riaffermato in numerose occasioni dopo la Seconda guerra mondiale. Esso rappresenta una delle basi fondamentali del sistema di sicurezza collettiva europeo, come sancito anche dagli accordi di Helsinki del 1975.
Scholz ha concluso il suo intervento ricordando che ogni violazione di tale principio rappresenta una minaccia non solo per il Paese coinvolto, ma per l’intera comunità internazionale. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme per garantire che il rispetto delle frontiere e del diritto internazionale rimanga al centro delle nostre azioni collettive,” ha sottolineato.
La posizione del cancelliere tedesco si inserisce in un contesto più ampio di ridefinizione delle alleanze globali, in cui l’Europa si trova sempre più spesso a dover bilanciare il rapporto con gli Stati Uniti e la propria autonomia strategica. Restano da vedere gli sviluppi futuri, ma il messaggio di Scholz è chiaro: l’Europa non può permettersi divisioni interne su questioni di principio fondamentali.
Politica
Il leader siriano Ahmed al-Sharaa atteso in Turchia per un...
Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Yeni Safak, il nuovo leader della Siria, Ahmed al-Sharaa, conosciuto con il nome di battaglia Abu Mohamed Jolani, è in procinto di compiere la sua prima visita ufficiale all’estero dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Al centro di questo viaggio, previsto in Turchia, ci sarebbe un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Un evento simbolico nella transizione siriana
La visita rappresenta un passaggio altamente simbolico nel contesto della complessa transizione politica che sta attraversando la Siria. Ahmed al-Sharaa, figura di spicco nella nuova leadership post-Assad, è atteso ad Ankara in un momento di delicati equilibri diplomatici nella regione. Sebbene non sia stata ancora comunicata una data precisa per l’incontro, fonti vicine all’ambiente politico turco hanno confermato che il viaggio avrebbe già dovuto svolgersi nei giorni scorsi, ma è stato posticipato per ragioni non specificate.
Turchia e Siria: un rapporto cruciale
Il ruolo della Turchia nella crisi siriana è stato centrale fin dall’inizio del conflitto. Ankara ha sostenuto attivamente le opposizioni al regime di Assad e ha ospitato milioni di rifugiati siriani, diventando un attore chiave nella gestione della crisi umanitaria e delle dinamiche geopolitiche dell’area. Questo primo incontro tra Erdogan e al-Sharaa potrebbe rappresentare un momento decisivo per delineare le future relazioni tra i due Paesi, con implicazioni non solo bilaterali ma anche regionali.
Le incognite del nuovo corso
La figura di Ahmed al-Sharaa rimane complessa e divisiva. Conosciuto precedentemente come Abu Mohamed Jolani, è stato per anni associato a movimenti armati attivi nel conflitto siriano. La sua transizione verso un ruolo di leadership politica solleva interrogativi sul futuro della Siria e sulle sue relazioni internazionali. Tuttavia, la sua scelta di recarsi in Turchia per il primo viaggio ufficiale appare come un segnale chiaro dell’importanza attribuita da Damasco ad Ankara in questa fase di ricostruzione e stabilizzazione.
Questo incontro, qualora confermato, segnerà una tappa fondamentale nel ridefinire il panorama politico mediorientale. La Turchia, con la sua posizione strategica e il suo peso politico, potrebbe giocare un ruolo determinante nel plasmare il futuro della Siria post-Assad, mentre Ahmed al-Sharaa cerca di consolidare la propria legittimità internazionale. Gli osservatori rimangono in attesa di ulteriori dettagli sulla visita, che potrebbe aprire nuovi scenari diplomatici in un’area storicamente caratterizzata da profonde tensioni.