Avvio in salita rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 203 punti
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre in aumento a 205 punti base, rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 203 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 4,90%.
Le principali Borse europee aprono la seduta contrastate. Nei primi minuti di scambi Piazza Affari cede lo 0,36% a 27.726 punti, Francoforte avvia le contrattazioni a -0,55%, Londra avanza dello 0,26% e Parigi arretra dello 0,22%. Sulla piazza asiatica, a Tokyo il Nikkei 225 termina gli scambi lasciando sul terreno lo 0,26% a 30.994 punti.
Economia
Spread Btp-Bund in aumento: apertura a 115,2 punti base
Rendimento dei titoli di Stato italiani in crescita al 3,72%
Lo spread tra i titoli di Stato italiani (Btp) e i Bund tedeschi ha registrato un incremento all’apertura dei mercati, attestandosi a 115,2 punti base. Si tratta di un aumento rispetto alla chiusura del giorno precedente, quando il differenziale si era fermato a quota 114,7.
Il rendimento del Btp decennale italiano è salito al 3,72%, segnando una tendenza al rialzo. Parallelamente, il rendimento del Bund tedesco di pari durata si è stabilizzato al 2,57%. Questi dati riflettono una dinamica che continua a mantenere sotto osservazione gli sviluppi nel mercato obbligazionario europeo.
L’andamento dello spread è considerato un indicatore chiave per valutare la percezione del rischio associato ai titoli di Stato italiani rispetto ai benchmark tedeschi, ritenuti tra i più sicuri del panorama europeo. Incrementi dello spread possono indicare una maggiore incertezza da parte degli investitori riguardo alla stabilità economica o politica del Paese.
Analisi di mercato
L’aumento del rendimento dei titoli italiani, accompagnato dalla stabilità dei Bund tedeschi, può essere interpretato come un segnale di divergenza nella percezione del rischio tra i due Paesi. In generale, movimenti significativi dello spread possono influenzare i costi di finanziamento per il governo italiano e, di conseguenza, l’economia complessiva.
Gli analisti continueranno a monitorare attentamente l’evoluzione di questi indicatori nei prossimi giorni, cercando di comprendere se il rialzo dello spread sia legato a fattori specifici, come notizie economiche o politiche, o a dinamiche di mercato più ampie.
Contesto europeo
Nel panorama dei mercati europei, i rendimenti obbligazionari rappresentano una componente cruciale per le decisioni di investimento. Il Bund tedesco, considerato un rifugio sicuro, viene spesso utilizzato come parametro di confronto per valutare i titoli di altri Paesi dell’Eurozona, come l’Italia.
L’andamento odierno conferma la centralità del mercato obbligazionario come termometro della fiducia degli investitori, in un contesto economico europeo che resta caratterizzato da molteplici sfide.
Finanza
Assalto di Unicredit a Banco Bpm: la partita si intreccia...
Gli analisti di JP Morgan ipotizzano un incentivo cash fino a 4 miliardi, ma Vincenzo Longo di Ig Italia frena: "Diversivo, puntano a Commerz"
L’offerta di Unicredit per Banco Bpm vedrà un rialzo significativo? Gli analisti di JP Morgan ipotizzano un incentivo cash fino a 4 miliardi, ma Vincenzo Longo di Ig Italia, intervistato dall’Adnkronos, frena: "Unicredit guarda più a Commerzbank che a Banco Bpm". La strategia, secondo l’analista, sarebbe utilizzare l’offerta italiana come leva per esercitare pressione sul governo tedesco in vista del consolidamento bancario europeo. "L'offerta di Unicredit in questi termini appare più un diversivo che un reale interesse per Banco Bpm, con l’obiettivo di puntare a Commerzbank e costringere Berlino a giocare la partita", sottolinea Longo.
Un rialzo dell’offerta dell’entità ipotizzata da JP Morgan, secondo l’analista, è improbabile: "Può essere rivista al rialzo, ma non in maniera così importante, anche considerando il contesto di forte incertezza in Europa e in Italia per il futuro dei servizi finanziari".
Il piano di Unicredit, secondo quanto apprende Adnkronos da rumors in ambienti finanziari, sembra continuare a guardare con insistenza oltre i confini nazionali: se l’operazione con Commerzbank andasse in porto, nascerebbe un colosso europeo tra i primi cinque-sei del continente per dimensioni dell’attivo, capace di superare le barriere nazionali ancora oggi radicate nel sistema bancario. Ma il tempo è il vero nemico: più l’operazione resta in sospeso, più Commerzbank potrebbe trovare soluzioni alternative per blindarsi. Marzo sarà un mese cruciale: si attende entro la metà del mese l'autorizzazione della Bce sulla salita al 29,9%, quali sono i possibili passi?
Commerz: una banca scalabile?
UniCredit, spiega l'esperto finanziario Giorgio Vintani all'Adnkronos, è già quasi arrivata al massimo possibile (28%) sotto la soglia dell’Opa (30%), un'opzione che ritengo poco probabile per la banca milanese. L’obiettivo dell’ad Orcel, sottolinea, è di acquisire il controllo, non la totalità dell’azionariato della seconda banca tedesca. Per raggiungere questo scopo, come già spiegato da lui stesso in relazione alla possibile acquisizione del Banco Bpm, dialogherà con tutti gli azionisti di Commerzbank, vista la contrarietà manifestata dall’attuale e dal potenziale futuro governo tedesco (rappresentato dal leader della CdU Christian Merz).
"Se guardiamo all’azionariato di Francoforte - sottolinea Vintani - troviamo che la banca è altamente scalabile: di fatto, gli investitori istituzionali (solamente interessati alla massimizzazione del loro profitto) rappresentano il 50% del totale, a cui si aggiunge Blackrock con oltre il 5% del capitale. Il 21% è in mano ad azionisti privati, in gran parte tedeschi, con un azionariato ben più diffuso rispetto agli istituzionali e quindi, a mio avviso, più difficili da convincere". La Germania, col 10%, è decisamente opposta al deal, e cercherà di fare di tutto per opporsi, chiosa l'analista: "Berlino parla già di ‘mossa non concordata’, e quindi ostile, e di ‘investimento finanziario’, quindi la principale difficoltà sarà convincere i teutonici ad accettare l’acquisizione. Per gli azionisti che veramente hanno un investimento finanziario nella seconda banca tedesca, e che quindi sono anche interessati a una possibile uscita ben remunerata, Unicredit rappresenta un interlocutore assai interessante, aggiunge. "Molti degli istituzionali - conclude - sono anche azionisti di Piazza Gae Aulenti, e quindi per loro l’ad Orcel è un interlocutore naturale. Con le elezioni in Germania alle porte (23 febbraio) è difficile aspettarsi novità a breve, ma tutto può sempre succedere. Staremo a vedere". (di Andrea Persili)
Finanza
Rateizzazione dei debiti fiscali: nuove regole per il 2025
Rateizzazione dei debiti fiscali: nuove regole per il 2025
A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti italiani potranno accedere a un sistema di rateizzazione dei debiti fiscali più semplice e flessibile, grazie alle nuove regole introdotte dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo aggiornamento normativo offre maggiore accessibilità per chi desidera regolarizzare la propria posizione debitoria con il fisco.
Rateizzazione fino a 84 mesi con un click
Una delle novità principali è la possibilità di richiedere la rateizzazione dei debiti fino a 84 mesi (sette anni) attraverso una procedura interamente online. Grazie alla piattaforma digitale “Rateizza adesso”, disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, i contribuenti potranno inoltrare le loro richieste in modo rapido e senza dover presentare documentazione aggiuntiva. Questo strumento semplifica notevolmente l’accesso a una soluzione di pagamento dilazionato, offrendo un’alternativa agevole e immediata.
Debiti fino a 120mila euro: fino a 10 anni di rateizzazione
Per i debiti fiscali di importo superiore o in presenza di determinate condizioni, è prevista una rateizzazione che può arrivare fino a 120 mesi (dieci anni). Tuttavia, per accedere a questa estensione è necessario fornire una documentazione adeguata che certifichi i requisiti richiesti dalla normativa. Questa opzione si rivolge in particolare ai contribuenti con difficoltà economiche comprovate, permettendo una gestione più sostenibile delle somme dovute.
Simulatore online per verificare i requisiti
A supporto dei cittadini, è già disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione un simulatore online. Questo strumento consente di verificare in anticipo se si possiedono i requisiti per accedere alla rateizzazione e di calcolare il numero e l’importo delle rate. In questo modo, ogni contribuente può ottenere una stima chiara e personalizzata delle modalità di pagamento, facilitando la pianificazione finanziaria.
Un passo verso una maggiore semplificazione fiscale
L’introduzione di queste nuove regole rappresenta un ulteriore passo verso la modernizzazione dei servizi fiscali in Italia. Con l’obiettivo di ridurre il carico burocratico e promuovere la compliance fiscale, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione mira a rendere più accessibili le opzioni di pagamento per i cittadini e le imprese, garantendo al contempo un sistema più equo e trasparente.
Queste novità saranno valide fino al 31 dicembre 2026, offrendo un periodo di tre anni in cui i contribuenti potranno beneficiare di queste agevolazioni. Per maggiori dettagli, si invita a consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione o a contattare il servizio clienti dedicato.