Farmaceutica, Giancarlo Benelli è il nuovo Head of Europe di BeiGene Ltd
Il presidente e Ceo Oyler: "La sua leadership e la sua visione sono in linea col nostro impegno di espandere una presenza globale"
Giancarlo Benelli è stato nominato Senior Vice President e Head of Europe di BeiGene Ltd, azienda oncologica globale che intende cambiare il suo nome in BeOne Medicines Ltd. Effettiva dal 1 gennaio, la nomina – si legge in una nota - rafforzerà l’impegno dell'azienda a portare farmaci di grande impatto a un maggior numero di pazienti in tutta Europa. “Siamo lieti di dare a Giancarlo il nostro benvenuto in BeiGene e nel nostro percorso di trasformazione che consoliderà il nostro posizionamento globale di innovazione in oncologia - afferma John V. Oyler, Co-fondatore, presidente e Ceo di BeiGene - Giancarlo porta con sé una vasta esperienza e un curriculum comprovato nell’industria farmaceutica che saranno fondamentali per continuare a far crescere la nostra presenza in Europa guidata dal nostro ufficio di Basilea, in Svizzera. La sua leadership e la sua visione si adattano perfettamente a BeiGene, in linea con il nostro impegno di espandere la nostra presenza globale e migliorare le nostre capacità in questo settore. Siamo impazienti di osservare l’impatto positivo che la sua esperienza porterà al nostro team e al nostro lavoro”.
Benelli è un dirigente a livello mondiale con più di 20 anni di esperienza nell’industria farmaceutica in aziende come Novartis e AstraZeneca. Più recentemente è stato Vice President e Head Radioligand Therapy International Markets di Novartis. “Sono onorato e orgoglioso di unirmi a BeiGene in questa fase fondamentale della crescita dell’azienda - commenta Benelli - L'impegno di BeiGene nella scoperta e nello sviluppo di trattamenti innovativi che siano al tempo stesso accessibili è perfettamente in linea con i miei valori personali e professionali. Sono impaziente di entrare in contatto con più di 800 colleghi in tutta Europa per contribuire all’ambizione comune di trasformare la vita dei pazienti oncologici. Insieme, cercheremo di espandere la nostra presenza e il nostro impatto in Europa, portando speranza e guarigione a coloro che ne hanno grande necessità”.
Prima di diventare Head Radioligand Therapy International Markets a Novartis, Benelli ha ricoperto il ruolo di General Manager di Advanced Accelerators Applications, con responsabilità nella ristrutturazione dell’organizzazione della produzione, di R&D, e del settore commerciale di Saint Genis Poully in seguito all’acquisizione da parte di Novartis, garantendo la continuità aziendale e lanciando con successo 177lutezio oxodotreotide sia in Francia che in Italia nelle sfide successive alla fusione. Benelli ha conseguito un dottorato in medicina e un diploma post-laurea in chirurgia toracica, entrambi all’Università di Genova, e un diploma in economia sanitaria all’Università di York (Regno Unito).
Salute e Benessere
College of Sciences a Malta: un ponte tra formazione...
in collaborazione con: Acs college
Come accade in tutti gli ambiti della società contemporanea, anche il settore accademico si adatta costantemente ai progressi, alle evoluzioni e alle sfide imposte dalla modernità, rispondendo alle nuove esigenze che questa comporta. In tale contesto, una delle richieste emergenti tra gli studenti è la crescente necessità di integrare le conoscenze teoriche con competenze pratiche, affrontando situazioni reali e concretamente legate al mondo del lavoro sin dalle fasi iniziali del percorso formativo.
Gli istituti universitari sono chiamati a rispondere a questa esigenza in continua evoluzione, e in tale scenario si distingue l'ACS Asomi College of Sciences, Istituto di Alta Formazione con sede a Malta e campus in Italia ed Europa. ACS è accreditato dalla Malta Further Higher Education Authority (MFHEA), un riconoscimento che ne attesta la qualità e l'affidabilità nel panorama educativo internazionale.
La missione primaria del College è quella di promuovere un'integrazione sinergica tra il mondo accademico e quello professionale, mettendo al centro un percorso formativo orientato al mercato del lavoro. L’obiettivo è fornire agli studenti una preparazione che vada oltre le conoscenze teoriche, equipaggiandoli con le competenze pratiche indispensabili per un inserimento rapido, efficace e di successo nel contesto professionale. In questo modo, il College garantisce un'esperienza formativa che non solo stimola la crescita intellettuale, ma prepara gli studenti ad affrontare con sicurezza le sfide e le opportunità di un mondo in continua evoluzione.
L’offerta formativa di ACS College of Sciences copre una vasta gamma di settori e ambiti professionali, tra cui spiccano i dipartimenti: Design & Fine Arts, Innovation & Technology, Finance and Law e Health & Sciences. Indipendentemente dalla scelta disciplinare degli studenti, basata sulle loro inclinazioni personali, l'elemento comune a tutte le aree è l'impegno a sviluppare una sinergia tra formazione accademica e mondo aziendale. Questo obiettivo viene perseguito attraverso collaborazioni internazionali, partnership strategiche e opportunità di stage, che consentono agli studenti di acquisire esperienza pratica e di entrare in contatto diretto con le dinamiche del mercato del lavoro. Un aspetto fondamentale di questo percorso formativo è rappresentato dalle competenze del corpo docente, che, grazie alla propria esperienza, garantisce un elevato livello di preparazione accademica. A supporto degli studenti, l'istituto offre programmi di tutoraggio personalizzati e servizi di consulenza, assicurando una guida costante e un ambiente di apprendimento favorevole alla crescita professionale e personale.
Il dipartimento più interessante e professionalmente stimolante dell’offerta formativa dell’ACS Asomi è sicuramente quello rivolto alle professioni sanitarie: Health & Sciences. La School of Medicine, infatti, nasce dallo sviluppo di questo dipartimento, il quale annovera fra i corsi di studio quelli in Osteopatia, Fisioterapia,
Igiene Dentale, Psicologia, Fisioterapia dello Sport (Master) e il Corso di Laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia.
Proprio in quest’ultimo corso, emerge con forza l’importanza della connessione fra il mondo accademico e quello professionale, dove il tirocinio clinico ha un ruolo cruciale già a partire dal terzo anno di corso. Gli studenti avranno la possibilità di svolgere questa fondamentale esperienza pratica in strutture prestigiose in Italia e in Europa, grazie alle partnership solide di ACS Asomi.
Oltre al qualificato corpo docente, composto non solo da ricercatori e accademici, ma anche da medici specialisti, bisogna segnalare i servizi di tutoraggio e consulenza rivolte agli studenti. In questo contesto, ogni studente è accompagnato da una rete di esperti e mentori che lo supportano nel proprio percorso di crescita professionale, creando così una solida base per un inserimento efficace e sostenibile nel mondo del lavoro. Il successo di chi si forma all'ACS Asomi College of Sciences non è solo il risultato di un percorso accademico, ma di una preparazione integrata e mirata a rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione.
Salute e Benessere
Diagnosi precoce schizofrenia, studio svela possibili...
La schizofrenia rappresenta uno dei disturbi psichiatrici con maggiori ricadute in termini di qualità della vita per chi ne è affetto e di costi per la salute pubblica. Tuttavia, le cause di questo disturbo restano ancora oggi in gran parte sconosciute, di fatto rendendo difficoltosa anche l’individuazione di marcatori biologici di diagnosi e prognosi di tale condizione. In questo scenario, una recente ricerca italiana ha portato alla luce conoscenze che potrebbero dare un impulso innovativo proprio alla diagnosi precoce della schizofrenia, svelando possibili biomarcatori nel sangue.
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Schizophrenia (Nature Group)*, è stato condotto presso il CEINGE Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore di Napoli e coordinato da Alessandro Usiello, direttore del Laboratorio di Neuroscienze Traslazionali del CEINGE e professore ordinario di Biochimica Clinica dell’Università della Campania Lugi Vanvitelli, in collaborazione con i professori di Psichiatria Antonio Rampino e Alessandro Bertolino dell’Università di Bari Aldo Moro, con il dottor Matteo Vidali, direttore della Struttura Complessa di Patologia clinica dell’Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, e con Francesco Errico, professore di Biochimica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
"I nostri esperimenti - spiega Usiello – hanno rivelato che i livelli sierici di due amminoacidi atipici D-aspartato e D-serina, potrebbero rappresentare biomarcatori utili per tracciare gli stadi precoci di psicosi, prima che i sintomi della schizofrenia diventino clinicamente manifesti, candidandosi a diventare potenziali indicatori di rischio della transizione da fasi prodromiche del disturbo all’esordio conclamato della malattia". Inoltre, prosegue il neuroscienziato, "lo studio, durato oltre 5 anni e finanziato dai ministeri della Ricerca e della Salute e con i fondi Pnrr (progetto MNESYS), ha utilizzato una metodologia di chimica analitica per misurare i livelli di una serie di amminoacidi che modulano lo stato di attivazione di recettori noti per essere implicati nella fisiopatologia della schizofrenia. In particolare, grazie alla stretta collaborazione con l’Ospedale di Bari abbiamo esaminato 251 individui, suddivisi in quattro gruppi di diagnosi clinica, ciascuno ad un diverso stadio della malattia".
"Abbiamo notato differenze significative nella composizione amminoacidica del siero di questi differenti gruppi di individui - aggiunge Rampino, prima firma dello studio -. È venuto fuori un quadro biochimico che potrebbe indicare che la progressione da stadi prodromici e precoci della malattia a fasi in cui la stessa diventa clinicamente manifesta, fino a cronicizzarsi, sono caratterizzati da una diversa composizione del milieu di D-aminoacidi circolanti nel siero dei soggetti. I nostri risultati gettano le basi per un potenziale utilizzo di tali marcatori periferici nella diagnosi precoce e nella stadiazione della schizofrenia". "Gli esperimenti devono essere ripetuti e confermati in altri gruppi di pazienti presso altri ospedali italiani, in quanto potrebbero rappresentare un primo passo nella crescente ricerca di strategie per la diagnosi e l’intervento precoce nella schizofrenia" conclude Errico.
Salute e Benessere
Tumori, +30% diagnosi melanoma in 2024, mai così tanti
Non sono mai stati stimati così tanti casi di melanoma come per lo scorso anno. Nell’ultimo rapporto 'I numeri del cancro in Italia 2024', presentato dall’Associazione italiana di oncologia medica, le previsioni indicano come le diagnosi di melanoma possano raggiungere quota 17.000, circa 4.300 in più rispetto ai 12.700 registrati nel 2023. "Tuttavia, a questo bilancio delle diagnosi - commenta Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma - si contrappongono gli eccezionali successi nella terapia. Grazie infatti all’immunoterapia anche nei casi di melanoma metastatico, le forme più gravi e contro le quali fino a poco tempo fa avevamo poche opzioni di cura, oggi il 50% dei pazienti sopravvive dopo 10 anni dalla diagnosi".
È per questo che nelle nuove linee guida sul melanoma della European Society for Medical Oncology (Esmo), pubblicate solo di recente, l’immunoterapia è passata dall’essere l’ultima opzione a terapia di prima scelta. In ogni caso "la possibilità che l’anno appena passato sia un’anno 'nero' per questa malattia è alta. Certo, questo numero così elevato può essere letto sia come una maggiore sensibilità della popolazione a sottoporsi a controlli regolari, fondamentali per una diagnosi precoce del tumore, che come una maggiore esposizione ai fattori di rischio, ad esempio ai raggi solari senza adeguata protezione o il ricorso ai lettini abbronzanti", aggiunge Ascierto
"Il melanoma – dice Ascierto – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata drammaticamente passando dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino ad arrivare ai possibili 17.000 nel 2024". Anche le chances di sopravvivenza sono aumentate progressivamente e significativamente negli anni, in particolar modo grazie all’immunoterapia che occupa uno spazio di rilievo nelle ultime linee guida dell’Esmo. Le nuove raccomandazioni sono state messe a punto da un gruppo multidisciplinare di esperti provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia e si basano sui dati scientifici più recenti.
"Nel documento l'immunoterapia adiuvante, quella post-intervento chirurgico - continua Ascierto - viene raccomandata sia nei casi di melanoma di stadio IIB e IIC, che di stadio III, quindi anche in presenza di malattia metastatica. L'immunoterapia adiuvante viene indicata anche come prima opzione nei casi di melanoma metastatico, prima o in sostituzione della terapia target. Inoltre, nelle nuove linee guida è presente la cosiddettà immunoterapia ‘dual block’, quella composta da due farmaci che agiscono su due 'blocchi' diversi di inibizione del sistema immunitario, da poco resa rimborsabile dall'Agenzia italiana del farmaco nei casi di melanoma non resecabile o metastatico".
Come atteso, gli esperti hanno inserito nelle raccomandazioni anche l'immunoterapia neoadiuvante, cioè quella che si somministra prima dell'intervento chirurgico, nei casi di melanoma metastatico.
"Le nuove linee guida tengono conto degli enormi progressi fatti nella diagnosi e nella cura di questa malattia in forte crescita. Ma anche se le terapie evolvono rapidamente, un punto rimane fermo e sempre valido ed è la prevenzione che rimane la nostra migliore arma contro il melanoma", conclude Ascierto.