Connect with us

Published

on

Juan Bernabé Falconiere Lazio

La Lazio di Claudio Lotito ha licenziato il suo falconiere Juan Bernabé che aveva condiviso sui social foto e video della protesi peniena applicata al suo organo genitale. Il 56enne, originario di Cadice (Spagna), era stato operato sabato mattina presso la Clinica Nuova Villa Claudia di Roma dal chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, anch’esso membro dello staff medico biancoceleste, come urologo.

Juan Bernabé e i video sui social

Il “papà” di Olimpia, l’aquila simbolo dei biancocelesti, oltre 30 anni fa, ha perso un testicolo dopo un incidente. Padre, questa volta senza virgolette, di due figli, Bernabé si è sottoposto all’intervento di protesi peniena per risolvere un problema di vascolarizzazione e ora riesce a decidere “quanto far durare il rapporto con il partner”. Una gioia che ha voluto condividere con i suoi follower sui social: “La sessualità è il benessere della vita, non dovrò mai più prendere farmaci di nessun tipo. Ringrazio il dottor Antonini che mi ha spiegato tutto nel dettaglio, facendomi parlare anche con alcuni pazienti che, prima di me, si erano sottoposti all’operazione”, ha detto l’ormai ex falconiere della Lazio.

Le sue parole, ma soprattutto le immagini, hanno fatto il giro del web, fino all’invito de La Zanzara. Durante la trasmissione radiofonica, lo spagnolo non si è risparmiato: “Ho fatto l’intervento per aumentare le mie prestazioni sessuali perché sono molto attivo, ho bisogno di eiaculare ogni volta che ho tempo libero” ha spiegato Bernabé che non vede nulla di strano nella scelta di condividere il video della protesi sui social: “L’ho fatto per scopi medici, non mi pento. Non capisco il legame con la pornografia”.

Il mancato dietrofront (anzi) non è piaciuto agli ultras della Lazio, che hanno pubblicato un comunicato duro nei confronti dello spagnolo, che avrebbe sfruttato il rapporto con la Lazio per farsi pubblicità. E non sono piaciute nemmeno al club che, nella serata di lunedì 13 gennaio ha fatto sapere di aver licenziato Bernabè: “La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabè e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento”.

Che cosa è una protesi peniena

La protesi peniena è un dispositivo medico impiantabile utilizzato come soluzione chirurgica per la disfunzione erettile che non risponde ai trattamenti farmacologici (es. Viagra) o alle iniezioni intracavernose.

Quando si ricorre alla protesi peniena?

  • Fallimento delle terapie farmacologiche: se i farmaci non producono effetti o causano effetti collaterali significativi;
  • Problematiche anatomiche: come nei casi di malattia di La Peyronie o curvature severe del pene;
  • Conseguenze di interventi oncologici: ad esempio, dopo una prostatectomia radicale.

Tipi di protesi peniene

  1. Protesi semirigide
  • Sono costituite da cilindri flessibili inseriti nel pene;
  • Il dispositivo consente un’erezione permanente ma flessibile;
  • Sono più semplici da impiantare e richiedono meno manutenzione, ma non permettono un controllo completo dell’erezione.

Protesi idrauliche (gonfiabili)

    • Compongono il modello più avanzato e sofisticato;
    • Consistono in cilindri gonfiabili, un serbatoio riempito di liquido e una pompa, solitamente collocata nello scroto;
    • Per ottenere l’erezione, basta azionare la pompa, che trasferisce il liquido nei cilindri. Una volta terminato, un’altra pressione permette il deflusso del liquido;
    • Offrono una sensazione più naturale e permettono un migliore controllo dell’erezione, ma richiedono un intervento chirurgico più complesso.

In generale, la protesi peniena è una soluzione duratura e discreta perché il dispositivo resta completamente all’interno del corpo.

Il precedente per Bernabé

Non è la prima volta che il “papà” di Olimpia viene rimosso dall’incarico di falconiere della Lazio. Nel 2021, lo spagnolo era stato sospeso perché mentre si trovava a bordo campo insieme all’aquila Olimpia, rispose con il saluto romano ad alcuni cori dei tifosi. D’altronde lo spagnolo non ha mai nascosto le sue simpatie politiche neanche in occasione del post operatorio: “Mussolini? Lo stimo tantissimo” ha detto sempre parlando su La Zanzara. Quell’episodio, diffuso in un video sui social, gli costò la sospensione dal ruolo di falconiere, ma le immagini del suo pene dopo l’operazione gli costano l’addio definitivo alla Lazio.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Continue Reading

Demografica

Tutti i vantaggi dell’allattamento al seno per il bambino e...

Published

on

allattamento al seno

L’allattamento al seno è uno dei gesti più naturali e vitali che una madre possa fare per il suo bambino. Non solo fornisce i nutrienti essenziali per una crescita sana, ma diventa anche un momento di connessione profonda tra madre e figlio. Il latte materno è un vero e proprio elisir di vita, ricco di sostanze bioattive che proteggono il neonato dalle malattie e ne stimolano lo sviluppo fisico e psicologico.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il latte materno è la scelta migliore per il benessere del neonato. Raccomanda che il bambino venga alimentato esclusivamente con latte materno per i primi sei mesi di vita, per poi continuare anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di età o oltre, secondo il desiderio della madre e del bambino. Ma perché è così fondamentale?

I benefici per il bambino

Il latte materno è un alimento completo che contiene tutti i nutrienti essenziali per la crescita sana del neonato. “Acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro e sostanze bioattive: il latte materno è una vera e propria medicina naturale”, spiega il dottor Marco Grassi, ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno. Ma non è solo una questione di nutrizione. “L’allattamento stimola anche lo sviluppo psicomotorio e intestinale del bambino e protegge dalla comparsa di patologie come obesità, diabete di tipo 2 e disturbi gastrointestinali”, aggiunge Grassi. I bambini allattati al seno, infatti, corrono meno rischi di contrarre infezioni come diarrea, vomito e otiti, oltre a sviluppare una maggiore resistenza ai virus.

La ricerca ha dimostrato che l’allattamento favorisce anche l’acquisizione di nuove abitudini alimentari, poiché i bambini che ricevono il latte materno sono più disposti a esplorare nuovi cibi e sapori. Eppure, gli effetti positivi non si limitano alla salute fisica: il legame emotivo che si crea tra madre e figlio durante l’allattamento è profondo e fondamentale per il benessere psicologico del bambino.

I benefici per la madre

Ma l’allattamento non è solo un beneficio per il bambino. Anche la mamma raccoglie i frutti di questo legame speciale. “Oltre a favorire una ripresa più rapida dopo il parto grazie all’ossitocina, che accelera il recupero fisico, l’allattamento aiuta la mamma a tornare in forma, contribuendo alla perdita del peso accumulato durante la gravidanza”, spiega Grassi. Ma i vantaggi non finiscono qui: l’allattamento riduce anche il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e osteoporosi.

Inoltre, l’allattamento al seno ha effetti positivi sul piano psicologico della madre. La produzione di ossitocina durante l’allattamento non solo favorisce l’attaccamento al bambino, ma aiuta anche a combattere la depressione post-partum, migliorando l’autostima della madre. Un gesto che, oltre a nutrire, nutre anche il cuore della mamma.

Quando l’allattamento non è possibile

Non sempre l’allattamento al seno è possibile. In alcuni casi, per motivi di salute o altre difficoltà, le madri potrebbero non essere in grado di allattare. In questi casi, è essenziale che la mamma riceva informazioni adeguate e supporto per prendere la decisione migliore per la salute del suo bambino. “La consapevolezza è fondamentale. La scelta di allattare al seno o meno deve essere fatta nel rispetto delle condizioni di salute della madre e del neonato”, sottolinea il dottor Grassi.

Come allattare correttamente: i consigli dell’esperto

Per godere appieno dei benefici dell’allattamento, è importante seguire alcune semplici regole. “Allattare ‘a richiesta’ è fondamentale, poiché il neonato ha bisogno di poppare tra le 8 e le 14 volte al giorno nei primi mesi. È il bambino che stabilisce il ritmo della poppata”, consiglia Grassi.

Anche la posizione e l’attacco sono cruciali per evitare fastidi come dolori ai capezzoli o mastite. “Una corretta postura aiuta a prevenire questi inconvenienti, e non c’è un tempo fisso per ogni poppata, è il bambino che decide quando ha mangiato abbastanza”, spiega il ginecologo. L’allattamento esclusivo al seno è altrettanto importante nei primi sei mesi, anche per l’idratazione: quando ha sete, il bambino si attacca al seno e riceve anche acqua.

Infine, è meglio evitare l’uso di tettarelle e biberon nei primi mesi, poiché potrebbero interferire con l’allattamento naturale e compromettere l’attacco del bambino al seno. E non c’è bisogno di lavare il seno dopo ogni poppata, poiché le ghiandole dell’areola provvedono già a una pulizia naturale.

In definitiva, l’allattamento al seno è una delle esperienze più belle e benefiche per la salute del bambino e della madre. “Nonostante le difficoltà iniziali che alcune donne possono affrontare, con il giusto supporto e le informazioni adeguate, l’allattamento è un’esperienza che, oltre a essere nutriente, è estremamente gratificante”, conclude il dottor Marco Grassi. Un gesto che unisce, nutre e protegge, creando un legame che dura tutta la vita.

Continue Reading

Demografica

“Motivi comprensibili”, niente ergastolo per doppio...

Published

on

Giustizia Canva

Un verdetto che lascia il paese intero attonito, una sentenza che sta scuotendo la coscienza collettiva: la Corte d’Assise di Modena ha condannato Salvatore Montefusco a 30 anni di reclusione, e non all’ergastolo come richiesto dalla Procura, per il duplice omicidio di Gabriela Trandafir e di sua figlia Renata, uccise a fucilate il 13 giugno 2022 a Castelfranco Emilia. La motivazione che ha scatenato il dibattito politico e sociale è quella della “comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l’autore a commettere il reato“, un concetto che ha suscitato indignazione tra le vittime e in ampi settori della politica.

Una sentenza che scuote

Il caso di Gabriela Trandafir e della figlia Renata ha sollevato un velo doloroso su una realtà che, purtroppo, continua a essere troppo spesso invisibile: la violenza di genere. La sentenza, emessa dalla Corte d’Assise di Modena, ha condannato Montefusco, un uomo di 70 anni, per aver ucciso la sua compagna e la figlia di lei. Sebbene l’imputato avesse collaborato con la giustizia, le attenuanti generiche, tra cui la confessione e l’atteggiamento collaborativo, sono state considerate in modo tale da ridurre la pena da quella che la Procura avrebbe voluto, ovvero l’ergastolo, a una condanna di 30 anni di carcere.

Barbara Iannuccelli, avvocata che assiste la famiglia delle vittime, ha definito la decisione “un messaggio grave”, affermando che tale sentenza rappresenta un segnale pericoloso nella lotta contro il femminicidio e la violenza di genere. Le sue parole, cariche di incredulità, riflettono la delusione per una decisione che considera in modo disgiunto le circostanze emotive dell’assassino rispetto alla brutalità del crimine stesso. “Questa sentenza ci riporta indietro nel tempo, quando omicidi di questo tipo venivano giustificati con la gelosia o le difficoltà familiari. Il messaggio che passa è grave: legittimiamo l’idea che in una situazione conflittuale, un uomo possa eliminare il problema a colpi di fucile”, ha dichiarato l’avvocato, che ha aggiunto come il testimone diretto, il figlio della vittima, avesse fornito una testimonianza cruciale nel processo.

Il caso ricorda la sentenza emessa nel 2016, che riguardava l’omicidio di Olga Matei, quando la corte d’appello aveva ridotto la pena per l’assassino, ritenuto in preda a una “tempesta emotiva” dovuta alla gelosia. Anche in quel caso, l’elemento umano, la comprensione dei motivi che avevano spinto l’autore al crimine, era stato preso in considerazione, creando un precedente che ha suscitato ampie polemiche.

Un messaggio che non può passare inosservato

L’incredulità di Iannuccelli è condivisa da numerosi esponenti politici, che non hanno mancato di esprimere il loro disappunto per la decisione dei giudici. Il ministro per gli affari regionali, Roberto Calderoli, ha commentato: “Non capisco come possano esserci motivi ‘umanamente comprensibili’ per uccidere a fucilate due donne. Come è possibile giustificare un atto così crudele? Non ho parole.” Calderoli ha aggiunto che, sebbene trent’anni o l’ergastolo possano apparire simili in pratica, è la motivazione dietro la pena a destare preoccupazione.

Anche il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha espresso forti perplessità sulla sentenza. “Se ciò che emerge dagli stralci pubblicati fosse confermato, la decisione conterrebbe elementi discutibili e certamente preoccupanti che rischierebbero di produrre un arretramento nella lotta contro i femminicidi e la violenza maschile sulle donne”, ha dichiarato. Secondo Roccella, il problema non è la pena inflitta, ma il ragionamento alla base della decisione: “Colpisce il principio secondo cui ‘la situazione familiare’ avrebbe ‘indotto’ l’imputato a compiere il tragico gesto, rendendo ‘umanamente comprensibili’ i motivi del reato. È un nesso causale pericoloso che potrebbe minare lo sforzo di cambiamento culturale contro la violenza di genere”.

La deputata del PD, Ilenia Malavasi, ha definito la sentenza “un insulto alle donne” e ha accusato i giudici di aver dato troppa importanza alle attenuanti, minimizzando le circostanze aggravanti del crimine. “Questa è la risposta che la giustizia dà alla violenza di genere? Un giudizio che riduce un duplice femminicidio a una mera conflittualità familiare? Un messaggio che rischia di legittimare la violenza maschile contro le donne”, ha detto la Malavasi, criticando l’uso di espressioni che sembrano avallare la cultura patriarcale e la giustificazione di atti violenti.

Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, ha rincarato la dose, affermando che le motivazioni della sentenza rappresentano “un pericoloso precedente” nel contrasto alla violenza di genere. “C’è ancora molto lavoro da fare per abbattere la cultura patriarcale che emerge anche nei tribunali”, ha commentato, sottolineando come una tale giustificazione possa alimentare la percezione che gli uomini possano risolvere i conflitti con la violenza.

Le critiche politiche e le richieste di cambiamento

La politica, nel suo complesso, ha risposto a questa sentenza con un coro di proteste che non lascia spazio a interpretazioni. Il Movimento 5 Stelle, attraverso la deputata Stefania Ascari, ha espresso il suo profondo turbamento per le motivazioni adottate dalla Corte d’Assise di Modena. Secondo Ascari, la giustificazione di un omicidio sulla base di “forti conflitti familiari” e di una condizione psicologica di “profondo disagio” è una riduzione inaccettabile della violenza di genere. “Queste motivazioni evidenziano le criticità di un sistema giudiziario che tende a giustificare la violenza e che non riesce a comprendere la gravità del fenomeno”, ha detto Ascari, chiedendo un cambiamento radicale nella formazione dei magistrati, degli avvocati e di tutti gli operatori del sistema giudiziario.

In una nota congiunta, le parlamentari del Movimento 5 Stelle nella commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere hanno sottolineato come la decisione della Corte di Assise di Modena rappresenti “un passo indietro”, soprattutto alla luce dei progressi ottenuti con le battaglie delle donne. “Questa sentenza riduce l’assassinio di due donne a un conflitto familiare”, hanno commentato le parlamentari, sollecitando la necessità di un’educazione giuridica che affronti il problema della violenza maschile contro le donne.

Anche Ilenia Malavasi, deputata del PD, ha espresso forti preoccupazioni, denunciando come il linguaggio utilizzato nella sentenza possa portare alla riabilitazione del vecchio delitto d’onore sotto nuove vesti. “Se le motivazioni della Corte non vengono correttamente interpretate e messe in discussione, rischiamo di legittimare la violenza e di dare spazio a giustificazioni che non hanno fondamento”, ha dichiarato.

Un’analisi che va oltre la sentenza

La sentenza della Corte di Assise di Modena, purtroppo, non è un caso isolato. Negli ultimi anni, si sono susseguite decisioni che hanno sollevato interrogativi sulle reali intenzioni della giustizia nel contrastare il femminicidio e la violenza di genere. La tendenza a considerare le dinamiche familiari e i conflitti come attenuanti in omicidi di questo tipo è un tema che continua a riaffiorare nelle aule di tribunale, minando la percezione di equità e giustizia per le donne.

Le critiche al sistema giudiziario sono rivolte soprattutto alla sua incapacità di trattare la violenza di genere con la necessaria severità. Le legislazioni più recenti, che hanno cercato di rafforzare la protezione delle donne, sembrano spesso non essere supportate da un’efficace interpretazione giuridica. “Le parole giuste sono fondamentali per cambiare la cultura della violenza”, ha detto Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, sottolineando come il linguaggio giuridico possa perpetuare pregiudizi che vanno a minare gli sforzi per superare la cultura patriarcale.

La decisione della Corte d’Assise di Modena non è solo una questione giuridica, ma anche un problema sociale. “Le motivazioni di questa sentenza rischiano di far riemergere il delitto d’onore sotto nuove vesti”, ha dichiarato Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati. Secondo Carfagna, l’idea che ci possano essere motivi “comprensibili” per un femminicidio mina le fondamenta di una società che dovrebbe invece proteggere le vittime e condannare senza esitazioni i colpevoli.

Le parole della sorella di Gabriela Trandafir, “l’ergastolo è per noi”, riassumono il dolore e l’amarezza di chi resta. Per i familiari delle vittime, questa sentenza rappresenta una sconfitta, non solo personale ma collettiva. È il fallimento di un sistema che, invece di tutelare le donne, sembra giustificare chi le uccide.

Continue Reading

Demografica

Bambino inquadrato allo stadio, la scuola gli annulla la...

Published

on

Bambino Inquadrato Stadio Assenza Scuola Social

Antonio Gramsci diceva che “Il calcio è il regno della lealtà umana esercitata all’aria aperta”. Ecco, proprio l’area aperta, unita alle telecamere della televisione, ha incasinato Sammy, il giovanissimo tifoso del Newcastle che aveva saltato la scuola per andare a seguire in trasferta la propria squadra del cuore.

Non che lui se ne fosse fatto un problema, mentre celebrava a pugni chiusi e con un grande sorriso la vittoria dei Magpies a danno dell’Arsenal durante la semifinale di andata della Carabao Cup. La sua esultanza, però, è stata trasmessa in diretta televisiva e così la giustificazione apportata alla sua assenza non è stata ritenuta valida dalla scuola che ha scritto ai genitori del piccolo, presenti con lui allo stadio.

La lettera della scuola ai genitori

“Gentili genitori, vi informiamo che l’assenza di Sammy per martedì 7 gennaio 2025 sarà ora classificata come non autorizzata a causa della copertura mediatica che lo mostrava ad una partita di calcio a Londra. Non esitate a contattarci se desiderate discutere ulteriormente questo argomento”, ha scritto la scuola.

Dopo la partita, la pagina Facebook di Away Day Tours ha condiviso un’immagine di Sammy, colto in un momento di festa durante la trasmissione dal vivo, con la didascalia scherzosa che ha attirato l’attenzione di innumerevoli tifosi: “Questo giovane è stato colto a festeggiare la straordinaria vittoria del Newcastle sull’Arsenal. Ha saltato la scuola quel giorno, portando la sua famiglia a ricevere la seguente e-mail. Momenti come questi sono ciò che il calcio rappresenta. E diciamocelo, era un viaggio di geografia!”

Incluso nel post c’era lo screenshot di un’email inviata dalla scuola ai genitori di Sammy.

Le assenze in Inghilterra

Il riferimento “alla lezione di geografia” ha convinto i tifosi a schierarsi dalla parte del piccolo tifoso e della sua famiglia, ma perché l’assenza risulta ingiustificata anche se i genitori ne erano a conoscenza?

Alla base c’è una diversa disciplina della presenza scolastica. In Inghilterra, le assenze non giustificate da scuola possono comportare sanzioni pecuniarie per i genitori. Questo sistema di multe è stato implementato per incentivare la frequenza scolastica regolare e contrastare il fenomeno dell’abbandono o del disinteresse verso la scuola, aumentato considerevolmente dopo la pandemia.

Se un bambino salta la scuola senza l’autorizzazione del dirigente scolastico per almeno cinque giorni, i genitori possono ricevere una multa di £80. Se la multa non viene pagata entro 21 giorni, l’importo raddoppia a £160.

Se un genitore riceve una seconda multa per lo stesso bambino entro un periodo di tre anni, l’importo della multa sarà immediatamente di £160. Dopo la terza infrazione, le autorità possono considerare azioni legali alternative, che potrebbero includere procedimenti penali.

L’intento del governo è quello di promuovere una frequenza scolastica regolare e affrontare le disparità nelle politiche di sanzione tra diverse autorità locali. Nel 2022-2023, sono state emesse quasi 400.000 multe per assenze non autorizzate, con una prevalenza di casi legati a famiglie che prenotano vacanze durante il periodo scolastico.

Confronto con altri Paesi

In altri paesi europei, come la Francia e la Germania, esistono normative simili:

  • Francia: I genitori possono essere multati fino a €1.500 per aver portato i figli in vacanza durante il periodo scolastico senza autorizzazione del dirigente scolastico;
  • Germania: Le multe variano a seconda dello stato federale e possono arrivare fino a €1.000. Le autorità possono anche segnalare i genitori alla polizia per infrazioni ripetute.

Vista l’assenza di un solo giorno, comunque, nessuna conseguenza grave per Sammy. Anzi, un po’ di notorietà e il sorriso per la vittoria dei Magpies, che hanno battuto per 2-0 l’Arsenal e si preparano con più calma alla gara di ritorno del 5 febbraio al St. James’ Park.

Continue Reading

Ultime notizie

Cronaca35 minuti ago

Prete di Ischia si innamora, sacerdoti sposati lo...

"Don Scala si è innamorato di una parrocchiana, ha rinnegato sacerdozio" Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati, fondato da don...

Immediapress35 minuti ago

Lavoro. Parte Da Reggio Emilia “Women on Board 2025”

Oltre 1500 le donne per la prima tappa del percorso formativo che toccherà tutte le regioni italiane, per sostenere una...

Cronaca35 minuti ago

Anci e Anvcg rafforzano collaborazione per Giornata...

Rinsaldare la collaborazione tra Anci e Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, in vista della Giornata Nazionale delle vittime civili...

Cronaca35 minuti ago

Regione Lazio a confronto su ‘Disabilità e...

L’incontro ha posto l’accento sull’inclusione, con un focus particolare tra diritto e tecnologia alla luce dell’evoluzione normativa europea Nella Sala...

Spettacolo35 minuti ago

Ozpetek e Trinca, due ‘diamanti’ al Cineland di Ostia:...

Il regista turco e l'attrice hanno presentato 'Diamanti' tra applausi e commozione, mentre al box office supera si avvicina ai...

Salute e Benessere35 minuti ago

Farmaceutica: J&J MedTech Italia, Nicolas Reboud a capo...

L'Ad e presidente Fischetto, 'area fondamentale di crescita per il nostro business' Una forte esperienza, un background eterogeno e la...

Politica37 minuti ago

Salvini-Renzi, lo scontro social: il botta e risposta

"Dovevi lasciare la politica", "Dimettiti, buffon" Scontro social tra Matteo Salvini e Matteo Renzi, con botta e risposta tra il...

Economia37 minuti ago

Italia-Emirati, Enel con Cattaneo ad Abu Dhabi insieme a...

Energia tra capitoli principali della cooperazione L’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo, è oggi ad Abu Dhabi, insieme alla Presidente...

Demografica37 minuti ago

Tutti i vantaggi dell’allattamento al seno per il bambino e...

L’allattamento al seno è uno dei gesti più naturali e vitali che una madre possa fare per il suo bambino....

Tecnologia39 minuti ago

Meta, stop a filtri bellezza su Instagram. Aida Creator:...

"I motivi di questa decisione sono aziendali, strategici ed economici" Addio ai visi perfetti sui social. Da martedì 14 gennaio,...

Tecnologia39 minuti ago

TikTok e il ban in Usa: l’azienda si prepara a...

La prospettiva di un divieto dell'app negli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti per l'azienda, genera preoccupazione e incertezza...

GR Audio (Giornali Radio)39 minuti ago

GrAudio edizione delle 15:30 del 15 gennaio

GR Audio (Giornali Radio)39 minuti ago

GrAudio Flash delle 15:50 del 15 gennaio

GR Audio (Giornali Radio)45 minuti ago

GrAudio Flash delle 14:50 del 15 gennaio

Economia51 minuti ago

Il debito supera i 3000 miliardi, Bankitalia spiega cosa...

Il nuovo record va letto in rapporto al pil, ricorda via Nazionale, comunicando il dato. E aggiunge: "Conta la capacità...

Economia1 ora ago

Bonus elettrodomestici 2025, come funziona: occhio a click...

La misura pensata per rinnovare gli apparecchi domestici e sostenere al contempo l’industria europea del settore La Legge di Bilancio...

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

GrAudio edizione delle 14:30 del 15 gennaio

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

Rubrica delle buone notizie del 15 gennaio

Sport1 ora ago

Italia Polo Challenge 2025, lo spettacolo sulla neve di...

Il sindaco Rota: “La prima volta di un grande torneo di Polo a Courmayeur conferma la vocazione sportiva del nostro...

Cultura1 ora ago

Ritanna Armeni racconta Via Rasella: “I valori della...

Esce il nuovo libro della giornalista: "Descrivo quegli eventi colpita dal fatto che in quella strada non ci sia una...