Bafta, ‘Conclave’ ed ‘Emilia Pérez’ dominano le nomination
Tra i candidati anche 'The Brutalist', 'A Complete Unknown' e 'Anora'
'Conclave' ed 'Emilia Pérez' dominano le nomination dei Bafta, i cosiddetti 'Oscar britannici', tra gli appuntamenti più attesi della stagione dei premi. Il thriller ambientato in Vaticano di Edward Berger ha ottenuto 12 candidature, tra queste Miglior film, Miglior regista, Miglior attore protagonista per Ralph Fiennes, Miglior attrice non protagonista per Isabella Rossellini, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior film britannico. Sono 11, invece, le nomination al musical su un boss trans del cartello messicano di Jacques Audiard. Tra queste, Miglior film, Miglior regista, Miglior attrice protagonista per Karla Sofía Gascón, Miglior attrici non protagoniste per Zoe Saldaña e Selena Gomez, Miglior film in lingua straniera, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior colonna sonora.
'The Brutalist' di Brady Corbet si porta a casa 9 nomination, 7 'Anora' di Sean Baker, 'Dune: Parte Due' di Denis Villeneuve e 'Wicked' di Jon M. Chu. Infine, 6 per 'A Complete Unknonw', il biopic su Bob Dylan di James Mangold. In lizza per la statuetta al Miglior attore protagonista, oltre Fiennes, ci sono Colman Domingo per 'Sing Sing', Hugh Grant per 'Heretic', Timothée Chalamet per 'A Complete Unknown' e Sebastian Stan per 'The Apprentice – Alle origini di Trump'. Tra le attrici, oltre Gascón, Cynthia Erivo per 'Wicked', Marianne Jean-Baptiste per 'Hard Truths', Mikey Madison per 'Anora', Demi Moore per 'The Substance' e Saoirse Ronan per 'The Outrun'.
Yura Borisov per 'Anora', Kieran Culkin per 'A Real Pain', Clarence Maclin per 'Sing Sing', Edward Norton per 'A Complete Unknown', Guy Pearce per 'The Brutalist' e Jeremy Strong per 'The Apprentice' si contendono, invece, la statuetta al Miglior attore non protagonista. Mentre tra le Miglior attrici non protagoniste, oltre Rossellini, Saldaña e Gomez, ci sono Felicity Jones per 'The Brutalist' e Jamie Lee Curtis per 'The Last Showgirl'. Nessuna nomination per Nicole Kidman, protagonista di 'Babygirl', e 'Challengers' di Luca Guadagnino.
Le statuette dei Bafta saranno consegnate il 16 febbraio alla Royal Festival Hall del Southbank Centre di Londra.
Spettacolo
Non solo Oasis: dai Black Sabbath agli 883, le reunion...
Sono molti i gruppi che potrebbero sorprendere i fan se tornassero insieme dopo anni di stop.
Quello che tutti ritenevano impossibile è accaduto: gli Oasis sono tornati insieme e sembrano intenzionati a durare, almeno fino all'imminente tour, che dopo le date sold out nel Regno Unito e in Irlanda, nel 2025 porterà i fratelli Gallagher negli Usa, in Canada, e in Messico, e di nuovo a Londra per altri due concerti. "Con gli Oasis ero infelice, non torneranno più" giurava Noel Gallagher nel 2017 ma dopo anni di faida famigliare i due fratelli Gallagher hanno fatto pace, dando vita alla reunion più attesa dell'anno. Se tutto ciò è avvenuto, dunque, non è impossibile sognare altre reunion storiche visto che gli Oasis non sono i primi ad essersi ritrovati dopo anni di stop e battaglie legali.
I Sex Pistols sono stati la prima band ad ammettere di avere fatto una reunion per soldi. Il Filthy Lucre Tour, annunciato nel marzo 1996, in seguito a speculazioni e critiche da parte dell'ex manager della band, Malcolm McLaren, e di un cronista del The Times, era motivato esclusivamente da motivi finanziari. Da allora, tante altre band sono tornate insieme, come Guns N’ Roses, Blur, Mötley Crüe, Smashing Pumpkins, e da noi i Club Dogo e i Cccp. Alcune stanno ancora in piedi, altre, invece, sono durate il tempo di un tour. Ma ce ne sono molte che potrebbero sorprendere i fan se tornassero insieme.
THE SMITHS - Un nome su tutti è quello degli Smiths. La band simbolo di Manchester sembrava sul punto di fare un come back imminente. "Nel giugno 2024 la Aeg Entertainment Group ha fatto una grossa offerta per un tour mondiale degli Smiths. Io ho detto sì ma Johnny Marr ha ignorato l’offerta" ha rivelato il cantante Morrissey qualche mese fa, tirando una bordata al chitarrista con il quale negli anni '80 ha fondato la band. "Non ho ignorato l’offerta. Ho detto di no" ha subito ribattuto Marr. Andy Rourke, l'ex bassista del gruppo, è scomparso due anni fa a seguito di una lunga battaglia contro il cancro, mettendo fine alle speranze di una ipotetica reunion della band.
Eppure l'ipotesi che Morrissey e Marr mettano fine al loro rapporto burrascoso (che dura da quando gli Smiths si sono sciolti nel 1987) non è del tutto remota. Nella sua autobiografia 'Set The Boy Free' Marr ha rivelato che i due si sono incontrati in un pub per parlare di una reunion del gruppo. "In quel momento ci è sembrato che con le giuste intenzioni si potesse effettivamente fare e che potesse anche essere grandioso - spiega -. Ero sinceramente contento di essere tornato in contatto con Morrissey. Per quattro giorni è stata una prospettiva molto concreta. Avremmo dovuto trovare qualcuno di nuovo alla batteria [il batterista originale Mike Joyce ha fatto causa a Morrissey e Marr per i diritti d'autore nel 1996], ma se gli Smiths avessero voluto riformarsi, ciò avrebbe reso felici un sacco di persone, e con tutta la nostra esperienza potremmo anche essere migliori di prima". Tuttavia, dopo aver pianificato di vedersi di nuovo l'idea non si è mai concretizzata. "Sono andato in Messico con i Cribs, e poi all'improvviso c'è stato il silenzio radio. La nostra comunicazione è finita e le cose sono tornate come erano e come mi aspetto che saranno sempre". Non sappiamo se i due musicisti torneranno sui loro passi ma di sicuro una reunion degli Smiths passerebbe davvero alla storia.
LITFIBA - Ricomporsi, per i Litfiba, non è facile, ma una reunion sarebbe salutata da molti con entusiasmo. Piero Pelù ha ribadito più volte che la band simbolo del rock italiano tra gli anni '80 e '90, non può funzionare "se le teste sono troppo lontane". E quindi, dopo la reunion per i 40 anni con Ghigo Renzulli, l'altra anima della band, Piero è tornato al lavoro da solista. L'11 luglio 1999, all'Autodromo di Monza, i Litfiba si sono esibiti nell'ultimo concerto prima dell'addio di Pelù, che lascia il gruppo per intraprendere una carriera solista. Al contempo Renzulli prosegue con il marchio Litfiba con nuovi membri finché nel 2009 viene annunciata la reunion tra Renzulli e Pelù. Nel 2021, dopo 42 anni di attività, il gruppo ufficializza il definitivo ritiro dalle scene con un ultimo tour e un concerto finale al Mediolanum Forum di Assago il 22 dicembre 2022. Se è vero che non c'è due senza tre, si può sempre sognare un ritorno in gran spolvero della band fiorentina.
TALKING HEADS - Sperimentali e avanguardisti come pochi altri, i Talking Heads sono stati la colonna portante della new wave americana tra gli anni '70 e '90. Formatisi nel 1974 e guidati dall'emblema per eccellenza dell'avanguardia musicale, David Byrne, i Talking Heads sono ricordati per la loro proposta eclettica e variegata, con concerti dalla grande carica emotiva, come testimonia il film-concerto del 1984 'Stop Making Sense', diretto da Jonathan Demme, che è stato da poco restaurato. Nel 1988 il gruppo ha iniziato la fase di scioglimento del gruppo che porterà alla fine ufficiale due anni dopo. Ogni membro ha preso strade diverse. Byrne ha persino iniziato un percorso di ricerca e lavorato con artisti di ogni tipo, uno su tutti Brian Eno mentre nel 1981 Tina Weymouth e Chris Frantz avevano già formato i Tom Tom Club. Nel 1996 tutti i membri, tranne Byrne, si sono riuniti realizzando un album a nome 'The Heads' e intitolato 'No Talking, Just Head' mentre il tastierista Jerry Harrison è andato avanti con la sua fortunata carriera di produttore discografico. Le quattro 'teste parlanti' hanno sorpreso il pubblico nel 2002 esibendosi in occasione della cerimonia di ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame ma di una reunion vera e propria non si è più parlato. Almeno fino a qualche mese fa, quando si sono rivisti per il 40esimo anniversario di 'Stop Making Sense'. Un ritorno sul palco appare improbabile ma quando all'Alcatraz di Milano un fan ha domandato a Jerry Harrison, se una reunion fosse possibile lui sorriso e ha detto: "We can all hope", possiamo tutti sperare.
DAFT PUNK - C'è chi attendeva fiducioso un ritorno in grande stile in occasione delle Olimpiadi di Parigi. Invece, i fan dei Daft Punk dovranno aspettare ancora un po' per vedere, chissà, forse in futuro, ancora sul palco il duo electro francese più celebre al mondo, formato da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter. Del resto il loro addio aveva spiazzato tutti nel 2021, quando all'apice del successo, il video Epilogue, annunciava la fine dei Daft Punk. Due anni più tardi Bangalter, che ha intrapreso un percorso da solista, pubblicando il disco 'Mythologies', alla Bbc ha spiegato cosa è stato a fargli decidere di abbandonare le scene. "L’ultima cosa che vorrei essere, nel mondo in cui viviamo, nel 2023, è un robot" ha rivelato, riferendosi al fatto di loro presentarsi sempre con il viso coperto da un casco, come fossero dei robot. Una reunion non c'è ancora stata ma a dicembre nei cinema è approdata la versione rimasterizzata in 4K di 'Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem', l'anime nato dalla collaborazione tra i Daft Punk e il maestro giapponese Leiji Matsumoto. E chissà che sia un segnale di qualche altro progetto imminente.
R.E.M. - I R.E.M. sono stati uno dei gruppi alternative rock statunitensi più famosi al mondo, attivi dal 1980 al 2011, e nella loro trentennale carriera hanno venduto più di 85 milioni di dischi. Il gruppo si è sciolto, di comune accordo, nel 2011 con un annuncio ufficiale sul proprio sito web nel quale ha ringraziato i propri fan e tutti coloro che si sono emozionati ascoltando la loro musica, ma a una reunion vera e propria non si è mai detta favorevole. Almeno fino al giugno del 2024, quando a sorpresa, dopo 15 anni dallo scioglimento, Michael Stipe e compagni sono saliti sul palco a New York durante il gala con cui sono stati inseriti nella 'Songwriters Hall of Fame' intonando 'Losing My Religion'. Un episodio sporadico che ha però riaccesso le speranze dei fan di vedere ancora la band in tour.
FAITH NO MORE - Ogni anno si vocifera di una imminente reunion dei Faith No More e ogni anno le aspettative dei fan di vederli tornare sul palco vengono tradite. Eppure, la band di San Francisco ha già provato a riformarsi su iniziativa del frontman Mike Patton, per un tour europeo. Il gruppo metal alternativo, paladino del crossover, si è sciolto nel 1998 e i vari membri hanno intrapreso percorsi di diversi, a partire dallo stesso Patton, mente creativa di vari progetti paralleli come Mr. Bungle, Fantomas, Tomahawk e Peeping Tom. Nel 2009, dopo mesi di speculazioni, i Faith No More hanno annunciato il ritorno sulle scene con 'Album of the Year' e un tour europeo intitolato The Second Coming Tour.
Dopo vari tira e molla la band ha pubblicato il suo settimo album in studio, 'Sol Invictus', nel maggio 2015, realizzato due concerti con l'ex cantante Chuck Mosley per celebrare la ristampa del loro album di debutto 'We Care a Lot', e tra annunci e smentite nel 2019 ha annunciato degli show in Europa nel 2020, poi riprogrammati al 2021 a causa del Covid. Sfortunatamente non se ne è fatto più nulla. La band avrebbe dovuto suonare in altri spettacoli nel settembre 2021, ma anche questi sono stati annullati a causa di Mike Patton, che ha dichiarato di non essere in grado di sostenere né il tour con i Faith No More né quello con Mr. Bungle a causa di problemi di salute mentale legati a depressione e alcolismo. Nel giugno 2024 Patton è tornato a Milano a 25 anni di distanza con Mr. Bungle ma dei Faith No More ancora non c'è traccia.
883 - Vedere Max Pezzali e Mauro Repetto sullo stesso palco sembrava un'utopia. Almeno fino a qualche giorno fa, quando a sorpresa, nell'ultima data dei concerti di Pezzali al Forum di Assago di Milano, sul palco con lui è salito proprio Repetto, regalando ai fan presenti una reunion ‘lampo’ degli 883 che tanto aspettavano. In total look nero, con tanto di cappello da cowboy, Repetto è entrato in scena durante ‘Nord Sud Ovest Est’, uscendo direttamente dalla porta del saloon che fa da scenografia, quindi ha iniziato a ballare facendo impazzire il pubblico. Al termine del brano i due si sono salutati con un abbraccio, poi Repetto ha preso il microfono e ha detto "Max forever, 883 forever". L’indomani sui social l’ex 883 ha postato una foto che lo ritrae sorridente nel backstage insieme a Pezzali: “E’ stato bello ritrovarci anche qui, tra musica e ricordi”. Una frase che fa sognare i fan e che un giorno, chissà, potrebbe portare a un ritorno della mitica band simbolo degli anni '90.
BLACK SABBATH - Ozzy Osbourne lo ha detto più volte e lo ribadisce appena può: 'The Prince of Darkness', da tempo alle prese con dei problemi di salute e affetto dal morbo di Parkinson, vorrebbe dare il suo addio ai fan con uno show in grande stile e sogna, per l'occasione, di riunire sul palco i Black Sabbath. Dopo uno show nella loro città natale, Birmingham, il 4 febbraio 2017, la band metal più famosa della storia, ha smesso di esibirsi dal vivo. Le speranze dei fan si sono riaccese nel gennaio 2024, quando la moglie e manager di Ozzy, Sharon, ha parlato dell'ipotesi di due concerti d’addio, a Birmingham, sostenendo che la sua voce è ancora "perfetta". Il progetto è poi caduto nel vuoto. Anche Tony Iommi, il chitarrista dei Black Sabbath, in una recente intervista a Guitar World, ha parlato della possibilità di fare un ultimo show con la formazione originale che include, oltre a Ozzy Osbourne, anche Geezer Butler e Bill Ward. E chissà che il 2025 non sia l'anno fortunato. (di Federica Mochi)
Spettacolo
Sanremo 2025: i 30 big in gara, di tutto un pop? –...
Nell episodio di oggi del nostro podcast "Sanremo Express" racconteremo come Carlo Conti abbia deciso di alzare la posta in gioco, ampliando il numero di partecipanti da 24 a 30. Ma chi sono i fortunati prescelti? Cosa ci aspetta da questa edizione? E soprattutto, cosa non sapevamo ancora?
Spettacolo
Tazenda, il cantante Nicola Nite si ritira: “Esco in...
Da 12 anni aveva preso il posto occupato prima dal fondatore Andrea Parodi e poi da Beppe Dettori
Divorzio in casa Tazenda: il cantante Nicola Nite si ritira. Da 12 anni aveva preso il posto occupato prima dal fondatore Andrea Parodi e poi da Beppe Dettori. Gli storici membri Gino Marielli e Gigi Camedda assicurano che ci sono già alcune opzioni in campo per continuare con una nuova voce. "Devo ritirarmi dal ruolo di frontman - annuncia Nicola Nite -. Vi dico subito che non c’è una frattura. Non abbiamo mai discusso veramente. E di certo non litigheremo ora. Il 'problema' sono io. Gli ultimi due anni di tour sono stati per me di una fatica strana, profonda, scoraggiante, incontrollabile, ingiustificata e grazie all’intuizione di un genio la ragione sta diventando sempre più chiara". Entrato nel gruppo sardo nel 2013 Nicola Nite non vuole più stare al centro del palco e fa un passo indietro: "Vi prego di lasciarmelo fare in punta di piedi così come sono arrivato”.
Gino Marielli e Gigi Camedda lo ringraziano “consapevoli dell’importanza del ruolo di Nicola nella storia dei Tazenda fino ad oggi” e si dicono pronti a voltare pagina. “I Tazenda devono proseguire il loro viaggio e soprattutto hanno una grande responsabilità nei confronti della loro storia passata e del popolo dei fan - spiegano -. Abbiamo già al vaglio un paio di possibili soluzioni: vogliamo solo ponderarle bene. Per il resto, andiamo avanti con coraggio e con un pizzico di follia che sono poi le nostre cifre stilistiche e del nostro progetto che trova la sua originalità anche nella sua continua evoluzione da 37 anni a oggi”.