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Israele, slitta avvio tregua a Gaza: Hamas ritarda elenco ostaggi da liberare
Tregua slittata per ritardo consegna lista elenco ostaggi da liberare da parte di Hamas. Migliaia di profughi in viaggio per tornare. Nuovi raid nella Striscia di Gaza, "10 morti"
E' entrata in vigore alle 11.15 ora locale (10.15 in Italia) la tregua a Gaza dopo più di 15 mesi di guerra. Ad annunciarlo l'ufficio del premier israeliano dopo aver confermato di aver ricevuto i nomi dei tre ostaggi, tre giovani donne, che saranno rilasciate nelle prossime ore. Le tre donne non dovrebbero essere rilasciate prima delle quattro di questo pomeriggio, scrivono i media israeliani.
Il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia) di questa mattina ma Hamas ha denunciato "problemi tecnici" per giustificare il ritardo nella consegna dei nomi. In queste ore Israele ha lanciato nuovi raid su Gaza in cui sono 13 i morti, secondo fonti palestinesi.
I nomi dei tre ostaggi rilasciati oggi
Le Brigate Ezzedine al Qassam hanno deciso di liberare oggi, Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Israele, scrive il Jerusalem Post, ha confermato di aver ricevuto la lista dei nomi, ma non i nomi diffusi da Hamas. Gonen era stata sequestrata al rave Nova, Damari, che ha doppia cittadinanza Gb, e Steinbrecher erano state rapite dalle loro case nel kibbutz di Kfar Aza.
Romi Gonen aveva 23 anni quanto è stata presa in ostaggio da Hamas il 7 ottobre del 2023: aveva partecipato al rave Nova. Era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.
Cosa è successo
Alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia), l'ora fissata per l'entrata in vigore della prima fase dell'accordo, Hamas non aveva ancora inviato l'elenco dei tre ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi, come chiesto da Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano ha condizionato l'attuazione dell'accordo, quindi della tregua, alla consegna dell'elenco dei nomi dei tre ostaggi - tre donne secondo il Jerusalem Post - che, secondo i termini dell'intesa raggiunta con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbe dovuto essere consegnato 24 ore prima del rilascio, inizialmente atteso intorno alle 16.30. "Hamas non sta rispettando i suoi impegni a questa mattina, e contrariamente agli accordi, non ha fornito i nomi degli ostaggi. Su direttiva del premier, il cessate il fuoco non entrerà in vigore fino a che Hamas avrà rispettato i suoi impegni. Le forze israeliane continuano a colpire Gaza, fino a che Hamas non lo farà", ha dichiarato il portavoce delle forze militari israeliane Daniel Hagari.
Hamas, in un comunicato diffuso dopo le dichiarazioni di Netanyahu, ha citato "ragioni tecniche" per la mancata consegna dell'elenco. La lista, aveva spiegato una fonte di Hamas a YNet, sarà consegnata solo dopo che sarà stata approvata dal leader del movimento, Muhammad Sinwar.
Migliaia di profughi in viaggio per tornare
Migliaia di profughi nella Striscia di Gaza hanno iniziato a spostarsi, con tende, vestiti e i pochi altri oggetti personali che erano riusciti a portare via dalle loro case, per tornare ai loro luoghi di residenza, dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco alle 11.15 di questa mattina (le 10.15 in Italia). Gli spostamenti, testimoniano i giornalisti dell'Afp sul campo, avvengono a bordo di camion, su carrette trascinate da asini o a piedi.
Inoltre 4mila camion di aiuti umanitari sono pronti a entrare nella Striscia di Gaza, rende noto l'Unrwa precisando che la metà contengono alimenti essenziali e farina. Già 160 camion si stanno muovendo dal valico di Rafah verso quello di Kerem Shalom, ha reso noto Al-Qahera. Fra questi ci sono anche cinque o sei camion con combustibile.
Idf colpisce con artiglieria e droni obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza
Nel frattempo le forze militari israeliane hanno reso noto di aver colpito con artiglieria e droni obiettivi di Hamas nel nord e nel centro della Striscia di Gaza, dopo lo slittamento della tregua. "Idf continua a operare nella Striscia di Gaza", precisano i militari.
Fonti della difesa civile di Gaza denunciano che nei raid sono state uccise 13 persone e ferite 25.
Recuperato corpo del soldato ucciso a Gaza nel 2014
Le forze israeliane e Netanyahu hanno inoltre annunciato il recupero, in una "operazione speciale" condotta nella notte insieme allo Shin Bet a Gaza, il corpo del soldato Oron Shaul ucciso in combattimento nel 2014 e da allora conservati da Hamas. La famiglia è stata informata dopo che vi è stato il riconoscimento certo da parte degli specialisti dell'Istituto di medicina forense israeliano.
Esteri
TikTok oscurato negli Usa, Trump: “Salviamolo”
Il messaggio della app agli utenti: "Una legge per il bando è entrata in vigore negli Stati Uniti". Il post del tycoon
L'app di TikTok come previsto ha smesso di funzionare negli Usa. "Scusate, TikTok non è disponibile in questo momento. Una legge per il bando è entrata in vigore negli Stati Uniti. Malauguratamente questo significa che per il momento non potete usare TikTok. Per fortuna il presidente Trump ha detto che lavorerà con noi a una soluzione appena sarà insediato. Continuate a seguirci", è il messaggio che da alcune ore compare sullo schermo degli user americani. La app sembra anche essere stata rimossa dagli Apple e Google store negli Usa.
Il post di Trump
"Save TikTok", cioè 'Salvare TikTok' scrive in un post su Truth il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump
TilTok ha negli Usa 170 milioni di utenti. Trump ha anticipato la sua intenzione di estendere di 90 giorni la scadenza, prima che la legge firmata da Joe Biden lo scorso aprile, la Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, entri in vigore. La legge impone a ByteDance di cedere i servizi Usa della piattaforma social che ha sviluppato a una società non cinese, una norma la cui validità è stata confermata dalla Corte suprema venerdì.
Biden ha anche reso noto, sempre venerdì, che avrebbe lasciato all'amministrazione Trump, che si insedia lunedì, il dossier dell'attuazione della legge. Trump, che nel 2020 aveva dichiarato di voler il bando della piattaforma e la ha invece usata, anche aprendo un suo account, durante la campagna elettorale dello scorso anno, ha promesso di "salvare TikTok".
Esteri
Tregua Gaza in vigore, chi sono le tre donne ostaggio di...
Si tratta di Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher
Romi Gonen, Emili Damari e Doron Steinbrecher. Sono loro le tre donne che, secondo quanto anticipato da Hamas, dovrebbero essere liberate alle 4 di questo pomeriggio (le tre ora italiana), dopo l'accordo raggiunto sul cessate il fuoco entrato in vigore questa mattina.
Emili Damari e Doron Steinbrecher
Emili Damari, 28 anni, ha doppia cittadinanza britannica, mentre Doron Steinbrecher, 31 anni, è romena. Entrambe erano state rapite da Kfar Aza il 7 ottobre del 2023. Steinbrecher, che è una infermiera veterinaria, viveva accanto alle abitazioni della sorella sposata e dei genitori nel kibbutz. "Sono arrivati. Mi prendono", aveva detto in un messaggio vocale inviato ai suoi amici la mattina del 7 ottobre. Damari si trovava nel suo appartamento quando sono arrivati i miliziani di Hamas che le hanno sparato a una mano e hanno ucciso il suo cane, Chooka. E' stata anche ferita alla gamba da una scheggia di proiettile. E' stata caricata sulla sua auto e portata a Gaza, come ha testimoniato la madre.
Romi Gonen
Romi Gonen era stata catturata mentre cercava di scappare in auto con amici, proprio mentre era al telefono con la madre Meirav. "Mi hanno colpito mamma, sto perdendo sangue. Tutti in macchina stanno perdendo sangue", erano state le ultime parole alla madre quel giorno. Poco dopo, le forze israeliane hanno trovato l'auto vuota. E il telefono di Romi è stato tracciato a Gaza. Un ostaggio rilasciato lo scorso novembre aveva rivelato alla famiglia che Romi era viva, ma non in buone condizioni di salute.
Esteri
Tajani: “Domani in Israele e a Ramallah per sostenere...
Il ministro degli Esteri: "Italia al comando Unifil? Abbiamo candidato di altissimo livello"
"Io domani mattina sarò in Israele e poi sarò a Ramallah, in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della sua visita a Caltagirone (Catania) per ricordare don Sturzo.
Tregua che "poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace. Un cessate il fuoco che sta cominciando ora. Bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase poi si possa passare alla seconda e poi alla terza. L'Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace, come lo è stata in passato. E in Israele e in Palestina andrò a ripetere questo messaggio".
"L'Italia vuole essere anche garante di questa tregua e mi auguro che si possa in futuro anche avere la riunificazione della Palestina, Gaza e Cisgiordania, per poi dar vita, in futuro, ad uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. L'obiettivo è sempre quello della pace e mi auguro anche che si possa finalmente arrivare a sottoscrivere gli accordi di Abramo, che sono quelli che invisi ad Hamas, hanno provocato tutto quello che è successo in questi mesi", ha detto ancora il ministro.
"Bisogna capire che il cessate il fuoco, in queste prime fasi, è ancora fragile e bisogna fare il possibile per sostenere le parti - ha sottolineato Tajani - A mano a mano che, da un lato, aumenterà il flusso di ostaggi che tornerà a casa e, dall’altro il flusso degli aiuti alimentari ed energetici, dovremo far crescere la fiducia reciproca e la voglia di porre definitivamente fine al conflitto. Sarà molto difficile, ma è ciò su cui dobbiamo lavorare. Per questo la mia missione di domani servirà a dare un chiaro segnale che con la pace e la stabilità, di Israele ma anche dell’intera regione, finisce l’isolamento".
"Anp non può ancora riprendere il controllo di Gaza. Dobbiamo lavorare per una positiva prima fase di 6 settimane per aprire le porte alla seconda. L'Italia con la Ue e con i paesi amici arabi sarà impegnata in questa lunga maratona per costruire la pace", ha quindi aggiunto Tajani.
"In Libano adesso dovrà essere presa una decisione. Noi abbiamo un candidato che è di i altissimo livello, mi auguro che sia gradito sia ai libanesi sia agli israeliani, quindi credo che possa si possa raggiungere questo obiettivo", ha detto ancora il vicepremier rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia conferma le truppe Unifil con l'Italia al comando. "Abbiamo sempre dimostrato, con i nostri militari, di essere protagonisti di pace, graditi a tutti, come sono graditi i nostri carabinieri in Palestina così le nostre truppe, che sono parte dell'Unifil, sono gradite per la loro capacità di integrarsi nel territorio, di saper rispettare tutte le diverse identità. Ecco, sono fondamentali per la costruzione della pace in quell'area tormentata nel Medio Oriente, dove noi vogliamo, ripeto, essere protagonisti e portatori di pace", ha concluso.