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Trump, le prime mosse dopo l’insediamento: cosa farà il presidente
Potrebbe firmare già oggi fino a 100 ordini esecutivi. W.Post: decine di diplomatici si dimetteranno prima di insediamento
Donald Trump è diventato ufficialmente presidente degli Stati Uniti e ora passa all'azione. Primo punto nell'agenda, il contrasto all'immigrazione illegale e l'avvio di quella che, anche nell'ultimo comizio di ieri a Washington, è stata presentata come "la più grande deportazione" della storia. Tra i temi chiave, quindi, lo sto a ius soli e diritto di asilo. E spuntano anche un ordine esecutivo per rinominare il Golfo del Messico in "Golfo d'America" e uno contro "l'ideologia gender".
Oggi Trump firmerà fino a 100 ordini esecutivi
Subito dopo aver giurato da presidente, Trump oggi firmerà oltre 50 ordini esecutivi, ma lui stesso ha affermato che saranno "quasi cento". Secondo quanto rivelano oggi i media americani, il tycoon firmerà questi ordini praticamente durante tutta la giornata, alcuni nella Rotonda del Campidoglio dove è stata trasferita la cerimonia di giuramento a causa dell'ondata di gelo, alcuni di fronte a migliaia di sostenitori riuniti nella Capital One Arena per il rally che ha sostituito la tradizionale parata. E infine alcuni nella più tradizionale location della Casa Bianca.
Tra gli ordini esecutivi quello con cui Trump dichiarerà l'emergenza nazionale sul confine tra Usa e Messico che, come lui stesso ha anticipato durante il discorso della notte scorsa, "metterà fine all'invasione delle nostre frontiere e rimanderà a casa quelli che sono entrati illegalmente".
L'emergenza nazionale "consente di dispiegare i militari" alla frontiera, ha spiegato un esponente dell'Amministrazione. I militari avranno come priorità "la sovranità, l'integrità territoriale e la sicurezza degli Stati Uniti, respingendo le forme di invasione, incluse le migrazioni illegali di massa".
Ci saranno poi diversi ordini per smontare politiche dell'amministrazione Biden, in particolare sull'ambiente, come quello per tagliare i fondi per la lotta ai cambiamenti climatici inseriti nell'Inflation Reduction Act, mossa che metterebbe alla prova l'estensione dei poteri presidenziali dal momento che è tesa a sospendere con un ordine esecutivo fondi già stanziato dal Congresso. Ci saranno poi ordini per annullare le misure che limitano le trivellazioni e la concessione di licenza per gas, petrolio e attività minerarie. Oltre che per ordinare lo stop degli investimenti nelle energie rinnovabili.
Per quanto riguarda la minacciata misura contro quello che Trump e i suoi alleati chiamano il 'deep state', vale a dire burocrazia e funzionari federali che avrebbero frenato il suo primo mandato, si prevede che il nuovo presidente reintroduca la misura adottata al suo primo mandato per cambiare la definizione di migliaia di posti di funzionari pubblici per poterli affidare a persone di nomina politica impegnati ad applicare la sua agenda.
Stephen Miller, il principale consigliere della nuova Casa Bianca di Trump che nella prima amministrazione fu l'architetto delle più controverse misure anti-migranti, ha illustrato ieri in una conference call le misure ai leader repubblicani del Congresso, a partire appunto dall'avvio dell'ampia operazione contro i migranti, che è stata una delle principali promesse elettorali.
Ha spiegato poi che la dichiarazione dell'emergenza nazionale permetterà l'utilizzo dei fondi del Pentagono per l'operazione, come era stato fatto durante la prima amministrazione per la costruzione del Muro. Inoltre Trump designerà diversi cartelli di narcotrafficanti come organizzazioni terroristiche e reintrodurrà la misura "Remain in Mexico", che imponeva durante il suo primo mandato che i richiedenti asilo aspettassero in Messico l'esito delle loro domande.
"Poche ore dopo essermi insediato, firmerò decine di ordini esecutivi, quasi 100 per essere esatti che descriverò nel mio discorso domani - ha detto Trump in uno dei ricevimenti pre inaugurazione la notte scorsa - con un tratto di penna revocherò decine di ordini esecutivi estremisti e distruttivi dell'amministrazione Biden che domani a quest'ora saranno nulli". Si prevede, scrive oggi la Cnn, che vi saranno ricorsi legali contro molti di questi ordini esecutivi.
Stop a ius soli e diritto d'asilo
In particolare, Trump oggi firmerà un ordine esecutivo con l'obiettivo di mettere fine per i figli dei migranti senza documenti allo ius soli, il diritto alla base stessa della storia degli Stati Uniti che riconosce la cittadinanza a chiunque nasca sul suo territorio. In realtà quella del "birthright citizenship", del diritto di nascita alla cittadinanza, è una questione costituzionale che ha bisogno di essere affrontata per via di un emendamento costituzionale o un intervento dei tribunali.
Secondo il team di Trump, nell'ordine, pur facendo riferimento al fatto che sarà necessario un chiarimento sull'interpretazione del 14esimo emendamento, si afferma che "il governo non riconoscerà automaticamente il diritto di nascita alla cittadinanza ai figli degli stranieri illegali nati negli Stati Uniti".
"Porremo fine al diritto di asilo, creando una procedura di espulsione immediata, senza la possibilità di asilo. In seguito, porremo fine allo ius soli", ha poi spiegato una fonte dell'Amministrazione.
Abc: da Golfo del Messico a 'Golfo d'America'
Ma non è tutto. Tra i primi ordini esecutivi che il presidente Usa firmerà, ce ne sarà anche uno per rinominare il Golfo del Messico in "Golfo d'America", scrive Abc News, ricordando che il presidente eletto aveva già anticipato la sua intenzione nella conferenza stampa dei giorni scorsi a Mar-a-Lago, definendo il Golfo d'America "un bel nome, il nome appropriato".
Divieto di 'ideologia gender'
Trump firmerà oggi anche un ordine esecutivo, fortemente identitario, per mettere al bando quella che viene definita "l'ideologia gender". La misura è tesa ad annullare le iniziative adottate dall'amministrazione Biden, imponendo alle agenzie federali di considerare maschi biologici e femmine biologiche come due sessi separati, richiedendo di mettere solo la casella 'maschio' e 'femmina' nei loro formulari, come quello per i passaporti in cui l'amministrazione Biden ha inserito la possibilità di mettere una X nella casella del genere.
La misura avrà un impatto anche nella gestione di prigioni federali e centri per migranti, dove si avranno "spazi riservati ad un solo sesso", e nel divieto di usare fondi federali per le transizioni di genere, misura che potrà avere sempre impatto su detenuti e migranti nei centri. "Il governo federale non promuoverà più l'ideologia di genere", affermano dallo staff di Trump, sottolineando che "assicureranno che gli americani hanno il diritto di espressione" che può essere ostacolato quando "alla gente viene chiesto di usare pronomi preferiti", riferendosi alla prassi di scegliere il genere con cui ci si identifica.
Con un secondo ordine, anche questo fortemente ideologico, si metterà fine "ai programmi radicali e che provocano sprechi del Dei", l'acronimo, odiatissimo dalla destra Usa, che indica la 'diversità, uguaglianza e inclusione" rafforzata dall'amministrazione Biden negli uffici federali. L'ordine è teso a "smantellare la burocrazia del Dei, compresi i programmi di giustizia ambientale, le grant, il piano di azione e le iniziative legate all'equità".
W.Post: decine di diplomatici si dimetteranno prima di insediamento Trump
Secondo il Washington Post, che cita tre funzionari statunitensi ben informati a condizione di anonimato, decine di diplomatici del Dipartimento di Stato americano si dimetteranno prima dell'insediamento di Trump. Lo scrive il Washington Post. Le dimissioni, aggiungono, seguono le istruzioni in tal senso fornite dagli assistenti del presidente eletto. Il suo obiettivo, si legge ancora, è quello di attuare una rottura netta con l'amministrazione di Joe Biden.
A lasciare l'incarico saranno, come hanno riferito le fonti, saranno ad esempio John Bass, sottosegretario per la gestione e sottosegretario facente funzioni per gli affari politici. E Geoff Pyatt, vice segretario per le risorse energetiche. "E' del tutto appropriato cercare funzionari che condividano la visione del presidente Trump di mettere al primo posto la nostra nazione e i lavoratori e le lavoratrici americani. Abbiamo molti fallimenti da sistemare e questo richiede un team impegnato e concentrato sugli stessi obiettivi", ha affermato un portavoce del team di transizione.
Card. Cupich: "Ci opporremo a ogni piano di deportazione di massa"
"Si deve sapere che ci opporremo a qualsiasi piano che preveda la deportazione di massa dei cittadini statunitensi nati da genitori privi di documenti”, ha osservato il cardinale americano Blaise Cupich da Città del Messico dove si trova per un pellegrinaggio dei cattolici di Chicago su invito del cardinale Aguiar Retes, arcivescovo della capitale messicana. Il cardinale statunitense si è così espresso sulla deportazione di immigrati irregolari minacciata da Trump.
Anche papa Francesco ieri, intervenendo da Fabio Fazio sul Nove a ‘Che tempo che fa’, ha detto che “se questo è vero, sarà una disgrazia perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla il conto dello squilibrio: e questo non va”.
Esteri
Trump ha giurato, è il nuovo presidente degli Stati Uniti:...
La cerimonia di insediamento in Campidoglio
Donald Trump ha giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti oggi nella cerimonia di insediamento in Campidoglio. Subito dopo aver giurato nelle mani del giudice della Corte Suprema, John Roberts, il neo presidente ha stretto la mano a Joe Biden. Prima di Trump, ha giurato il vicepresidente JD Vance. "Inizia l'età dell'oro per gli Stati Uniti", le prime parole del nuovo presidente dopo il giuramento.
A causa delle condizioni meteo avverse, con la capitale colpita da un'ondata di gelo, la cermonia si svolge al chiuso, all'interno del Campidoglio. "Poserò la mano sulla Bibbia e giureremo tutti insieme", ha detto ieri Trump rivolgendosi alla platea nel comizio tenuto alla Capital One Arena nella serata di domenica. La giornata di oggi, secondo il protocollo, è cominciata con una messa. Poi l'incontro con il presidente uscente Joe Biden.
Nel pomeriggio, dopo l'insediamento a cui assiste anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Trump si metterà al lavoro: è attesa la firma di decine di ordini esecutivi che segneranno l'inizio del mandato.
Esteri
Trump giura da presidente, il discorso: “Età...
Le parole del leader americano dopo la cerimonia di insediamento: "La mia vita salvata per rendere l'America ancora grande. Declino Usa è finito. Sarò pacificatore e fermeremo tutte le guerre"
"L'età dell'oro dell'America inizia proprio ora". Donald Trump ha giurato da presidente degli Stati Uniti nel suo discorso inaugurale e, nella cerimonia di insediamento di oggi 20 gennaio 2025, ha delineato gli obiettivi e le linee della sua azione che mira sempre a "mettere l'America al primo posto".
Durante il suo discorso dopo il giuramento, Trump ha ringraziato i diversi ex presidenti presenti, tra cui Joe Biden. "Da oggi in poi, il nostro Paese prospererà e sarà di nuovo rispettato in tutto il mondo. Tutte le nazioni ci invidieranno e non ci lasceremo più sfruttare", ha aggiunto.
"La nostra sovranità sarà reclamata, la nostra sicurezza sarà restaurata, la giustizia sarà di nuovo bilanciata", le parole di Trump, che promette: "Sicurezza, giustizia e sovranità torneranno nelle nostre mani".
"Il maligno, violento e ingiusto uso del dipartimento della giustizia come un'arma politica finirà - ha aggiunto - e la nostra principale priorità sarà di creare una nazione orgogliosa, prospera e libera".
"Non verrà mai più utilizzato l'immensa forza dello Stato per perseguitare gli oppositori politici", ha ribadito, aggiungendo: "È una cosa che conosco. Non permetteremo che accada. Non accadrà più. Sotto la mia guida, ripristineremo una giustizia giusta, equa e imparziale secondo lo stato di diritto costituzionale".
"Il nostro governo affronta oggi una crisi di fiducia. Per molti anni un establishment radicale e corrotto ha estratto potere e ricchezza dai nostri cittadini, i pilastri della nostra società lasciati rotti e mai riparati", ha detto ancora il 47° presidente americano alla Rotonda del Campidoglio, a Washington D.C..
"Ora abbiamo un governo che non riesce nemmeno a gestire una semplice crisi interna, mentre continua a inciampare in una continua lista di eventi catastrofici all'estero. Fallisce nella protezione dei nostri fantastici cittadini rispettosi delle regole, proteggendo invece pericolosi criminali, di cui molti usciti da prigioni e istituti psichiatrici entrati illegalmente nel nostro Paese da tutto il mondo - ha continuato -. Abbiamo un governo che ha dato fondi illimitati per la difesa di confini stranieri, ma si rifiuta di difendere i confini americani, e, ancora più importante, la sua gente".
E ancora: "La mia vita è stata salvata per un motivo. Sono stato salvato da Dio per rendere l'America di nuovo grande", ha continuato nel discorso inaugurale, durante il quale ha fatto riferimento al tentativo di omicidio al quale scampò durante un comizio a Butler, in Pennsylvania, l'estate scorsa.
"Il viaggio per reclamare la nostra Repubblica non è stato facile, questo posso dirvelo. Coloro che desiderano bloccare la nostra causa hanno cercato di togliermi la libertà e, in realtà, di togliermi la vita. Solo pochi mesi fa, in uno splendido campo della Pennsylvania, il proiettile di un assassino mi ha lacerato l'orecchio, ma credo ancora di più ora che la mia vita è stata salvata per una ragione. Sono stato salvato da Dio per rendere l'America di nuovo grande", ha affermato Trump.
"Molta gente pensava che fosse impossibile per me un ritorno politico di questo tipo. Ma come vedete oggi, sono qui", ha rivendicato Donald Trump in uno dei passaggi del suo discorso, sottolineando che "il popolo americano ha parlato".
"Da questo momento in poi, il declino dell'America è finito", promette Trump, dopo aver descritto quello che lui ha definito un "Paese in rovina a causa di un governo corrotto".
"Tutto questo cambierà a partire da oggi, velocemente - ha aggiunto - la mia elezione è un mandato per rovesciare in modo completo e totale un orribile tradimento e tutti gli altri tradimenti che sono stati fatti, ridando alla gente la loro fede, il loro benessere, democrazia e libertà".
"Per prima cosa, dichiarerò un'emergenza nazionale al nostro confine meridionale. Tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente bloccati e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni e milioni di immigrati clandestini criminali nei luoghi da cui sono venuti. Ripristineremo la mia politica di 'rimanere in Messico'", ha poi detto il presidente degli Stati Uniti sul tema dei migranti. "Difenderò il nostro Paese da minacce e invasioni", ha aggiunto.
"La crisi dell'inflazione è stata causata da una spesa eccessiva e dall'aumento dei prezzi dell'energia, per questo oggi dichiaro un'emergenza energetica e noi trivelleremo, baby, trivelleremo", ha spiegato, citando lo slogan elettorale 'drill, baby, drill".
"Faremo abbassare i prezzi, riempiremo di nuovo le nostre riserve strategiche ed esporteremo energia americana in tutto il mondo", ha aggiunto, affermando che "saremo di nuovo una nazione ricca l'oro liquido sotto i nostri piedi aiuteranno ad applicare le mie azioni".
"Oggi metteremo fine al Green New Deal e revocheremo l'obbligo delle auto elettriche e salveremo la nostra industria automobilistica mantenendo il mio sacro impegno con i grandi lavoratori del settore automobilistico", ha detto ancora, concludendo che "potremo comprare l'auto che vogliamo".
Gli Stati Uniti "si riprenderanno" il Canale di Panama, ha poi annunciato il presidente. Ricordando che il Canale venne "stupidamente" dato a Panama nonostante gli Stati Uniti per realizzarlo avessero speso più soldi di quanti ne avessero mai spesi in un progetto prima di allora, Trump ha parlato di "regalo stupido che non avrebbe mai dovuto essere fatto e la promessa di Panama nei nostri confronti non è stata mantenuta", aggiungendo che "lo scopo del nostro accordo e lo spirito del nostro trattato sono stati totalmente violati".
Le navi americane, anche quelle della Marina, "non sono state trattate equamente", ma "soprattutto - ha scandito Trump - la Cina sta gestendo il Canale di Panama e noi non l'abbiamo dato alla Cina. L'abbiamo dato a Panama e ce lo riprenderemo".
"Invece di tassare i cittadini, imporremo dazi a Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini", ha continuato, annunciando che "per questo obiettivo, stiamo istituendo l'External Revenue Service per raccogliere tutti dazi", riferendosi ad una versione estera dell'Irs, il Fisco americano. Questo porterà "una quantità massiccia di denaro" nelle casse dello Stato "proveniente da Paesi stranieri".
Il presidente ha quindi promesso di "espandere i territori" americani durante il suo mandato, annunciando che la bandiera a stelle e strisce sventolerà su Marte. "Perseguiremo il nostro destino manifesto nelle stelle, lanciando astronauti americani per piantare (la bandiera a, ndr) stelle e strisce sul pianeta Marte", ha sottolineato al Campidoglio.
"Noi misureremo i nostri successi e non solo sulle battaglie che vinciamo ma anche sulle guerre a cui metteremo fine, guerre, forse cosa più importante, in cui non siamo mai entrati", ha poi aggiunto con un riferimento alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. "La mia più orgogliosa eredità sarà quella di pacificatore e unificatore, questo è quello che voglio essere", ha poi aggiunto.
"Gli ostaggi in Medio Oriente stanno tornando a casa dalle loro famiglie", ha poi aggiunto citando l'accordo tra Israele e Hamas: tutta l'aula del Campidoglio si alza in piedi. Si alzano anche Joe Biden e Kamala Harris, seduti alla sinistra del 47mo presidente degli Stati Uniti.
Nonostante questo impegno di pace dichiarato, Trump ha affermato l'intenzione di costruire "l'esercito più forte che abbiate mai visto". "Come nel 2017, noi di nuovo costruiremo l'esercito più forte che il mondo abbia mai visto", ha ribadito.
E ancora. Grazie alla "nostra potenza, fermeremo tutte le guerre e porteremo un nuovo spirito di unità a un mondo che è arrabbiato, violento e totalmente imprevedibile". Questa la promessa di Donald Trump a conclusione del suo discorso.
"Negli ultimi anni la nostra nazione ha sofferto molto, ma noi la riporteremo indietro e la faremo tornare grande, più grande che mai. Saremo una nazione come nessun'altra, piena di compassione, coraggio ed eccezionalità", ha detto Trump, convinto che "l'America sarà di nuovo rispettata e ammirata, anche dalle persone di religione, fede e buona volontà. Saremo prosperi, orgogliosi, forti e vincenti come non mai".
"Non saremo conquistati. Non ci faremo intimidire - ha assicurato -. Non ci lasceremo abbattere e non falliremo. Da oggi gli Stati Uniti d'America saranno una nazione libera, sovrana e indipendente. Resisteremo con coraggio, vivremo con orgoglio. Sogneremo con coraggio e nulla ci ostacolerà perché siamo americani, il futuro è nostro e la nostra età dell'oro è appena iniziata", la conclusione.
Esteri
Trump presidente, da Zelensky a Putin e Netanyahu: le...
In molti si sono congratulati con il 47esimo presidente degli Stati Uniti nel giorno del suo giuramento
Politici e leader internazionali si sono congratulati con Donald Trump nel giorno del suo insediamento come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Ecco quali sono stati i commenti al suo giuramento.
Zelensky: con politica forza Trump possibile pace giusta e duratura
"Mi congratulo con il Presidente Trump e con il popolo americano per l'insediamento del 47° Presidente degli Stati Uniti" ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un post su X. "Oggi è un giorno di cambiamento e anche di speranza per la risoluzione di molti problemi, comprese le sfide globali. Il Presidente Trump è sempre deciso e la politica della pace attraverso la forza che ha annunciato offre l'opportunità di rafforzare la leadership americana e di raggiungere una pace giusta e a lungo termine, che è la priorità assoluta - ha aggiunto Zelensky -. Questo secolo si sta delineando proprio ora, e dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire che sia un secolo grande e di successo per le democrazie, non per coloro che vogliono il nostro fallimento". "Le auguriamo successo, Presidente Trump! Ci auguriamo una cooperazione attiva e reciprocamente vantaggiosa. Insieme siamo più forti e possiamo garantire maggiore sicurezza, stabilità e crescita economica al mondo e alle nostre due nazioni", ha concluso.
Netanyahu: "Insieme a Trump sconfiggeremo l'asse del terrore dell'Iran"
"Congratulazioni Presidente Trump! Sara e io inviamo i nostri più sentiti auguri a lei, a Melania e al popolo americano per il suo secondo insediamento come Presidente degli Stati Uniti" ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un video pubblicato su X per congratularsi col presidente eletto nel giorno dell'insediamento a Washington D.C. "Il tuo primo mandato ha avuto molti momenti importanti nella storia delle relazioni tra i nostri due Paesi. Ti sei ritirato dal pericoloso accordo nucleare iraniano, hai riconosciuto Gerusalemme come capitale d'Israele, hai spostato l'ambasciata americana a Gerusalemme e hai riconosciuto la sovranità israeliana sulle alture del Golan - ha ricordato Netanyahu - hai anche siglato gli storici Accordi di Abramo, in cui Israele ha fatto pace con quattro Paesi arabi".
"Porteremo la nostra alleanza a livelli ancora più alti. Sono fiducioso che sconfiggeremo l'asse del terorre dell'Iran, avviando una nuova era di pace e prosperità per la nostra regione", ha continuato. "Ti ringrazio a nome del popolo israeliano per i tuoi sforzi per la liberazione degli ostaggi israeliani. Ora sono pronto a lavorare con te per ottenere la liberazione degli altri ostaggi, distruggere le capacità militari di Hamas e terminare il suo dominio politico su Gaza, assicurando che Gaza non sarà mai più una minaccia per Israele", ha concluso il premier.
Putin: "Disponibili a dialogo su Ucraina e temi strategici"
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump poche ore prima del suo insediamento. In un intervento di fronte al Consiglio di sicurezza, Putin ha ribadito di essere disponibile a un dialogo con la nuova amministrazione americana sull'Ucraina e sulle armi nucleari.
"Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del nuovo Presidente eletto Usa e degli esponenti della sua squadra sul desiderio di ripristinare contatti diretti con la Russia. Abbiamo anche ascoltato le sue dichiarazioni sulla necessità di fare tutto il possibile per evitare una Terza guerra mondiale. Accogliamo questo atteggiamento e ci congratuliamo con il Presidente eletto degli Stati Uniti nel momento del suo insediamento", ha affermato Putin.
Putin ha espresso la disponibilità della Russia "anche al dialogo con la nuova Amministrazione americana sul conflitto in Ucraina". "Questa è la cosa più importante", ha ripetuto, citato dall'agenzia Tass. La cosa più importante è eliminare le cause profonde, di cui abbiamo parlato molte volte, della crisi", ha affermato il presidente russo. Sull'Ucraina "voglio sottolineare che l'obiettivo non deve essere una tregua breve, non un momento di riposo che consentirebbe il raggruppamento e il riarmo delle forze, ma una pace duratura basata sul rispetto dei legittimi interessi di tutti i popoli che vivono nella regione", ha affermato Putin dicendosi "aperto al dialogo". "Naturalmente combatteremo per gli interessi della Russia, per gli interessi del popolo russo", ha aggiunto, Putin precisando la disponibilità della Russia anche a discutere con gli Usa di Trump di controllo delle armi nucleari e di più ampi temi di sicurezza.
Rutte: "Con Trump cambiamenti turbo a spesa e produzione difesa"
"Con Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca, ci saranno turbo cambiamenti alla spesa e alla produzione per la difesa", ha scritto il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, su X.