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Sanità, Meritocrazia Italia scrive a Schillaci: “Giustizia e dignità per personale medico”
"Nel 'Question Time' dello scorso 8 gennaio, ha giustamente evidenziato la rilevanza e il valore del personale medico che opera nel settore dell'emergenza-urgenza. Meritocrazia Italia non può non concordare sulla necessità di tutelare una categoria preziosa per il benessere della comunità. Per questo, teniamo a portare alla sua attenzione la difficile situazione abruzzese". Così Meritocrazia Italia in una lettera aperta al ministro della Salute Orazio Schillaci.
"Ai professionisti medici, in applicazione del contratto integrativo regionale sottoscritto nel lontano 1996, veniva regolarmente erogata, per circa trent’anni, una indennità, poi aggiornata nel 2006, pari a circa 805,00 euro lordi mensili. Oggi, a fronte di una richiesta di chiarimenti da parte della Procura della Corte dei Conti, che ne ipotizza la illegittimità, tale indennità è stata sospesa. Senza entrare nel merito dell’adeguatezza della indennità - prosegue Meritocrazia Italia -, viene da chiedersi come possa un medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza svolgere il proprio incarico con lucidità e motivazione a fronte di tale sospensione, prevista dal contratto integrativo regionale, per un importo pari a circa il 30% del compenso globale di fatto. Ci si chiede anche come gli stessi professionisti possano pensare al proprio futuro all'interno del Ssn quando rischiano di subire addirittura una richiesta di restituzione degli importi percepiti nell'ultimo decennio. Somme insostenibili per chi, negli anni, ha lavorato duramente per uno degli stipendi più bassi del settore, percependo tali compensi in buona fede".
"Quello della certezza e della legittimità degli importi erogati sulla base della contrattazione collettiva, nazionale, regionale o aziendale è un problema che non può più essere ignorato. I professionisti che scelgono di dedicare la propria vita al Sistema Sanitario Nazionale devono poter contare su un quadro normativo chiaro e stabile, che garantisca loro la sicurezza economica e la tutela dei diritti acquisiti. Del resto l'alternativa per i medici sarebbe quella di migrare verso la sanità privata o, peggio, accettare offerte di lavoro all'estero. Soluzioni disastrose per i cittadini italiani che vedrebbero compromessa ulteriormente l’efficienza dei servizi essenziali. Meritocrazia Italia confida nella Sua disponibilità a ricevere i nostri rappresentanti al più presto, per individuare insieme una soluzione che restituisca giustizia e dignità a questi professionisti, la cui opera è fondamentale per il nostro sistema sanitario", conclude Meritocrazia Italia.
Politica
Almasri, domani informativa Nordio-Piantedosi. Ok di Camera...
Ciriani: "Il governo non scappa, ci saranno due ministri importanti per una risposta adeguata". Ma le opposizioni incalzano: "Alcune risposte le può dare solo la premier"
Saranno i ministri dell'Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio a riferire domani, 5 febbraio, alle 12.15 in aula alla Camera e alle 15.30 in Senato sul caso Almasri. Non ci sarà invece la presidente del Consiglio Giorgia Meloni come chiesto a gran voce dalle opposizioni. Accordata, dopo le polemiche, la diretta tv sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama.
Ciriani: "Il governo non scappa"
"Il governo non scappa dal Parlamento", afferma il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo di Montecitorio. "Avevamo già dato la disponibilità a riferire ma avevamo chiesto una piccola sospensione per approfondire una questione importante, non c'era nessuna volontà dilatoria ma di rispondere al Parlamento". Sulla richiesta delle opposizioni di avere in aula la premier Meloni, Ciriani ha spiegato: "Ci saranno due ministri importanti per una risposta adeguata e informata. I due ministri sono in grado di garantire la massima informazione".
Opposizioni incalzano: "Meloni si nasconde"
Le opposizioni continuano tuttavia a chiedere che sia la presidente del Consiglio a rispondere al Parlamento. "Perché, se ci sono interessi di carattere nazionale come ha detto il ministro Piantedosi non è stato apposto il segreto di Stato? Questa è una risposta che può dare soltanto la Meloni che non casualmente non si presenterà alle Camere. - incalza l'ex ministro Pd Andrea Orlando - Sarebbe interessante capirlo perché da quello si capirebbe anche come è declinato questo interesse nazionale. Se si tratta di questioni che riguardano i flussi migratori o altri interessi di carattere economico e commerciale rispetto ai quali io credo che probabilmente l’utilizzo del segreto di Stato non si sarebbe attagliato adeguatamente. Ma questa è una bella domanda che necessiterebbe di una bella risposta".
Per il Movimento 5 Stelle "Meloni si nasconde dietro i suoi ministri", attacca il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi. "Non si capisce perché, se vengono i suoi ministri, la Meloni non venga in aula. Continua a scappare. Vedremo domani quali saranno le mille versioni e contraddizioni del governo", aggiunge Ricciardi.
"Sulla vicenda Almasri Meloni continua a scappare" anche per Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia Viva. "Dopo una settimana e – sottolinea - dopo continue pressioni abbiamo finalmente ottenuto l’informativa. Domattina verranno in Aula Nordio e Piantedosi. Quello che non si spiega è perché i due ministri possano venire, mentre la presidente del Consiglio no, e soprattutto perché la scorsa settimana non potevano riferire in Parlamento mentre questa settimana sì. Ma non dobbiamo farci troppe domande davanti al governo delle incongruenze”.
“Avremmo voluto che anche i cittadini italiani potessero ascoltare un’informativa che riguarda da vicino tutto il Paese, ma ci hanno negato anche la diretta televisiva Rai, che dovrebbe essere garantita per ogni evento di pubblica rilevanza. Ma evidentemente cercano di essere omertosi fino alla fine”. Ma "al Senato forse faranno la diretta", anticipa Matteo Renzi a Tagadà su La7 prima della comunicazione ufficiale di Palazzo Madama. "Avrebbe dovuto riferire Giorgia Meloni ma Meloni scappa - insiste Renzi - . Fa la coraggiosa solo su Instagram, poi quando trova qualcuno che l'affronta lei non ci sta, ci sta al gioco democratico. O fa i monologhi sui social o si fa intervistare da giornalisti amici come Vespa e Porro ma non accetta il confronto democratico".
Polemica poi via libera alla diretta tv alla Camera
Dopo il no alla diretta tv a Montecitorio i capigruppo delle opposizioni, forti del via libera del Senato alla diretta, hanno inviato una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana, ribadendo la richiesta di trasmettere sulla Rai l'informativa di domani.
"Onorevole Presidente, alla luce dell’esito della Conferenza dei Capigruppo testé riunitasi al Senato che, nel calendarizzare l’informativa dei ministri dell’Interno e della Giustizia per la seduta di domani, ha altresì disposto la ripresa televisiva diretta degli interventi, Le chiediamo - hanno scritto nella missiva i capigruppo Chiara Braga del Pd, Riccardo Ricciardi di M5S, Luana Zanella di Avs, Matteo Richetti di Azione, Davide Faraone di Iv e Riccardo Magi di Più Europa - di dare seguito all’analoga richiesta già avanzata dai gruppi di opposizione non più tardi di qualche ora fa nella riunione dei Presidenti di Gruppo".
"Riteniamo infatti che non ci siano motivazioni plausibili perché siano previste modalità differenti di dibattito parlamentare tra le due Camere, soprattutto con riferimento ad una vicenda tanto grave e rilevante per il Paese. Confidiamo pertanto che, analogamente a quanto già deciso dal Senato, voglia disporre la ripresa televisiva diretta dell’informativa del Governo e dei relativi interventi dei Gruppi parlamentari".
Una richiesta che, a seguito di una ulteriore interlocuzione, è stata accolta dal presidente della Camera Fontana. L'informativa di Nordio e Piantedosi sarà quindi trasmessa in diretta televisiva sui canali Rai a partire dalle 12.15.
Politica
Fratelli d’Italia stabile al 30,5%, Pd cala di mezzo...
L'ultima rilevazione dell'Istituto Noto per 'Porta a Porta' sulle intenzioni di voto degli italiani
Fratelli d'Italia resta stabile rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 21 gennaio e si attesta al 30,5%, seguito dal Pd al 24,0%, che cala dello 0,5%. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell’Istituto Noto per "Porta a Porta" sulle intenzioni di voto degli italiani.
Il Movimento 5 Stelle resta fermo all’11,5%. Forza Italia al 8,5% perde mezzo punto (-0,5%) a pari merito con la Lega, che è all’ 8,5%, come nella scorsa rilevazione. Stabili, invece, Alleanza Verdi e sinistra al 5,5%, Italia Viva e Azione, entrambi al 2,5%, come +Europa, che resta all’1,5%, e Noi moderati fermi al 2,0%.
In generale il centrodestra cede mezzo punto (-0,5 %) e va al 49,5 % come il centrosinistra al 31,0% (-0,5%). L'eventuale 'campo Largo' perderebbe l'1,0% attestandosi al 47,5 %. Infine, gli astenuti-indecisi si sarebbero al 41%.
Politica
Migranti, Meloni: “Presentato esposto in Antimafia su...
La premier: "L'immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità"
"Abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, a proposito dell'inchiesta della Dda di Salerno sui falsi permessi di soggiorno per migranti.
"L’inchiesta della Dda di Salerno, che ha portato a 36 indagati e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli", scrive la presidente del Consiglio.
"Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro", prosegue la premier. "L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità", conclude Meloni.
Immediata la reazione sui social di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle: "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".