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DeepSeek: la startup cinese che sta cambiando le regole del gioco nell’IA sfidando le Big Tech

Una giovane azienda cinese, sta sfidando i giganti dell'intelligenza artificiale con i suoi modelli linguistici all'avanguardia progettati per essere efficienti, adattabili e rispettosi della privacy

DeepSeek: la startup cinese che sta cambiando le regole del gioco nell'IA sfidando le Big Tech

Schiantando le porte del panorama tecnologico mondiale come un meteorite, DeepSeek, una sconosciuta startup cinese, nata nel 2023 dall'intuizione di Liang Wenfeng, ha sconvolto l'establishment dell'intelligenza artificiale. Rilasciato senza troppo clamore il 20 gennaio, in pochi giorni, il suo modello linguistico di grandi dimensioni, DeepSeek-R1, è passato dall'anonimato alle prime pagine, scalzando giganti come ChatGPT dalle vette delle classifiche di download. Un'ascesa meteorica che ha lasciato tutti a bocca aperta, i mercati che hanno subito un netto crollo e investitori inclusi: Marc Andreessen, guru della Silicon Valley, l'ha definito "uno dei progressi più incredibili e impressionanti che abbia mai visto". 

DeepSeek grazie a un approccio innovativo e a un team di giovani talenti, ha sviluppato una serie di modelli linguistici all'avanguardia, in grado di competere con i colossi del settore come OpenAI e Google.

Uno degli elementi distintivi di DeepSeek è il suo modello di business. Operando in modo indipendente e senza la pressione degli investitori, l'azienda può concentrarsi sulla ricerca a lungo termine, dando vita a progetti ambiziosi e sperimentali. Inoltre, la decisione di rendere open source molti dei suoi modelli ha favorito la collaborazione con la comunità scientifica e ha accelerato lo sviluppo dell'intelligenza artificiale a livello globale. Le tecnologie alla base dei modelli DeepSeek sono all'avanguardia. L'azienda ha sviluppato una serie di tecniche innovative, tra cui l'apprendimento per rinforzo, l'architettura Mixture of Experts e la distillazione, che le consentono di creare modelli più efficienti e performanti rispetto ai concorrenti.

Il team di ricercatori e ingegneri che lo ha sviluppato ha messo a punto un modello in grado di offrire prestazioni elevate in termini di comprensione del linguaggio naturale, generazione di testo e traduzione automatica. Grazie a un approccio innovativo alla ricerca e sviluppo, DeepSeek è in grado di adattarsi a contesti diversi e di offrire soluzioni personalizzate per una vasta gamma di applicazioni.

DeepSeek rappresenta un'avanzata incarnazione dell'intelligenza artificiale, che si distingue per alcune caratteristiche chiave che lo rendono particolarmente adatto alle esigenze moderne. Questo modello è stato sviluppato per ottimizzare l'efficienza energetica, superando in questo ambito molti altri modelli sul mercato. Ciò si traduce in minori costi operativi e un impatto ambientale ridotto, un aspetto sempre più critico nell'era della sostenibilità.

La versatilità di DeepSeek è evidente nella sua adattabilità: il modello può essere applicato con successo in una varietà di contesti e settori, da quelli più tecnici come l'ingegneria e l'IT, fino a ambiti come il marketing e il customer service. Questa capacità di apprendere efficacemente da vaste quantità di dati e di applicare le conoscenze acquisite a situazioni nuove e variabili lo rende uno strumento potente per le aziende che operano in ambienti dinamici.

Un altro punto di forza di DeepSeek è la sua integrazione con le tecnologie locali, che gli consente di offrire prestazioni ottimali integrandosi senza problemi con le infrastrutture esistenti. Questo è particolarmente vantaggioso in mercati come quello cinese, dove la comprensione delle sfumature culturali e linguistiche è fondamentale per il successo delle tecnologie implementate.

La privacy è una preoccupazione crescente nell'uso dell'intelligenza artificiale, e DeepSeek affronta questa sfida con serietà. Il modello incorpora avanzati meccanismi di sicurezza che proteggono le informazioni sensibili degli utenti, garantendo che la privacy sia sempre mantenuta come una priorità assoluta.

Infine, la personalizzazione è un altro aspetto distintivo di DeepSeek. Gli utenti possono modellare il sistema in base alle proprie esigenze specifiche, configurando il modello per rispondere esattamente ai requisiti desiderati. Ciò permette alle aziende di sfruttare al meglio l'intelligenza artificiale per creare soluzioni su misura che rispecchiano le loro esigenze operative e strategiche uniche.

Il successo di DeepSeek ha avuto un impatto significativo sul settore dell'intelligenza artificiale. L'azienda ha già costretto i grandi player cinesi a ridurre i prezzi dei propri modelli e ha stimolato la competizione, a beneficio degli utenti finali. Inoltre, DeepSeek ha dimostrato che è possibile sviluppare modelli di intelligenza artificiale di alta qualità anche con risorse limitate, sfidando la narrazione dominante secondo cui solo le grandi aziende possono competere in questo campo.

L'azienda dovrà affrontare numerose sfide, tra cui la concorrenza sempre più agguerrita, la regolamentazione del settore e le implicazioni etiche dell'intelligenza artificiale. Tuttavia, le potenzialità di DeepSeek sono enormi e l'azienda ha tutte le carte in regola per diventare uno dei principali protagonisti della prossima rivoluzione tecnologica.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Tecnologia

Mega-Alluvione Zancleana, un cataclisma ha plasmato il...

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Una nuova ricerca rivela l'impronta di un evento geologico senza precedenti, un'inondazione colossale che ha riempito il Mediterraneo in pochi anni

Mega-Alluvione Zancleana, un cataclisma ha plasmato il Mediterraneo 5 milioni di anni fa

Un team internazionale di studiosi, tra cui ricercatori dell'INGV e dell'Università di Catania, ha individuato in Sicilia le tracce di una mega-inondazione. Concentrandosi su un'area tra Siracusa e Ragusa, i ricercatori hanno analizzato le colline e i solchi presenti nel paesaggio, scoprendo che la loro forma è compatibile con l'azione di un flusso d'acqua turbolento di proporzioni gigantesche. È quanto emerge da un nuovo studio condotto da un team internazionale di studiosi, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica "Communications Earth & Environment" di 'Nature', cui hanno preso parte – tra gli altri - l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l'Università di Catania.

alluvione zancleana 1

Circa 5 milioni di anni fa, il Mar Mediterraneo fu protagonista di un evento geologico senza precedenti: la Mega-Alluvione Zancleana. Un cataclisma di proporzioni inimmaginabili, un'onda anomala gigantesca che in pochi anni riempì nuovamente il bacino del Mediterraneo, prosciugato a seguito della Crisi di salinità del Messiniano.

Tra 5,97 e 5,33 milioni di anni fa, l'area dello Stretto di Gibilterra si sollevò, isolando il Mediterraneo dall'Oceano Atlantico. Il Mare Nostrum si trasformò in un'immensa distesa desertica salata, con bacini ipersalini dove si accumularono enormi quantità di sale e gesso.

Per oltre 50 anni, gli scienziati si sono interrogati su come il Mediterraneo sia tornato a essere un mare. Alcuni sostenevano un riempimento lento, altri un evento catastrofico. Studi recenti, basati su modellizzazioni idrologiche, avevano ipotizzato che il riempimento fosse avvenuto rapidamente, in pochi anni, a causa del collasso dell'istmo di Gibilterra. Ma mancavano le prove concrete.

alluvione zancleana 2

La Mega-Alluvione Zancleana è stata un evento di portata globale, un cataclisma che ha cambiato per sempre il volto del Mediterraneo. La ricerca, supportata da realistiche modellizzazioni numeriche, fornisce la prova visibile e più convincente di questa mega-inondazione, la più grande ipotizzata sul nostro Pianeta.

Le analisi stratigrafiche hanno permesso di ricostruire il paesaggio prima dell'alluvione: una baia di mare basso con sedimenti calcarei, gessi e sali. L'abbassamento del livello del mare aveva fatto emergere parte di quest'area, che venne poi inondata dalla massa d'acqua proveniente dal Mediterraneo occidentale. La forza dell'acqua e dei detriti ha rimodellato il paesaggio, scavando profondi solchi e creando il "canyon di Noto".

alluvione zancleana 3

L'area analizzata in Sicilia potrebbe diventare un sito di interesse mondiale per gli studiosi di alluvioni catastrofiche, un tema sempre più attuale a causa dei cambiamenti climatici e dello scioglimento dei ghiacci. Comprendere questi eventi del passato è fondamentale per prevenire e gestire i rischi di inondazioni future, che potrebbero mettere a rischio milioni di persone in diverse regioni del mondo.

Immagine di copertina DALL-E

Immagini articolo INGV

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Tecnologia

Fiducia nel tech: gli USA corrono, l’Europa insegue....

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Annunciata la seconda edizione di VivaTech Confidence Barometer, un'indagine internazionale sugli executive tech condotta da OpinionWay in Europa (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia) e Nord America (USA, Canada)

Fiducia nel tech: gli USA corrono, l'Europa insegue. E l'Italia?

Viva Technology ha pubblicato la seconda edizione del suo "Confidence Barometer", un'indagine condotta da OpinionWay che sonda le opinioni degli executives del settore tecnologico a livello internazionale. Lo studio evidenzia come la tecnologia sia considerata sempre più strategica, con l'intelligenza artificiale in testa agli investimenti. Tuttavia, emerge un netto divario tra la fiducia degli americani e quella degli europei, con l'Italia in particolare che appare più cauta. Il 100% degli intervistati riconosce i vantaggi dell'adozione tecnologica, citando aumento della produttività (62%) e riduzione dei costi (48%). L'intelligenza artificiale si conferma la tecnologia con maggiore impatto potenziale (65%), seguita da cybersecurity (41%) e cloud computing (39%). Non sorprende quindi che l'85% delle aziende preveda di aumentare gli investimenti in IA nei prossimi 12 mesi, a conferma di un trend globale.

François Bitouzet, Managing Director di Viva Technology, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati del secondo barometro che analizza il grado di fiducia dei top manager nel settore tech e che dimostra come i decision-makers aziendali di tutti i Paesi stiano sempre più orientandosi verso l’innovazione, con l’81% dei dirigenti che ha visto migliorare la propria percezione del ruolo delle nuove tecnologie nella competitività. Tuttavia, pur in questo quadro generalmente positivo, il barometro evidenzia una differenza tra gli Stati Uniti, che si distinguono per un maggiore ottimismo, e un’Europa che procede a velocità diverse. Da un lato, Paesi come Francia, Germania e Regno Unito mostrano un atteggiamento chiaramente positivo; dall’altro, realtà come Italia e Spagna appaiono meno fiduciose."

Se l'81% degli executive considera la tecnologia cruciale per la competitività internazionale, la fiducia nella propria posizione varia notevolmente. Stati Uniti (92%) e Regno Unito (81%) si percepiscono all'avanguardia, seguiti da Francia e Germania (76%). L'Italia, con solo il 64% degli executives ottimisti, mostra una minore fiducia nelle proprie capacità tecnologiche. Per garantire la competitività, gli intervistati puntano su personale qualificato (45%), investimenti in R&D (44%) e reputazione internazionale (43%). Stati Uniti e Francia, in particolare, sottolineano l'importanza della collaborazione internazionale. Anche nell'adozione di nuove tecnologie, USA (87%) e UK (82%) si percepiscono come leader, mentre l'Italia (44%) accredita un ritardo significativo. La Francia, con il 71%, registra comunque una crescita di oltre 10 punti rispetto al 2024.

La mancanza di personale qualificato (41%) e la resistenza al cambiamento (39%) sono visti come i principali ostacoli all'innovazione. Negli Stati Uniti, preoccupa la conformità normativa e la protezione dei dati (50%). Nonostante il suo potenziale, la tecnologia porta con sé preoccupazioni. Il 77% degli executives teme l'invasione della privacy e la diffusione di fake news. La privacy è un tema sentito in tutti i paesi, soprattutto in USA (83%) e Spagna (90%), mentre Germania e Italia appaiono meno preoccupate. Per affrontare questi rischi, 9 aziende su 10 hanno implementato misure informative. Oltre la metà prevede una maggiore complessità nella gestione dei dati in futuro.

L'impatto ambientale della tecnologia preoccupa il 70% degli intervistati, in particolare startup e scaleup (47% molto preoccupato). Gli Stati Uniti mostrano una crescente sensibilità al tema (74%). Nonostante le preoccupazioni, il 90% degli executives vede la tecnologia come soluzione alle sfide sociali, in particolare nell'ambito dell'educazione (45%) e della lotta alla disinformazione (42%). L'81% ritiene che l'ecosistema tech promuova diversità e inclusione. In conclusione, il "Confidence Barometer" di Viva Technology dipinge un quadro complesso del settore tecnologico globale. L'IA si conferma come motore di innovazione, ma l'Europa, e l'Italia in particolare, deve affrontare sfide significative per colmare il divario con gli Stati Uniti e sfruttare appieno il potenziale della trasformazione digitale.

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Tecnologia

Scoperta epocale su Bennu, molecole chiave per la vita e...

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L'analisi dei campioni dell'asteroide Bennu ha rivelato la presenza di molecole fondamentali per la vita e tracce di acqua salata, suggerendo che la vita potrebbe essere più diffusa nell'universo di quanto si pensasse

Scoperta epocale su Bennu, molecole chiave per la vita e tracce di acqua salata

L'analisi dei campioni di roccia e polvere dell'asteroide Bennu, riportati sulla Terra dalla sonda OSIRIS-REx della NASA, ha rivelato la presenza di molecole cruciali per la vita, tra cui aminoacidi e nucleobasi, e tracce di acqua salata. Questa scoperta, pubblicata sulle riviste Nature e Nature Astronomy, non prova l'esistenza di vita su Bennu, ma suggerisce che le condizioni necessarie per l'emergere della vita fossero comuni nel sistema solare primordiale, aumentando le probabilità che la vita possa essere nata anche su altri pianeti e lune.

La missione OSIRIS-REx della NASA sta già riscrivendo i libri di testo su ciò che comprendiamo riguardo alle origini del nostro sistema solare,” ha dichiarato Nicky Fox, amministratore associato del Science Mission Directorate presso la sede della NASA a Washington. “Gli asteroidi rappresentano una capsula del tempo della storia del nostro pianeta, e i campioni di Bennu sono fondamentali per comprendere quali elementi del nostro sistema solare esistevano prima che la vita iniziasse sulla Terra.

Tra le molecole identificate, spiccano 14 dei 20 aminoacidi utilizzati dalla vita sulla Terra per costruire le proteine, e tutte e cinque le nucleobasi che compongono il DNA e l'RNA, le molecole che codificano e trasmettono l'informazione genetica. È stata rilevata anche una grande quantità di ammoniaca, una molecola che, combinata con la formaldeide (anch'essa presente nei campioni), può formare aminoacidi in determinate condizioni.

Oltre alle molecole organiche, i campioni di Bennu contengono tracce di 11 minerali che si formano quando l'acqua salata evapora. Questa scoperta suggerisce che l'asteroide Bennu, nel suo lontano passato, ospitava un ambiente acquatico ricco di sali minerali, simile a quelli che si trovano su alcuni pianeti nani e lune del sistema solare, come Cerere ed Encelado.

"Le tracce che stiamo cercando sono così minime e così facilmente distrutte o alterate dall'esposizione all'ambiente terrestre," ha detto Danny Glavin, scienziato senior per i campioni presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, Maryland, e coautore principale dell'articolo su Nature Astronomy. "Ecco perché alcune di queste nuove scoperte non sarebbero possibili senza una missione di ritorno di campioni, misure meticolose di controllo della contaminazione, e una cura e conservazione attente di questo prezioso materiale proveniente da Bennu."

La scoperta di queste molecole fondamentali per la vita in un campione incontaminato, raccolto direttamente nello spazio, rafforza l'ipotesi che oggetti celesti formatisi lontano dal Sole abbiano potuto contribuire a "seminare" gli ingredienti primordiali della vita in tutto il sistema solare. Tuttavia, rimangono ancora molti misteri da svelare. Ad esempio, gli aminoacidi presenti su Bennu sono in egual misura destrorsi e sinistrorsi, mentre la vita sulla Terra utilizza quasi esclusivamente la versione sinistrorsa. Il motivo di questa "preferenza" della vita terrestre rimane un enigma.

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La missione OSIRIS-REx ha fornito dati preziosi che aprono nuove prospettive nella ricerca della vita al di fuori della Terra. Le analisi dei campioni di Bennu continueranno ad arricchire la nostra conoscenza sull'origine della vita e sull'evoluzione del sistema solare. La speranza è che future missioni spaziali possano portare alla scoperta di forme di vita extraterrestri, confermando l'ipotesi che la vita sia un fenomeno diffuso nell'universo.

Crediti immagine NASA/James Tralie

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