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Da ‘Stranger Things 5’ alla serie con Luca Argentero, cosa arriva su Netflix nel 2025
Netflix celebra i 10 anni dal debutto in Italia
Prime immagini e date d'uscita, Netflix svela qualche dettaglio in più sulle serie tv e i film più attesi per il 2025 e il 2026, all'evento romano 'Next on Netflix 2025', in contemporanea con Los Angeles. Victoria Beckham, dopo la serie sulla sua famiglia, avrà una docu-serie tutta sua. Dalle prime immagini mostrate, la 'Posh' e moglie di David è nel backstage di una sua sfilata. A complicare le cose, arriva un temporale. E ancora, si ritorna nel 'Sottosopra' con 'Stranger Things 5' (ancora senza data di uscita) dei fratelli Duffer, che hanno mostrato alcune immagini dal set dell'ultima stagione: "Questa sarà la stagione più ambiziosa di sempre e quella più personale, girarla è stato emozionante. AbbIamo pianto tante volte insieme al cast". Ma "non sarà la fine dei personaggi", sono in lavorazione due serie spin-off.
I Duffer, inoltre, hanno in serbo due nuovi progetti, di cui sono i produttori esecutivi, in arrivo nel 2026: 'The Boroughs' ("una sorta di 'Stranger Things' ma ambientata in una casa di riposo, in cui i protagonisti sono ordinari ma sono capaci di fare cose straordinarie") e 'Something Very Bad is Going to Happen' (ovvero 'qualcosa di brutto sta per accadere'), che segue una sposa e uno sposo nella settimana che precede le loro sfortunate nozze. Tra i progetti più attesi anche le serie 'Zero Day' con Robert De Niro, 'Black Rabbit' con Jude Law e Jason Bateman, 'Mercoledì 2' di Tim Burton con Jenna Ortega, la miniserie 'Sirens' con Julianne Moore, la terza stagione di 'Squid Game', in arrivo il 27 giugno. Sul palco dell’Egyptian Theatre di Los Angeles anche Ben Affleck, che ha presentato il film 'Rip', le cui riprese sono finite da poco. I protagonisti sono lui e Matt Damon: "Due poliziotti che trovano dei soldi e cercano di risalire al reato che c'è dietro", racconta Affleck, che aggiunge: "E' una storia che mostra cosa sono disposte a fare le persone per soldi".
Ultimo ma non ultimo, l'atteso (anzi attesissimo) 'Frankenstein' di Guillermo del Toro, basato sull'omonimo romanzo di Mary Shelley del 1818. Nella prima clip dell'horror, in arrivo in autunno 2025, si vede il personaggio di Oscar Isaac dar vita a una orribile creatura. Nel cast anche Mia Goth e Christoph Waltz. "Ho in mente Frankenstein da quanto ero bambino, alcune persone dicono che sono ossessionato", dice il regista in un videomessaggio, mentre mostra una stanza della sua abitazione 'infestata' oggetti, statue di varie dimensioni e altri cimeli di Frankenstein. "Forse hanno ragione, questo personaggio si è fuso con la mia anima. Credo che sia il mio film più personale", svela. (di Lucrezia Leombruni)
Le produzioni italiane
Luca Argentero e Giulia Michelini 'ad alta velocità' in 'Motorvalley', la nuova serie Netflix che fonde il drama con l'adrenalina dell'action girata nell'autodromo di Imola. Con la regia di Matteo Rovere, Pippo Mezzapesa e Lyda Patitucci, 'Motorvalley' (in arrivo nel 2026) è storia di riscatto e crescita "interpreto un pilota talentuoso caduto in disgrazia", dice Argentero dal palco. "Io sono un'ereditiera di una casa motociclistica che lo rimette in pista dandogli la possibilità di allenare un giovane talento delle corse, interpretata da Caterina Forza", anticipa Michelini. I due attori si sono cimentati con l'accento romagnolo: "E' molto più di un dialetto, ma uno stile di vita. Con questa serie raccontiamo anche l'Emilia-Romagna, una terra che vive di passione, di corse e di velocità da sempre", aggiunge la star di 'Doc - Nelle tue mani'.
Un annuncio che calza alla perfezione con le linee guida dell'offerta di quest'anno, in cui Netflix celebra i 10 anni dal debutto in Italia, e sono: sfida, cambiamento, coraggio e ambizione. "Porteremo al nostro pubblico una proposta ancora più ampia e variegata che si muoverà tra generi e formule differenti, formati e linguaggi innovativi", ha dichiarato Tinny Andreatta, vicepresidente dei contenuti italiani di Netflix. "Racconteremo storie autentiche che intercettano lo spirito del tempo superando i confini del già visto per coinvolgere, divertire, lasciare con il fiato sospeso, emozionare ma prima di tutto intrattenere il nostro pubblico".
A lasciare la platea con il fiato sospeso è stato il trailer de 'Il Gattopardo': l’epica serie in 6 episodi (in arrivo il 5 marzo), che porta in vita e sullo schermo il capolavoro della letteratura italiana di Tomasi di Lampedusa. Nel cast Kim Rossi Stuart nei panni di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi). Ad affiancarli, Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Greta Esposito. "La serie inizia con il racconto di questa ragazza educata educata con i codici di quell'epoca e suo padre, una figura ingombrante nel bene e nel male", che poi "scoprirà l'amore e affronterà un grande tradimento in solitudine tra emancipazione e crescita personale", anticipa Porcaroli. Con lei sul palco anche Deva Cassel. "Lei usa la bellezza e la sua femminilità per realizzare i sogni di suo padre, che vuole ambire ad essere come il principe di Salina. Anche lei soffrirà molto", racconta Cassel (che dire, è la perfetta sintesi di mamma Monica Bellucci e papà Vincent).
Tra i titoli più attesi c'è anche 'Il Mostro', in arrivo in autunno. La serie in 4 episodi di Stefano Sollima ripercorre, tra testimonianze dirette, atti processuali e inchieste giornalistiche, una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia dell'Italia: Il Mostro di Firenze. Per 'riscaldare' l'atmosfera arriva la versione italiana del dating show 'Too Hot to Handle', in cui dieci focosi single devono tenere a bada i loro istinti durante un divertentissimo ritiro in cui è permessa qualsiasi cosa, tranne cedere alle tentazioni. Ma anche 'L'amore è cieco', in cui un gruppo di single ha l'opportunità di cercare l'anima gemella e scegliere qualcuno da sposare senza averlo mai visto. Dall'amore all'erotico. Su Netflix è attesa 'Mrs Playmen', la storia di Adelina Tattilo (Carolina Crescentini), che negli Anni 70 ha fondato la rivista 'Playmen' liberando così il corpo femminile dai tabù.
E ancora: 'Sara - La donna nell’Ombra', la serie ispirata ai romanzi di Maurizio de Giovanni che rompe gli schemi del crime con un’investigatrice fuori dal comune; 'Maschi Veri' - con Pietro Sermonti, Maurizio Lastrico, Francesco Montanari e Matteo Martari - dove il cambiamento riguarda gli uomini di oggi, alle prese con una nuova consapevolezza femminile che li costringe a rimettersi in gioco; e 'Storia della mia famiglia' (in arrivo il 19 febbraio con Eduardo Scarpetta, Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo), in cui c’è il coraggio di affrontare il lutto, di rimettersi in gioco e di andare avanti, per superare il dolore e trovare una nuova felicità.
Coraggio e ‘faccia tosta’ se ne trova tanta anche nella seconda stagione di 'Nuova Scena - Rhythm + Flow Italia', il rap show che vede di nuovo al timone Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain. Accanto ai film originali, debuttano sul servizio in prima finestra dopo l’uscita cinema, più di un film al mese. Il primo appuntamento è fissato al 6 febbraio con il lancio di 'Parthenope' di Paolo Sorrentino, a cui seguono 'L’Abbaglio' di Roberto Andò, 'Io e te dobbiamo parlare' di Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni e molti altri. "Nei prossimi mesi arriveranno altre sorprese", promette Andreatta. (di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Rai: variazioni programmi tv di domani
Queste le variazioni Rai dei programmi tv di domani:
RAI 1
Nessuna variazione
RAI 2
06:50 Serie TV Le Leggi del Cuore. Ep. 37 e 38 1a Visione Rai (anziché Tlf Blue Bloods)
08:15 Videobox
19:00 Telefilm Blue Bloods: “La vita che sceglieamo” e “Donne con le pistole” (anziché Serie TV Le leggi del cuore)
21:20 Film Il sesso degli angeli. 1a Visione Rai
Regia di Leonardo Pieraccioni. Con Leonardo Pieraccioni, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte, Massimo Ceccherini
(il previsto Film Ancora più bello non sarà trasemsso)
RAI 3
Nessuna variazione
Tv & Gossip
Squid Game 3: la conferma che aspettavamo, ora possiamo...
Siamo al 31 gennaio, eppure a qualcuno pare ancora incredibile che, dopo tutto questo tempo e il successo dirompente, il viaggio di Squid Game stia per giungere al suo gran finale. Noi ci troviamo qui, con un groviglio di ricordi e aspettative, pronti a raccontarvi le ultime novità su una serie che – inutile negarlo – ha segnato un’epoca nell’intrattenimento globale. Forse alcuni di voi ne hanno seguito l’ascesa fin dall’inizio, forse altri ci sono arrivati in un secondo momento. In ogni caso, l’emozione attorno a questo titolo non accenna a placarsi.
Ricordate quando nel lontano 2022 si iniziò a mormorare di una seconda stagione? Allora, qualcuno pensava fosse quasi un azzardo puntare ancora sui giochi mortali e su quelle tute colorate che avevano letteralmente invaso Internet. E invece no. Nel corso del tempo, Netflix ha non solo confermato un nuovo capitolo ma ha addirittura fatto un passo oltre, annunciando – quasi di soppiatto – la realizzazione della terza e ultima stagione. È ciò di cui parliamo adesso: un lungo viaggio che sta per chiudersi, con una data finalmente impressa in un comunicato ufficiale.
Uno sguardo indietro: le radici del fenomeno
Facciamo un passo indietro, perché certe cose vanno raccontate con il giusto peso. Quando Hwang Dong-hyuk ha iniziato a lavorare a questa storia, nessuno ma proprio nessuno, gli dava credito. Dodici anni di idee che andavano e venivano, di persone che scuotevano la testa dicendo “troppo strano, troppo violento, chi vuoi che lo guardi?” E poi, puff. Squid Game arriva su Netflix e in dodici giorni diventa il fenomeno mondiale che conosciamo. Dodici anni di fatica, spazzati via in neanche due settimane. La cosa fa venire i brividi, se ci pensi. Un treno che parte in silenzio e all’improvviso, diventa inarrestabile.
Una corsa inarrestabile, che ha travolto ogni previsione e ha portato il regista a ringraziare i fan con parole piene di stupore e gratitudine. Non dimentichiamo che poi, con un intervento durante un’intervista (accadeva nel gennaio 2024), persino Ted Sarandos, co-CEO di Netflix – aveva confermato senza mezzi termini che il franchise coreano era ben lontano dall’esaurirsi, definendolo un vero e proprio “universo”. E infatti, dopo la prima ondata di popolarità, l’arrivo di una seconda stagione era solo questione di tempo.
La seconda stagione: un finale che ha lasciato il fiato sospeso
Se state leggendo ora, magari avete già divorato la seconda stagione, arrivata lo scorso 26 dicembre 2024. Quel giorno, in molti si sono precipitati sulla piattaforma per scoprire come avrebbe proseguito la storia del giocatore 456, ancora in lotta per smascherare i retroscena di un gioco spietato e criptico. C’è stato un momento in cui abbiamo tutti pensato che la ribellione potesse funzionare, che qualcosa sarebbe finalmente cambiato.
E invece, nulla si è risolto con facilità: il tradimento di 001 e il sabotaggio di chi avrebbe dovuto sostenere la causa hanno lasciato dietro di sé un clima di disillusione e un carico di domande senza risposta. Nel frattempo, nuovi personaggi sono entrati in scena, con sottotrame che hanno complicato ancor di più la situazione. Ecco perché l’aspettativa verso la terza stagione si è fatta incandescente. Serviva una data per fissare i nostri cuori in tumulto: da una parte la curiosità, dall’altra il timore che tutto possa concludersi in modo ancor più drammatico.
La terza stagione: il gran finale, il 27 giugno 2025
Finalmente, Netflix ha comunicato la data ufficiale. Ed eccoci qui, con un cerchio rosso sul calendario: 27 giugno 2025. Questo è il giorno in cui si chiuderà il cerchio di Squid Game. Ci chiediamo (e probabilmente anche voi) come verranno tirati i fili di una trama così intricata. Per ora si sa poco e niente e il finale del secondo capitolo non ha fatto che aumentare il mistero attorno al destino di Gi-hun e degli altri volti rimasti in gioco. Potrebbe esserci una nuova ribellione? Potrebbe emergere un’alleanza tra i vecchi personaggi e quelli appena introdotti? Sono tanti i nodi da sciogliere, senza contare la sorte dell’isola, che ormai sembra più inaccessibile che mai.
Il cast: conferme e ritorni
Sul fronte degli attori, qualche nome risuona ormai familiare. Lee Jung-jae come Seong Gi-hun rimane il volto più iconico dell’intera serie. Accanto a lui, ci aspettiamo di ritrovare Wi Ha-jun (Hwang Jun-ho) e Lee Byung-hun (Front Man). Ma non finisce qui, perché la seconda stagione ci ha presentato nuovi personaggi che hanno saputo farsi strada. Tra questi, Park Gyu-young, Kang Ae-shim, Jo Yu-ri, Yang Dong-geun, Park Sung-hoon, Kang Ha-neul e Im Si-wan. Rivederli nel capitolo finale potrebbe regalare un intreccio di storie ancora più complesso.
Anticipazioni e trailer
Potremmo sembrare un po’ impazienti nel voler scovare qualche dettaglio che anticipi la trama del prossimo ciclo di episodi ma al momento non ci sono immagini ufficiali. Spesso Netflix rilascia un trailer a ridosso dell’uscita, quindi non ci aspettiamo nulla di concreto almeno fino all’inizio della prossima primavera.
Qualcuno azzarda a dire che vedremo una svolta molto più cupa, in cui i protagonisti saranno costretti a misurarsi con i fallimenti accumulati e con scelte eticamente ancor più discutibili. Rimangono mere ipotesi, s’intende, ma l’atmosfera tesa del secondo capitolo ce lo lascia supporre.
Dove vedere Squid Game 3 in streaming
Come i capitoli precedenti, anche la terza stagione approderà su Netflix. D’altra parte, la piattaforma ha scommesso molto su questa produzione sudcoreana e pare più che decisa a puntare tutto sul suo grandioso atto finale. Se qualcuno volesse recuperare le vicende iniziali, la prima e la seconda stagione sono già disponibili in catalogo. Un’occasione per riflettere su come tutto è cambiato dai primi inquietanti giochi a questa complessa rete di alleanze e tradimenti che ci accompagna ora.
La nostra speranza e le nostre emozioni
C’è un sentimento strano nel pensare che il 27 giugno 2025 segnerà la fine di un percorso narrativo così amato. C’è quel misto di emozione e inquietudine che ti prende allo stomaco. Da un lato, non vedi l’ora di sapere come finirà tutto, se tireranno fuori un finale che ci lascerà senza fiato o se sarà uno di quelli che ti fanno dire “Tutto qui?”. Dall’altro… beh, è come quando chiudi l’ultima pagina di un libro che hai amato. Ti lascia un vuoto, quasi un senso di perdita. Perché sì, lo sapevamo che sarebbe finita ma ora che il momento è davvero vicino, fa un po’ male.
Squid Game ce l’ha fatta, punto. Ha messo sottosopra tutto, ha cambiato le carte in tavola, ha dimostrato che l’intrattenimento può essere brutale, profondo, spietato e incredibilmente reale. E adesso? Adesso si chiude il sipario e quel vuoto che lascia è difficile da ignorare. Ci ha insegnato qualcosa? Forse sì, forse no. Dipende da come lo si guarda. Ma quello che è certo è che il suo eco non si spegnerà tanto presto. Nel frattempo, beh… il countdown è iniziato. Ci prepariamo a salutare un pezzo di storia. Speriamo solo che sia un addio degno di tutto il caos che ha scatenato.
Se avete fame di dettagli, restate sintonizzati, perché qui non ci facciamo scappare nulla. Chi può dire con certezza cosa accadrà? Nessuno, davvero. Ma una cosa è sicura: Squid Game 3 sarà il gran finale di cui tutti parleranno. E noi? Noi siamo qui, con il fiato sospeso, a contare i giorni, a chiederci come diavolo chiuderanno questa storia senza lasciarci con un vuoto dentro. L’ultimo giro sta per cominciare. Siete pronti a salire sulla giostra?
Tv & Gossip
Niente terza stagione per “Mo”: ecco come si chiude la...
Succede che l’unica scelta possibile sia lasciare che un capitolo si chiuda. Potrebbe sembrare un po’ brusco, ma è esattamente ciò che sta accadendo con “Mo”, la serie targata Netflix creata da Mo Amer e Ramy Youssef. Forse qualcuno di voi ci è rimasto un po’ male quando ha sentito che non ci sarà un seguito oltre la seconda stagione. È comprensibile: eravamo affezionati a quel rifugiato palestinese dal cuore grande che cercava di ricostruire la propria vita a Houston. Eppure, per quanto ci pesi dirlo, è giusto comunicare che la storia si è conclusa.
Non vogliamo dilungarci solo su questo aspetto, però. Riteniamo che la vera magia di questa serie sia stata la sua capacità di intrecciare con delicatezza comicità e riflessione sociale, catapultandoci nella quotidianità di Mo Najjar e della sua famiglia. Prima di scoprire la decisione definitiva, chi l’ha seguita aveva già colto i primi segnali che ci fosse un finale in vista. Già la stagione iniziale aveva riscosso successo, ma è con la seconda – rilasciata in tutto il mondo su Netflix il 30 gennaio 2025 – che Mo trova finalmente la sua dimensione, con tanto di conclusione che dona un senso di compiutezza.
Il dietro le quinte di un successo
A guidare il progetto c’erano i due ideatori: Mo Amer (volto già visto in “Black Adam” e nello speciale “Mo Amer: Mohammed in Texas”) e Ramy Youssef (già noto per “Povere creature!” e “Ramy”). Un duo che non si è limitato solo alla sceneggiatura, ma che, insieme ad A24, Harris Danow e al regista Solvan “Slick” Naim, ha contribuito a dare un’impronta tutta particolare alla serie. L’obiettivo, secondo noi, era quello di mostrare con realismo le sfide di un richiedente asilo che, ogni giorno, lotta fra questioni burocratiche e sogni personali.
Come finisce tutto?
Nel secondo capitolo, troviamo Mo impantanato fuori dagli Stati Uniti, senza un passaporto che gli permetta di rientrare in tempo per un’udienza fondamentale. C’è una certa urgenza, un senso di ansia che traspare mentre, dall’altra parte dell’oceano, si capisce che la vita continua a scorrere a Houston. Eppure, anche senza i documenti in regola, Mo non si arrende. Si aggrappa al suo spirito di adattamento – quel modo di fare un po’ ironico, un po’ ostinato – e cerca di raggiungere la città che è diventata la sua casa. S’incontrano personaggi nuovi, salta fuori un antagonista inaspettato che sembra mettere a rischio tutto ciò a cui lui tiene. C’è anche un sogno legato alla Palestina, un desiderio quasi ancestrale di tornare alle radici. E poi, d’un tratto, quell’idea che pareva lontana assume contorni reali.
Perché non avremo una terza stagione?
Da parte nostra, ci sentiamo di dire che “Mo” ha scelto di concludere proprio quando era nel pieno del suo messaggio: mostrare che, a volte, la fine di un percorso coincide con l’inizio di un nuovo capitolo lontano dalle telecamere. Mo Amer e Ramy Youssef hanno ritenuto che il personaggio di Mo Najjar avesse detto tutto ciò che doveva dire e lo avevano già pianificato. Magari un po’ ci dispiace, ma di sicuro questa conclusione dona alla serie un’aura speciale, come un viaggio breve ma intenso che si ricorderà a lungo. E alla fine, forse, va bene così.