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Dispositivi medici: scopriamo le regioni con la più alta spesa pubblica pro capite
31 gennaio 2025. Quello dei dispositivi medici è in Italia un settore di indiscussa importanza: secondo l’associazione Confindustria Dispositivi Medici infatti, abbraccia ben 4.641 imprese, per un totale di 117.607 dipendenti, e sviluppa un business complessivo di 18,3 miliardi.
Secondo uno studio che l’associazione ha compiuto appena un anno fa, in Italia la spesa pubblica pro capite per l’acquisto di dispositivi medici ammonta a 126,3 euro, con delle differenze territoriali tutt’altro che trascurabili che andremo a breve a scoprire.
Il mondo dei dispositivi medici ad ogni modo, merita di essere considerato fondamentale anche al di là degli aspetti prettamente economici: i prodotti che vi fanno parte infatti, sono destinati ad avere un’influenza positiva sulla salute della popolazione ed è dunque importante che le aziende produttrici ottimizzino costantemente le proprie proposte.
Ma che cosa si intende, esattamente, per “dispositivo medico”? La risposta a questa domanda potrebbe risultare meno scontata di quanto si possa credere; non esitiamo, dunque, e facciamo chiarezza.
Dispositivi medici: una categoria di prodotti molto vasta e variegata
La categoria dei dispositivi medici è estremamente ampia, ma è fondamentale chiarire subito che questi prodotti non sono dei medicinali, ciò significa che le normative che ne disciplinano la commercializzazione e quant’altro li riguardi sono ben distinte.
Il Regolamento UE 2017/745, che in quanto tale trova applicazione diretta in tutti i Paesi dell’Unione, colloca nella categoria dei dispositivi medici strumenti, apparecchiature, impianti, programmi informatici, reagenti e articoli d’altro tipo articoli destinati ad essere impiegati sull’uomo, da soli o in combinazione, con varie finalità di carattere medico.
Tra queste figurano diagnosi, trattamento e monitoraggio di malattie, lesioni, e disabilità; studio, sostituzione o modifica dell’anatomia o di un processo fisiologico o patologico, o anche reperimento di informazioni da esami in vitro di campioni provenienti dal corpo umano.
Si può ben immaginare, dunque, quanto numerose siano le tipologie di dispositivo medico: termometri, cerotti, bende, siringhe, apparecchi destinati alla misurazione della pressione, protesi, pacemaker, apparecchi acustici, cateteri, mascherine chirurgiche e perfino App di tipo medico sono soltanto alcuni esempi.
Il Regolamento in questione, peraltro, specifica che a collocarsi in questa categoria sono anche i dispositivi per il controllo o il supporto al concepimento, come anche quelli destinati a pulizia, disinfezione e sterilizzazione di determinate tipologie di dispositivi.
È utile sottolineare che nell’Unione vige anche un ulteriore norma, il Regolamento 2017/746, che disciplina in modo specifico i dispositivi medico-diagnostici in vitro.
Spesa pubblica, il principale business per le aziende del settore
Tantissimi dispositivi medici possono essere liberamente acquistati dai cittadini anche in rete, visitando il sito internet di aziende che hanno optato per la divulgazione online dei propri dispositivi medici. Ad esempio un brand come Fitostimoline® propone il sito fitostimolineperte.it per i dispositivi medici e, chi è interessato all’acquisto di questi prodotti sarà poi reindirizzato al sito di farmacie online dotate di regolare autorizzazione alla vendita digitale fornita dal Ministero della Salute. Tuttavia per le aziende del settore le entrate più significative derivano dalla spesa pubblica.
Secondo lo studio di Confindustria Dispositivi Medici nel 2022, su una spesa sanitaria nazionale totale pari a 171,9 miliardi di euro, ben 131,1 miliardi di euro sono provenuti dal settore pubblico.
Il 7,3% di tale spesa, ovvero 9,6 miliardi di euro, è stato destinato proprio all'acquisto di dispositivi medici, cifra peraltro cresciuta del +6,7% rispetto all’anno precedente, è dunque evidente a che punto le spese compiute dal Sistema Sanitario Nazionale sappiano essere importanti per le aziende che producono e commercializzano tali articoli.
Spesa pubblica pro capite: primato al Friuli-Venezia Giulia, ultimo il Lazio
Come si diceva, nel report in questione sono state evidenziate delle differenze territoriali piuttosto marcate, e ovviamente il fatto che una regione possa vantare una spesa pubblica pro capite più elevata rispetto alla media nazionale non può che essere considerato un dato positivo.
Secondo Confindustria Dispositivi Medici, nelle sue rilevazioni più recenti, la regione con la spesa pubblica pro capite più alta per l'acquisto di dispositivi medici è il Friuli-Venezia Giulia, con 188,41 euro.
Tralasciando la Provincia Autonoma di Bolzano, che vanta un'invidiabile cifra di 177,98 euro, a completare il “podio” delle regioni vi sono l’Umbria, con 170,79 euro, e le Marche, con 166,56 euro.
Rovesciando la classifica, e andando così a scoprire le regioni in cui questo tipo di spesa pubblica pro capite risulta essere più bassa, troviamo il Lazio con 94,40 euro, la Lombardia con 101,02 euro e la Campania con 104,46 euro.
Colpisce, sicuramente, il grande divario tra la prima e l'ultima di questa speciale graduatoria: la spesa del Friuli-Venezia Giulia, infatti, risulta pressoché doppia rispetto a quella del Lazio.
La qualità del servizio sanitario pubblico su un territorio, ovviamente, dipende da molteplici fattori ed è un parametro non solo complesso, ma anche difficile da tradurre in termini puramente quantitativi; la spesa pro capite per dispositivi medici, ad ogni modo, rappresenta senz’altro una componente influente a cui è giusto rivolgere la dovuta considerazione.
Farmaceutici Damor S.p.A.(Unipersonale)
https://fitostimolineperte.it/
email: info@farmadamor.it
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Executive On Demand (EOD): Un nuovo modello di Leadership...
In un panorama economico in costante trasformazione, la capacità di adattarsi e rimanere flessibili è diventata imprescindibile per ogni azienda.
Civitanova Marche, 31 gennaio 2025. Le piccole e medie imprese (PMI), in particolare, affrontano sfide articolate: dalla gestione organizzativa alla pianificazione strategica, fino alla revisione del proprio modello di business e al controllo finanziario, ambiti che richiedono competenze avanzate, spesso non disponibili internamente.
Ed è proprio qui che entra in scena Executive On Demand (EOD), un servizio di consulenza manageriale all'avanguardia, pensato per offrire alle imprese una leadership finanziaria di alto profilo in maniera su misura e flessibile.
Nel 2012, Filippo Peroni, fondatore e CEO di EOD (executiveondemand.eu), ha sviluppato un metodo in grado di supportare le PMI con la figura di un CFO on demand, un professionista chiave che non si limita all’analisi dei numeri, ma guida le aziende in scelte strategiche mirate alla crescita.
Esploriamo nel dettaglio come EOD stia ridefinendo il concetto di leadership aziendale e perché rappresenti una risorsa strategica per il futuro delle PMI.
La sfida delle PMI: Crescere in un mondo sempre più complesso
Le PMI costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana, contribuendo in modo significativo all’occupazione e alla produzione. Tuttavia, queste imprese si trovano spesso a dover affrontare sfide strutturali, come la mancanza di risorse interne per affrontare una pianificazione strategica a medio e lungo termine.
“Molte PMI hanno un potenziale enorme, ma spesso si scontrano con difficoltà che potrebbero essere superate con il giusto supporto strategico.” spiega Filippo Peroni. “La mancanza di una figura dedicata alla gestione finanziaria, come un CFO, può portare a decisioni tardive, limitando la capacità di crescere e innovare.”
E qui entra in gioco il modello di Executive On Demand: fornire alle aziende l’accesso a competenze di alto livello, senza il peso di un’assunzione a tempo pieno.
CFO On Demand: Un ponte tra strategia e operatività
Il CFO (Chief Financial Officer) è tradizionalmente il garante della salute finanziaria di un’azienda, ma il suo ruolo ha subito una significativa evoluzione. Oggi, un CFO di successo non si limita a gestire i numeri, bensì assume un ruolo di leadership strategica, trasformando dati economici e finanziari in azioni concrete e delineando una visione chiara per il futuro dell’impresa.
Attraverso il modello EOD, il CFO on demand diventa un alleato strategico che si integra nell’azienda in base alle necessità e alla durata richiesta, offrendo competenze di alto livello senza i costi e gli impegni di un’assunzione tradizionale.
“Lavoriamo fianco a fianco con le aziende, non solo per risolvere problemi contingenti, ma per prevenire difficoltà e costruire fondamenta solide per il futuro.” afferma Peroni. “Il nostro obiettivo è mettere la nostra esperienza al servizio dell’impresa, permettendo ai leader di concentrarsi su ciò che fanno meglio: far crescere il loro business e quindi concentrarsi su prodotto e mercato.”
Un modello flessibile per un mercato in trasformazione
Un punto di forza distintivo del modello EOD è la sua straordinaria flessibilità. Diversamente dalle tradizionali forme di consulenza, EOD si modella sulle specifiche necessità di ogni impresa, fornendo soluzioni su misura che spaziano dalla gestione di emergenze finanziarie alla definizione di strategie di crescita a lungo termine.
“Non esiste una soluzione unica per tutte le aziende.” spiega Peroni. “Ogni impresa è unica, con esigenze, know how, obiettivi e sfide specifiche. Noi lavoriamo per costruire un approccio su misura, che consenta di massimizzare le opportunità e mitigare i rischi.”
Questo approccio si dimostra particolarmente vantaggioso in settori ad alta dinamicità, come quello della moda, dove la rapidità dei cicli produttivi e le mutevoli esigenze del mercato richiedono una gestione agile e reattiva. Nel contesto del Private Equity, inoltre, EOD si posiziona come partner strategico per i fondi di investimento, supportandoli nella gestione operativa delle aziende partecipate.
Leadership finanziaria e innovazione nelle PMI
Un aspetto cruciale del modello EOD è il suo impatto diretto sulla leadership aziendale. La presenza di un CFO on demand permette alle PMI di accedere a competenze altrimenti fuori portata, contribuendo a colmare il divario tra grandi aziende e piccole imprese.
Peroni sottolinea che il ruolo del CFO non è solo quello di “gestire i numeri”, ma di portare innovazione nella gestione aziendale. “Un CFO on demand aiuta a ridefinire le priorità, a creare processi più efficienti e a mettere l’azienda nelle condizioni di affrontare il futuro con maggiore sicurezza.” spiega.
Questo approccio è particolarmente rilevante in un momento storico in cui le imprese devono affrontare un mercato globalizzato e sempre più discontinuo e dinamico, dove i presidi competitivi di lungo periodo non esistono ed è sempre necessario mettere in discussione il proprio modello di business.
Case study: Il valore del CFO on demand
Per comprendere il valore tangibile del modello EOD, analizziamo il caso di una PMI operante nel settore moda che faticava a espandersi a causa di una cronica mancanza di liquidità e di un'organizzazione strutturata su un modello di business focalizzato sul private label, ormai inadatto a sostenere l’evoluzione verso un marchio proprietario.
“L’azienda produceva e vendeva prodotti molto apprezzati dal mercato, ma era in affanno sotto il profilo finanziario ed organizzativo e questo metteva a serio rischio la sua crescita.” racconta Peroni. “Attraverso il nostro intervento, abbiamo riadeguato la struttura organizzativa aziendale e creato le basi per aumentare la credibilità bancaria dell’azienda, ampliando l’impianto fidi per renderlo adatto a sostenere la fase di crescita dell’azienda e migliorando nel contempo il rating bancario, dimostrando agli istituti di credito di essere in grado di rispettare gli impegni di risultati economici e finanziari dichiarati in fase di istruttoria.”
In meno di sei mesi, l’azienda aveva la liquidità necessaria per affrontare il percorso di crescita, ed è riuscita nei due anni successivi a registrare crescite del 38% e 22%, sfruttando appieno la domanda del mercato.
La leadership del futuro: Visione, Dati e Consapevolezza
Il modello EOD non è solo una risposta alle esigenze attuali delle PMI, ma una visione per il futuro della leadership aziendale.
“In un mondo sempre più complesso, i leader devono essere in grado di navigare il cambiamento con fiducia e consapevolezza.” spiega Peroni. “La nostra missione è dare loro gli strumenti e il supporto necessari per farlo.”
Questa visione si basa su tre pilastri:
Dati: utilizzare l’analisi dei dati aziendali per guidare decisioni strategiche (approccio data driven).
Visione: aiutare le aziende a guardare oltre la problematica contingente, gettando le basi per un approccio che garantisca la massimizzazione dei presidi competitivi transitori e aiuti l’azienda ad essere reattiva ai cambiamenti del mercato.
Consapevolezza: fornire ai leader le competenze per comprendere appieno i risvolti economici e finanziari delle scelte aziendali.
A differenza del passato dove il pesce piccolo mangia il pesce grande oggi il pesce veloce mangia il pesce lento.
Un impatto che va ben oltre i numeri
Uno degli aspetti più interessanti del modello EOD è il suo impatto non solo sui risultati aziendali, ma anche sulla cultura organizzativa.
“Quando lavoriamo con un’azienda, non ci limitiamo a migliorare i numeri.” spiega Peroni. “Creiamo un cambiamento culturale, aiutando i team a comprendere l’importanza della comunicazione e a collaborare in modo più efficace.”
Questo approccio ha portato a risultati sorprendenti, con diverse realtà che hanno riportato non solo un miglioramento delle performance economiche e finanziarie, ma anche un aumento della soddisfazione e della motivazione del personale.
Un nuovo standard per la leadership aziendale
Executive On Demand non è solo un servizio di consulenza, ma una nuova prospettiva sulla leadership aziendale. In un contesto in cui il cambiamento è l’unica costante, disporre di competenze manageriali di alto livello in modo flessibile e su misura può rappresentare la linea di demarcazione tra stagnazione e crescita.
Filippo Peroni e il suo team dimostrano che la gestione aziendale e finanziaria non sono semplici funzioni operative, ma possono trasformarsi in autentici catalizzatori di sviluppo e innovazione.
Grazie al modello EOD, questa visione diventa finalmente accessibile alle PMI, segnando un’evoluzione silenziosa ma significativa nel modo di concepire la leadership.
Per chi è alla ricerca di più di una semplice consulenza, ma di un vero partner strategico, EOD rappresenta una garanzia e un'opportunità concreta: quella di un futuro in cui ogni azienda può esprimere appieno il proprio potenziale.
Ufficio Stampa: ImisEst
Responsabile: Stefano Manzotti
Email: stefano@imisest.com
Telefono: +39 327 770 7571
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Antiaging maschile e le nuove tendenze: i commenti del...
Milano, 31 gennaio 2025. Nell'attuale scenario di salute e benessere, l'antiaging si configura sempre più come un ambito di interesse sia per uomini che per donne. Gli uomini, in particolare, stanno mostrando un interesse crescente verso trattamenti estetici che mirano a mantenere un aspetto giovanile, influenzando di conseguenza il mercato della medicina estetica.
Secondo un rapporto recente di Global Industry Analysts, il mercato globale della cosmesi maschile ha raggiunto i 57 miliardi di dollari nel 2023. Questo incremento è in parte sostenuto dalla crescita dell'interesse per il settore antiaging, con un'enfasi particolare sulla cura dei capelli. Il trapianto di capelli emerge come uno dei trattamenti più richiesti, rappresentando un punto focale dell'estetica maschile moderna.
Il dottor Sergio Montes, noto chirurgo plastico attivo tra Milano, Varese e Marbella, ha commentato: "Negli ultimi anni, c'è stata una crescita significativa nella domanda di trattamenti estetici da parte degli uomini. Essi sono sempre più orientati verso l'acquisizione e il mantenimento di un aspetto fresco e curato."
Oltre al trapianto, cura e prevenzione della caduta dei capelli, gli uomini stanno adottando trattamenti come iniezioni di botox e filler, nonché l'uso di sieri antietà specificamente formulati per le esigenze cutanee maschili. Secondo il dottor Montes, "La prevenzione e la cura continuativa della pelle sono aspetti fondamentali per ritardare i segni dell'invecchiamento."
Questo cambiamento culturale è ulteriormente sostenuto dalla crescente accettazione sociale e dall'influenza mediatica, che promuovono modelli di bellezza sempre più inclusivi e diversificati.
Il Dr. Montes ha sottolineato che il dialogo aperto su questi trattamenti aiuta a normalizzarli nella società, contribuendo a superare i precedenti stigmi associati all'estetica maschile.
In sintesi, l'antiaging maschile rappresenta non solo un'opportunità per migliorare l'immagine personale e trattare o prevenire i segni dell’età, ma anche una nuova frontiera nel campo della medicina e chirurgia
estetica.
Con tecnologie avanzate, trattamenti e chirurgie minimamente invasive ed una maggiore apertura mentale, gli uomini di oggi sono in grado di affrontare il processo d'invecchiamento con una prospettiva più informata e consapevole.
Website: doctormontes.com
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“San Valentino a Nemi: 400 Candele uno spettacolo...
Il Comune regala una serata da sogno: "Voci d'Amore a Nemi" musica e poesia dal vivo, 400 candele, un palazzo storico e il lago a fare da sfondo.
Nemi, 31 gennaio 2025. Il Comune di Nemi ha voluto, per questa giornata speciale, donare un vero e proprio omaggio spettacolo gratuito per tutti gli innamorati e per gli amanti della musica e della poesia, fino ad esaurimento posti. Crediamo che Nemi debba essere il luogo degli innamorati, un posto dove celebrare l’amore avvolti da un’atmosfera suggestiva.
Il Comune di Nemi è lieto di invitare cittadini e visitatori a un evento gratuito e straordinario in occasione di San Valentino: Candlelight – Voci d’Amore a Nemi. Un’esperienza unica e coinvolgente, che unirà la magia della musica lirica e della poesia all’atmosfera suggestiva creata da oltre 400 candele.
L’evento si terrà Venerdì 14 febbraio, dalle 18:00 alle 19:00, e offrirà uno spettacolo gratuito fino ad esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare primadopera@gmail.com o il numero 348 7242422.
Lo spettacolo, della durata di circa 45 minuti, - dichiara il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci - che trasporterà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso la lettura di poesie romantiche dal Trecento al Novecento, intervallate da celebri arie del repertorio lirico internazionale. Il tutto sarà accompagnato dalla dolce melodia del pianoforte, in un connubio perfetto di arte e passione.
I protagonisti della serata saranno:
* Domenico Stante – Attore e drammaturgo
* Salvatore Pascale – Tenore * Monica Cucca – Soprano
* Matteo Sartini – Pianoforte
A grande richiesta, lo spettacolo verrà replicato Sabato 15 febbraio con due esibizioni, dalle 17:30 fino alle 20:00, con un contributo simbolico di 10 euro su prenotazione, fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattare primadopera@gmail.com o chiamare il numero 348 7242422.
Non perdete l’occasione di vivere un San Valentino indimenticabile, tra le note della grande musica e la poesia dell’amore, immersi in un’atmosfera unica nel cuore di Nemi.
Emiliano Belmonte
Giornalista I Addetto Stampa
email emiliano.stampa@gmail.com