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Giornata contro il cancro, Kate Middleton fotografata dal piccolo Louis
L'immagine scattata dal principe Louis trasmette messaggio di vittoria e libertà
In piedi su un tronco, a braccia aperte, lo sguardo dritto verso l'obiettivo. Così Kate Middleton appare, sorridente e gioiosa, nel nuovo ritratto fotografico condiviso in occasione del World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro.
Il messaggio
E un messaggio a corredo: ''Non dimenticate di nutrire tutto ciò che sta oltre la malattia''. A scattare l'immagine in cui è ritratta la principessa del Galles è stato il più piccolo dei suoi tre figli, il principe Louis di 6 anni, al quale ha trasmesso la passione per la fotografia. E che la ritrae con guanti, cappello, cappotto e stivali con la luce del sole invernale che filtra attraverso gli alberi spogli. La foto, condivisa da Kensington Palace, secondo l'esperta di linguaggio del corpo Judi James contattata dal Daily Mail trasmette ''un messaggio di vittoria'' e di ''libertà''.
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A gennaio Kate aveva annunciato che il tumore che le era stato diagnosticato lo scorso anno era in remissione. Dopo aver completato la chemioterapia preventiva a seguito di un intervento chirurgico all'addome nel gennaio 2024, Kate ha ripreso gradualmente i suoi doveri reali. La scorsa settimana, ad esempio, si è recata al Royal Marsden Hospital dove era stata in cura per ringraziare il personale medico e sanitario. La principessa ha più volte sottolineato che trascorrere del tempo nella natura durante il suo percorso contro il cancro è stato estremamente importante per la sua salute fisica e mentale. Lo scorso luglio aveva parlato del ''potere curativo della natura'' e l'immagine scelta per il World Cancer Day sarebbe in linea.
Esteri
Ucraina, Seul conferma: “Da metà gennaio soldati...
Missili russi su Izium: 4 morti e 20 feriti. Drone Kiev colpisce scuolabus a Zaporizhzhia, 6 feriti
Mentre Seul conferma la ritirata dei sodati nordcoreani dalla regione russa del Kursk, continuano gli attacchi di Mosca in territorio ucraino. Almeno quattro persone sono state uccise e 20 ferite oggi, 4 febbraio, in un raid missilistico russo che ha colpito ''il centro'' della città di Izium. Lo ha annunciato su Telegram il governatore regionale Oleg Synegoubov parlando di ''attacco nemico'' e spiegando che ''in base ai dati preliminari è stato usato un missile balistico. Quattro persone sono state uccise''.
Da metà gennaio 'no segni' soldati nordcoreani nel Kursk
L'intelligence di Seul conferma le rivelazioni dei giorni scorsi di fonte ucraina ed americana secondo cui i soldati nordcoreani si sarebbero ritirati dal fronte nella regione russa del Kursk. "Da metà gennaio - ha detto il Nis - non ci sono segni che mostrino le truppe nordcoreane dispiegate nel Kursk impegnate in battaglia". Secondo l'agenzia di intelligence sudcoreana, le ragioni del ritiro sarebbero collegate alle pesanti perdite subite dalle unità inviate da Kim Jong-un a combattere al fianco dei russi - come già sostenuto da fonti dei servizi di Kiev e di Washington - ma una valutazione è ancora in corso per determinare le cause esatte. A metà gennaio, secondo il Nis la Corea del Nord - che avrebbe inviato circa 12mila uomini - aveva perso 300 soldati, mentre 2.700 sarebbero stati feriti.
Drone Kiev colpisce scuolabus a Zaporizhzhia, 6 feriti
Almeno sei persone sono rimaste ferite, tra cui cinque bambini, in un attacco condotto con un drone dalle forze armate ucraine nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova precisando che il drone ha colpito uno scuolabus nella località di Vasilievski, nella zona dell'oblast di Zaporizhzhia sotto il controllo di Mosca.
Il governatore filorusso di Zaporizhzhia, Yevgeni Balitski, ha scritto su Telegram che l'autista dello scuolabus è rimasto ferito in modo grave. ''Tutti i feriti stanno ricevendo cure mediche'', ha spiegato prima di denunciare quello che ha definito ''un atto terroristico contro i civili, contro i bambini'' e ''il regime di Kiev che dimostra di essere disposto a tutto''.
Esteri
Usa, Dipartimento Istruzione nel mirino di Trump: allo...
Secondo quanto scrive il Wall Street Journal la misura rientra nella campagna condotta da Elon Musk per ridurre le agenzie federali e tagliare la forza lavoro governativa
Dopo l'Usaid, rimasto chiuso a sorpresa ieri, nel mirino di Donald Trump ci sarebbe il Dipartimento dell'Istruzione. Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, citando proprie fonti ben informate e facendo riferimento alle misure che intende adottare il Dipartimento per l'efficienza governativa di Elon Musk per ridurre le agenzie federali e il personale governativo, l'Amministrazione Usa starebbe valutando un ordine esecutivo per smantellarlo.
Nel dettaglio, l'ordine esecutivo priverebbe il Dipartimento dell'Istruzione di tutte quelle funzioni che non sono scritte esplicitamente nel suo statuto e ne sposterebbe altre ad altri dipartimenti. L'obiettivo finale, aggiungono le fonti, sarebbe quello di elaborare una proposta legislativa per abolire il Dipartimento. I dettagli dell'ordine esecutivo e la sua tempistica sono ancora in fase di discussione da parte dei consiglieri, precisano le fonti.
Già in campagna elettorale, tra l'altro, Trump aveva promesso di eliminare il Dipartimento, limitare il coinvolgimento federale nell'istruzione e dare più autorità agli stati. Sotto l'Amministrazione Biden il Dipartimento dell'Istruzione era finito nel mirino dei repubblicani soprattutto per i prestiti agli studenti e le protezioni contro la discriminazione di genere alla comunità Lgbtq. Una fonte citata dal Wall Street Journal precisa che anche prima dell'insediamento di Trump il suo team di transizione aveva redatto un ordine esecutivo che avrebbe incaricato il Segretario all'Istruzione di elaborare un piano per eliminare il Dipartimento e chiesto al Congresso di approvarlo.
Per abolizione serve un atto del Congresso
L'abolizione completa del Dipartimento richiederebbe infatti un atto del Congresso. Già durante il suo primo mandato Trump aveva tentato, senza riuscirci, di unire i dipartimenti dell'Istruzione e del Lavoro. Questa volta i consiglieri di Trump potrebbero adottare lo stesso l'approccio usato per smontare le funzioni principali dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, l'Usaid. Negli ultimi giorni i rappresentanti di Musk hanno ottenuto accesso a documenti sensibili presso l'agenzia, ne hanno chiuso il sito web, disattivato gli indirizzi e-mail e detto ai dipendenti di non recarsi in ufficio.
Eliminare il Dipartimento dell'Istruzione, o tagliarne i finanziamenti, potrebbe però essere politicamente rischioso. Un recente sondaggio del Wall Street Journal ha rilevato che il 61% degli elettori registrati si oppone alla sua eliminazione e che la maggior parte degli americani preferisce tutelare i finanziamenti per l'istruzione. Il Dipartimento dell'Istruzione è stato creato nel 1979 dall'allora presidente Jimmy Carter su richiesta della National Education Association, il più grande sindacato degli insegnanti degli Usa. In termini di personale, è il più piccolo di tutte le agenzie a livello di gabinetto. Le attività principali includono la fornitura di sovvenzioni per studenti a basso reddito, la regolamentazione sugli studenti disabili, l'applicazione delle leggi sui diritti civili.
Da venerdì 60 dipendenti del Dipartimento sono stati sospesi
Nel frattempo, Trump ha già firmato ordini esecutivi per incaricare il Segretario all'Istruzione di elaborare piani per ''ripulire le scuole'' da quello che ha descritto come "indottrinamento radicale", per ampliare la scelta scolastica e per combattere l'antisemitismo all'interno delle università. Analizzando questi ordini esecutivi, Randi Weingarten, presidente dell'American Federation of Teachers, ha detto che quello che appare è che "il governo federale è maggiormente coinvolto, non meno, nell'istruzione".
Almeno 60 dipendenti del Dipartimento dell'Istruzione, insieme a un numero imprecisato di supervisori, sono stati sospesi dal lavoro venerdì sera, ha affermato Brittany Holder, portavoce dell'American Federation of Government Employees, sindacato dei dipendenti federali. Molti dipendenti federali avevano partecipato a corsi di formazione volontari sulla diversità o prestato servizio in un consiglio comunitario, ha aggiunto Holder citato dal Wall Street Journal. Un avviso informava i dipendenti interessati che erano stati messi in congedo amministrativo con stipendio e benefit completi, sottolinea il giornale.
Chiusa sede centrale Usaid
Il quartier generale dell'Usaid ieri è rimasto a sorpresa chiuso ed al personale è stato comunicato, con un mail inviata poco dopo la mezzanotte, di rimanere a casa. Il clamoroso sviluppo è arrivato dopo che Elon Musk aveva annunciato con un post di aver avviato il processo per chiudere l'agenzia, da lui definita "un'organizzazione criminale". Il miliardario che guida il Doge ha affermato di aver avuto l'assenso di Donald Trump.
Già la scorsa settimana Trump aveva congelato tutti i programmi di aiuto all'estero dell'agenzia, tranne quelli per Israele e Egitto, provocando caos e enorme preoccupazione nel campo dell'assistenza umanitaria Usa. In seguito, erano state rimosse decine di funzionari ai livelli apicali dell'agenzia, accusati di aver tentato di aggirare il blocco.
Ma ora - come sottolinea il Washington Post - le dichiarazioni di Musk su una sua imminente chiusura, insieme al vero e proprio blitz dei suoi nella sede dell'agenzia, confermano il potere che figure non elette, guidate dall'uomo più ricco del mondo, hanno nello sforzo dell'amministrazione Trump di ristrutturare il governo federale.
Esteri
Terremoto in Grecia, fuga da Santorini: in 6mila hanno...
Altri partiranno oggi a bordo di traghetti e aerei
In Grecia sono circa seimila le persone che hanno lasciato l'isola di Santorini nelle ultime 48 ore dopo che l'isola e la vicina Amorgos sono state interessate da oltre 200 scosse di terremoto. Come ha riferito all'Afp una fonte della guardia costiera greca, da domenica 4.640 persone hanno lasciato l'isola vulcanica a bordo di quattro traghetti. Altri due traghetti dovrebbero partire oggi da Santorini diretti al porto del Pireo, il più grande della Grecia vicino ad Atene.
La compagnia aerea greca Aegean Airlines ha invece fatto sapere che ieri ha trasportato 1.294 passeggeri da Santorini ad Atene su nove voli, di cui cinque extra. Per oggi l'Aegean Airlines ha previsto altri otto voli ''per una capacità totale di oltre 1.400 passeggeri'', si legge in un comunicato della compagnia aerea.
Oggi nuove scosse
Le scosse sismiche sono continuate anche oggi. Secondo l'Istituto geodinamico dell'Osservatorio di Atene, un sisma di magnitudo 4.9 è stato registrato nel Mar Egeo a 31 chilometri da Santorini. Circa tre ore dopo un secondo terremoto, di magnitudo 4.7, si è registrato nella stessa zona, circa 19 chilometri a sud est di un'altra isola turistica delle Cicladi, quella di Amorgos. I sismologi hanno registrato anche scosse di minore intensità, confermando un'attività che si è intensificata da sabato.
"Lo scenario di terremoti di magnitudo 6 e superiore resta improbabile", ha spiegato il presidente dell'Organizzazione per la pianificazione e la protezione dai terremoti (Oasp), Efthymios Lekkas, al canale televisivo Mega. "La popolazione di Santorini deve sentirsi al sicuro. Non deve esserci panico", ha aggiunto. Ieri il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis aveva invitato i 15.500 residenti dell'isola a mantenere la calma. Intanto è stata disposta la chiusura delle scuole fino a venerdì.