Connect with us

Cerchi qualcosa in particolare?

Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.

Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!



Published

on

Trump posticipa i dazi per Canada e Messico: cosa vuole davvero?

Secondo il New York Times, l'unica cosa sicura nella strategia adottata da Trump nei confronti di Città del Messico e Ottawa è l'assenza di chiarezza negli obiettivi

Donald Trump - Afp

Minacce di dazi massicci, ipotesi di ritorsioni, trattative serrate e un rinvio con annesso negoziato. Donald Trump ha seguito lo stesso percorso con Canada e Messico, i due Paesi confinanti che da mesi aveva messo nel mirino perché non si piegavano alle sue richieste sul contrasto ai traffici di migranti illegali e fentanyl. Un colloquio con la presidente messicana Claudia Sheinbaum e due con il primo ministro canadese Justin Trudeau dopo, la crisi commerciale con i due vicini sembra rientrata, almeno per il momento. Ma "cosa vuole davvero Trump da Canada e Messico?", si chiede il New York Times, secondo cui le richieste del presidente sono difficili da misurare e "ciò gli consente di dichiarare vittoria quando lo ritiene opportuno".

Secondo il quotidiano di area democratica, l'unica cosa sicura nella strategia adottata da Trump nei confronti di Città del Messico e Ottawa è proprio l'assenza di chiarezza negli obiettivi. Il presidente ha più volte insistito sul fatto che Canada e Messico devono fermare il flusso di migranti al confine e l'invasione del fentanyl, una vera e propria piaga per gli Stati Uniti. Ma, almeno pubblicamente, è stato piuttosto vago sui parametri di riferimento per valutare il livello di cooperazione dei suoi vicini. Ieri alla domanda se ci fosse qualcosa che Trudeau potesse fare per evitare i dazi, il presidente ha risposto: "Non lo so". "Abbiamo grandi deficit (commerciali, ndr) con il Canada come con tutti i Paesi", ha detto alla stampa nello Studio Ovale, ribadendo il 'sogno' di vedere il Canada diventare il 51mo Stato americano.

Alla fine Trump ha deciso di posticipare di 30 giorni l'imposizione dei dazi contro i due Paesi, arginando una crisi che avrebbe potuto sconvolgere l'economia globale. Ma il presidente ha cantato vittoria, sottolineando di aver strappato concessioni a Canada e Messico. La prima ha nominato uno 'zar del fentanyl' e ha lanciato una forza congiunta per combattere la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro. Il Messico, ha detto Trump, ha promesso di rafforzare il confine con 10mila membri della sua Guardia nazionale.

Quello che sfugge, evidenzia il Nyt, è se queste misure siano concessioni importanti, come le ha sbandierate Trump. Trudeau, in un post sui social media, ha descritto azioni che sono già attuate nell'ambito di un piano al confine da 1,3 miliardi di dollari che prevede l'impiego di tecnologia e personale aggiuntivi. Inoltre, stando ai dati federali, solo una piccola parte del totale dei sequestri di fentanyl avviene al confine tra Stati Uniti e Canada. Il Messico, dal canto suo, aveva già intensificato i controlli alle frontiere prima delle minacce di dazi da parte di Trump, con conseguente crollo degli attraversamenti illegali. Secondo il giornale, inoltre, durante i primi quattro mesi di mandato di Sheinbaum, le forze di sicurezza messicane hanno effettuato sequestri di fentanyl e intensificato le operazioni per individuare e distruggere i laboratori clandestini della droga.

"Prospera nel caos, prospera nell'incertezza", ha commentato John Feeley, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Panama e vice capo della missione in Messico, a proposito di Trump. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha invece sottolineato che Trump è stato "incredibilmente chiaro" sulle sue motivazioni per i dazi, spiegando che "il presidente sta rendendo molto chiaro sia al Canada che al Messico che gli Stati Uniti non saranno più una discarica per droghe mortali ed esseri umani illegali".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Continue Reading

Esteri

Figlio di Micheal Jordan arrestato per droga, era a bordo...

Published

on

Secondo il mandato di arresto, il 34enne è stato trovato dalla polizia in evidente stato di alterazione

Marcus Jordan - Fotogramma /Ipa

Marcus Jordan, il figlio della leggenda del basket Michael Jordan, è stato arrestato per possesso di droga e resistenza a pubblico ufficiale in Florida. Secondo il mandato di arresto il 34enne, residente ad Orlando, è stato trovato dalla polizia in evidente stato di alterazione a bordo del suo Suv Lamborghini fermo su binari della ferrovia. Dopo averlo arrestato per guida in stato d'ebbrezza, è stata rinvenuta una busta di cocaina, si legge sul sito di Abcnews.

Marcus - che dopo essere stato registrato nella prigione dell'Orange County è stato rilasciato - è uno dei cinque figli di Jordan, e anche lui ha giocato a basket nella squadra dell'University of Central Florida.

Continue Reading

Esteri

Ucraina, Trump vuole le terre rare: Zelensky pronto a...

Published

on

Il presidente Usa e il metodo 'transazionale'. E il leader ucraino dice sì agli investimenti americani

Volodymyr Zelensky e Donald Trump - Fotogramma /Ipa/Afp

Donald Trump intende condizionare gli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina a un accordo sull'export di terre rare, minerali come il litio e il titanio necessari all'industria americana per sfornare componenti strategiche come le batterie delle auto e le turbine eoliche. Il tycoon conferma così il metodo 'transazionale', non ideologico, ma "egoista" secondo il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, con cui il presidente Usa intende procedere anche in politica estera, di difesa e sicurezza.

Il 'negoziatore in capo' quindi tratta, dal Messico alla Cina, dal Canada di certo anche alla Russia. E con l'Ucraina, dove però lo aspetta un altro attento negoziatore: Volodymyr Zelensky, nella veste di venditore in capo, ha ritardato la firma di accordi con la precedente Amministrazione per ingraziarsi la nuova controparte che ora chiede, come Kiev prevedeva, il "pareggiamento" dei conti.

"Vogliamo fare un accordo con l'Ucraina in cui Kiev potrà assicurarsi quello che diamo loro grazie alle loro terre rare e altro. Chiediamo una garanzia", ha dichiarato il presidente americano lunedì sera alla Casa Bianca, in occasione della firma di ordini esecutivi, dopo la sospensione degli aiuti allo sviluppo degli Usa in tutto il mondo, inclusa l'Ucraina che dipende dal contributo dell'alleato anche per il sostegno ai veterani di guerra e per la rete energetica messa in ginocchio dai raid russi.

La sospensione dei programmi di UsAid non investe l'assistenza militare, ha confermato il presidente ucraino Zelensky. Ma Trump non ha mai nascosto la sua riluttanza a continuare a foraggiare lo sforzo bellico ucraino, a suo dire, troppo pesante per gli Stati Uniti. Tanto che in un primo momento, al suo arrivo alla Casa Bianca, aveva provvisoriamente bloccato i trasferimenti di armi inclusi in pacchetti già approvati dalla precedente amministrazione, salvo poi riprendere il flusso lo scorso fine settimana dopo che la Casa Bianca ha accantonato - proprio come ha fatto con i dazi per Messico e Canada, ndr - il piano iniziale di sospendere gli aiuti di qualsiasi tipo a Kiev, secondo quanto hanno spiegato due diverse fonti informate citate da Reuters in un lancio riportato da Meduza.

Ma prima ancora della messa in opera della strategia negoziale di taglio muscolare di Trump, in un loro incontro prima delle elezioni di novembre, era stato l'accorto Zelensky a proporre al tycoon le terre rare su cui può contare l'Ucraina, sottolineando che difendere il Paese è negli interessi economici degli Stati Uniti.

Zelensky aveva addirittura evitato di firmare accordi di cooperazione per lo sfruttamento delle risorse minerarie e per il trattamento dei minerali estratti con la precedente amministrazione proprio per iniziare da zero con il nuovo presidente. Kiev si limita a chiedere agli Stati Uniti di garantire che i minerali non finiscano in mani russe.

Solo lo scorso dicembre - scrive il New York Times - una delegazione del governo ucraino aveva incontrato imprenditori Usa a Washington presentando loro possibili accordi con l'inclusione dell'acquisizione delle licenze di produzione di minerali critici, direttamente o attraverso partnership con i proprietari di licenze. E fonti ucraine citate dal Kiev Times precisano che accordi sulle terre rare con gli alleati sono parte del 'Piano per la vittoria' messo a punto da Zelensky per porre fine alla guerra.

In Ucraina ci sono giacimenti di diverse terre rare - di cui al momento il maggior produttore al mondo è la Cina, con il 70 per cento della produzione globale e la Groenlandia, guarda caso, è una regione con grandi riserve ancora da sviluppare - per un valore di migliaia di miliardi di dollari, secondo stime rilanciate dalle autorità ucraine forse troppo ottimistiche data la difficoltà di accedere alle miniere che in molti casi si trovano in regioni del Paese occupate dalla Russia (le forze di Mosca sarebbero riuscite a mettere le mani sull'equivalente di 12mila miliardi di dollari di asset energetici ucraini fino a ora, scrive il Washington Post) o in regioni verso cui le forze di Mosca stanno avanzando, come una delle principali miniere di litio del Paese, a una quarantina di chilometri dal fronte nella regione di Donetsk. Un incentivo per convincere Trump a rendere possibile alle forze di Kiev di mantenere e riprendere il controllo delle miniere.

Zelensky si è detto intanto pronto a ricevere "investimenti da aziende americane" nelle terre rare ucraine: "Vorrei che le aziende americane sviluppassero questo settore qui", ha detto, rivelando di aver già discusso con il tycoon dello sfruttamento delle terre rare ucraine. La trattativa ora è aperta.

Continue Reading

Esteri

I dazi di Trump e la rappresaglia di Xi, è di nuovo guerra...

Published

on

La rappresaglia cinese colpisce il settore dell'energia, delle auto e arriva con "contromisure" che prendono di mira singole aziende americane

Donald Trump e Xi Jinping - Afp

Pechino non resta ferma davanti alla decisione di Trump di porre dazi aggiuntivi del 10% sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti. Ma manda una risposta che, secondo molti osservatori, è "più simbolica" che altro. La rappresaglia cinese colpisce il settore dell'energia, delle auto, arriva con "contromisure" che prendono di mira singole aziende americane e con una stretta sulle esportazioni di metalli e metalloidi, oltre a un'indagine antitrust contro Google. Sembra l'inizio di un nuovo round della guerra commerciale tra le due potenze. Quella in cui, ripetono da tempo i cinesi, "non ci sono vincitori né vinti".

La rappresaglia cinese

Il leader cinese Xi Jinping, che non fa mistero delle sue ambizioni di una Cina alla guida di un ordine mondiale alternativo, potrebbe vedere persino un'opportunità, evidenzia la Bbc, sottolineando come le contromisure cinesi, tutte mirate, siano limitate nella portata rispetto ai dazi decisi da Trump, come l'impatto sugli Usa possa essere limitato. Gli Stati Uniti sono il principale esportatore di Gnl al mondo, ma riguarda la Cina circa il 2,3% di queste esportazioni e il grosso delle importazioni di auto arriva da Europa e Giappone. Così, secondo la rete britannica, potrebbe trattarsi di un modo per guadagnare un po' di potere contrattuale in vista di eventuali colloqui, anche se esiste comunque il rischio di una guerra commerciale più vasta fatta di rappresaglie.

La rete britannica sottolinea come molto sia cambiato dalla prima Amministrazione Trump, come l'economia cinese non sia più dipendente dagli Stati Uniti, come era nel 2020, come Pechino abbia rafforzato gli accordi con gli 'amici' in Africa, in America Latina e nel Sudest asiatico. E, rimarca la Bbc, mentre le mosse di Trump seminano divisione, con la minaccia di colpire persino l'Ue con i dazi, la Cina vorrà apparire calma, stabile e forse anche un partner commerciale più attraente.

La risposta cinese ai nuovi dazi "è una mossa più che altro simbolica", secondo Louise Loo di Oxford Economics, che - come riporta il Wall Street Journal - ritiene probabile ulteriori round di dazi. La risposta cinese sembra voler tenere 'in panchina' "misure che potrebbero provocare un danno più importante agli scambi commerciali" tra le due potenze, scrive il New York Times. "Si tratta di una risposta relativamente limitata, che interessa non più del 30% delle esportazioni Usa in Cina", conviene Bert Hofman, con un passato alla Banca Mondiale e ora docente all'East Asian Institute della National University of Singapore. Anche perché, è il ragionamento, probabilmente i cinesi si tengono pronti poiché "questo potrebbe essere solo il primo passo dell'Amministrazione Trump".

La competizione Usa-Cina

In questo contesto, secondo Yun Sun, direttore del programma Cina dello Stimson Centre, con "la politica 'America First' di Trump", che "porterà sfide e minacce per tutti i Paesi nel mondo", dal "punto di vista della competizione strategica Usa-Cina, un peggioramento di leadership e credibilità statunitense andrà a vantaggio della Cina".

E, come dice alla Bbc John Delury, docente alla Yonsei University di Seul, "la combinazione di dazi contro i principali partner commerciali e il blocco degli aiuti all'estero mandano al Sud Globale e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il messaggio che gli Usa non sono interessati alla collaborazione a livello internazionale". Così, "il messaggio di Xi sulla globalizzazione 'win-win' assume un significato completamente nuovo mentre l'America fa un passo indietro".

Tuttavia, evidenzia Chong Ja Ian di Carnegie China, "molti alleati e partner degli Usa, soprattutto nel Pacifico, hanno motivi per lavorare con Pechino, ma hanno anche ragione per essere prudenti". E per questo, osserva, "abbiamo visto avvicinarsi Giappone, Corea del Sud, Filippine e Australia". Ci sono i timori per l'assertività cinese nel Mar cinese meridionale, ma anche per Taiwan, isola di fatto indipendente che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare" e che è uno dei 'temi caldi' nei rapporti tra Washington e Pechino.

Continue Reading

Ultime notizie

Tv & Gossip6 ore ago

Tradimento: la dizi turca che approda nel nostro pomeriggio...

Non so voi, ma noi a volte ci lasciamo incantare dalla novità che spunta all’improvviso e ribalta gli equilibri quotidiani....

Ultima ora6 ore ago

Coppa Italia, Atalanta-Bologna 0-1: rossoblu in semifinale...

Alla squadra di Italiano basta un gol di Castro all'80' per conquistare la semifinale Al Bologna di Italiano basta un...

Ultima ora6 ore ago

Morto Karim Aga Khan, il principe fondatore della Costa...

Leader dei musulmani ismailiti, è deceduto a Lisbona. Nel marzo del 1962 fu lui a fondare il Consorzio Costa Smeralda...

Ultima ora6 ore ago

Da Berrettini a Bellucci-Medvedev: orario e dove vedere in...

Tanti i tennisti azzurri impegnati nella giornata di oggi Dopo gli Australian Open, la stagione degli azzurri del tennis entra...

Immediapress6 ore ago

Paglieri Rafforza La Sua Squadra: Francesco Cimino Nominato...

Innovazione e visione strategica per il futuro tecnologico dell’azienda Alessandria, 5 febbraio 2025 – Paglieri , azienda piemontese leader di...

Ultima ora6 ore ago

MotoGp, via ai test di Sepang: Marquez debutta al fianco di...

Lo spagnolo, nuovo pilota Ducati, sarà uno degli avversari di Pecco per nel Mondiale 2025 La MotoGp scalda i motori....

Immediapress6 ore ago

Profima, la boutique della finanza agevolata, chiude il...

Frosinone, 05 febbraio 2025 - Profima, leader nel settore della finanza agevolata e punto di riferimento per le imprese italiane,...

Ultima ora6 ore ago

Terremoto ai Campi Flegrei oggi, sciame sismico in corso

La scossa più forte di magnitudo 3.1. Dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni Terremoto oggi ai...

Immediapress6 ore ago

Noleggio Semplice: crescita, innovazione e consolidamento...

Roma, 05/02/2025 - Noleggio Semplice conclude il 2024 con risultati eccezionali, consolidando la propria posizione tra i leader del settore...

Ultima ora6 ore ago

MotoGp, brutta caduta per Jorge Martin in test a Sepang:...

In curva 2 lo spagnolo dell'Aprilia è stato sbalzato dalla sua moto e atterrato con violenza sull'asfalto. Infortunio anche per...

Immediapress6 ore ago

Disegna il tuo futuro con l’università telematica

Torino, 5 febbraio 2025 - Si leggono spesso tantissimi articoli che parlano dell’Università Telematica. Certo, queste università stanno rivoluzionando il...

Immediapress6 ore ago

Mental Coaching Sportivo: il cervello è il muscolo...

Monza, 05/02/2025 – Nuovi protocolli integrati nella preparazione atletica dimostrano l'impatto delle strategie di mental coaching sulle prestazioni nelle discipline...

Immediapress6 ore ago

Fattoretto Agency e Farmacell: una nuova partnership per...

Farmacell, brand di riferimento attivo nel settore dell’intimo funzionale e contenitivo, si affida a Fattoretto Agency, agenzia specializzata in SEO...

Immediapress6 ore ago

11.22 Sviluppo Immobiliare, Milano: “Flipping immobiliare,...

Flipping e mercato immobiliare, il metodo rapido e redditizio per valorizzare il capitale minimizzando i rischi Milano, 5 febbraio 2025....

Immediapress6 ore ago

Ekoten Tekstil incrementa la sostenibilità nella produzione...

Londra, Regno Unito, 05/02/2025 - Ekoten Tekstil, una sussidiaria Sun Tekstil, leader nell’industria tessile, sta trasformando la produzione grazie all'aiuto...

Immediapress6 ore ago

Nuovi metodi di attacco: l’allarme di Cisco Talos sui testi...

Milano, 5 febbraio 2025 – Nella seconda metà del 2024 Cisco Talos ha rilevato un aumento delle minacce via e-mail...

Immediapress6 ore ago

David Ferrara CEO di Futura Funding: la nuova prop firm...

Roma 5/02/2025.Nel panorama sempre più competitivo del trading online è sempre più utile affidarsi a professionisti capaci di offrire soluzioni...

Esteri6 ore ago

Figlio di Micheal Jordan arrestato per droga, era a bordo...

Secondo il mandato di arresto, il 34enne è stato trovato dalla polizia in evidente stato di alterazione Marcus Jordan, il...

Politica6 ore ago

Almasri, oggi informativa di Piantedosi e Nordio in diretta...

La linea del governo nella doppia informativa dei ministri alla Camera e in Senato. Opposizioni contro Meloni: "In Parlamento venga...

Esteri6 ore ago

Ucraina, Trump vuole le terre rare: Zelensky pronto a...

Il presidente Usa e il metodo 'transazionale'. E il leader ucraino dice sì agli investimenti americani Donald Trump intende condizionare...