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Gaza, Netanyahu loda Trump. Verso piano per “migrazione volontaria” palestinesi
Il premier israeliano dopo le parole del presidente Usa: "Un'idea eccellente, penso creerà un futuro diverso per tutti". Ministro Difesa Katz ordina a esercito piano far per uscire gli abitanti dall'enclave palestinese. Dissenso dal mondo arabo
![Gaza, Netanyahu loda Trump. Verso piano per](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfdfa8dc4f3-017604cd4399-1000/format/big/netanyahu_trump_studio_ovale_afp.jpeg)
Il piano di Donald Trump per una "Gaza riviera del Medio Oriente" continua a far discutere. Tutto il mondo arabo ha manifestato il suo dissenso, ma per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu si tratta di "un'idea eccellente" che andrebbe "valutata, perseguita e realizzata". "Penso creerà un futuro diverso per tutti", ha detto Netanyahu in un'intervista a Fox News. "Cosa c'è di sbagliato nell'idea di consentire di andarsene agli abitanti di Gaza che vogliono farlo? - ha affermato - Possono andarsene, e poi tornare, possono trasferirsi e tornare, ma Gaza va ricostruita".
Dal canto suo il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver ordinato alle forze israeliane (Idf) di mettere a punto un piano per far uscire gli abitanti della Striscia di Gaza dall'enclave palestinese. "Ho dato istruzioni (ai militari israeliani) affinché venga preparato un piano che consenta a ogni abitante di Gaza che lo desidera di farlo per andare in qualsiasi Paese sia disposto all'accoglienza - ha detto Katz - Il piano prevederà opzioni per l'uscita tramite i valichi e anche disposizioni speciali per le partenze via mare e in aereo".
Katz ha affermato che il piano di Trump "richiederà molti anni", durante i quali i palestinesi saranno integrati "nei paesi ospitanti, facilitando al contempo gli sforzi di ricostruzione a lungo termine in una Gaza smilitarizzata e libera da minacce in un'era post-Hamas".
Quando gli è stato chiesto chi accoglierà i palestinesi Katz ha detto che dovrebbero essere i paesi che si sono opposti alle operazioni militari di Israele a Gaza. "Paesi come Spagna, Irlanda, Norvegia e altri, che hanno mosso accuse e false affermazioni contro Israele per le sue azioni a Gaza, sono obbligati per legge a consentire a qualsiasi residente di Gaza di entrare nei loro territori", ha detto.
"Se si rifiuteranno di accettare i palestinesi, verrà smascherata la loro ipocrisia", ha aggiunto in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio. Irlanda, Norvegia e Spagna hanno formalizzato lo scorso anno il riconoscimento dello Stato di Palestina. Sul Canada, Katz ha affermato che in passato ha espresso "il desiderio di assorbire gli abitanti di Gaza".
Per Katz, che ha giudicato "coraggiosa" l'idea di Trump, gli abitanti di Gaza sono "ostaggi" di Hamas. "Prima venivano usati come scudi umani - ha affermato - Hamas ha costruito un'infrastruttura per perpetrare il terrorismo e l'ha collocata nel cuore dei centri urbani. Ora estorce denaro agli abitanti di Gaza e impedisce loro di andar via dalla Striscia".
Iran: "Attacco senza precedenti a diritto internazionale"
L'Iran respinge e condanna categoricamente le parole del presidente degli Stati Uniti. "Il piano di sgombero di Gaza e trasferimento forzato dei palestinesi è un'estensione del programma" di Israele "per spazzare via la Nazione palestinese", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, in dichiarazioni rilanciate stamani dai media iraniani.
Per la Repubblica Islamica, si tratta di un "attacco senza precedenti ai principi fondamentali del diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite". Il portavoce ha sollecitato la comunità internazionale affinché sostenga il "diritto dei palestinesi all'autodeterminazione e a liberarsi dall'occupazione".
Dissenso mondo arabo
"Una violazione del diritto internazionale" e "una ricetta per l'instabilità", afferma la Lega Araba che, pur dicendosi "fiduciosa nella volontà degli Stati Uniti e del suo presidente di raggiungere una pace giusta nella regione", ha sottolineato che la proposta invita "allo sfollamento dei palestinesi, che è respinto sia dagli arabi che a livello internazionale". L'organizzazione con sede al Cairo, che conta 22 Paesi membri, ha quindi nuovamente chiesto l'attuazione di una soluzione a due Stati, con "la Cisgiordania occupata e la Striscia di Gaza che insieme costituiscono il territorio del futuro Stato palestinese".
Hamas parla di dichiarazioni "razziste" e "allineate" sulle posizioni dell'estrema destra israeliana: "La posizione razzista americana si allinea con quella dell'estrema destra israeliana nel trasferimento del nostro popolo e l'eliminazione della nostra causa", ha dichiarato Abdel Latif al-Qanou, portavoce di Hamas.
Contro il piano anche il leader palestinese Mahmud Abbas: "Abbas e la dirigenza palestinese manifestano il loro rifiuto categorico di fronte alle richieste di esproprio della Striscia di Gaza ed espulsione dei palestinesi, allontanati dalla loro patria", riporta l'agenzia palestinese Wafa. "Non permetteremo vengano attaccati i diritti del nostro popolo, per i quali abbiamo lottato per decenni e fatto grandi sacrifici", si legge in una dichiarazione rilanciata dalla Wafa, che denuncia "una violazione grave del diritto internazionale". "Pace e stabilità nella regione non sono possibili senza la creazione di uno stato palestinese, con Gerusalemme come capitale, secondo la soluzione dei due stati", insiste la dirigenza palestinese.
Per l'Egitto c'è la necessità di ricostruire rapidamente la Striscia di Gaza senza trasferire i palestinesi che ci abitano, come invece vorrebbe Trump, ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty incontrando il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammed Mustafa al Cairo. Abdelatty e Mustafa hanno condiviso "l'importanza di procedere con progetti di ricostruzione tempestiva a un ritmo accelerato, senza che i palestinesi abbandonino la Striscia di Gaza, con il loro impegno nei confronti della loro terra e il rifiuto di abbandonarla", ha affermato il ministero degli Esteri egiziano. Abdelatty ha inoltre chiesto all'Autorità palestinese di governare la Striscia di Gaza, che “assuma i suoi compiti nella Striscia di Gaza come parte dei Territori Palestinesi Occupati”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri.
"Inaccettabile", risponde il capo della diplomazia turca, Hakan Fidan. "L'espulsione è un fatto che non possiamo accettare, che la regione non può accettare - ha affermato in dichiarazioni all'agenzia turca Anadolu - E' sbagliato parlarne".
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Esteri
Panama, presidente Mulino: “Ci ritiriamo dalla Via...
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A meno di una settimana dalla visita del segretario di Stato americano Marco Rubio
![Raul Mulino (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1cfe4b1293a6-333296b4cc92-1000/format/big/raul_mulino5_afp.jpeg)
Panama si ritira dalla Via della Seta. Dopo aver smentito che il suo Paese garantirà il passaggio gratis delle navi governative americane attraverso il Canale, il presidente panamense Raul Mulino ha però annunciato il ritiro dall'iniziativa cinese. A meno di una settimana dalla visita del segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha scelto Panama come sua prima tappa all'estero, Mulino ha fatto sapere che l'ambasciata a Pechino "ha presentato il documento per annunciare l'uscita dall'accordo con 90 giorni di anticipo".
Il presidente aveva in effetti anticipato l'intenzione di non rinnovare il memorandum con la Cina. Nelle scorse settimane, il presidente americano Donald Trump ha minacciato di prendere anche 'con la forza' il Canale, con la motivazione che i due porti d'ingresso del Canale sono gestiti da una società cinese.
Esteri
Trump, ordine esecutivo per sanzioni alla Corte penale...
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L’ordine includerà sia sanzioni finanziarie che restrizioni sui visti contro non specificati funzionari della Cpi e i loro familiari che hanno collaborato alle indagini su cittadini o alleati statunitensi
![Donald Trump - Afp](https://www.adnkronos.com/resources/0295-1cf04e1d856b-69861ab5d932-1000/format/big/trump_fi_3001.jpeg)
Il presidente americano Donald Trump firmerà a breve un ordine esecutivo per sanzionare la Corte penale internazionale (Cpi), accusata di prendere di mira impropriamente gli Stati Uniti e Israele. Lo ha reso noto Nbc News, che ha preso visione di una scheda informativa relativa all'ordine. L’ordine includerà sia sanzioni finanziarie che restrizioni sui visti contro non specificati funzionari della Cpi e i loro familiari che hanno collaborato alle indagini su cittadini o alleati statunitensi.
Lo scorso novembre, la Cpi aveva emesso mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro della Difesa e diversi leader di Hamas. L’ordine dell’amministrazione Trump afferma che tale decisione ha creato una “vergognosa equivalenza morale”. La stessa Corte aveva emesso l'anno scorso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin per la guerra in Ucraina.
Esteri
Ucraina, attacco Kiev su Belgorod: morte due ragazze e un...
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Inviato del presidente Usa gela Zelensky: "Nessuna possibilità che Kiev possa riavere le armi nucleari". Attacco Kiev su Belgorod: morte due ragazze e un uomo
![Ucraina, Russia: incontro Putin-Trump possibile già questo mese](https://www.adnkronos.com/resources/0295-1cce130f2b7b-c9041e35eb79-1000/format/big/podcastucrainaputintrumpftgipa.jpeg)
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe incontrare il presidente americano Donald Trump ''già questo mese''. E' quanto ha sostenuto il presidente della Commissione esteri della Duma, Leonid Slutsky, al termine di un incontro con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. ''La probabilità di questo contatto è pari al 100%'', ha affermato Slutsky parlando di un possibile incontro tra Putin e Trump. ''I leader delle due maggiori potenze del pianeta devono restare in stretta collaborazione tra loro'', ha aggiunto citato dalla Tass.
"Il lavoro richiede una preparazione seria che non svelerò, ma è attualmente in una fase avanzata", ha aggiunto Slutsky. "Febbraio o marzo: non facciamo supposizioni e diamo ai leader l'opportunità di prepararsi in modo competente e completo. Ma sarà presto" l'incontro, ha precisato.
Inviato Trump: nessuna possibilità che Kiev possa riavere le armi nucleare'
"La possibilità che possano riavere le armi nucleari è tra il poco e il nulla", ha intanto chiosato Keith Kellogg, inviato di Donald Trump per l'Ucraina, replicando a Volodimir Zelensky che, in una recente intervista, ha detto che slitterà l'ammissione dell'Ucraina alla Nato, dovranno essere restituite a Kiev le armi nucleari. "Bisogna essere onesti, sappiamo entrambi che non succederà", ha detto Kellogg intervistato da Fox News.
Nel 1994, dopo il crollo dell'Urss, l'Ucraina ha accettato di consegnare alla Russia l'arsenale atomico sovietico presente sul suo territorio in cambio delle garanzie di sicurezza iscritte nel Memorandum di Budapest sottoscritto anche da Stati Uniti e Russia, trattato violato da Mosca con le sue invasioni del territorio ucraino. Nell'intervista, Kellog non si è sbilanciato poi sulla posizione che Trump assumerà riguardo all'adesione dell'Ucraina alla Nato.
Kellogg infine ha fatto riferimento ai colloqui che avrà la settimana prossima a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco: "mentre si sviluppano piani per mettere fine a questa carneficina, bisogna essere sicuri che siano tutti tenuti in conto, allora si può veramente lavorare sulle concessioni", ha detto spiegando che dopo questi incontri "potrò così tornare e riferire al presidente quali sono le preoccupazioni e questioni".
Cremlino: primi contatti con Kiev per corridoio umanitario nel Kursk
Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmity Peskov, ha confermato i primi "contatti" tra le forze russe e ucraine per stabilire un corridoio umanitario nel Kursk, la provincia russa su cui le truppe ucraine hanno lanciato un'incursione sei mesi fa. "I negoziati su questo tema sono una funzione dei nostri contatti militari", ha detto, sottolineando che non potevano essere condotti in "modo pubblico". "Le autorità stanno facendo tutto il possibile per aiutare il nostro popolo, che si è trovato in una situazione così difficile a causa delle azioni aggressive del regime di Kiev", ha aggiunto il portavoce, citato da Interfax.
Proprio in queste ore, il Ministero della Difesa russo ha reso noto di aver respinto una nuova offensiva delle Forze Armate dell'Ucraina. Secondo le autorità russe, Kiev aveva ammassato truppe e persino schierato battaglioni meccanizzati nell'estremo sud-ovest della regione, a pochi chilometri dal confine ucraino."Il nemico è stato identificato in tempo dal Gruppo di Forze del Nord e le unità del gruppo, con il supporto dell'aviazione, hanno inflitto danni da fuoco ai gruppi d'assalto delle Forze Armate dell'Ucraina", ha dichiarato il ministero della Difesa su Telegram, dove ha confermato che le truppe ucraine sono state "respinte" e il controllo della zona è stato assicurato.
Kiev: 6 mesi di offensiva nel Kursk, catturate più di 900 truppe russe
Sono più di 900 le truppe russe catturate in sei mesi di combattimenti nel Kursk. E' quanto afferma Kiev dopo che il 6 agosto dello scorso anno i militari ucraini hanno lasciato l'offensiva in questa regione russa al confine con l'Ucraina.
"Durante l'operazione, le forze ucraine hanno catturato 909 soldati russi - dice l'esercito ucraino - Questo ha permesso di riportare a casa di centinaia di difensori ucraini che erano detenuti nelle prigioni russe". Kiev indica tra gli obiettivi dell'offensiva la cattura di soldati russi da scambiare con prigionieri di guerra ucraini.
Francia consegna caccia Mirage 2000, Zelensky ringrazia Macro
La Francia ha annunciato di aver consegnato all'esercito ucraino i primi caccia Mirage 2000, equipaggiati con sistemi elettronici di autodifesa e modificati specificatamente per condurre missioni aria-terra.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Parigi con un post su X. “Sono arrivati i primi jet Mirage 2000 dalla Francia, che si aggiungono alle nostre capacità di difesa aerea - ha scritto Zelensky, aggiungendo che - il presidente francese (Emmanuel Macron) mantiene la parola data, e noi lo apprezziamo. Questo è un altro passo avanti nel rafforzamento della sicurezza dell'Ucraina".
Attacco Kiev su Belgorod: morte due ragazze e un uomo
Tre persone sono morte nella regione russa di Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina, a causa di un attacco con un drone. Lo denuncia su Telegram il governatore del Belgorod, Vyacheslav Gladkov, che accusa i militari ucraini per l'attacco. "Un drone ha sganciato un ordigno esplosivo su un'auto. A bordo c'erano un uomo e due ragazze di 14 e 18 anni. Sono morti", ha scritto il governatore, aggiungendo comunque che l'area vicino a quella in cui sono stati uccisi era interdetta a causa dei combattimenti.
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