Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!
Littizzetto ricoverata per pancreatite, Gasbarrini: “Cause? Non solo calcoli colecisti e abuso alcol”
Il gastroenterologo: "A favorire l'infiammazione anche farmaci, patologie autoimmuni, malattie infettive e virali, malattie genetiche e alti livelli di trigliceridi nel sangue"
![Luciana Littizzetto](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d065c92eb38-1bfff25a7ab4-1000/format/big/littizzetto_fg_2001.jpeg)
"La pancreatite acuta si manifesta in vari modi: dalle forme lievissime asintomatiche fino a quelle più gravi, talvolta mortali. Tra le cause non ci sono solo i calcoli nella colecisti, delle vie biliari e l'abuso di alcol". La pancreatite acuta torna alla ribalta per aver colpito Luciana Littizzetto, ricoverata in ospedale da quasi una settimana a Torino. All'Adnkronos Salute Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ordinario di Medicina interna e direttore della Uoc di Medicina interna e Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, fa il punto sulla malattia.
"A favorire l'infiammazione del pancreas - spiega - ci sono anche farmaci (antibiotici o antinfiammatori), patologie autoimmuni (artrite reumatoide, psoriasi, colite ulcerosa, sclerosi multipla), malattie infettive e virali (Covid, influenza, mononucleosi, herpes), alti livelli di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia) o malattie genetiche (fibrosi cistica). Per le forme gravi - spiega - il campanello d'allarme è sempre lo stesso: un forte dolore addominale che ricorda una colica".
"Il pancreas è una ghiandola importantissima - illustra Gasbarrini - le cui funzioni sono principalmente due: la secrezione esocrina e la secrezione endocrina. La prima è indispensabile per la digestione del cibo, fondamentale per il funzionamento del sistema digerente; la seconda è invece coinvolta nel funzionamento del sistema endocrino, ovvero secernere l'insulina e monitorare la glicemia nel sangue. Dunque, il pancreas ha un ruolo fondamentale nel diabete".
Questa ghiandola, ben nascosta dietro lo stomaco e davanti alla spina dorsale, "produce enzimi digestivi che degradano tutto quello che mangiamo. Ma se gli enzimi si attivano all'interno del pancreas anziché nell'intestino, lo stesso pancreas si auto-degrada e digerisce se stesso e gli organi circostanti: una condizione molto grave".
"In fase di diagnosi, oltre ad accertare la malattia e la sua gravità, è molto importante valutare le complicanze - sottolinea Gasbarrini - Le terapie, a seconda del caso, possono essere mediche, endoscopiche e, laddove necessario, chirurgiche. E mentre per le forme gravi di pancreatite il forte dolore addominale è il sintomo principale, per le forme leggere spesso non si hanno sintomi e l'infiammazione si scopre casualmente dopo aver fatto le analisi del sangue per altri motivi".
Come si cura la pancreatite
Una pancreatite acuta può risolversi in pochi giorni, ma anche essere fatale. Ecco perché, se si sospetta questa condizione, è bene recarsi subito al pronto soccorso. Ed è quello che ha fatto nei giorni scorsi Luciana Littizzetto, ignara dell'infiammazione al pancreas che l'aveva colpita.
La patologia - spiegano gli esperti del Policlinico Gemelli di Roma - può avere una gravità variabile. Possono esserci casi di pancreatite molto lieve, la pancreatite edematosa, e casi più gravi come la pancreatite necrotizzante o necrotico emorragica, che possono comportare quadri clinici molto severi. Le sue complicanze, come l'infezione pancreatica secondaria, possono portare anche a uno shock settico che, se non risponde alle terapie mediche e chirurgiche, può condurre anche al decesso. Sebbene sia di possibile riscontro anche nel bambino o nel giovane, è considerata una patologia dell'età adulta, sopra i 40 anni, con predominanza nel sesso femminile.
La pancreatite, quando acuta, si manifesta improvvisamente con forti dolori addominali (continui o intermittenti), irradiati posteriormente a metà della schiena, nausea, vomito e febbre. Le forme lievi di pancreatite acuta possono regredire spontaneamente nel giro di qualche giorno, invece i casi più gravi possono avere complicanze più serie, quali: setticemia, shock settico, ipoperfusione periferica con ridotto apporto di sangue e d'ossigeno, insufficienza renale e insufficienza multiorgano. Le cause principali della pancreatite acuta? Calcoli nella colecisti, calcoli delle vie biliari, abuso di alcol (causa più frequente nel maschio adulto), uso di estrogeni, alti livelli di trigliceridi nel sangue, abitudine al fumo, tumore del pancreas, malattie virali (parotite, citomegalovirus), fibrosi cistica e alcuni farmaci.
Generalmente il dolore addominale permette di orientare la diagnosi, e gli esami del sangue e di funzionalità pancreatica potranno confermare la presenza di una pancreatite acuta. Gli esami di diagnostica per immagini (tra cui ecografia, Tac, colangiopancreatografia con risonanza magnetica) permettono di confermare la diagnosi e di valutare la gravità della patologia e la necessità di ricovero ospedaliero.
Il trattamento della pancreatite acuta lieve e moderata sintomatica prevede il ricovero con fluidoterapia, associata a somministrazione di analgesici per il controllo del dolore. Il più delle volte non è necessario il digiuno. Il paziente viene tenuto in osservazione fino alla risoluzione della sintomatologia e alla normalizzazione degli enzimi di funzionalità pancreatica. In caso di pancreatite da calcolosi biliare, si opera in elezione con l'asportazione dei calcoli, onde evitare recidive. Le pancreatiti acute gravi richiedono invece anche il ricovero in terapia intensiva per il controllo dei parametri vitali del paziente.
In caso di infezioni pancreatiche secondarie è necessaria una terapia più invasiva, endoscopica - radiologica interventista - chirurgica, la cui prognosi rimane a lungo riservata.
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2023/11/23/Logo.png)
Salute e Benessere
Animali, domani alle 11 il talk per proteggere dalle zecche...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/10/redazione_211607673970_317.jpeg)
![Animali, domani alle 11 il talk per proteggere dalle zecche noi e nostri animale](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d06875aee0f-35c43294bca8-1000/format/big/tappo_generico_msd_dataora.jpeg)
Domani alle ore 11 nei canali web e Social Adnkronos il talk ‘One Health: come e perché proteggere noi e i nostri pet per tutto l’anno’, in collaborazione con Msd Animal Health. Al dibattito, condotto dalla giornalista Maddalena Guiotto, parteciperanno 3 autorevoli esperti italiani che, oltre a tracciare un quadro della situazione, daranno alcuni utili consigli per proteggere dalle zecche noi e i nostri pet tutto l'anno.
Salute e Benessere
Tumori, nuova residenza di Ail Milano per pazienti...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/10/redazione_154242653981_175.jpeg)
Aprirà le porte a Vimodrone il 15 febbraio.
![Tumori, nuova residenza di Ail Milano per pazienti ematologici e familiari](https://www.adnkronos.com/resources/0296-1d061a0cb536-3049841868e5-1000/format/big/invito_inaugurazione_residenza_vimodrone_ail_milano.jpeg)
Sabato 15 febbraio aprirà le porte la nuova Residenza di Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) Milano, dedicata ai pazienti ematologici e alle loro famiglie. La Residenza Ail si trova a Vimodrone (via XI Febbraio 20), all'interno di una corte parrocchiale, in prossimità di alcuni tra i principali dipartimenti di Ematologia del territorio, e si inserisce in una comunità vivace e solidale - informa l'associazione - offrendo un ambiente protetto e accogliente, dove ogni ospite potrà sentirsi a casa. La struttura va ad aggiungersi alle 14 Case alloggio Ail già a disposizione dei malati di tumore del sangue in seno al progetto 'Ail accoglie. Una casa per chi è in cura', incrementando le potenzialità di accoglienza offerte da Ail Milano Monza Brianza.
La Residenza Ail è stata progettata con cura per ospitare degenze prolungate legate a chi deve effettuare complessi iter terapeutici, sottoporsi al trapianto di midollo osseo e alle terapie Car-T, spiega una nota. La struttura si sviluppa su una superficie di 600 metri quadrati e comprende 6 appartamenti indipendenti che offrono un totale di 16 posti letto. E' dotata di una sala polifunzionale e di ampi spazi comuni dove gli ospiti possono interagire e trascorrere il tempo in ambienti dedicati, confortevoli e pensati per il benessere di tutti. Anche il cortile antistante è stato pensato per poter condividere momenti di socialità all'aria aperta. La Residenza Ail è in classe energetica A4, dotata di un elevato isolamento termico e di un impianto di riscaldamento ad alta efficienza. Inoltre l'utilizzo di fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici, consentirà alla struttura di coprire il 60% del proprio fabbisogno energetico, rendendola una residenza sostenibile e all'avanguardia.
Con la nuova residenza - prosegue la nota - Ail Milano Monza Brianza può contare su 20 appartamenti, 73 posti letto, e garantire oltre 20mila pernottamenti all'anno, rispondendo concretamente al crescente bisogno di supporto abitativo per coloro che sono costretti al pendolarismo sanitario e incrementando del 30% la propria capacità di accoglienza. La struttura è facilmente raggiungibile e ai pazienti sarà garantito un servizio di accompagnamento gratuito alle terapie in Day hospital presso tutti i dipartimenti di Ematologia del territorio, con sicurezza e puntualità. Un supporto fondamentale per i malati che necessitano di continui spostamenti per le cure. Inoltre, gli ospiti della Residenza Ail e i loro caregiver potranno accedere al servizio di sostegno psicologico, anch'esso gratuito. Il progetto è stato realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Adiuvare, Fondazione Prosolidar e Banca d'Italia. Al fianco di Ail anche AbbVie, BeiGene, Janssen e Mitsubishi Electric. La residenza è stata costruita con la collaborazione delle imprese sociali Fratello Sole e Fratello Sole Energie Solidali, di Iren Smart Solutions, di SPS Studio Engineering, dello studio di architettura Atelier delle verdure e di Coedil costruzioni.
Salute e Benessere
Sanremo, il neurologo: “ore piccole davanti alla Tv?...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2025/02/10/redazione_154236912197_173.jpeg)
![Sanremo, il neurologo:](https://www.adnkronos.com/resources/028c-1a9c90568aa6-4d16cff760df-1000/format/big/stress-insonnia-emicrania-rimedi-naturali.jpeg)
"Fare le ore piccole una sera ci può stare. Tirare fino a tardi per quasi una settimana invece fa male all'organismo, soprattutto alle aree frontali deputate a funzioni ben specifiche, tra le quali prendere decisioni improvvise durante il giorno, oltre alla capacità di controllare l'instinto. La privazione di sonno continuativo per 5 giorni incide negativamente sulle funzioni cognitive: rende aggressivi, irritabili, nervosi e poco connessi il giorno dopo, si controllano meno le proprie emozioni. Diminuiscono le performance a scuola e in ufficio e a farne le spese sono attenzione, concentrazione e memoria". Così all'Adnkronos Salute Luigi Ferini-Strambi, professore ordinario di neurologia all'Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Centro di medicina del sonno dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano.
"Capisco gli amanti di Sanremo, ma la privazione del sonno - avverte Ferini-Strambi - non va sottovalutata. Non a caso il nostro Jannik Sinner dorme 9-10 ore ogni notte, perché non basta saper giocare bene, ma durante la partite bisogna pianificare rapidamente, cambiare in fretta strategia, e lui è campione anche in questo".
Il gruppo dei cosiddetti 'gufi', ovvero coloro che raramente si sentono assonnati prima di mezzanotte, "sicuramente affronteranno meglio la maratona sanremese", tra gara canora, ospiti sul palco dell'Ariston, dopo-festival, pagelle e commenti sui social. "Viceversa, il gruppo delle 'allodole', le persone che sbadigliano poco dopo il tramonto, farà molta più fatica e starà male". Per tutti, raccomanda l'esperto, "il consiglio è di trovare una via di mezzo, evitando di andare a letto alle 2-3 del mattino perché la perdita di sonno causa anche l'indebolimento del sistema immunitario". Per quello zoccolo duro che invece è intenzionato a vedere il festival fino ai titoli di coda, Ferini-Strambi suggerisce di fare un sonnellino pomeridiano "di 30 minuti al massimo e di bere caffè e bevande a base di caffeina per essere più attenti e concentrati".